Gruppo Finservice: in Italia per il caro energia agevolazioni per 45 mld contro la crisi. Solo la Germania ha stanziato di più

Solo la Germania, con oltre 55 miliardi di euro, ha stanziato più dello Stato italiano, che ha investito 45 miliardi. Segue la Francia con circa 41 miliardi. L'analisi del Centro Studi di Gruppo Finservice

La crisi energetica, stando a quanto indicato dal portale economico Visual Capitalist, nel solo 2022 ha spinto i paesi europei a investire una cifra di poco inferiore ai 250 miliardi di euro per supportare famiglie, associazioni e imprese. Entrando più nel dettaglio, ecco la top 3 delle nazioni che hanno investito maggiormente: l’Italia si piazza 2° con 45 miliardi di euro stanziati per finanziamenti come i crediti d’imposta per le industrie e i bonus a supporto dei cittadini (1° la Germania con oltre 55 miliardi e 3° la Francia con 41 miliardi).

Soffermandoci sul contesto italiano, emerge una recente indagine di Confartigianato che mette in risalto come il caro energia in Italia stia mettendo a rischio quasi 900mila imprese e oltre 3.5 milioni di addetti. Le stesse organizzazioni, però, possono contare anche su una serie di agevolazioni introdotte dal precedente Governo nel corso del 2022 che, a loro volta, vengono rafforzate dalla legge di Bilancio 2023, la quale prevede due tipologie di incentivi. La prima è il credito d’imposta per aziende ad alto consumo energetico, la seconda, invece, riguarda gli incentivi alle organizzazioni verso investimenti in fonti di energia rinnovabile.







Restando all’interno dei confini nazionali, emerge un nuovo scenario che vede come protagoniste proprio le aziende italiane e le loro modalità di sfruttamento delle singole agevolazioni per l’efficientamento energetico. I dettagli dell’analisi provengono da un report stilato dal Centro Studi di Gruppo Finservice.

«Crisi e progresso sono due concetti che corrono sempre di pari passo, senza il primo il secondo difficilmente può prendere forma», afferma Guido Rovesta, presidente di Gruppo Finservice. «Il nostro compito consiste nel supportare le imprese nazionali attraverso la consulenza dei nostri professionisti: grazie ad essi, infatti, le organizzazioni possono venire a conoscenza delle migliori opportunità a loro disposizione in termini di bandi, agevolazioni, contributi, strumenti e servizi e, soprattutto, avvicinarsi al loro ottenimento per crescere e svilupparsi ulteriormente sia dal punto di vista operativo sia economico. E non è tutto, effettuando una serie di ricerche e analisi a livello nazionale, siamo riusciti a raccogliere dati e indicazioni utili in merito all’approccio delle imprese nei confronti delle agevolazioni in essere».

L’analisi del Cento Studi del Gruppo rivela la crescita dell’attenzione delle aziende per agevolazioni e strumenti per il risparmio, l’efficientamento e la sostenibilità energetica: nel 2022, il 31% delle aziende italiane ha sviluppato pratiche di efficientamento energetico. Le aziende più attente si concentrano nel Nord Ovest, Sud e Isole. L’incidenza però è cresciuta più che altrove in Centro Italia, dove nel corso dell’ultimo anno la percentuale di clienti con pratiche energia è raddoppiata. Ad attirare nuove aziende verso il tema energia sono state soprattutto le agevolazioni fiscali, con il credito d’imposta energia elettrica e gas che rappresentano il 40% del computo totale delle pratiche, e quelle finanziarie.














Articolo precedenteG2 Startups entra nel capitale sociale di Flowdron
Articolo successivoKyndryl e Nokia, accordo triennale per l’automazione delle fabbriche con reti wireless 5G






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui