Il piano industriale che Ansaldo ha presentato lo scorso febbraio non è più realizzabile. Gli effetti del conflitto in Ucraina e l’impatto sul mercato del gas hanno costretto l’azienda a rivedere i piani e discutere un nuovo piano. . Il risultato economico del Gruppo è infatti negativo per 442 milioni di euro (di cui 390 milioni determinati dalla richiamata svalutazione e i residui 52 milioni determinati da -13 milioni di oneri non ricorrenti, -15 milioni di Ammortamenti di Immobilizzazioni Immateriali da PPA, -23 milioni di Oneri finanziari e -2 milioni imposte).
L’indebitamento netto verso terzi è pari a 787 milioni di euro, rispetto a 619 milioni del dicembre 2021. A questo dato si aggiungono euro 242 milioni di finanziamento soci, rispetto a euro 236 milioni del dicembre 2021. Tale incremento è determinato dal cash flow operativo di euro -143 milioni (prevalentemente capitale circolante), oneri finanziari (inclusi interessi shareholder loan) di euro -23 milioni ed euro -10 milioni di investimenti strategici.
Il consiglio di amministrazione ha discusso e approvato articolate le linee guida di un nuovo piano industriale che prevede i seguenti obiettivi:
- Razionalizzazione delle attività della Business Unit “New Units”, rivolta al recupero di marginalità;
- Aumento della quota di ricavi proveniente dalla Business Unit “Service”;
- Sviluppo di Ansaldo Green Tech e Ansaldo Nucleare anche attraverso possibili joint venture e partnership industriali nel panorama nazionale e internazionale;
- Focalizzazione sulle dinamiche di cassa.
Il cda, di conseguenza, ha dato mandato all’amministratore delegato di confrontarsi e negoziare con i soci e i principali stakeholder per addivenire alla condivisione di una manovra finanziaria a supporto dell’implementazione del nuovo piano industriale definitivo.