Aurora Archivi - Industria Italiana https://www.industriaitaliana.it/tag/aurora/ Analisi e News su Economia Reale, Automazione, Innovazioni, Tech Wed, 23 Oct 2024 09:57:20 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Packaging di lusso: Finlombarda e Sace investono 15 mln euro in Vmc Mottini (Gruppo Decorluxe-Ethica Global Investments) https://www.industriaitaliana.it/packaging-lusso-finlombarda-sace-v-m-c-mottini-gruppo-decorluxe/ https://www.industriaitaliana.it/packaging-lusso-finlombarda-sace-v-m-c-mottini-gruppo-decorluxe/#respond Wed, 23 Oct 2024 09:56:14 +0000 https://www.industriaitaliana.it/?p=128745 L’operazione consentirà all’azienda di consolidare la propria leadership nel settore come gruppo cardine per le lavorazioni superficiali di alta gamma applicate a cosmetica, profumeria, skin care e beverage

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Finlombarda, società finanziaria di Regione Lombardia, ha concluso un’operazione di finanziamento a favore di V.M.C. Mottini (parte del Gruppo Decorluxe), azienda fondata nel 1997 a Chiuduno (BG) e attiva nelle lavorazioni superficiali di eccellenza (verniciatura, serigrafia, tampografia, sputtering, stampa a caldo e UV) per il packaging di lusso dei prodotti di profumeria e cosmetica. Il Gruppo Decorluxe, di cui oggi fanno parte le aziende Verbar, Plast.Met, Aurora, Eurovercos e Decor-style, oltre a Vmc Mottini, è parte del portafoglio di Ethica Global Investments, veicolo di investimento promosso da Ethica Group. L’operazione, con importo complessivo di 15 milioni di euro, è assistita in parte dalla Garanzia Futuro di Sace e consentirà all’azienda di investire in un piano di sviluppo per consolidare la propria leadership nel settore come gruppo cardine per le lavorazioni superficiali di alta gamma applicate a cosmetica, profumeria, skin care e beverage.

«Con questa operazione Finlombarda conferma il suo impegno a sostenere finanziariamente quelle aziende che avvalorano il primato dell’eccellenza lombarda e la capacità della nostra regione di essere competitiva sul mercato domestico e internazionale», ha dichiarato Andrea Mascetti, presidente di Finlombarda.

«Con grande soddisfazione abbiamo lavorato a fianco di Finlombarda che ha creduto nel nostro ambizioso progetto di crescita che coinvolge 6 aziende lombarde, supportandoci con grande professionalità e velocità. Le risorse erogate ci permetteranno di cogliere le opportunità di un mercato in grande fermento», ha dichiarato Erika Besozzi, cfo del Gruppo.

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Hpe consegna Aurora all’Argonne National Laboratory: è il secondo supercomputer più veloce al mondo https://www.industriaitaliana.it/hpe-intel-aurora-supercomputer-exascale/ https://www.industriaitaliana.it/hpe-intel-aurora-supercomputer-exascale/#respond Mon, 20 May 2024 15:47:32 +0000 https://www.industriaitaliana.it/?p=119409 Aurora è il secondo sistema più veloce al mondo e uno degli unici due
supercomputer HPE Cray EX in grado di superare un exaflop

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Hpe ha consegnato Aurora, il secondo supercomputer exascale al mondo, sviluppato insieme a Intel per l’Argonne National Laboratory del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. L’Hpc Aurora ha raggiunto 1,012 exaflops sull’87% del sistema, dimostrandosi così il secondo supercomputer più veloce al mondo secondo la classifica TOP500. Secondo Hpe, Aurora è il più grande sistema compatibile con l’intelligenza artificiale al mondo, capace di aggiudicarsi il primo posto nell’HPL Mixed Precision (MxP) Benchmark, raggiungendo 10,6 exaflops sull’89% del sistema. 

Un sistema di calcolo exascale può elaborare un quintilione di operazioni al secondo: una potenza di calcolo di questa portata consente di affrontare alcuni dei problemi più complessi per l’umanità. Aurora è costruito con il supercomputer Hpe Cray EX, realizzato appositamente per supportare la grandezza e la scala di exascale. Questo sistema è anche la più grande installazione di interconnessione di supercomputing aperta e basata su Ethernet – Hpe Slingshot – su un singolo sistema. La rete collega i 75.000 endpoint dei nodi di calcolo e i 2.400 endpoint della rete di storage e di servizio di Aurora, insieme a 5.600 switch, per incrementare le prestazioni;  consente di raggiungere prestazioni di workload di IA con grande scalabilita’ attraverso la creazione di reti ad alta velocità  che includono i 10.624 blade di calcolo, i 21.248 processori Intel Xeon Cpu Max Series e le 63.744 unità Intel Data Center Gpu Max di Aurora, rendendolo in tal modo uno dei cluster di Gpu più grandi al mondo.

Aurora ha raggiunto l’exascale su un’esecuzione parziale del sistema, utilizzando 9.234 dei nodi totali. Aurora è un sistema scientifico aperto ospitato presso l’Argonne Leadership Computing Facility, una parte della struttura dell’Office of Science del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.

Essendo progettato come sistema compatibile con l’intelligenza artificiale fin dalla sua concezione, Aurora permetterà ai ricercatori di utilizzare modelli generativi di intelligenza artificiale per accelerare le scoperte scientifiche. Tra le prime ricerche basate sull’AI che gli scienziati hanno condotto sul sistema vi sono la mappatura del cervello per comprenderne meglio gli 80 miliardi di neuroni, la fisica delle particelle ad alta energia potenziata da algorirmi e modelli di deep learning e la progettazione e la scoperta di farmaci accelerata dal machine learning, tra le altre.

Il supercomputer exascale Aurora è il risultato di una importante partnership pubblico-privata tra HPE, Intel, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e l’Argonne National Laboratory, che richiede co-investimenti e co-sviluppo per rendere possibile la progettazione rivoluzionaria necessaria per far progredire la scienza. Le partnership tra il settore pubblico e quello privato sono fondamentali per raggiungere il progresso scientifico, come dimostra il lavoro svolto attraverso l’Aurora Early Science Program. Nell’ambito del processo di ottimizzazione e stress-testing del sistema, i ricercatori hanno già eseguito con successo una vasta gamma di modelli di programmazione, linguaggi e applicazioni sul sistema.

«Aurora è un supercomputer unico nel suo genere e ci aspettiamo che possa supportare al meglio i ricercatori», dichiara Rick Stevens, direttore associato e distinguished fellow dell’Argonne National Laboratory. «Raggiungere questa pietra miliare con un secondo sistema exascale negli Stati Uniti è un risultato incredibilmente significativo, che farà progredire le iniziative di open science a livello globale».

«Siamo onorati di poter celebrare un’altra importante pietra miliare dell’exascale con Aurora, che offre capacità di calcolo massive per conseguire scoperte scientifiche rivoluzionarie e contribuire a risolvere i problemi più complessi del mondo», aferma Trish Damkroger, senior vice president e general manager, Hpc & AI Infrastructure Solutions di Hpe. «Siamo orgogliosi della stretta collaborazione con il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, l’Argonne National Laboratory e Intel per la realizzazione di un sistema di questa scala e grandezza, che è stato reso possibile grazie alla progettazione innovativa congiunta, ai molteplici team e, soprattutto, al valore condiviso di fornire una tecnologia all’avanguardia per alimentare la scienza e portare benefici all’umanità».

«Il supercomputer Aurora è stato progettato per supportare le comunità scientifiche e di ricerca nell’ambito dell’Hpc e dell’IA», dice Ogi Brkic, vice presidente e direttore generale di Intel, data Ccenter AI solutions. «La nostra collaborazione con l’Argonne National Laboratory e Hpe ha portato a promettenti successi scientifici e siamo estremamente curiosi di scoprire cosa accadrà, mentre continuiamo a ottimizzare le prestazioni dei sistemi per far progredire la scienza e accelerare il cammino verso il futuro».

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Quali soluzioni possono contribuire a ridurre l’inquinamento digitale? I consigli di Mas Elettronica https://www.industriaitaliana.it/soluzioni-inquinamento-digitale-consigli-mas-elettronica/ https://www.industriaitaliana.it/soluzioni-inquinamento-digitale-consigli-mas-elettronica/#respond Tue, 01 Aug 2023 10:43:17 +0000 https://www.industriaitaliana.it/?p=102314 Dal semplice dispositivo wearable fino ad arrivare al cloud passando per vari tool, lo scenario riguarda tutta la “filiera”. L'analisi del ceo Sandro Mascetti

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È innegabile che le nuove tecnologie abbiano offerto enormi benefici sia nell’ambito industriale che nella vita privata. Un esempio che coglie entrambi gli aspetti è ad esempio la grande diffusione dello smart working, oppure la continua crescita dell’automazione come anche la transizione all’e-commerce di grandi e piccoli business e il relativamente recente e rapido sviluppo dell’IA. Tuttavia, come tutte le grandi innovazioni, nel complesso dei vantaggi vi sono anche alcuni lati negativi e criticità. Quando sentiamo la parola “inquinamento” la tendenza è quella di pensare subito ai mezzi di trasporto, alle emissioni delle industrie o dei grandi complessi di produzione energetica o anche, specialmente in inverno, ai sistemi di riscaldamento. Forse non tutti sanno che vi è anche un’altra tipologia di inquinamento che sta impattando in misura crescente: l’inquinamento digitale.

In questo articolo Sandro Mascetti, ceo di Mas Elettronica, parla di questa tematica andando ad effettuare considerazioni sull’attuale scenario oltre a prendere in esame quali possono essere le azioni da intraprendere e quali quelle già messe in atto per cercare di mitigare l’impatto ambientale della nostra vita quotidiana online.

L’inquinamento digitale, cos’è e cosa comporta.

Si è già molto discusso di quanto tutti i tool digitali siano particolarmente energivori e di come la quantità di energia richiesta sia direttamente proporzionale alla loro potenza e capacità operativa. Quando si parla di inquinamento digitale si fa quindi riferimento a quello relativo al funzionamento e alla produzione dei dispositivi digitali ma anche al funzionamento dei complessi di stoccaggio ed elaborazione dei dati o ai dispositivi di connessione, trasmissione e streaming delle informazioni. Insomma, dal semplice dispositivo wearable fino ad arrivare al cloud passando per vari tool, lo scenario riguarda tutta la “filiera”. L’intera rete digitale ha quindi un forte impatto, la cosiddetta carbon footprint, l’impronta che tende a diventare gigante nonostante vi siano in atto alcuni provvedimenti per cercare di ridurre l’inquinamento digitale. Tuttavia, vi è da considerare l’aspetto che il comportamento di qualsiasi utente può influire anch’esso positivamente o negativamente. Adottare una filosofia che preveda di non utilizzare ciò che non sia davvero necessario in quel preciso momento, può portare ad un progressivo cambiamento nella cultura dell’uso dei dispositivi e delle conseguenze positive. Stando a recenti studi che prendono in considerazione la quantità di Co2 riferita all’inquinamento digitale, si raggiunge circa il 4% delle emissioni mondiali annue. Per quanto riguarda l’aspetto energetico, circa il 28% delle emissioni viene prodotto per alimentare il web. Inoltre, le stime per i prossimi anni prevedono un quasi quadruplicamento degli attuali valori. Queste cifre derivano da vari aspetti come ad esempio il più evidente è l’utilizzo dei combustibili fossili per generare e fornire energia a server, data center, e tutto il sistema che consente di mantenere il mondo connesso. È paradossale il fatto che se da un lato la tecnologia ha consentito di digitalizzare i processi e smaterializzare le informazioni non solo a livello lavorativo ma anche ludico e di svago, dall’altro ha aumentato le emissioni in misura superiore di quanto era necessario per produrre ad esempio carta e supporti fisici su cui conservare i dati.

L‘energia non è mai abbastanza

Come accennato, la grandissima sfida da vincere è quella che riguarda l’aspetto energetico necessaria non solo per la connessione e il funzionamento dei dispositivi connessi, per il mantenimento dei dati ma anche per la produzione dei medesimi. Quest’ultimo aspetto va a toccare anche il discorso di recupero delle terre rare attraverso la rigenerazione dei componenti esausti e ha un’importanza crescente in relazione alla crisi delle materie prime, e qui sarebbe necessario aprire un discorso a parte. Andiamo brevemente a toccare anche l’ambito dello smaltimento e della rigenerazione dei dispositivi elettronici, tema anch’esso di crescente importanza. Siamo al corrente della crisi delle materie prime e dell’incremento dei costi, sappiamo anche che vi è uno sforzo da parte di molti paesi nell’incentivare la filiera della rigenerazione e nella sensibilizzazione dei consumatori. Per poter arrivare all’obiettivo di una completa rigenerazione dei prodotti esausti è necessario disporre di molta energia con la quale effettuare i processi. Gli aspetti energetici vanno quindi a sommarsi con quelli discussi nel paragrafo precedente e rendono componenti e digitalizzazione un percorso assai poco sostenibile.

I requisiti dei dispositivi elettronici hanno subito mutamenti radicali e prevedono al giorno d’oggi l’utilizzo di componentistica che ha raggiunto livelli di consumo energetici estremamente bassi

Quali soluzioni possono contribuire a ridurre l’inquinamento digitale

I provvedimenti che possono essere adottati per mitigare l’inquinamento digitale fanno parte di un insieme di regole e best practice complesse, le quali non mirano soltanto ad attenuare il numero di utenze connesse o la riduzione dei relativi tempi di utilizzo. Proviamo a considerare un “pacchetto” di temi che tutti insieme possono influire in modo significativo:

  • Riduzione del consumo dei dispositivi
    Rispetto al passato, i requisiti dei dispositivi elettronici hanno subito mutamenti radicali e prevedono al giorno d’oggi l’utilizzo di componentistica che ha raggiunto livelli di consumo energetici estremamente bassi. Questo aspetto è assai importante poiché è proprio da questo punto che ha origine una nuova filiera meno energivora.
  • Maggiore sfruttamento delle energie green ed energy harvesting
    L’utilizzo delle energie rinnovabili è sempre sotto i riflettori, specialmente dopo le vicende geopolitiche che hanno innalzato il prezzo dei gas naturali ultimamente usati in larga misura per la produzione energetica. Inoltre è noto che server e data center convertono parte dell’energia consumata in calore; questo calore che andrebbe altrimenti perso può essere sfruttato per produrre, sebbene in misura minore, altra energia. E in tema di raffreddamento esistono sistemi che non fanno uso di aria condizionata.
  • Riprogettazione della filiera produttiva
    Unitamente all’uso delle energie green e all’energy harvesting va ripensata in modo profondo la filiera produttiva dei dispositivi. Ciò risulta critico e in antitesi con i paradigmi di produzione che finora sono stati utilizzati ma che tuttavia dovrà essere preso in considerazione, anche in relazione alle normative in fatto di emissioni che diventeranno via via sempre più stringenti. Si può ad esempio ipotizzare di fabbriche di componentistica o dispositivi che implementino al loro interno aree per la rigenerazione degli esausti; in questo modo si creerà un “chilometro zero” per le materie prime rigenerate andando a ridurre anche le emissioni per la logistica con i trasporti verso aziende terze non più necessari.

Utilizzo consapevole e responsabile

Tutte le azioni fin qui menzionate sarebbero pressoché inutili se prima non si promuove un cambio netto di mentalità da parte dell’utenza. Si continua a dire che siamo in piena transizione energetica il che prevede tutta una serie di cambiamenti. Tuttavia questi cambiamenti devono avvenire in primis nelle abitudini. Molti anni fa la pubblicità progresso incentivava al risparmio sull’utilizzo dell’illuminazione domestica… Questo criterio non è mutato, sono soltanto variate le circostanze. Ad esempio, i meeting e le videoconferenze la cui frequenza è aumentata vertiginosamente durante la pandemia, sono servizi energivori. L’accorgimento di tenere la telecamera spenta durante l’intera trasmissione, può ridurre l’inquinamento del 96%, oppure spegnere i dispositivi oppure interrompere la connessione se l’utilizzo non è necessario. Questi sono semplici esempi di come può cambiare la cultura energetica di ognuno.

Il contributo di Mas Elettronica

Mas Elettronica progetta schede, processori e tecnologie digitali che garantiscono ottime prestazioni ma che al contempo devono avere un impatto ridotto sull’ambiente. Aurora è il modulo Cpu general purpose basato su tecnologia Imx6UL and Imx6ULL adatto agli ambienti industriale, automotive, medicale e consumer e caratterizzato da un consumo estremamente contenuto. Oltre ai bassi consumi, è altrettanto importante avere un monitoraggio preciso dell’energia assorbita. A questo scopo Mas Elettronica ha messo a punto uno Smart Gateway Controller dedicato a tutte le applicazioni di Smart Energy e IoT, tecnologie che consentono il rilevamento, il monitoraggio e la gestione costante dei consumi.

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Intel: in arrivo nuove tecnologie cloud-to-edge https://www.industriaitaliana.it/intel-in-arrivo-nuove-tecnologie-cloud-to-edge/ https://www.industriaitaliana.it/intel-in-arrivo-nuove-tecnologie-cloud-to-edge/#respond Thu, 12 May 2022 09:28:20 +0000 https://www.industriaitaliana.it/?p=78615 L'azienda di Santa Clara ha completato lo sviluppo dei nuovi processori Intel Core Hx di dodicesima generazione per il lavoro ibrido

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«Siamo nel mercato globale più dinamico che abbiamo mai conosciuto. Le sfide che le organizzazioni devono affrontare oggi sono complesse e interconnesse e il successo dipende dalla loro capacità di adottare e massimizzare rapidamente tecnologie e infrastrutture all’avanguardia», ha commentato Pat Gelsinger, ceo di Intel. «Oggi siamo entusiasti di condividere le modalità con cui stiamo applicando le nostre risorse, la nostra portata e la magia del silicio, del software e dei servizi per aiutare i clienti e i partner ad accelerare la loro trasformazione digitale in questo contesto tanto complesso».

In occasione di Intel Vision, l’azienda statunitense ha mostrato una serie di novità a livello tecnologico e un ecosistema per creare valore per i clienti, oggi e in futuro. Ecco le principali novità:

  • Un significativo passo avanti nell’elaborazione del deep learning con Habana Gaudi2: i processori Gaudi sono utilizzati per istruire gli algoritmi di intelligenza artificiale di fascia più alta e sono noti per la loro capacità di consentire ai clienti di istruire di più a costi inferiori. Gli acceleratori Habana Gaudi2 e Greco Ai sono costruiti su un unico stack software, Synapse Ai, che supporta facilmente diverse architetture, consentendo agli utenti finali di sfruttare le prestazioni e l’efficienza dei processori. Inoltre, Gaudi2 offre prestazioni di istruzione AI due volte maggiori rispetto alle attuali offerte in-market basate su A100 per i carichi di lavoro di visione chiave e Nlp1.
  • Intel Xeon Scalable di quarta generazione stabilisce un nuovo standard per le prestazioni moderne: Intel rende disponibili oggi le Sku iniziali dei processori Intel Xeon Scalable di quarta generazione (nome in codice Sapphire Rapids). Questi sono le prime di molte Sku che saranno disponibili nel corso dell’anno. I processori Intel Xeon Scalable di quarta generazione offrono prestazioni complessive eccezionali, supporteranno Ddr5, Pcie Gen5 e Cxl 1.1 e sono dotati di nuovi acceleratori integrati che offrono prestazioni fino a 30 volte superiori rispetto alla generazione precedente grazie a ottimizzazioni software e hardware per carichi di lavoro Ai2. Per le reti di telecomunicazioni ha anche nuove funzionalità che offrono capacità fino a due volte 3 maggiore per le implementazioni di reti virtuali di accesso radio (vRan). Nel calcolo ad alte prestazioni, i processori Intel Xeon, nome in codice Sapphire Rapids, con memoria a elevata ampiezza di banda (Hbm) aumenteranno notevolmente l’ampiezza di banda della memoria disponibile per il processore, potenziando significativamente il supercalcolo.
  • L’intelligenza artificiale resa più accessibile alle aziende grazie a Project Apollo: in collaborazione con Accenture, Intel ha dato il via a Project Apollo, un programma che fornirà alle aziende più di 30 kit di soluzioni di intelligenza artificiale open source progettati in modo ottimale per renderla più accessibile in ambienti on-premise, cloud ed edge. I primi kit Project Apollo saranno rilasciati nei prossimi mesi.
  • Ipu in preparazione del data center del futuro: Intel ha presentato la roadmap per le Ipu che si estenderà fino al 2026, con nuove piattaforme basate su architettura Fpga + Intel (nome in codice Hot Springs Canyon) e Mount Morgan (Mmg) Asic, oltre prodotti da 800 GB di nuova generazione. Le Ipu sono prodotti dedicati con accelerazione rafforzata che tiene conto delle esigenze di calcolo dell’infrastruttura per consentire alle aziende di svolgere le loro attività e di risolvere i problemi più rapidamente.
  • Soluzione Gpu singola per transcodifica multimediale, grafica visiva e inferenza nel cloud: la Gpu per data center di Intel, nome in codice Arctic Sound-M (Ats-M), è la prima Gpu discreta del settore con un codificatore hardware AV1. ATS-M sarà disponibile in due formati in più di 15 progetti di partner tra cui Dell, Supermicro, Inspur e H3c. Sarà lanciato nel terzo trimestre del 2022.
  • Nuovi processori Intel Core Hx di dodicesima generazione per il lavoro ibrido: l’azienda ha completato la famiglia con il lancio dei nuovi processori Intel Core Hx di dodicesima generazione. Con fino a 16 core e velocità di clock fino a 5 Ghz, il processore Intel Core i9-12900Hx è la migliore piattaforma di workstation mobile al mondo4, progettata per i professionisti che necessitano delle massime prestazioni e flessibilità per lavorare in un ambiente ibrido.
  • Riconoscendo che gli utenti hanno bisogno di flessibilità per attingere alle risorse di calcolo quando e dove sono necessarie, Intel ha fornito una prima dimostrazione concettuale della propria iniziativa per l’infrastruttura software: Project Endgame. Le applicazioni possono sfruttare questo livello di infrastruttura software che consente ai dispositivi di utilizzare le risorse di calcolo di altri dispositivi all’interno della rete per fornire un servizio continuo, a bassa latenza e sempre disponibile. Ad esempio, un carico di lavoro impegnativo per la Gpu in esecuzione su un dispositivo può rilevare e utilizzare la potenza di elaborazione grafica aggiuntiva di una macchina più potente per migliorare l’esperienza d’uso. Project Endgame è in fase di sviluppo e quest’anno Intel avvierà il beta testing della tecnologia.

L’introduzione dell’offerta di servizi Intel On Demand aiuta le aziende a soddisfare le esigenze derivanti da carichi di lavoro in evoluzione, dalla necessità di disporre di prodotti sostenibili e dall’opportunità di far crescere i sistemi in prossimità dei luoghi in cui i dati sono generati. Attualmente offerto tramite partner selezionati quali Hpe GreenLake, Lenovo TruScale e Bare Metal Cloud di PhoenixNap, Intel ha introdotto un nuovo modello di business a consumo per consentire ai clienti di allineare la propria infrastruttura alle esigenze e ai requisiti aziendali.

Le prestazioni e l’impatto positivo dell’ampio portfolio di Intel sono dimostrate da esempi che evidenziano non solo come l’hardware, il software e i servizi funzionano insieme, ma anche il modo profondo in cui Intel collabora con clienti, partner e l’ecosistema.

  • High Performance Computing per risolvere le sfide più complesse del mondo: Argonne National Laboratories è sulla buona strada per fornire 2 exaflop di prestazioni di picco con il proprio supercomputer Aurora dotato di processori Intel Xeon, nome in codice Sapphire Rapids High Bandwidth Memory, della Gpu per data center Intel, nome in codice Ponte Vecchio, e di Intel oneApi che fornisce agli sviluppatori una perfetta integrazione del sistema.
  • Fiducia nel confidential computing: in un panorama normativo sempre più dinamico, le aziende multinazionali devono tenere conto di numerose considerazioni nell’utilizzo di dati regolamentati per addestrare e sviluppare efficacemente le reti neurali. Bosch e Intel hanno collaborato alla ricerca e sviluppo di una soluzione di intelligenza artificiale che consenta a Bosch di addestrare le sue reti neurali in modo riservato nel cloud pubblico. Per raggiungere questo obiettivo, Bosch Corporate Research ha creato una piattaforma Ai riservata basata sulle estensioni Intel Software Guard disponibili con piattaforme scalabili Intel Xeon di terza generazione.
  • Autonomia dell’agricoltura con reti wireless private: le soluzioni edge intelligenti hanno il potenziale per trasformare il settore agroalimentare aiutando gli agricoltori ad aumentare i raccolti e l’efficienza operativa, affrontando al contempo la carenza di manodopera e la possibilità di errore umano. L’analisi dei dati offre anche l’opportunità di fornire approfondimenti che aiutano gli agricoltori ad aumentare i raccolti e migliorare la salute delle colture, riducendo le risorse di cui necessitano. Blue White Robotics ha sviluppato un nuovo tipo di soluzione agricola autonoma che trasforma le attrezzature agricole esistenti in una flotta di trattori autonomi collegati a una piattaforma di gestione basata su Internet. Con l’aiuto di Intel e Federated Wireless, Blue White Robotics ha reso scalabile questa soluzione utilizzando i processori Intel® Smart Edge e Intel® Xeon® D e sfruttando la potenza dell’edge computing e dello spettro condiviso per creare reti wireless privata nelle aziende agricole.
  • Nuove esperienze nel mercato retail: la pandemia ha cambiato il modo in cui le persone fanno acquisti, con molti negozi che preferiscono opzioni touchless o casse automatiche. Nourish + Bloom Market ha deciso di progettare un’esperienza di acquisto che abbracciasse l’automazione senza per questo perdere posti di lavoro. Per raggiungere questo obiettivo, Nourish + Bloom ha collaborato con Intel e Ust, un’azienda leader nel settore delle soluzioni di trasformazione per creare soluzioni innovative quali una cassa automatica di nuova generazione che utilizza la computer vision e un’esperienza di acquisto in negozio completamente autonoma.
  • Tech for Good: Intel lavora in tutto l’ecosistema per guidare un cambiamento globale in positivo per le generazioni future, ad esempio lavorando per ridurre ulteriormente le proprie emissioni dirette e indirette di gas serra e garantendo il futuro più brillante e nuove competenze alla forza lavoro di domani attraverso programmi come l’Intel Ai Festival e la collaborazione con il Progetto Hidden Genius e con Autodesk.

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