Il Gruppo Bosch vuole vendere la Vhit di Offanengo? A leggere la missiva inviata dalla direzione ai propri dipendenti, la notizia sembrerebbe più un’affermazione che una domanda. L’azienda della divisione Mobility Solutions del gruppo Bosch, che occupa 450 persone, realizza mensile circa 500mila pompe ad olio o a vuoto a prodotti intelligenti, compenetrati dall’elettronica e dall’informatica.
Ma cosa sarà del futuro di questo gioiello della meccatronica italiana per l’auto elettrica?
“Bosch sta valutando se Vhit possa svilupparsi meglio in un ambiente diverso e proseguire il proprio percorso dì crescita con maggiori opportunità grazie a una nuova proprietà – si legge nella lettera ai dipendenti, riportata da Crema Oggi – Quest’ultima potrebbe aprire ulteriori potenziali business per VHIT, una nuova proprietà con una strategia generale convincente che possa darci la giusta attenzione e le risorse richieste per il nostro ulteriore sviluppo”.
La multinazionale tedesca, stando a quanto riportato nella missiva, intenderebbe mantenere, anche dopo una potenziale vendita, una stretta collaborazione con l’azienda guidata da Corrado La Forgia.
Mentre per quanto riguarda i 450 dipendenti “Bosch garantirà una transizione ben preparata e corretta verso un nuovo proprietario e deciderà a chi cedere il business sulla base della strategia dell’acquirente e del futuro dei collaboratori in Vhit”.
Vhit
Vhit è la ragione sociale assunta nel 2001, e sta per Vacuum and Hydraulic Products Italy. Rappresenta il centro di competenza mondiale per le pompe a vuoto ed è inserito nella più importante divisione di business di Bosch, la mobility solutions, che nel 2018 ha realizzato 47,6 miliardi di fatturato su 78 di revenue complessive del gruppo, e che si occupa di componentistica per automotive, mobilità connessa, autonoma, elettrificata.