Gli anomali livelli e l’estrema volatilità dei prezzi di gas ed elettricità stanno determinando sempre più difficoltà per le imprese nel gestire i costi, con chiare conseguenze sui margini, e nello stipulare i contratti di approvvigionamento per il nuovo anno energetico.
«Siamo preoccupati perché in autunno potrebbe verificarsi una ‘tempesta perfetta’ con pesanti ripercussioni sulle imprese, che sono in difficoltà nel gestire i costi e nello stipulare contratti per il nuovo anno energetico – ha dichiarato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda -. In tal senso, stiamo cercando di fare il possibile per sollecitare l’Unione Europea e il Governo Draghi a introdurre misure urgenti, per scongiurare produzioni dimezzate se non addirittura chiusure. Interventi come il tetto al prezzo del gas a livello europeo, l’estensione del credito di imposta per gli investimenti di efficientamento energetico e un piano di razionamento servono ora più che mai per preservare il tessuto industriale italiano. Salvare le imprese è, oggi, una questione di sicurezza nazionale: si tratta di un tema che stiamo portando all’attenzione anche dei principali leader politici in vista delle prossime elezioni; continueremo a farlo stasera in occasione dell’incontro in Assolombarda con il segretario di Azione, Carlo Calenda».
Le tensioni geopolitiche hanno spinto il gas naturale su nuovi massimi storici ad agosto (346,5 €/Mwh il 26 agosto, circa 30 volte il prezzo pre covid a 11,2€/Mwh), trascinando su livelli eccezionalmente elevati anche il prezzo dell’energia elettrica. Negli ultimi giorni, in merito alla notizia di possibili interventi di emergenza a livello europeo, le quotazioni del gas sono calate, pur rimanendo straordinariamente alte: i 191 €/MWh del 12 settembre sono pari a circa 17 volte il prezzo medio di gennaio 2020. Le materie prime non energetiche mostrano anch’esse prezzi estremamente elevati, con aumenti diffusi e particolarmente consistenti rispetto al pre covid, come il +126,3% dell’olio di soia e il +101,7% del cobalto. Inoltre, se a inizio estate si era assistito a una generale tendenza alla stabilizzazione e al riassorbimento dello shock indotto dal conflitto tra Russia e Ucraina, nelle ultime settimane i prezzi di alcune commodity sono tornati a salire: è il caso di mais, olio di soia e rame. Sebbene appaia prematuro leggere in ciò tendenze consolidate, questa volatilità rappresenta un elemento aggiuntivo di complessità per le aziende.