Segreti e strategie di Acs – Angelantoni Test Technologies, tra nuovi mercati, elettrificazione e…

di Piero Macrì ♦︎ Si tratta della terza azienda leader a livello mondiale nel settore delle camere per prove simulate: il Gruppo può produrre un vastissimo numero di condizioni ambientali come temperatura/umidità, vuoto, vibrazioni, luce solare, sabbia, polvere e pioggia. Il simulatore spaziale e la possibile quotazione in Borsa. Tra i clienti automotive Audi, Bmw, Psa, Fca, Maserati, Volvo. Ne parliamo con il presidente Gianluigi Angelantoni, che presenterà le ultime novità di prodotto e di servizio alla Fiera A&T 2021 (10-12 febbraio), quest'anno in un format virtuale studiato per rendere l'interazione ancora più efficace che quella fisica

Sun wind simulation walk in chamber small di Acs - Angelantoni Test Technologies

Con un fatturato  di circa 50 milioni di euro e una quota export che supera l’80% della produzione, Acs – Angelantoni Test Technologies è la terza azienda leader a livello mondiale nel settore delle camere per prove simulate ovvero sistemi che sono in grado di riprodurre un vastissimo numero di condizioni ambientali come temperatura/umidità, vuoto, vibrazioni, luce solare, sabbia, polvere e pioggia. Mercati target di Acs sono l’aerospace e l’automotive che generano mediamente il 60% del volume d’affari. Buona presenza anche nel settore difesa, nel comparto elettronico (semiconduttori) e in quello della plastica. Nonostante la congiuntura negativa, l’azienda ha chiuso il 2020 con un portafoglio ordini importante. In Italia, innanzitutto, dove la crescita è stata del 62% e nel Far East, dove si sono registrate performance record grazie all’ ordine ricevuto da Taiwan di un simulatore spaziale del valore di 15 milioni di euro. Successo anche in UK dove l’azienda ha triplicato il fatturato ultimando l’installazione di uno dei più grandi simulatori spaziali in Europa. «Il nostro modello di business diversificato, la vasta gamma di prodotti, l’alta flessibilità e la capacità di customizzazione ci hanno permesso di continuare a essere un interlocutore di grande importanza per tutti i nostri clienti e mercati di riferimento», ha affermato il presidente Gianluigi Angelantoni.

Lo attestano i dati: +16% di vendite nel settore dell’aereospace e dell’aereonautica, +9% in quello dell’elettronica. Ha retto, nonostante fosse il settore più a rischio, anche l’automotive, dove i minori investimenti nelle auto a motore endotermico sono state compensate dalle ottime prestazioni sul fronte dell’elettrificazione (103 le camere climatiche per test delle batterie dei veicoli elettrici installate in Bmw per un valore di 9 milioni di euro). Trai i clienti dell’automotive Acs annovera: Audi, Bmw, Daewoo, Psa, Fca, Ford, Maserati, Mitsubishi, Nissan, Toyota e Volvo. E mentre ci si augura che la nascita di Stellantis, generata dalla fusione FcaPsa, possa contribuire a dare slancio alla produzione elettrica, l’azienda si prepara al grande salto: «Stiamo valutando il percorso più idoneo per espandere le nostre attività negli Stati Uniti e in Cina, mercati che potrebbero offrire significative opportunità di crescita», afferma Angelantoni nell’intervista a Industria Italiana. Due le alternative sul tavolo: la fusione con un partner complementare oppure la quotazione in Borsa, mirata ovviamente a raccogliere le risorse finanziarie per un’acquisizione.







Tutte le più importanti novità di Acs, in particolare per tutti gli operatori del settore automotive, verranno presentate nel corso dell’evento online A&T Automation & Testing nei giorni dal 10 al 12 febbraio. La manifestazione, punto di riferimento per il mondo dell’automazione e degli strumenti di misura, della logistica, della produzione e dell’informatica, da sempre svolta all’Oval Lingottto di Torino, avverrà quest’anno in modalità digitale, in un format inedito e unico nel suo genere, pensato per favorire il business e mettere al centro le tecnologie industriali e i lavoratori. Le imprese e il grande pubblico avranno a disposizione una piattaforma digitale innovativa che consentirà loro non solo di fruire di tutti i contenuti che abitualmente fanno parte del programma della manifestazione, ma di entrare direttamente e digitalmente all’interno delle aziende e conoscerne le caratteristiche tecnologiche (qui l’articolo di approfondimento)

 

D. Nel 2020 avete quindi raggiunto un ordinativo che vi permette di guardare con ottimismo al 2021. E in termini di fatturato?

Gianluigi Angelantoni, presidente di Acs – Angelantoni Test Technologies

R. Nel 2020 l’ordinato è aumentato sensibilmente sia in Italia che all’estero, mai come nel 2020 abbiamo raccolto tanti ordini! In termini di fatturato abbiamo ovviamente risentito della pandemia. Durante il primo lockdown si è continuato a lavorare, ma abbiamo sofferto per la mancanza di forniture. Il calo è stato di circa il 10% ma l’ebitda, grazie a una riduzione dei costi generali, è rimasto più o meno uguale a quello già buono del 2019. Nel calo di fatturato ha inciso soprattutto la mancata fatturazione del montaggio e collaudo di nostre forniture all’estero, attività che valgono circa il 10-20 per cento dell’importo globale dell’ordine. Abbiamo si spedito la merce, ma non è stato stato poi possibile andare nel paese di destinazione. Grazie agli ordinativi messi a segno lo scorso anno il 2021 si annuncia positivo. Certo, c’è sempre l’incognita della pandemia, ma se non ci sarà un altro lockdown totale, abbiamo la possibilità di migliorare non solo le performance del 2020, ma anche quelle del 2019. La possibilità di operare su più settori merceologici e su più aree geografiche garantisce per fortuna quella stabilità che in momenti come questi è assolutamente necessaria.

 

D. L’effetto Brexit ha giocato a vostro favore. La decisione da parte della Gran Bretagna di effettuare i test aerospaziali presso propri laboratori e non più nei laboratori olandesi dell’Esa vi è valsa la vendita di uno dei più grandi simulatori spaziali finora installati in Europa…

Si, incredibilmente la Brexit ha giocato a nostro favore. Nel 2018 è stato infatti firmato l’ordine per l’acquisto del simulatore spaziale, del valore di 11 milioni di euro, che consente alla Gran Bretagna di continuare ad eseguire le proprie attività di testing che jn passato venivano fatte presso i laboratori dell’Esa, l’agenza spaziale europea. L’installazione del simulatore spaziale presso il Rutherford Appleton Laboratory, centro di sviluppo tecnologico di livello mondiale (più di  duecento le missioni spaziali in cui è stata coinvolto), è avvenuta nel giugno scorso al National Satellite Test Facility (Nstf). La spedizione dall’Italia è stata effettuata via nave ed è stato un evento davvero eccezionale. Le sezioni della camera sono state trasportate con un convoglio di camion dal porto di Portsmouth ad Harwell dove ha sede l’Nstf. Un percorso di oltre 200 Km che è stato uno dei più grandi movimenti su strada singola che la Gran Bretagna abbia mai visto. La camera termovuoto, con una dimensione interna di sette metri di diametro per dodici metri di lunghezza, è destinata a collaudi ambientali con temperatura da -180°C a +100°C e in condizioni di alto vuoto; fa parte di una serie di apparecchiature di livello internazionale per test ambientali di satelliti spaziali (prove di vibrazione, compatibilità elettromagnetica e misurazione delle antenne) di cui si sta dotando il laboratorio per diventare il Centro di Test nazionale per le aziende inglesi del settore aerospaziale. È la più grande camera di questa tipologia installata in UK e sarà annoverata tra i “giganti” d’Europa destinati ad effettuare test sia su sonde interplanetarie per missioni scientifiche che su satelliti commerciali per orbita terrestre. Questa straordinaria opera dell’ingegneria e della tecnologia italiana rafforza la nostra presenza nel settore aerospaziale, iniziata nel 1952 con la prima camera da vuoto e proseguita nel 1988 con il primo simulatore spaziale. Rafforza anche il prestigio italiano nelle tecnologie dello spazio, visto che l’Italia è stato il terzo Paese al mondo a lanciare un satellite in orbita.

Qui il video che riguarda trasporto e installazione simulatore spaziale in UK

D. Quali sono le novità per il 2021?

R. L’intenzione è aprirci a nuovi mercati. Ma ci servono i mezzi finanziari. Due le possibili alternative. L’aggregazione con un altro gruppo o la quotazione in borsa nel listino Aim, che naturalmente avrebbe l’obiettivo di acquisire le risorse per poter compiere un’acquisizione. L’ipotesi più probabile? Al momento percorriamo entrambe le strade anche se l’idea dell’aggregazione è quella che preferisco poiché può dare risultati più immediati. Credo che riusciremo ad avere delle novità interessanti nell’ultimo trimestre dell’anno. Il private equity lo escludo poiché in passato abbiamo avuto esperienze che non vogliamo ripetere, pur se positive. Ci sono già trattative in corso, ma ancora nulla di concreto. Diciamo che ci stiamo orientando su concorrenti più piccoli con un’offerta complementare alla nostra e con una presenza su mercati strategici su cui o non siamo presenti (come gli Stati Uniti) o dove serve estendere e consolidare le attività, è il caso della Cina.

 

D. Quali sono le potenzialità di Stati Uniti e Cina?

Acs – Angelantoni Test Technologies Simulatore spaziale prove satelliti

R. Per la nostra attività gli Stati Uniti sono un mercato potenziale da 200 milioni di dollari l’anno mentre la Cina, con un valore di 150 milioni, la si deve considerare soprattutto per il fatto che è il mercato che registra le più alte performance di crescita. Lo sbocco su questi mercati potrebbe dare un forte impulso alle vendite. Sono mercati difficili, dove si deve avere una presenza diretta. Per essere fornitori della Nasa o del ministero della difesa americano bisogna operare dall’interno. Lo stesso vale per la Cina. In quest’area esportiamo circa 7 milioni di euro l’anno ma il rischio che noi corriamo è diventare un fornitore di nicchia su sistemi molto complessi. Il mercato del gigante asiatico sta cambiando: esistono in Cina 20 produttori nostri concorrenti che operano per lo più su un mercato meno sofisticato ma che stanno iniziando a competere anche su prodotti di fascia alta. Il nostro obiettivo è estendere l’offerta con un’offerta a tutto campo e allo stesso tempo mantenere la leadership sui mercati di fascia alta. Essenziale è avere una nostra unità produttiva: localizzarci su un grande mercato e competere con le stesse armi dei nostri concorrenti.

 

D. Il mercato dell’auto sta vivendo il passaggio all’elettrico. Per voi è un’opportunità?

R. Assolutamente sì. Il passaggio all’elettrico apre grandi opportunità poiché le camere ambientali che noi produciamo sono pensate per test di parti elettriche/elettroniche. La presenza di un mercato di questo genere non farebbe che aumentare la domanda. Si sono aperti scenari davvero importanti. L’anno scorso abbiamo vinto una gara per la fornitura a Bmw di 103 camere climatiche per un valore di 8-9 milioni di euro la cui installazione è stata ormai completata. Non era mai successo di fornire più di 100 macchine a un solo cliente in un colpo solo. Per capire quanto le cose stiano muovendosi in fretta cito il caso di un nostro importante cliente tedesco, Voltavision. Nata circa sette anni fa come startup con l’obiettivo di creare laboratori per il testing di batterie per l’auto elettrica, oggi dispone di un centro che ha un’estensione di 15mila metri quadrati. A loro abbiamo gradualmente venduto 36 nostre camere climatiche, più grandi di quelle utilizzate da Bmw perché le prove batterie le effettuano su piani auto completi.

 

Qui il video che riguarda trasporto e installazione simulatore spaziale in UK

D. E in Italia?

R. Grazie a Stellantis, la nuova società nata dalla fusione Fca/Psa ci auguriamo che si aprano opportunità anche in Italia e Francia. Storicamente Fca non era mai stata favorevole all’auto elettrica o quanto meno ha sempre vissuto una posizione subalterna rispetto a Pegeout. Ci auguriamo che questa fusione possa portare nuova linfa per le nostre apparecchiature sia in Francia che in Italia e perché no negli Stati Uniti, dove esiste un cliente immenso che potrebbe essere Tesla.

 

D. Per quali attività di testing vengono utilizzate le vostre camere ambientali per la produzione di auto elettriche?

Acs – Angelantoni Test Technologies Battery Test Lab

R. Principalmente per la prova di carica-scarica delle batterie. Il campo di temperatura usuale per camere di questo tipo è di – 40 + 80 gradi centigradi e sono dotate di un ciclatore che simula la carica e la scarica della batteria quando l’automobile è in funzionamento in condizione estreme. Ma le prove non si limitano alle batterie ma si estendono a tutte le parti dell’auto che hanno componenti elettri/elettronici, motori e inverters compresi.

 

D. Ma avete anche camere climatiche che non sono dedicate ai soli test elettronici…

Certo. Vi sono per esempio camere che eseguono test di corrosione utilizzate nei reparti verniciatura dell’auto. In questo caso si verificano i campioni in una camera a nebbia salina per prove accelerate (nostro brevetto) e in circa tre, quattro settimane si hanno i risultati che altrimenti si avrebbero dopo 6 mesi. In caso di fault – pori, difetti e danni nei rivestimenti organici e inorganici – si è nella condizione di interrompere la produzione in modo che sul mercato non siano distribuite auto con parti difettose.

 

D. Non teme che test fisici come quelli che vengono effettuati con vostre camere ambientali vengano sostituiti dalla simulazione virtuale?

Luciano Malgaroli, ceo A&T, la grande manifestazione delle tecnologie Automation & Testing (ma anche 4.0, robotica, automazione) che si terrà dal 10 al 12 febbraio, in un formato virtuale studiato per rendere l’interazione molto “da vicino” e più ricca ancora di quella personale. Le imprese e il grande pubblico avranno a disposizione una piattaforma innovativa che consentirà loro non solo di fruire di tutti i contenuti che abitualmente fanno parte del programma della manifestazione, ma di entrare direttamente e digitalmente all’interno delle aziende e conoscerne le caratteristiche tecnologiche: qui l’articolo di approfondimento sulla fiera. Ad A&T Acs – Angelantoni Test Technologies presenterà le sue ultime novità

R. È il mio terrore da oltre vent’anni! Penso però che la prova pratica, di tipo sperimentale, non possa essere sostituita con un test virtuale. La simulazione digitale è fondamentale in fase di progettazione, ma per portare in produzione un nuovo “oggetto” si deve ricorrere a un test fisico, soprattutto quando, come nel nostro caso, si deve mettere alla prova la resistenza e affidabilità della parte elettronica, una delle più sensibili agli sbalzi termici e climatici. Simulare quello che avviene nella realtà serve a eliminare la mortalità infantile delle parti elettroniche e rimuovere le componenti più a rischio. Circuiti integrati, microprocessori, memorie ciascuna di queste parto le si deve vedere nella loro interazione e ciò richiede un test fisico che può essere realizzato per verificare che lo standard qualitativo. Una scheda elettronica contiene infatti componenti che hanno un’obsolescenza molto elevata. Il che significa che nel corso del tempo i produttori sono costretti a utilizzare componenti diversi da quelli originari. I test sono quindi indispensabili per garantire che la qualità del manufatto sia sempre al top.














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