Il Cavallino Rampante si distingue non solo per la bellezza dei bolidi prodotti a Maranello ma anche per una serie di iniziative che coinvolgono i suoi dipendenti. L’ultima novità riguarda la parità retributiva di genere: l’azienda del presidente John Elkann ha ottenuto la certificazione equal-salary a livello globale conferita dall’omonima fondazione svizzera. Un riconoscimento che conferma il continuo impegno della Ferrari per un ambiente di lavoro equo, inclusivo e che valorizzi le differenze. Il processo di certificazione ha previsto un’analisi dei livelli retributivi, in base al quale è stato dimostrato come Ferrari sia il primo gruppo del lusso ad aver eliminato il divario retributivo tra donne e uomini a livello globale. Le pari opportunità di crescita professionale sono un altro aspetto cruciale della certificazione, che si fonda su uno studio delle politiche di gestione del personale e sulla percezione dell’inclusività all’interno del Gruppo.
Michele Antoniazzi, chief human resources officer di Ferrari, ha dichiarato: «Dopo la prima certificazione equal-salary ottenuta nel 2020 a livello italiano, è proseguito il nostro impegno per la parità di genere. La certificazione globale conseguita oggi sancisce il primato del merito, leva fondamentale per attrarre le migliori risorse e per raggiungere quel livello di eccellenza che deve essere proprio della Ferrari di oggi e di domani».