WindTre: investiremo in Italia 6 miliardi di euro

di Marco Scotti ♦ Nei prossimi cinque anni il il 20% del fatturato della telco verrà destinato alla valorizzazione del 5G. Il Cto Benoit Hanssen ci spiega le strategie dell’azienda e le sperimentazioni “industriali” con Enel X

«Wind Tre ha in programma di effettuare importanti investimenti nei prossimi cinque anni: 6 miliardi di euro da destinare al consolidamento e al processo di ammodernamento della cosiddetta super network 4.5G. La nostra azienda sta pianificando un lancio iniziale della nuova tipologia di connessione in alcune città per l’anno prossimo. Stiamo collaborando con alcuni partner industriali importanti come Enel, ad esempio in una fabbrica a Prato in cui il 5G viene impiegato per ridurre la latenza». Benoit Hanssen, Cto di Wind Tre spiega in un’intervista esclusiva a Industria Italiana quali siano le strategie dell’azienda. La compagnia di telecomunicazioni, nata dalla fusione delle due realtà, è oggi leader in Italia per numero di sim attive e ha un fatturato di 6,1 miliardi di euro. L’intero pacchetto azionario è detenuto da CK Hutchison Holdings Limited. L’amministratore delegato è Jeffrey Hedberg.

 







Benoit Hanssen, Cto di Wind Tre

La strategia di Wind Tre per il 5G

Le principali aziende del comparto stanno “scaldando i motori” in vista del lancio per progetti b2b e rivolti alla clientela retail del 5G. Si tratta di una modalità di connessione che garantisce minore latenza, maggiore capacità di banda e una diversa modalità di connessione. In sostanza, con la rete di nuova concezione le reti wireless avranno una stabilità e performance paragonabili a quelle in fibra di ultima generazione da 1 Gbit/sec.

«Wind Tre – ci spiega Hanssen – sta pianificando un primo lancio di prova del 5G in alcune città selezionate durante il 2020. Inizialmente ci avvarremo di un Embb (Enhanced Mobile Broadband, un protocollo previsto nelle reti 5G che supporta una grande capacità di sistema e una velocità di trasmissione dati sempre crescente per l’utente finale, ndr) con un’architettura di tipo “non standalone” che verrà implementata attraverso uno spettro a 3,6 Ghz. La scelta è ricaduta su una tipologia non standalone, soprattutto inizialmente, perché ci permetterà di fare leva sulla tecnologia Vepc (virtualized evolved packet core, una rete mobile che consente l’accesso in modalità Lte ai diversi sistemi, ndr), consentendoci una graduale introduzione del 5G.»

«In un secondo momento, quando l’ecosistema delle reti e dei dispositivi sarà pronto per il lancio commerciale, allora potremo rivolgerci a un’architettura standalone. L’accesso fixed wireless è attualmente al centro di un dibattito sulle nostre strategie interne».

 

 

Gli investimenti di Wind Tre in Italia

L’azienda sta programmando investimenti ingenti per potenziare la rete e proseguire la propria opera di ammodernamento infrastrutturale. Nei prossimi cinque anni, circa il 20% del fatturato verrà destinato a queste attività. «Wind Tre – prosegue Hanssen – sta realizzando importanti investimenti nell’ordine dei sei miliardi di euro nel prossimo quinquennio. L’obiettivo è di consolidare e ammodernare quella che oggi viene comunemente chiamata la super-network 4.5G. E stiamo completando il nostro piano di consolidamento della rete a livello nazionale».

«Inoltre abbiamo avviato un programma di “virtualizzazione” della nostra infrastruttura di rete, introducendo in questo modo maggiore flessibilità e riducendo il time-to-market dei nuovi servizi. Nella strategia di Wind Tre, inoltre, Zero-Touch O&M (un sistema introdotto da Huawei che consente una gestione automatica delle criticità del sistema garantendo una riduzione dei costi operativi, ndr). In questo modo vogliamo incrementare il livello di automazione e ridurre i tempi di rilascio dei servizi».

 

Gli usi del 5G

Dire che con il 5G la connessione sarà più veloce rasenta l’ovvietà. Ma il problema rimane: che cosa fare con la nuova infrastruttura? Per quanto riguarda il comparto retail, l’idea è che, al di là della possibilità di aumentare la velocità di fruizione dei contenuti video in alta risoluzione anche da mobile, non ci saranno grandi cambiamenti; diverso il discorso per il business, dove ci saranno decine di nuove applicazioni dal punto di vista b2b.

«Il 5G – argomenta Hanssen – prima di tutto porterà la possibilità di nuovi impieghi dei servizi di rete grazie alla Embb. In questo modo potremo ottenere nuovi servizi on demand come, ad esempio, lo streming di video in 8k o la possibilità di online gaming in maniera massiccia. Per quanto concerne la prospettiva b2b, inoltre, verranno implementati impieghi del 5G che si fondino sul Mmtc (Massive Machine Type Communication, che può indirizzare, ad esempio, applicazioni incentrate sull’uso di robot, sensori, droni e veicoli, ndr). Wind Tre, inoltre, sta lavorando su nuovi servizi a bassa latenza con le tecnologie di ultima generazione per offrire servizi come il Multi-Access Edge Computing. Le smart city, così come la mobilità elettrica e l’agricoltura 2.0 rappresentano solo alcuni degli esempi di servizi che stiamo testando in questo momento in Italia a L’Aquila e a Prato con ottimi risultati».

 

 

 

Il manifatturiero

Anche – per non dire soprattutto – dal punto di vista industriale si prevedono importanti sviluppi con l’avvento del 5G. Ad esempio, perché una minore latenza garantirà un maggiore controllo dei cicli produttivi. Inoltre, una maggiore velocità di banda permetterà di svolgere operazioni anche complesse in tempo reale, sfruttando intelligenza artificiale in modo da poter sostituire l’umano soprattutto nello svolgimento dei compiti più ripetitivi o pericolosi. «Il 5G – afferma il Cto di Wind – aumenterà l’automazione industriale, fungendo da propellente per l’intero ecosistema di Industria 4.0. Wind Tre sta sperimentando un caso d’uso di automazione industriale a Prato, in partnership con Open Fiber ed Enel X: si tratta di misuratori e attuatori smart che, impiegati in impianti industriali, garantiscono applicazioni a bassa latenza in 5G per la gestione e il controllo della distribuzione dell’energia».

I provider dei servizi di rete

Wind Tre non opera con un singolo partner per quanto riguarda la rete, ma ha scelto di affidarsi a diversi soggetti. Zte è l’operatore tecnologico per quanto riguarda gli equipaggiamenti radio; Ericsson viene utilizzato sia per le reti radio che per quelle di base; Huawei, poi, viene impiegata nelle reti di trasmissione. Infine, Open Fiber, con cui Wind Tre sta collaborando in maniera piuttosto stretta è un partner b2b per l’infrastruttura in fibra ottica. «Solo un mix di vendor tecnologici – ci spiega il Cto di Wind Tre – possono offrire i migliori risultati alla nostra rete».

Le nuove tecnologie

L’intelligenza artificiale sta entrando prepotentemente nella vita delle imprese e dei privati. Non è una novità in quanto tale, ma è significativo l’impiego sempre più massiccio nelle diverse attività lavorative e personali. «L’intelligenza artificiale – chiosa Hanssen – è già in mezzo a noi e sta modificando radicalmente la customer experience. Basta pensare agli smart speakers che sono installati nelle nostre case e che stanno cambiando il nostro stile di vita e le nostre abitudini. Wind Tre sta investendo in soluzioni digitali innovative che sono focalizzate sulla soddisfazione del cliente. I service provider sono sempre più impegnati nel garantire i servizi degli Ott e Wind Tre ha bisogno di introdurre l’intelligenza artificiale nelle sue infrastrutture per portare una risposta rapida alle esigenze della clientela».

Il ruolo del Cto in Wind Tre

Sempre più nodale nelle strategie aziendali sta quindi divenendo il Cto, che non è più semplicemente un tecnico esperto di informatica e di reti, ma un manager in grado di indirizzare la vision dell’azienda e di modificare le scelte a lungo termine. «Wind Tre – conclude Hanssen – è nel mezzo di una trasformazione digitale del suo network. Ne consegue che una delle principali responsabilità del Cto è di coordinare tutti questi complessi programmi. La nostra intenzione è quella di migliorare la customer experience in ogni touchpoint, in ogni occasione di contatto con la clientela».














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