Assolombarda: la produzione cresce, ma calano l’export e l’occupazione

Rispetto al periodo pre-Covid, il recupero risulta essere ancora incompleto e disomogeneo tra i settori

Il Booklet Economia di Assolombarda è stato pubblicato sul magazine Genio & Impresa.
Il Booklet Economia di Assolombarda è stato pubblicato sul magazine Genio & Impresa.

Il Centro Studi di Assolombarda ha pubblicato sul web magazine Genio & Impresa i dati relativi all’economia della regione, non proprio esaltanti. La produzione industriale sta recuperando, anche se lentamente: a luglio 2020 si è registrato un -8% rispetto allo stesso mese del 2019, un miglioramento rispetto ai dati di maggio (-21%) e giugno (-14%). Preoccupa il calo dell’export del 15% registrato nei primi sei mesi del 2020, che equivale a una perdita di 9,7 miliardi di fatturato (3,2 miliardi a Milano, 634 milioni a Monza e Brianza, 236 milioni a Pavia e 121 milioni a Lodi), e soprattutto il rallentamento del mercato del lavoro: fra aprile e maggio in Lombardia ci sono 110.000 occupati in meno, di cui 23.000 occupati indipendenti e 87.000 dipendenti. Scende sia il tasso di occupazione (66,5%) sia il tasso di disoccupazione (4,0%), riflesso del considerevole aumento di persone che hanno rinunciato alla ricerca di un impiego.

Secondo i dati del Centro Studi Assolombarda, al calo di marzo (-13,1% rispetto al 2019), è seguita la pesante contrazione di aprile (-40,8%), poi più contenuta a maggio (-29,8%) e a giugno (-10,1%). Le contrazioni più ridotte si sono verificate nel settore alimentare (-3,5%) e farmaceutico (-12,8%), mentre i settori più colpiti sono stati moda (-42%), automotive (-41,3%), meccanica (-29%) e metalli (-30,1%).







Da questa analisi, risulta essere prevedibile l’elevato ricorso alla cassa integrazione: tra aprile e luglio sono state autorizzate 454 milioni di ore in Lombardia, dato che equivale al 45% in più rispetto al record registrato nell’intero 2010. A livello di territori, in soli quattro mesi sia Lodi (con 8,8 milioni di ore di cig) sia soprattutto Milano e Monza e Brianza (con 182,9 milioni di ore) raddoppiano le ore richieste rispetto ai picchi annuali del 2014 e del 2010 rispettivamente; Pavia (con 13,4 milioni di ore) supera leggermente il record dell’anno 2009. Per quanto riguarda gli indicatori soft, viene riconfermata la ripresa in atto, ancora lenta in Lombardia rispetto al resto d’Italia. Il traffico dei veicoli pesanti sulle tangenziali milanese, indicativo dell’intensità di scambi economici sul territorio, si attesta a inizio settembre sui livelli di luglio, ancora inferiori del 5% circa rispetto al 2019. Gli spostamenti per motivi di lavoro rilevati da Google Maps nei primi giorni di settembre in Lombardia continuano ad essere ridotti del 34% rispetto al periodo pre-pandemia.














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