L’innovazione di Polytec Intralogistics (BM Group) e Formest: “vestire” gli Amr per migliorare la collaborazione uomo-macchina

di Roberto Fondo ♦︎ Robot e persone collaborano sempre più nella logistica. Perché non dare un tocco di design a queste macchine, così da facilitare e rendere più piacevole agli operatori l'interazione? Le due imprese hanno stretto una collaborazione per dare una nuova veste agli Amr dando vita a Voyager 50, ora candidato al concorso Adi Design Index 2023

Amr Voyager N50 by Polytec Intralogistics

I robot mobili sono dispositivi intelligenti che si muovono in completa autonomia all’interno di spazi limitati ed eseguono numerose attività, tra cui la movimentazione di merci e l’evasione di ordini. Grazie all’installazione di sensori, software di mappatura digitale e di intelligenza artificiale, i robot conoscono la propria posizione nello spazio e la sequenza delle azioni da compiere, nonché il percorso da seguire. Tra i vari tipi di Amr (Autonomous mobile robot), si trovano quelli per il prelievo “uomo alla merce” oppure per il prelievo “merce all’uomo”, oltre ai robot di smistamento. La progettazione di un Amr deve necessariamente tenere conto delle persone che abitano i luoghi di lavoro e delle possibili modalità di interazione: non si tratta, infatti, di un operatore che governa una macchina statica, ma di un contesto in cui una macchina si muove e interagisce con l’essere umano in modo dinamico.

La collaborazione fra Polytec Intralogistics e Formest

Polytec Intralogistics realizza internamente sia la progettazione meccatronica che lo sviluppo del sistema di guida. Per rispondere efficacemente alle esigenze del committente, si studiano sistemi ampiamente personalizzati nella meccanica così come nella tecnologia. La cura dell’ involucro, ossia del carter che protegge il cuore della macchina, richiede
però una competenza dedicata. Formest, azienda di Padova specializzata nella realizzazione di protezioni di sicurezza per macchinari industriali, è stata coinvolta proprio con l’obiettivo di dare “un tocco di design” ai robot.







«Fin da subito si è creato un dialogo vivace, uno scambio di saperi che ha reso possibile l’incastro perfetto tra protezione e tecnologia», commenta Rita Salmaso, hr and communication manager di Formest. «È nata un’intesa particolare con il committente, Polytec Intralogistics, dettata dalla viva passione che i vari team hanno messo in gioco: con le nostre protezioni diamo senso agli oggetti, quindi è importante comprendere a fondo i contesti nei quali si inseriscono. Uno scambio generoso, aperto, ricco di dettagli che ci ha permesso di studiare un design significativo, non solo protettivo ma anche capace di agevolare l’incontro tra uomo e macchina».

Per soddisfare le esigenze del cliente, i sistemi vengono ampiamente personalizzati sia dal punto di vista meccanico che tecnologico.

«In Formest abbiamo trovato il partner che cercavamo», commenta Fabiano Zenatti, ceo di Polytec Intralogistics. «Realizzare la soluzione che meglio si adatta alle esigenze del cliente significa sviluppare software e hardware su misura, per una completa personalizzazione. Attraverso un’attenta scelta dei materiali, delle forme e dei colori, progettiamo l’involucro affinché risulti snello e bello. Siamo convinti che l’aspetto estetico possa valorizzare l’ambiente di lavoro nel suo insieme e agevolare la collaborazione uomo-macchina, rendendola più piacevole. Lavorare insieme a persone che hanno competenza nel design, capaci di cogliere la nostra sensibilità verso queste tematiche, qualifica ulteriormente il nostro posizionamento sul mercato. Riportiamo sempre con simpatia gli aneddoti che raccogliamo dagli utilizzatori finali. È infatti consuetudine attribuire un nome al robot mobile e scherzare insieme a lui».

Emanuele Salmaso, design area manager and senior mechanical designer di Formest

Emanuele Salmaso, design area manager and senior mechanical designer di Formest, spiega la scelta degli elementi distintivi: «La volontà di Polytec Intralogistics di favorire il più possibile la collaborazione tra Amr e operatore ci ha ispirati a studiare un design che attribuisse al robot uno sguardo vivace: l’impronta zoomorfa dell’espressione è servita
a farla risultare una presenza amica per gli operatori e a migliorare l’interazione uomo-macchina».

Oggi la robotica mobile è integrabile in tutti quei settori che necessitano movimentazione interna: dall’automotive al farmaceutico, dalla produzione al magazzino. La crescita dell’e-commerce comporterà, inoltre, l’aumento di Amr negli hub logistici. Polytec Intralogistics, così come tutte le aziende di BM Group, si pone obiettivi ambiziosi nel prossimo futuro.

Amr Voyager S50

Voyager 50, il risultato di questa bella collaborazione “Made in Italy” tra Polytec Intralogistics e Formest, è ora candidato all’Adi Design Index 2023, concorso che raccoglie il meglio del design italiano. Nel mese di novembre si saprà se sarà stato  selezionato.














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