Brugola insieme a Forever Bambù punta a ridurre del 70% delle emissioni entro il 2030

Sono molte e sempre più spinte le attività di efficientamento che Brugola, l’azienda italiana multinazionale nata nel 1926 leader nella produzione di viti per il settore automotive, sta portando avanti su più fronti in tutte le sedi del gruppo. Dalla partenza nel 2019, il progetto di riduzione delle emissioni ha preso sempre più slancio portando a registrare a fine del 2022 una diminuzione della quantità di Co2 emessa dall’azienda di circa 25%, a cui sono state poi affiancate le attività di compensazione di Co2 residua. Un dato significativo, destinato a migliorare rapidamente con il passare dei mesi e delle attività di efficientamento in fase di introduzione anche per il nuovo anno.

In primis, l’azienda lombarda si è posizionata da pioniere della sostenibilità già dal 2021 con il supporto al progetto di creazione di nuove foreste di bambù gigante in Italia di Forever Bambù. Brugola è diventata ambasciatore per la sostenibilità del progetto Forever Zero Co2, supportando tre ettari di coltivazione biologica e simbiotica, due a Torre Pallavicina (Bg) e uno a Ripa Persico (Fe), equivalenti ad una mitigazione della carbon footprint certificata di 780 tonnellate di Co2 all’anno fino al 2043. Un progetto pluriennale che prevede un completamento con una superficie totale di sei ettari di afforestazione entro il 2024. Ma non solo compensazione: la grande sfida è anche quella di riduzione dei consumi e delle emissioni. Con un fatturato consolidato di 178 milioni di euro anche trainato dal successo dello sbarco negli Usa, con lo stabilimento aperto nel 2015 a Plymouth, Brugola sta infatti mettendo mano anche un nuovo progetto di recupero dell’olio esausto.







«Sono già 70 le tonnellate di olio recuperato negli ultimi 11 mesi e rappresentano la metà dell’olio impiegato nella nostra produzione» commenta Jody Brugola, che guida l’azienda come presidente dal 2015. «Ora vogliamo arrivare al 70%, agendo ulteriormente sull’ottimizzazione delle nostre sei linee forno che ci ha già permesso di ridurre i consumi di gas del 8% e abbassando del 32%, in parallelo, il consumo degli oli utilizzati a fine del 2022. Grazie a nuovi compressori e led, siamo intervenuti anche sull’efficientamento energetico riducendo del 7% i consumi elettrici e, nello stabilimento principale, abbiamo studiato un nuovo modo di recuperare il calore generato dai compressori, che ora non viene più disperso nell’ambiente ma recuperato per essere impiegato nel riscaldamento dello stabilimento. Una best practice che da quest’anno esporteremo in ogni altra nostra sede. Ma non ci fermiamo qui: stiamo anche studiando interventi di cogenerazione per la produzione contestuale di energia elettrica ed energia termica. E tutto il residuo, che non riusciremo ad eliminare, sarà compensato attraverso il nostro bambuseto».

«Siamo onorati di avere in Brugola un ambasciatore così qualificato e così coerente nel proprio impegno verso l’ambiente» commenta Emanuele Rissone, ceo di Forever Bambù. «La visione illuminata che guida l’azienda traspare anche in questi aspetti, così concreti nel superare progressivamente milestone sempre più rilevanti agendo con tutte le leve possibili: riduzione, ottimizzazione e compensazione attraverso i nuovi ettari di bambuseti».

Il progetto, avviato nel 2020, era partito sostituendo 25 tonnellate di bobine di carta con panni tecnici ecosostenibili e riutilizzabili, con un abbattimento dell’80% della carta; recuperando litri di emulsione composta da olio e acqua, necessari e derivati dal processo di produzione delle viti, riducendo del 15% utilizzo di olii, e, infine, con un efficientamento nella produzione di aria compressa tramite l’installazione nello stabilimento Oeb1 di nuovi compressori a inverter, che permettono un risparmio energetico altissimo (-40% sui consumi per la produzione di aria). Ma aveva riguardato anche la plastica, passando da un consumo di 207 tonnellate a 50, due terzi delle quali di plastica rigenerata e l’illuminazione degli ambienti, uffici e produzione, affidandola a lampadine a led per abbassare i consumi di elettricità e ridurre le emissioni di CO2.














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