Viaggio nel competence center di Bosch Rexroth, alla scoperta dei suoi segreti

di Piero Macrì ♦︎ Il centro di competenza della multinazionale dell'automazione è incentrato sui beni a largo consumo: alimenti, cosmetici, farmaci da banco, bevande. Qui si sperimentano soluzioni per l'intralogistica, movimentazione e pallettizzazione, packaging, monitoraggio e tracciabilità di prodotto. Obiettivo: creare i prefabbricati per use case che possano essere industrializzate su scala globale. Ne parliamo con Marco De Giuseppe, responsabile del centro

Un centro di competenza dedicato al settore dei beni di largo consumo. Alimenti confezionati, bevande, caramelle, cosmetici, farmaci da banco, prodotti a scaffale. Obiettivo di Bosch Rexroth è creare soluzioni per gli end user del fast moving consumer goods mettendo a fattor comune le competenze e le tecnologie presenti nelle principali business unit del gruppo ovvero automazione, assemblaggio e tecnologia lineare. Intralogistica, movimentazione e pallettizzazione, packaging, monitoraggio e tracciabilità di prodotto. L’iniziativa del competence center mira a una digitalizzazione di fabbrica a 360 gradi, non più confinata alla singola macchina. Dalla tradizionale vendita di prodotto a solution provider per la factory automation, dunque, risolvendo quelle che sono le problematiche che si riscontrano nel business d’impresa. Il team italiano, coordinato da Marco De Giuseppe, head of center of competence di Bosch Rexroth, lavora all’interno di un gruppo di lavoro internazionale che segue tutte le richieste, spesso molto dinamiche, che nascono all’interno di questo settore.. «Aziende globali e multinazionali nostri clienti – dalla cosmetica, all’alimentare fino al farmaceutico –  sollevano una domanda applicativa che non può essere intermediata unicamente e direttamente da oem e system integrator», afferma De Giuseppe. «Abbiamo le tecnologie e le competenze per affiancare i nostri tradizionali partner nella realizzazione di applicazioni più estese, che comprendono l’integrazione di ambienti multivendor», aggiunge De Giuseppe. Una capacità che viene resa possibile dalla nuova piattaforma di automazione ctrlX Automation, che diventa il collante della factory automation. La missione del centro di competenza è diffondere nelle imprese del settore il valore aggiunto che può derivare dall’integrazione di tutte le tecnologie abilitanti l’automazione di processi. Semplificando, il nuovo centro agirà come acceleratore della digitalizzazione delle imprese dei beni di largo consumo. Risponderà a richieste dell’end user, in modalità reattiva, e proporrà in autonomia, in modalità proattiva, soluzioni ripetibili all’interno del più ampio spettro fabbriche. A livello globale anche un ruolo di scouting tecnologico: in funzione di quelle che sono le richieste che vengono dall’end user suggerirà possibili acquisizioni, individuando aziende e start-up che possono contribuire ad estendere competenze e tecnologie. «Il settore dei beni di largo consumo sta affrontando una crescente complessità. Variabilità e stagionalità dei prodotti, confezioni e formati sostenibili, aumento imprevedibile del volume delle richieste. Solo strutture di produzione flessibili possono mantenere la qualità dei prodotti e l’efficienza della produzione.

Ed è in questa direzione che vogliamo supportare le imprese del settore con questa iniziativa», dice De Giuseppe. In sintesi, l’obiettivo del centro di competenza è creare i prefabbricati per use case che possano essere industrializzate su scala globale ed essere replicate a livello locale. «Ragioniamo in una logica di economia di scala, fornendo le tecnologie abilitanti automazione di processi che sono trasversali a tutte le imprese del settore. E lavoriamo con una modalità collaborativa e distribuita: le idee e gli input per nuovi progetti nascono da un’interazione e condivisione di esperienze di tutte le persone che in ciascuna country agiscono per conto del competence center», afferma De Giuseppe.







Soluzioni e progettualità che nascono da una visione d’insieme e che mirano all’automazione di interi processi

Marco De Giuseppe, head of center of competence di Bosch Rexroth

«Il linguaggio utilizzato finora in Bosch Rexroth è stato quello del costruttore di macchine. Per parlare con l’end user occorre avere un approccio diverso, meno tecnologico e più di business, focalizzato su soluzioni che guardano all’automazione dei diversi processi nella loro complessità», osserva De Giuseppe. Come dire, il cliente non è interessato al singolo componente, ha necessità di produrre e mira ad ottenere un miglioramento delle performance di fabbrica nel suo insieme. Per il competence center, la factory automation non parte, quindi, dalla macchina, ma da un progetto di automazione che vede coinvolte una pluralità di tecnologie e di risorse. «Il nostro compito è aiutare le imprese a vedere il vero valore dell’automazione, con soluzioni e progettualità che nascono da una visione d’insieme e non dal particolare», spiega De Giuseppe. L’iniziativa, tende a precisare il manager, non interferisce con il ruolo dei partner e dei system integrator. «Nessuna prevaricazione nei loro confronti. Le azioni che porteremo avanti creeranno le premesse per estendere ulteriormente le attività dei nostri partner. Saranno sempre loro a implementare le soluzioni, integrando macchine e sistemi, aggiunge De Giuseppe. Il nostro ruolo sarà soprattutto nell’individuare, sulla base di un confronto continuo con l’end user, possibili soluzioni innovative per l’automazione di fabbrica».

Blocchi funzionali per l’edge computing, esportabili in qualsiasi dimensione d’impresa

CrtlX Core è una componente fondamentale dei sistemi di automazione Bosch Rexroth. Basato sul sistema operativo open source Linux, permette di integrare dispositivi di differenti produttori

Obiettivo del centro di competenze è sviluppare soluzioni “all in one” che nascono dalla sinergia di tutte le competenze che esistono nelle tre diverse business unit del gruppo. Soluzioni, dunque, che nascono da un gioco di squadra e che vengono rese disponibili al mercato attraverso l’ecosistema di partner. «Qualsiasi ipotesi di sviluppo la decliniamo in tecnologia, ma la costruzione e l’assemblaggio viene sempre fatta dall’oem o dal system integrator di turno. Il competence center definisce soprattutto l’architettura della soluzione, da un punto di vista hardware e software». Soluzioni con un’anima edge. «Per tutte le aziende la sfida di base è sempre la stessa, acquisire dati da più linee produttive basate su asset molto diversificati e multivendor e trasferirli a un livello superiore. ctrlX Automation si sposa molto bene con questa logica poiché può essere utilizzato come Iot gateway, come controllore e concentratore dei dati all’edge». Combinare le tecnologie delle tre diverse business unit, dare intelligenza alla parte di assemblaggio e di azionamento. I blocchi funzionali su cui è focalizzato il competence center sono stanzialmente quattro: intralogistica, movimentazione e pallettizzazione, packaging, monitoraggio e tracciabilità. «Il nostro obiettivo è fornire dei kit abilitanti soluzioni che permettano di avere tecnologie con un’intelligenza a bordo, che possano essere implementate senza dover fare nessuno sviluppo software. Kit di sviluppo con funzionalità molto precise. Di condition monitoring, per esempio. «Sono soluzioni standard che sono sviluppate su ctrlX Automation per essere customizzate in funzione dell’impianto. Quello che facciamo è integrare l’intelligenza software alla meccanica. È, per esempio, quello che si è sviluppato con lo smart function kit, che prevede l’integrazione tra tecnologia lineare e software di controllo. Un kit preconfigurato pronto per essere installato».

Soluzioni per la factory automation. Le potenzialità software di ctrlX Automation per la configurabilità degli ambienti di produzione

Obiettivo del competence center è quello di spostare il focus dai singoli macchinari per concentrarsi sulla digitalizzazione dell’intera fabbrica

«La vendita transita attraverso i costruttori o system integrator, noi facciamo consulenza progettuale e scouting tecnologico. Interpretiamo da un punto di vista tecnologico quelle che sono le tendenze del mercato confrontandoci e collaborando con i tecnici e gli ingegneri delle grandi aziende. Come dire, nostro compito e diffondere nelle imprese il verbo Bosch Rexroth della factory automation, aiutare le aziende a comprendere che abbiamo soluzioni per i loro problemi. Fino a pochi anni fa il ciclo di vita di una linea produttiva era di circa 10 anni. Oggi le modifiche e le trasformazioni sono continue. La flessibilità richiesta sulla linea produttiva è enorme e per soddisfarla si deve soprattutto agire sulla parte software. Riprogrammare tutta la macchina o la linea non è fattibile, devo avere la flessibilità senza dovere rifare tutto di sana pianta. In questo senso ctrlX Automation gioca un ruolo chiave.

Il costo della manodopera è elevato, osserva De Giuseppe. In tanti ambienti di produzione ci sono operazioni a basso valore aggiunto che non sono ancora automatizzate. L’approvvigionamento di materiale nei processi di packaging, per esempio. Vediamo spesso situazioni in cui esistono operatori che lavorano tutto il giorno per caricare bobine di film, cartoni, etichettatrici e quant’altro. Ecco, tutto queste operazioni, di asservimento macchina o di linea, possono essere automatizzate attraverso soluzioni che integrano amr e cobot. Si preleva il materiale a magazzino e lo si consegna in linea nella postazione desiderata».

Intralogistica, movimentazione e pallettizzazione, packaging, monitoraggio e tracciabilità

Nella visione di Bosch Rexroth, CrtlX Automation diventa il collante dell’automazione di fabbrica

Tra le soluzioni si cui si focalizza il centro di competenza l’ottimizzazione del trasporto e lo stoccaggio dei prodotti con amr, che interagiscono tra loro in modo efficiente e indipendente, si muovono in sicurezza all’interno della fabbrica e distribuiscono la merce in modo intelligente senza necessità di modificare il layout dell’infrastruttura. «Le soluzioni intralogistiche sono in grado di raccogliere dati in tempo reale consentendo di ottimizzare e perfezionare la disposizione dei macchinari e, più in generale, delle intere linee di produzione», spiega De Giuseppe. Dalle competenze nell’assemblaggio derivano poi soluzioni che consentono una configurazione delle postazioni di lavoro e delle linee con un alto livello di personalizzazione, risolvendo problemi di ergonomia e di spazio. «Robot lineari o cobot a 7 assi. Grazie alla loro flessibilità di programmazione e all’intelligenza artificiale integrata, possono adattarsi a qualsiasi necessità: dall’imballaggio alla pallettizzazione, alla manutenzione delle macchine. Con nostre soluzioni di factory automation è inoltre possibile ottenere una totale tracciabilità dell’operatività di fabbrica, automatizzando in modalità intelligente i flussi di materiale che sono in carico ai diversi processi», afferma De Giuseppe.

(Ripubblicazione dell’articolo del 24 luglio 2023)














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