Lo sapevate che l’Intelligenza Artificiale di ChatGpt può essere usata nelle fabbriche? AzzurroDigitale (Zucchetti) ci spiega come

di Marco de' Francesco ♦︎ La manifattura è sempre più legata al software, ma la scrittura di codice richiede molto tempo. Il chatbot di OpenAi può essere di grande aiuto nel velocizzare questi processi: permette di commentare automaticamente il codice, e tradurlo in più lingue. Ed è di ausilio anche per il customer care. AzzurroDigitale lo ha integrato in Awms, la piattaforma per la gestione della forza lavoro in fabbrica. Ce ne parla Giorgio Vallini, responsabile del reparto sviluppo

C’è un trend di grande rilievo che sta attraversando la manifattura: quello della softwarizzazione di tutti i processi aziendali. In vista della continuità digitale, si dà vita a flussi di dati disponibili a tutte le funzioni, superando l’isolamento delle informazioni che è tipico dei silos dipartimentali. I vantaggi sono ragguardevoli, come ad esempio il controllo effettivo della produzione, delle spese, del magazzino, della documentazione o come la sincronizzazione del lavoro o la riduzione del time-to-market. In questo contesto, com’è ovvio, “scrivere” software è sempre più strategico – ed è qui che può intervenire ChatGpt.

ChatGpt (Chat Generative Pre-trained Transformer, traducibile in “trasformatore pre-istruito generatore di conversazioni“) è una chatbot basata sull’intelligenza artificiale e sul machine learning specializzata nella conversazione con l’utente umano. È stata sviluppata da OpenAi, un’organizzazione senza fini di lucro e con sede a San Francisco (Usa) che si occupa di ricerca sull’AI allo scopo di promuovere un modello “friendly”. Rispetto a quelli precedenti fornisce risposte più lunghe, più pertinenti e più sicure.







Soprattutto, ChatGpt è in grado di commentare il codice software, di esaminarlo, di riscriverlo, di verificarlo e di collaudarlo e di generare altro testo in automatico, anche in continuazione e in vista di obiettivi precisi di efficienza. In pratica, può semplificare molto il lavoro delle funzioni aziendali impegnate nella trasformazione delle risorse fisiche in quelle logiche.

Peraltro, a parte il sostegno agli sviluppatori, ChatGpt svolgerà certamente altri compiti nell’industria: subito nel customer care, e dopo i dovuti allineamenti anche in linea nella manutenzione guidata o ancora nella formazione.

Ne abbiamo parlato con Giorgio Vallini, responsabile del reparto sviluppo di AzzurroDigitale, la società innovativa padovana impegnata nella trasformazione digitale della manifattura; peraltro, AzzurroDigitale ha dato vita a I40saas, la società che sviluppa Awms, la piattaforma per la gestione della forza lavoro in fabbrica. Sulla platform sarà implementata ChatGpt.

 

D: Cos’è, in realtà, ChatGPT? Come la definirebbe?

on Giorgio Vallini, responsabile del reparto sviluppo di AzzurroDigitale

R: Sostanzialmente, ChatGpt è una chatbot molto più evoluta, in grado di comprendere il linguaggio naturale dell’uomo ed è in grado di fornire delle risposte “a tono” e articolate; è capace di generare un testo, tradurlo in diverse lingue e conversare con una persona. La sua particolarità è che ammette i propri errori, contesta premesse errate e rifiuta richieste inappropriate. Il modello linguistico è stato messo a punto con tecniche di apprendimento automatico – di tipo non supervisionato – e ottimizzato con quelle di apprendimento supervisionato o per rinforzo. Infatti, i formatori di intelligenza artificiale hanno fornito conversazioni in cui hanno interpretato entrambe le parti: l’utente e un assistente di Ia. Va sottolineato di nuovo che qui non si tratta di algoritmi deterministici: non è certo che la risposta sia corretta al 100%; piuttosto si tratta di una tecnologia generativa, che risponde in modo probabilistico, puntando alla risposta migliore.

D: ChatGpt, sviluppato da OpenAi, un’organizzazione senza fini di lucro e con sede a San Francisco (Usa). Si occupa di ricerca sull’Ia allo scopo di promuovere e sviluppare un’intelligenza artificiale amichevole (friendly Ia). ChatGpt è stata lanciata il 3 novembre dell’anno scorso, e ha destato un grande interesse. Perché?

R: Ci sono più motivi. Ma il primo è sicuramente che ChatGpt fornisce risposte più lunghe, più pertinenti e più sicure. Si adatta ai vari stili di interazione, semplicemente conversando con gli utenti.

D: Come funziona? Cosa bisogna fare per utilizzare ChatGpt?

ChatGpt è un’Ia grado di dialogare. Può fornire informazioni, fare riassunti e traduzioni di testi, ma anche scrivere codice in vari linguaggi di programamzione

R: La società che l’ha sviluppata ha realizzato altresì una interfaccia grafica: è lì che, dopo la registrazione, si può iniziare a dialogare con ChatGPT.  Si può interagire con battute consecutive, visto che ChatGpt se le ricorda. Inoltre, è possibile integrare il sistema con proprie applicazioni, grazie ad Api che prima erano gratuite, mentre ora sono a pagamento.  Ma poi c’è un secondo motivo per cui ChatGpt ha destato interesse.

D: Qual è il secondo motivo per cui ChatGpt ha destato interesse?

R: Questo: ChatGpt è in grado di generare testo in vari formati, come dati strutturati, frammenti di codice e annotazioni, che possono essere utilizzati per automatizzare attività come la generazione di codice e la scrittura dei cosiddetti test unitari. In questo senso, ChatGpt piò risultare davvero utile per sviluppatori e devOps.

D: Che cosa sono i test unitari?

R: Sono funzioni di codice che controllano, esaminano altro codice per accertarsi che questo sia privo di bug e garantire l’esperienza utente desiderata.

Schema del funzionamento del modello di learning di ChatGpt

D: E che c’entra tutto questo con i processi industriali?

R: Anzitutto ChatGpt impatterà nel lavoro di tutti gli uffici: è nel pacchetto di Microsoft o in Bing. Dunque, il primo utilizzo sarà per i colletti bianchi. Ma poi si espanderà parecchio nelle società di sviluppo software, e in tutte quelle che con quest’ultimo hanno a che fare. Quindi, tutte le aziende del mondo industriale che hanno implementato piattaforme digitale per la gestione della produzione o la pianificazione della forza lavoro potranno beneficiare da questo strumento di AI.

D: Perché sarà utilizzato in particolare nelle società di sviluppo software?

R: Appunto perché ChatGpt è in grado di manipolare il testo, questa tecnologia aiuterà la generazione automatica del software, o di parti di esso. In particolare, ChatGpt si occuperà di realizzare in automatico quelle parti dove è minore l’apporto dell’ingegno umano.

D: Può fare un esempio?

R: Gli sviluppatori si concentrano nella scrittura del codice, ma è buona pratica rilasciare dei commenti in italiano o in inglese, segnando “due slash a inizio riga”. È importante, perché chi continua il lavoro viene posto nella possibilità di capire a pieno le intenzioni di chi l’ha preceduto. Senza queste note si rischia di fare confusione, o di prendere una strada sbagliata. Ecco, tutta questa attività di annotazioni e glosse potrebbe essere svolta in automatico da ChatGpt, che facilmente legge il testo e individua i punti salienti nonché le intenzioni dello scrivente. In pratica, si risparmia tempo, e quindi anche soldi. Inoltre, ChatGpt è anche in grado di scrivere testi che poi vanno inseriti nelle linee di sviluppo. È molto versatile.

D: E perché ciò sarebbe importante per l’industria?

R: Anzitutto perché oggi si assiste alla digitalizzazione di tutti i processi aziendali. In particolare, uno dei trend che stanno attraversando la manifattura è la “continuità digitale”: occorre dar vita a flussi di dati disponibili a tutte le funzioni dell’azienda, superando l’isolamento delle informazioni che è tipico dei silos dipartimentali. I vantaggi della digital continuity sono considerevoli, come ad esempio il controllo effettivo della produzione, delle spese, del magazzino, della documentazione o come la sincronizzazione del lavoro o la riduzione del time-to-market. Perché le imprese possano conseguire questi obiettivi, sempre più le software house sono chiamate ad ampliare il dominio del software su tutti i processi aziendali, ad esempio con una molteplicità di soluzioni complementari e integrabili con quelle di altri player.  Inoltre, molte aziende manifatturiere provvedono direttamente alla creazione di software: in genere, si tratta di imprese di medie dimensioni, che danno vita a piattaforme che consentono la gestione dei propri prodotti.

D: E a parte ciò?

R: Sicuramente la funzione di customer care potrà essere profondamente impattata da ChatGpt. Oggi gli assistenti virtuali sono “stupidi”, nel senso che non riescono veramente a individuare l’intent del cliente, per cui alla fine interviene l’operatore umano. Se il customer potesse interagire con una interfaccia intelligente, ciò costituirebbe un importante avanzamento. Ma ChatGpt potrebbe essere utilizzato in linea di produzione, quanto alle informazioni che potrebbe fornire all’operatore. Potrebbe inoltre essere utilizzato nella manutenzione guidata, data la capacità dell’intelligenza artificiale di individuare le anomalie e guidare i tecnici step dopo step nella risoluzione del problema. Per non parlare, poi, della formazione: anche qui, si potrebbe realizzare un’interazione molto efficace. Insomma, ChatGpt ha diverse chance di imporsi nel contesto industriale. Ma perché tutto ciò accada, occorre il “fine tuning”.

D: Che cos’è esattamente il “fine tuning”?

R: Con fine-tuning si intende il processo in cui i parametri di un modello devono essere regolati con estrema precisione per adattarsi a determinate osservazioni in un contesto specifico, nel nostro caso quello del mondo industriale. In poche parole, si tratta di un ulteriore allineamento che permette di ottenere domande e risposte non generiche. Attualmente, questo tipo di dominio non è ancora presente in ChatGpt: quest’ultimo non è stato studiato con lo scopo di essere portato in linea di produzione. Comunque sia, ChatGpt avrà presto una dimensione industriale, settore che anche noi, come AzzurroDigitale, stiamo presidiando dal 2019.

D: In che modo voi sarete testimoni di tutto questo?

RAzzurroDigitale ha dato vita a Awms, un’azienda di 40 persone con l’ambizione di diventare il primo player in Europa nella gestione della forza lavoro negli stabilimenti produttivi – che poi è entrata a far parte del Gruppo Zucchetti, la prima software house italiana.

D: E perché?

Awms è una piattaforma SaaS per la gestione della forza lavoro negli stabilimenti produttivi e logistici

R: Partiamo con lo spiegare cos’è Awms. Si tratta di una piattaforma SaaS, fruibile da browser o app, per la gestione della forza lavoro negli stabilimenti produttivi e logistici. Il workforce management software Awms permette di pianificare ogni persona nella postazione più adeguata (human capital management), tenendo in considerazione: il piano produttivo, la matrice delle competenze, le limitazioni fisiche dei lavoratori e i rischi delle postazioni di lavoroChatGPT può essere utilizzato per fornire informazioni sulle politiche aziendali, sulle procedure e sui processi interni. Questo aiuta a garantire che tutti i dipendenti ricevano la stessa formazione e che siano in grado di svolgere i propri compiti in modo efficiente. Inoltre, abbiamo creato un’app – “Azzurra” – che permette agli addetti di chiedere le ferie, vedere quelle che gli rimangono, o ricevere comunicazioni da parte delle Risorse Umane o dal Team Leader con l’interfaccia grafica standard. L’idea di è quella di integrarci con ChatGPT anche in questo contesto, con l’obiettivo di migliorare la comunicazione addetto-fabbrica grazie a chatbot e all’AI.

D: Tornando al “fine tuning”, quali sono i tempi?

R: Dipendono dalla qualità e dalla quantità delle informazioni da utilizzare per riaddestrare il modello. Capita però che i framework di Deep Learning offrano algoritmi pre-addestrati che mettono a disposizione il codice giusto, quello appunto che serve per il fine-tuning e definire modelli su misura.

D: Sui giornali si citano casi in cui ChatGpt ha risposto in modo impreciso. In un’azienda manifatturiera, ciò potrebbe rivelarsi addirittura pericoloso.

R: È vero che in un’azienda manifatturiera è fondamentale garantire risposte accurate e affidabili, specialmente quando la sicurezza dei lavoratori e dei prodotti è in gioco. Allo stesso tempo, bisogna considerare che ChatGpt è una tecnologia ancora in evoluzione. Inoltre, il suo livello di precisione dipende dalla quantità e dalla qualità dei dati a cui è stato addestrato.

Valutazioni di qualità  degli output del modello su una scala da 1 a 7 (asse y), per varie dimensioni del modello (asse x) su richieste inviate ai modelli InstructGPT sulla nostra API. Gli output di InstructGPT ricevono punteggi molto pii alti dai nostri etichettatori rispetto agli output di GPT-3 con e senza prompt di pochi colpi, cosi coma i modelli ottimizzati con apprendimento supervisionato. Troviamo risultati simili per i prompt inviati ai modelli GPT-3 sull’APl.

D: A suo giudizio, quali sono i settori industriali dove ChatGpt potrebbe avere successo?

R: Quando parliamo di colletti bianchi, di informazioni sulla linea di produzione, di formazione e di sviluppo del software, è evidente che ci riferiamo ad un panorama molto esteso, intersettoriale. Tutti i comparti, secondo me, saranno impattati da questa rivoluzione. Al di là dell’industria e della manifattura in particolare, tutto ciò potrebbe riguardare anche la Pubblica Amministrazione, e la Sanità in particolare, nella misura in cui si tratti di fornire informazioni (non diagnostiche) al paziente. E poi ChatGpt non è il solo strumento di questo tipo.

D: Ci sono altri strumenti simili a ChatGpt?

Bard, la risposta di Google a ChatGpt

R: Si pensi a Google, che sta sviluppando Bard. Anche qui, si cerca di combinare l’ampiezza della conoscenza del mondo con la creatività e l’intelligenza dei modelli linguistici umani. Bard attinge alle informazioni dal web.

D: Con ChatGpt si pongono problemi di cyber security? Anche questo è un aspetto rilevante, nei contesti industriali.

R: Sebbene ChatGpt in sé non rappresenti un rischio diretto per la sicurezza informatica, l’uso di Gpt-3 può comportare rischi di sicurezza associati alla gestione dei dati di addestramento e alle applicazioni che la utilizzano. Ad esempio, se i dati di addestramento contengono informazioni personali o riservate, potrebbero essere esposti a rischi di privacy o di sicurezza. Si tratta comunque di minacce che possono essere prevenute grazie alla crittografia dei dati o alla verifica della sicurezza delle applicazioni.

D: Ci sono ulteriori possibilità di sviluppo del modello e in quali tempi?

R: È un mondo agli albori. Per ora il focus, come si è detto, è il testo; ma domani potrebbero essere le immagini, o i suoni. Difficile, adesso, preconizzare il trend. Ma il futuro è tracciato.














Articolo precedenteLa piattaforma Investopia di Emirati Arabi Uniti ed Efg Consulting sbarca a Milano
Articolo successivoAuto elettriche: per Motus-E il riciclo delle batterie è un’opportunità da non perdere






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui