Whirlpool cede lo stabilimento di Napoli

Headquarters di Whirlpool a Benton Harbor, Michigan
Headquarters di Whirlpool a Benton Harbor, Michigan

di Chiara Volontè ♦︎ La multinazionale affiderà il sito partenopeo a una società terza. A rischio 420 posti di lavoro

Whirlpool, multinazionale statunitense produttrice di elettrodomestici, cede lo stabilimento di Napoli nonostante l’accordo sottoscritto nell’ottobre 2018 al Ministero dello Sviluppo Economico dal Ministro Luigi Di Maio e dall’amministratore delegato della società in Italia Davide Castiglioni, che avrebbe dovuto promuovere e tutelare la produzione nel nostro Paese.

L’annuncio della cessione del sito partenopeo, in cui lavorano 412 dipendenti, è stato dato a Roma durante un summit dei vertici aziendali Whirlpool Emea con i sindacati per un aggiornamento sul Piano industriale Italia 2019-2021; un prossimo vertice, che dovrebbe vedere la presenza di Di Maio, si terrà nella giornata di domani, martedì 4 giugno.







Durante l’incontro la multinazionale ha ribadito la strategicità dell’Italia all’interno della regione Emea da un punto di vista industriale e commerciale e, inoltre, ha confermato le direttrici strategiche del Piano Industriale firmato lo scorso 25 ottobre presso il Mise; in particolare gli investimenti pari a 250 milioni di euro per il triennio 2019-2021 in attività di innovazione, prodotto, processo e ricerca e sviluppo nei suoi siti industriali in Italia.

Lavatrice Whirlpool
Lavatrice Whirlpool

Inoltre, per quanto riguarda lo stabilimento di Napoli, il Gruppo ha dichiarato di voler procedere con la riconversione della fabbrica e la cessione del ramo d’azienda a una società terza in grado di garantire la continuità industriale e massimi livelli occupazionali, al fine di creare le condizioni per un futuro sostenibile del sito napoletano.

L’azienda di elettrodomestici ha inoltre precisato che nei prossimi giorni lavorerà con le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali e nazionali per definire tutti i dettagli e le tempistiche della riconversione.

Ma allora quali sono i motivi che hanno portato Whirlpool a rivedere gli accordi siglati con il Ministro Di Maio pochi mesi fa?

Il Ministro del lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio (foto di Mattia Luigi Nappi)

Secondo l’azienda statunitense, al momento della firma al Mise la crescita stimata della domanda delle lavatrici premium, prodotte proprio a Napoli, si sarebbe dovuta attestare attorno al 10%, previsione che però non si è rivelata esatta; inoltre, la multinazionale afferma che condizioni sfavorevoli di mercato hanno determinato una contrazione del business dei prodotti realizzati a Napoli del 25%.

Dopo la notizia della cessione dello stabilimento campano, i sindacati chiedono al Governo di intervenire per far rispettare gli accordi sottoscritti dalla multinazionale nell’ottobre scorso, non solo per la tutela dei lavoratori della fabbrica, ma anche per l’indotto che Whirlpool genera nell’intera Campania.














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