A2A: nel Piano industriale al 2030 16 miliardi di investimenti e 6mila assunzioni

di Chiara Volontè ♦︎ Le risorse saranno ripartite in 6 miliardi per l’economia circolare e 10 per la transizione energetica. Previsto un nuovo Digital Plan per digitalizzare tutte le attività della multiutility

L’operazione eviterà l’emissione in atmosfera di quasi 20mila tonnellate di CO2 l’anno

Punta forte sulla sostenibilità il nuovo Piano industriale al 2030 di A2A: con 16 miliardi di investimenti totali – 6 per l’economia circolare e 10 per la transizione energetica – la multiutility guidata da Renato Mazzoncini si impegna nel prossimo decennio a dare un concreto contributo alla realizzazione di 11 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 Onu.

Per raggiungere tale scopo, A2A introduce un nuovo modello operativo che prevede semplificazione, una corporate più leggera, decentralizzazione, sviluppo delle competenze e digitalizzazione. La principale novità è la riduzione delle Business Unit da 5 a 3, che permetterà da una parte di focalizzare le aree di business verso un mercato domestico europeo, dall’altra, con la creazione della BU Energia, di affrontare al meglio le sfide poste dalla transizione energetica, caratterizzata da generazione distribuita e consumatori che partecipano attivamente ai mercati dell’energia. Sono previsti inoltre un nuovo Digital Plan che permetterà di digitalizzare tutte le attività di A2A, e l’assunzione di 6.000 nuove risorse.







«Un nuovo Piano che segna un punto di svolta per A2A. Coniugando coraggio e concretezza perseguiamo obiettivi di sostenibilità sfidanti e target economici di crescita molto importanti per il Gruppo, che si affaccia al mercato europeo – commenta Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A – Per la prima volta A2A ha una strategia di lungo termine, con 16 miliardi di euro di investimenti dedicati allo sviluppo dell’economia circolare e alla transizione energetica. Queste sono le solide basi che ci consentiranno di realizzare infrastrutture strategiche, innovative ed essenziali per la crescita e il rilancio del Paese, di essere ambiziosi e guardare all’Europa. Il nostro nuovo modello è una visione del mondo condivisa, sostenibile e rispettosa del futuro, a cui vogliamo dare il nostro contributo quotidiano».

 

Economia Circolare, 6 miliardi di investimenti 2021-2030

Renato Mazzoncini, ad A2A

Recupero di calore disperso, riduzione delle perdite idriche e chiusura del ciclo dei rifiuti sono i principali driver di sostenibilità. Con 6 miliardi di euro a disposizione, A2A prevede azioni strategiche volte ad una crescita nel recupero di materia e di energia dai rifiuti, e alla riduzione degli sprechi (perdite idriche, calore di scarto). L’equilibrio tra riciclo e recupero energetico è il presupposto per ridurre il ricorso alla discarica fino ad arrivare al suo completo abbandono, un contributo decisivo per preservare i territori. Nel settore ambientale A2A può evolvere anche grazie a operazioni di crescita esterna, presenza in segmenti di mercato in crescita -come i rifiuti organici- rafforzamento nel segmento dei rifiuti industriali come partner per l’industria, la GDO e il retail, e valorizzazione del know-how su temi specifici e significativi quali il trattamento dei fanghi e la depurazione delle acque. Il Piano prevede la realizzazione di nuovi impianti di recupero di materia per un totale di 2,2 milioni di tonnellate da raccolta differenziata trattate al 2030, la realizzazione di nuovi impianti per il recupero di energia per un totale di 5,4 milioni di tonnellate e l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata nei territori serviti al 76%. Sono previsti inoltre ulteriori sviluppi nel riciclo della plastica e nel recupero della carta, settori in cui A2A potrà crescere ulteriormente fino a raggiungere una piena chiusura del ciclo dei rifiuti. Nel ciclo idrico saranno aumentati gli investimenti anche con l’obiettivo di contribuire al superamento delle infrazioni UE. A2A punta a ridurre le perdite idriche lineari del 20% (mc/km/giorno) e sviluppare nuova capacità di depurazione (1,9 milioni di abitanti serviti al 2030). Per il teleriscaldamento il focus sarà sullo sviluppo della rete, con un investimento di circa 1 miliardo di euro, e il recupero di fonti di calore da attività produttive altrimenti disperse in atmosfera. Il progetto principale, in caso di accesso ai fondi del Recovery Fund, è la connessione della Centrale di Cassano d’Adda alla rete del teleriscaldamento di Milano, che consentirà di risparmiare circa 200.000 tonnellate di CO2 all’anno collegando ulteriori 150.000 unità abitative equivalenti lombarde.

 

Transizione Energetica, 10 miliardi di investimenti 2021-2030

Gli sfidanti obiettivi – sia italiani che europei – legati alla decarbonizzazione e alla riduzione delle emissioni, così come l’evoluzione tecnologica e di mercato, impongono di accelerare la transizione energetica dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. Il processo di transizione è ancora lungo – considerando gli obiettivi che prevedono il 55% di rinnovabili nel mix elettrico italiano al 2030 – e presenta due principali sfide: assicurare un elevato tasso di sviluppo annuo degli impianti (fotovoltaici ed eolici in particolare) e garantire la sicurezza, stabilità e flessibilità del sistema elettrico. Il Gruppo è determinato anche a mantenere l’allineamento agli obiettivi di riduzione delle emissioni definiti dall’Accordo di Parigi e approvati dalla Science Based Targets initiative (SBTi) riducendo al 2030 il fattore emissivo di Gruppo del 47% rispetto al 2017, in coerenza con una traiettoria di contenimento del riscaldamento globale al di sotto di 2°C. Le iniziative del Piano che vertono sulla transizione energetica prevedono la dismissione degli impianti a carbone entro il 2022, lo sviluppo di nuove FER (fonti rinnovabili) che contribuiranno al 58% della produzione di energia del Gruppo al 2030 e interventi per migliorare la resilienza e l’adeguatezza del sistema elettrico. A2A contribuirà alla transizione energetica del Paese con investimenti per 10 miliardi di euro diretti a supporto della decarbonizzazione e dell’elettrificazione dei consumi. Le due principali azioni strategiche nel segmento della generazione elettrica sono l’accelerazione nella crescita delle rinnovabili e il supporto alle esigenze di flessibilità del sistema elettrico. La capacità di generazione da fonti rinnovabili arriverà a 5,7 GW grazie a oltre 4 miliardi di euro di investimenti ed acquisizioni. Le due tecnologie su cui si concentreranno gli investimenti saranno solare ed eolica, anche grazie a un contributo da operazioni M&A nei primi anni di Piano per creare una piattaforma di sviluppo che consenta una crescita internazionale e diversificata. A2A attuerà il phase-out dal carbone nel 2022, in anticipo rispetto al target nazionale per il 2025. La transizione energetica sarà garantita, anche grazie al capacity market, dalla flessibilità dei cicli combinati a gas ad alta efficienza per cui sono previsti interventi di potenziamento degli impianti, dalla realizzazione di un nuovo impianto a ciclo combinato abilitato a blending con idrogeno e di un “gas peaker”. Sul fronte della flessibilità completano il Piano progetti innovativi come le batterie per gli impianti solari, pompaggi e accumuli termici nel caso del teleriscaldamento. Il Gruppo contribuirà inoltre alla stabilità della rete del sistema elettrico italiano attraverso investimenti in compensatori sincroni ed elettrolizzatori (~0,3 GW per idrogeno verde).

1,9 miliardi di euro di investimenti cumulati al 2030 sono previsti per le reti elettriche gestite da A2A. Una parte rilevante delle risorse sarà destinata alla realizzazione di nuove cabine elettriche, di cui 13 primarie e 1.000 secondarie e 2.000 km di nuove linee. Questi investimenti, assieme a quelli previsti per le reti gas (1,1 miliardi di euro), sono volti a favorire la resilienza, lo sviluppo delle smart grid e l’installazione di smart meters. Reti elettriche resilienti e digitali sono fondamentali per lo sviluppo delle smart cities, segmento in cui A2A prevede di investire oltre 300 milioni di euro. Il Gruppo intende promuovere la decarbonizzazione del settore automobilistico attraverso la mobilità elettrica ponendosi tre obiettivi da raggiungere entro il 2030: l’installazione di oltre 6.000 punti di ricarica per i veicoli elettrici, per diventare un gestore dell’infrastruttura (Charging Point Operator) leader nei territori storici; l’attivazione di 200 mila contratti per servizi di ricarica, per diventare uno dei principali Mobility Service Provider; la vendita di oltre 50 mila punti di ricarica domestica per l’utilizzo domestico.

 

Obiettivi economici

Il Piano Strategico prevede un’importante crescita in termini di Ebitda, passando da circa 1,18 miliardi di euro del 2020 a oltre 2,5 miliardi di euro del 2030, con un CAGR 2020-2030 prossimo all’ 8%. L’Ebitda della Business Unit Energia è atteso crescere da 0,45 miliardi di euro nel 2020 a 1,2 miliardi di euro nel 2030, principalmente a seguito del forte contributo della nuova capacità FER che viene sviluppata insieme alla base clienti, anche a seguito del termine del mercato tutelato. Sono inoltre previsti investimenti in flessibilità e l’avvio di almeno un nuovo impianto CCGT ad alta efficienza, già predisposto al blending con idrogeno, funzionale a garantire sicurezza e flessibilità alla rete nazionale nella importante fase di transizione alle rinnovabili. La strategia prevista nella BU Ambiente è centrata sul rendere A2A un operatore leader in Italia e in Europa nell’economia circolare facendo leva su competenze già oggi esistenti e si svilupperà attraverso crescita organica e acquisizioni in impianti di trattamento (principalmente FORSU, Biomasse) e recupero energia (WtE) incrementando la redditività da circa 0,28 miliardi di euro nel 2020 a 0,7 miliardi di euro nel 2030. Nella Business Unit Reti, infine, si prevede una crescita dell’Ebitda da 0,45 miliardi di euro del 2020 a 0,8 miliardi di euro del 2030. Gli importanti investimenti previsti saranno indirizzati soprattutto allo sviluppo delle Rete elettrica e idrica (con gestione impianti di depurazione) e al potenziamento del teleriscaldamento. Lo sviluppo della marginalità risulta ben bilanciato, non solo fra le diverse Business Unit ma anche in termini temporali. La crescita è attesa già a partire dai primi anni con Ebitda atteso in aumento (CAGR), fra il 2020 ed il 2022 di circa il 7,5%.

A2A: obiettivi economici al 2030

Il nuovo Piano, in seguito alla significativa pipeline di iniziative e crescita attesa della marginalità in arco Piano, adegua la politica dei dividendi, proponendo un incremento del dividendo per azione atteso sull’utile del 2020 almeno pari a 8,0 centesimi di euro per azione (rispetto a 7,75 centesimi di euro deliberati in relazione all’utile netto del 2019), sull’utile del 2021 almeno pari a 8,2 centesimi di euro per azione, sull’utile del 2022 almeno pari a 8,5 centesimi di euro per azione. Per gli anni successivi, si prevede una crescita minima pari al 3% all’anno. L’attenzione verso un’equilibrata struttura del capitale finalizzata a mantenere il profilo di A2A ad un solido investment grade, che ha caratterizzato gli esercizi passati, viene confermata. Il significativo piano di investimenti concentrato nella prima parte di Piano è atteso incrementare la Posizione Finanziaria Netta destinata, nella seconda parte di Piano, a ridursi senza tuttavia mai determinare rapporti di copertura del debito eccedenti le soglie di sicurezza: il rapporto FFO/NetDebt è atteso infatti mantenersi sopra il 21% lungo tutto l’arco Piano, raggiungendo l’apice (29,6%) nel 2030. Le esigenze di finanziamenti verranno gestite con gli strumenti più adatti per garantire una adeguata diversificazione di fonti ed investitori. Il costo medio del debito è atteso ridursi nei prossimi 10 anni (<1,5%), grazie alla riduzione generalizzata dei tassi.














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