Dhl, la logistica da Formula 1 punta sulla sostenibilità

di Barbara Weisz ♦︎ Velocità, precisione e tecnologia consentono al partner di F1 di trasportare oltre 1.400 tonnellate di merci altamente sensibili percorrendo 120mila chilometri fra i 22 gran premi della stagione 2022. Ne abbiamo parlato con Alessandro Viano, responsabile global event logistics di Dhl Motorsports

La digitalizzazione consente la tracciabilità, sia del mezzo sia delle singole merci che vengono trasportate: Gps evoluti a bordo dei camion e sensori sui singoli contenitori consentono di garantire puntualità e sicurezza delle merci. Ma non basta: per chi, come Dhl, effettua consegne per la Formula 1, la velocità è un elemento essenziale, così come la precisione. Quindi, ci vuole un vero e proprio disaster recovery, con almeno due piani di sicurezza. Infine, la sostenibilità, che è strategica sia per la Formula 1, che ha l’obiettivo di rendere sostenibili tutti i gran premi entro il 2025, sia per Dhl: il gruppo Deutsche Post Dhl punta alle zero emissioni entro il 2025. Quindi, carburanti sostenibili e mezzi a basse emissioni: non solo camion, ma anche aerei. Ne abbiamo parlato con Alessandro Viano, responsabile global event logistics di Dhl Motorsports, in occasione del gran premio di Monza. Perchè Dhl è da 40 anni partner logistico di Formula 1, e per far viaggiare il “circo” per il mondo ha un team dedicato di 50 persone. Un dietro le quinte che ci consente di approfondire le sfide di tecnologia e innovazione che il big player globale della logistica affronta tutti i giorni anche per i “normali clienti”.

Il punto è che «la F1 necessita di una logistica all’altezza di esigenze complesse che richiedono know-how, flessibilità e personalizzazione del servizio», spiega Antonio Lombardo, presidente e amministratore delegato di Dhl Supply Chain Italy, riassumendo una strategia aziendale che parte sempre dalla conoscenza specifica del settore di appartenenza dell’azienda cliente: auto, chimico farmaceutico (magazzini frigorifero, monitoraggio della temperatura delle merci), beni di consumo, industria, energia e chimica, retail, tecnologie. La Formula 1 non è solo una sfida che consente di mettere a punto sistemi logistici ad alta precisione, ma anche un terreno di innovazione continua per il settore auto-motive. Per esempio, sul fronte dei carburanti sostenibili. Entro il 2026 Ferrari, McLaren, o Williams, avranno i nuovi motori ibridi di seconda generazione, e saranno alimentate interamente con carburanti sostenibili.







Come si trasporta un gran premio

Partiamo dai numeri: il team di 50 persone che si occupa di questo percorre nel corso dell’anno 120mila chilometri, spostandosi in cinque continenti. La stagione 2022 è particolarmente impegnativa, soprattutto in considerazione del posto Covid che ha riportato il pubblico negli autodromi: 22 gare, di cui 8 double header (otto Gp a distanza di una settimana) e una triple header (tre fine settimana consecutivi). «Noi smettiamo di lavorare quando la corsa parte e ricominciamo appena finisce – spiega Viano. Per esempio, lunedì mattina, qui nel circuito di Monza non ci sarà più niente, avremo già prelevato tutto il materiale smontato». Quindi, a stagione iniziata, la parola ordine è velocità. Nella pausa fra un mondiale e l’altro, invece bisogna pianificare. «Fra tre settmane, a fine settembre, noi inizieremo a pianificare la prossima stagione». Esattamente cosa trasportate?
«Macchine, pezzi di ricambio, carburanti, pneumatici, tutte le strutture del paddock», ovvero il backstage della Formula 1, quel magico spazio dietro i box in cui ci sono le scuderie, i team, i materiali, le strutture di accoglienza.

Come? Con la multimodalità, quindi trasporto via terra, via mare, e via aerea. «In Europa trasportiamo tutto con i camion, usiamo le navi e gli aerei per gli altri continenti». I camion utilizzati sono dedicati eslcusivamente ai gran premi, eventualmente nei tre mesi di stop della Formula 1 possono essere dedicati anche ad altre merci, ma il punto è che hanno caratteristiche tecniche particoliari, soprattutto per quanto riguarda la sensoristica e i sistemi satellitari.

Le tecnologie per il trasporto: Gps e sensori

«La digitalizzazione è fondamentale innanzitutto per la tracciabilità, che viene assicurata da sistemi satellitare Gps. Tutti i camion sono dotati di queste strumentazioni, e anche i contenitori hanno accessori che consentono di monitorarne la posizione in qualsiasi momento. L’unico caso in cui questo non avviene è il trasporto aereo, perchè non si possono utilizzare strumentazioni che interferiscono con i sistemi di bordo».

Il Gps non consente solo di monitorare un percorso, ma anche di assicurare la sicurezza delle persone e delle merci. In ottica di sostenibilità, il sistema di rilevamento consente di monitorare per esempio il consumo di carburante, e di ottimizzare i percorsi per ridurre le emissioni. Nel momento in cui dai mezzi di trasporto o dai container arriva un segnale Gps, c’è un team che interviene. C’è la copertura di personale 24 ore su 24, e automatismi come i bottoni antipanico, o gli alert alle forze dell’ordine. Se la sensoristica e i sistemi satellitari garantiscono tracciamento e sicurezza, la velocità della Formula 1 richiede anche personale altamente qualificato. Un aneddoto che fornisce un esempio di come interviene il team Dhl: «è successo in vista di un gran premio a Singapore, negli ultimi anni. Avevamo 20 container su una nave diretta a Singapore. Che improvvisamente ci ha detto che non si farebbe fermata nella città asiatica. Noi non potevamo aspettare che arrivasse al porto successivo, e dovevamo sbarcare il materiale. Abbiamo individuato una tappa negli emirati, ma il problema era scaricare da una nave container materiali che erano stivati per arrivare a Singapore. Un lavoro enorme, abbiamo dovuto intervenire sul management per ottenere il permesso. E poi, quando finalmente siamo riusciti a scaricare, abbiamo velocemente dovuto trovare un’area per rifare le dogane, controllare tutto, impacchettare nuovamente e organizzare una spedizione via aerea».

La sostenibilità motore di innovazione

In ottica di sostenibilità, Dhl sta sostituendo l’intera flotta di truck per la Formula 1 con nuovi veicoli a basse emissioni. Stessa operazione per gli aerei: il trasporto merci per la F1 aavviene utilizzando i nuovi Boeing 777, dotati di tecnologie a basso consumo di carburante, che riducono le emissioni del 18%. «Utilizziamo sei o sette jumbo per ogni gara», spiega Viano. Sono elementi che si inseriscono nella strategia di sostenibilità del gruppo Dpdhl che come detto prevede di raggiungere le zero emissioni nel 2050. Per la logistica a impatto zero, invece, la scadenza è fissata al 2030, e il gruppo prevede un investimento di 7 miliardi di euro. Al momento i veicoli elettrici utilizzati nel mondo sono 20mila, l’obiettivo è arrivare all’elettrificazione del 60% della flotta nel 2030.

I carburanti sostenibili, da Dhl alla Formula 1

Sul fronte del trasporto aereo, l’azienda sta investendo sui carburanti sostenibili. Obiettivi: raggiungere il 10% di miscelazione Saf per tutta l’aria trasporti entro il 2026, e il 30% della miscela Saf per tutto il trasporto aereo entro il 2030. Nel marzo scorso ha siglato due accordi con Bp e Neste per fornire oltre 800 milioni di litri di carburante per l’aviazione sostenibile, Saf prodotto da oli usati, che riduce le emissioni di gas serra fino all’80% rispetto al carburante per jet convenzionale. Per realizzare questi carburanti viene evitato l’uso di materie prime che competono con la produzione alimentare o causino cambiamenti indiretti nell’uso del suolo. I carburanti sostenibili sono al centro delle strategie anche della stessa Formula 1, che sta sviluppando un carburante sostenibile al 100% da utilizzare sulle auto di F1 entro il 2026, in concomitanza con il nuovo propulsore ibrido di seconda generazione. Nel frattempo, gli ingegneri di Formula 1 continuano a lavorare sul turbo ibrido attuale, che cootniua a fare progressi sul fronte dell’efficienza, cominando maggior efficienza con minori emissioni. Il motore turbo ibrido di oggi, rispetto al v8 di dieci anni or sono, ha il 20% in più di potenza ed emette il 26% di carbonio in meno. Un esempio dimostrativo: nel 2013, Sebastian Vettel della Red Bull ha stabilito il Dhl Fastest Lap in Belgio con un tempo di 1 metro e 50.756 utilizzando circa 135 kg di carburante durante la gara. Nel 2019, sulla stessa pista, il quattro volte campione del mondo ha stabilito di nuovo il giro più veloce con un tempo di 1 minuto 46.409 consumando solo 100 kg di carburante nel corso della gara, fra l’altro su un’auto più pesante.

Monza, 8 settembre 2022. Felipe Massa, ex pilota della Ferrari, protagonista dell’evento organizzato da Dhl

Quello del carburante sostenibile è un settore nel quale Formula 1 ritiene di poter avere il maggior impatto sul settore dei trasporti mondiale. È un carburante drop-in, che può essere utilizzato in qualsiasi motore a combustione standard senza modifiche. Viene sviluppato in un laboratorio da biomasse non alimentari, rifiuti urbani o sistemi di cattura del carbonio. La biomassa è composta da ingredienti come alghe, scarti agricoli e colture non alimentari coltivate su terreni marginali non idonei alla produzione alimentare.

I numeri di Dhl

Il colosso mondiale dela logistica ha circa 380mila dipendenti in 220 paesi, fa parte del gruppo Deutsche Post Dhl, che nel 2021 ha generato un fatturato di oltre 81 miliardi di euro. Dal 2004 è Official Logistics Partner della Formula 1, è partner fondatore della F1 eSports Series e sponsor ufficiale di due premi: il Dhl Faster Lap Award (il pilota che ha effettuato i giri più veloci) e il Dhl Faster Pit stop award (il team che ha effettuato i pit stop più veloci).














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