Bit e alta tensione! L’organo di manovra su palo: top High tech di Terna

di Renzo Zonin ♦︎ Viaggio nel più importante brevetto del gestore della rete di trasmissione energetica italiana. L’organo di manovra su palo promette di migliorare la manovrabilità, l’affidabilità e la resilienza delle linee ad alta tensione. Il tutto con impatto ambientale pressoché nullo. Ne parliamo con Roberto Spezie

La rapida evoluzione dei profili dei consumatori di energia elettrica, unita a quella dei produttori, ha reso il sistema elettrico sempre più complesso e articolato. La rete di trasmissione elettrica nazionale (RTN) progettata quando poche e grandi centrali, opportunamente distribuite sul territorio, producevano energia elettrica a beneficio di una vasta platea di consumatori, necessita ora di un ripensamento, in chiave smart, al fine di poter collegare in modo sempre più efficace, un maggior numero di produttori, nuove tipologie di utenti (i ‘prosumer’) che, oltre ad essere consumatori, parteciperanno attivamente anche alla produzione.

Terna, società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, ha impresso un’accelerazione agli investimenti per garantire che la rete del futuro sia sempre più flessibile, resiliente e sostenibile. Il gruppo guidato da Stefano Donnarumma, oltre a continuare a garantire la massima affidabilità e continuità della fornitura, sta da tempo lavorando per poter effettuare manutenzioni programmate o straordinarie senza interrompere il servizio agli utenti connessi: un’azione che rappresenta per il sistema elettrico un plus non indifferente. Per rispondere a questo tipo di esigenza, Terna ha progettato, tra l’altro, anche la soluzione dell’Organo di Manovra su Palo (OMP). Si tratta di un sistema che, installato a monte e a valle di una derivazione rigida, cosiddetta a “T”, di una linea d’utente, consente di attuare le attività di manutenzione, nonché i complessi interventi automatici di manovra su potenziale guasto, senza mettere fuori servizio l’intera dorsale di alta tensione e, di conseguenza, senza dover interrompere il servizio della linea di derivazione d’utente.







In definitiva, l’OMP può essere visto come un innovativo sistema che permette un significativo miglioramento della flessibilità di esercizio della rete di alta tensione che si avvicina, seppure con delle limitazioni di sistema, alla soluzione di una stazione elettrica estesa sul territorio. Riuscire ad avere una capacità di manovra superiore è importante per garantire una sempre migliore qualità del servizio, cosicché si possano facilmente pianificare gli ordinari interventi di manutenzione sulle reti, nonché individuare e gestire i possibili guasti, senza ripercussioni sull’utenza, che è poi la mission del gestore dell’infrastruttura.

Innovare un sistema maturo

Roberto Spezie, responsabile Tecnologie di Terna e “creatore” dell’OMP

Ma cosa vuol dire innovare e digitalizzare la rete di trasmissione elettrica nazionale? Principalmente, vuol dire sfruttare le tecnologie più avanzate per garantire un elevato livello di qualità del servizio. Si va, quindi, dall’essere in grado di rilevare ed evitare in tempo reale potenziali disservizi, alla possibilità di intervenire, da remoto, sulle linee per esigenze di manutenzione programmata. Per rendere la rete elettrica sempre più smart e rispondere alle esigenze degli utenti, in particolar modo dei cosiddetti “energivori” collegati alle linee ad alta tensione tramite derivazioni a “T”, Terna ha studiato nuove soluzioni che permettono di effettuare il loro esercizio, senza riflessi negativi per il servizio. Una soluzione alternativa, economica, non invasiva, e compatibile con le nuove tecnologie è proprio rappresentata dall’Organo di Manovra su Palo.

OMP, una soluzione sostenibile

«L’organo di manovra su palo – ci spiega l’ingegnere Roberto Spezie, responsabile Tecnologie di Terna e “creatore” dell’OMP – è un dispositivo che combina una struttura tradizionale, il sostegno a traliccio di cui il territorio è ben popolato, e il nuovo sistema di manovra, grazie al quale raggiungiamo un’elevata flessibilità di esercizio della rete con una soluzione che è resiliente e sostenibile. Ci tengo a dire che è un’idea di Terna, che è nata sul territorio nazionale, più precisamente nel Nord-Ovest della penisola, e che è stata sviluppata con il contributo di tutte le anime dell’azienda. Nel momento in cui ho esposto questa idea, ho avuto la fortuna di avere attorno a me dei colleghi che hanno contribuito, con la loro esperienza, a realizzarla. Ma anche i giovani mi hanno seguito sino alla messa in servizio finale del nuovo impianto».

L’esigenza iniziale

L’Organo di Manovra su Palo (OMP) è un sistema che, installato a monte e a valle di una derivazione rigida, cosiddetta a “T”, di una linea d’utente, consente di attuare le attività di manutenzione, nonché i complessi interventi automatici di manovra su potenziale guasto, senza mettere fuori servizio l’intera dorsale di alta tensione e, di conseguenza, senza dover interrompere il servizio della linea di derivazione d’utente

L’impianto che ha dato l’impulso iniziale alla progettazione dell’OMP è una dorsale RTN a 220 kV che univa due stazioni elettriche di estremità. Su questa linea erano presenti due derivazioni rigide a “T”, che collegavano al sistema di alta tensione un’acciaieria e una centrale idroelettrica. A monte e a valle di queste derivazioni, per garantire la possibilità di sezionare un tronco della dorsale principale, in caso di interventi di manutenzione, vi erano degli organi di manovra elementari, i cosiddetti sezionatori. Di qui l’idea: se c’è un utente connesso rigidamente alla rete con la derivazione a “T”, si possono sostituire i sezionatori elementari con apparecchi tecnologicamente più evoluti, ovvero dotati di interruttori comandati da remoto, capaci di aprire le correnti nominali e anche quelle in caso di potenziale guasto, previo il riconoscimento e la localizzazione dello stesso, grazie a specifici accessori. Un sistema di questo tipo avrebbe potuto garantire non solo una maggiore flessibilità dell’esercizio elettrico, ma anche un incremento della sicurezza operativa per i tecnici che dovevano manovrare manualmente i vecchi sezionatori meccanici, arrampicandosi sui tralicci anche in condizioni meteo critiche.

«L’intervento migliorativo fortemente voluto si è basato sulla sostituzione dei dispositivi di manovra esistenti, di tipo manuale, con nuovi apparecchi di manovra opportunamente associati a un sistema di protezione, comando e controllo posizionato in un box. Il tutto è stato opportunamente integrato all’interno della struttura di un sostegno a traliccio» spiega Spezie. Partendo da questa idea di base l’OMP ha preso forma e assunto il suo aspetto definitivo. La soluzione è visivamente composta da due blocchi principali: il primo è posizionato nella parte alta del traliccio e consente di attuare tutte le manovre sulle grandezze elettriche, il secondo blocco si trova in basso, a tre metri di altezza da terra, dunque poco sopra la base del traliccio ed include tutti i sistemi che consentono all’OMP di comunicare con le apparecchiature di manovra, di ricevere e processare i segnali dagli apparati (sensori) posizionati vicino agli interruttori, nonché di comunicare con i centri di controllo remoto della rete.

Migliorata anche la resilienza

l’OMP permette un significativo miglioramento della flessibilità di esercizio della rete di alta tensione che si avvicina, seppure con delle limitazioni di sistema, alla soluzione di una stazione elettrica estesa sul territorio

L’adozione dell’OMP, oltre a rendere la rete elettrica più versatile, ha anche una serie di benefici accessori. Tra questi c’è l’aumento della resilienza complessiva dell’infrastruttura. Sia perché vi è la possibilità di “spillare” l’alimentazione dei servizi ausiliari dell’impianto direttamente dalla dorsale elettrica di alta tensione (che presenta, intrinsecamente, una resilienza meccanica superiore rispetto alle usuali linee elettriche di alimentazione in media e bassa tensione.

Sia perché si riduce la possibilità di blocchi ai comandi dell’apparecchiatura a causa di eventi climatici estremi (ad esempio ghiaccio e neve). Inoltre, la posizione sollevata da terra dei sistemi, rende l’OMP adatto anche all’uso in contesti territoriali soggetti a rischio idrogeologico.

Un campione di sostenibilità ambientale

L’intera soluzione trova posto su un traliccio di dimensioni non dissimili da quelli già in uso per montare i vecchi sezionatori. Terna presta, infatti, molta attenzione al tema dell’integrazione visiva delle infrastrutture nel territorio e, in particolare, per l’Organo di Manovra su Palo, ha studiato un’innovativa soluzione cromatica.

«Nel caso dell’OMP la soluzione non era banale. Nonostante utilizzassimo la cromia ufficiale di riferimento della Regione Valle D’Aosta, l’impatto era significativo – continua l’ingegnere Roberto Spezie – Così abbiamo fatto altre sperimentazioni e abbiamo tratto spunto dalle tecniche di mimetizzazione utilizzate durante il secondo conflitto mondiale in ambito navale. L’idea giusta, che ha poi ispirato il camouflage dell’OMP, è arrivata osservando, in particolare, la zona dell’isola di comando della portaerei Aquila, in cui era stato usato un volume mimetico caratterizzato dall’uso del colore unito a un particolare motivo grafico-geometrico. Da qui l’idea di aggiungere alle cromie le geometrie, e di creare un camouflage geometrico che abbiamo definito “a nido d’ape”».

Terna, il gestore della Rete Elettrica Nazionale

Stefano Antonio Donnarumma è amministratore delegato e direttore generale di Terna

Terna, guidata dall’amministratore delegato e direttore generale Stefano Antonio Donnarumma, è il più grande operatore indipendente di rete per la trasmissione elettrica in Europa. Il gruppo, che con quasi 5 mila dipendenti gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica nel nostro Paese, forte di quasi 75mila chilometri di linee ad alta tensione, sta lavorando per dotare l’Italia di una delle più moderne infrastrutture al mondo in grado di favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili nel moderno e complesso sistema elettrico. Per il quinquennio 2021-2025, Terna ha messo in cantiere un Piano Industriale che prevede investimenti per circa 9 miliardi di euro. Di questi, quasi 900 milioni, sono dedicati a innovazione e digitalizzazione.














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