Un 2022 da record per Angelini Industries: ricavi a 2 mld (+14,88%), Ebitda superiore ai 254 mln euro (+31,79%)

Lo scorso anno il Gruppo ha investito in ricerca e sviluppo circa 82 mln euro

I ricavi del 2022 risultano così composti: il 59% è generato dal settore salute, il 32% dal largo consumo, il 9% dalla tecnologia industriale

Il gruppo industriale italiano Angelini Industries (attivo in 21 paesi con 5.800 dipendenti nei settori salute, tecnologia industriale e largo consumo) ha chiuso il bilancio consolidato del 2022 con un valore dei ricavi complessivi mai raggiunto prima, pari a 2,057 miliardi di euro, in aumento del 14,88% rispetto al 2021 (1,790 miliardi). Il margine operativo lordo (Ebitda) è di 254,7 milioni, il risultato operativo (Ebit) è di 39 milioni (+31,79%), gli ammortamenti sono di 188 milioni, il risultato della gestione finanziaria è di 52 milioni al netto delle rettifiche negative, il risultato ante imposte è di 92 milioni e il risultato netto di 80 milioni. L’esercizio 2022 chiude con un patrimonio netto di 2.989 milioni di euro. Nel 2022 si è registrata una crescita dei ricavi in tutti i settori in cui Angelini Industries è presente. In Italia è concentrata una parte rilevante della produzione con 6 impianti produttivi su 12 totali e oltre 4.000 dipendenti su 5.800 complessivi.

Il 54% dei ricavi di Angelini Industries, è generato in Italia, mentre il 46% è prodotto all’estero, di cui il 37% in Europa e il 9% nel resto del mondo. Nei dodici mesi del 2022, Angelini Industries ha investito in ricerca e sviluppo circa 82 milioni di euro, pari al 4% dei ricavi. I ricavi del 2022 risultano così composti: il 59% è generato dal settore salute, il 32% dal largo consumo, il 9% dalla tecnologia industriale.







Sergio Marullo di Condojanni, ceo di Angelini Industries: «I risultati registrati nel 2022 confermano la solidità del nostro Gruppo e le scelte strategiche che abbiamo operato in questi tre anni di lavoro. La nostra è una visione imprenditoriale di lungo periodo, che quindi ci dà agio di investire pensando veramente al futuro, immaginandone le sfide e decidendo di conseguenza. In questa chiave è possibile quindi leggere gli 800 milioni di euro che abbiamo investito nel triennio e che ci hanno permesso di rafforzarci ulteriormente nell’area della brain health – dove puntiamo a dare risposte concrete ai pazienti affetti da epilessia resistente ai farmaci. Al contempo nell’area della tecnologia industriale puntiamo a cogliere le grandi opportunità di sviluppo nella robotica e nell’automazione che il commercio online ha aperto e progressivamente fatto crescere durante la pandemia, con un focus particolare sul Nord America dove intendiamo concentrare i nostri sforzi nel prossimo anno. Una menzione particolare, in quanto fattore chiave in questo percorso di crescita, va a tutti i nostri collaboratori che, con passione e determinazione, hanno messo a disposizione del nostro Gruppo le proprie competenze».














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