Viaggio nel mondo dell’IoT con la formazione di Start 4.0 e Sigla

di Laura Magna ♦︎ Le lezioni sono impostate come un progetto applicativo che vede protagonista tutta la filiera necessaria per la progettazione e la sicurezza di sistemi ed applicazioni IoTbased. Obiettivo è far acquisire ai partecipanti le conoscenze per utilizzare l'Internet of Things in maniera strategica e sostenibile all’interno delle diverse realtà aziendali. Gli appuntamenti si svolgeranno il 15 e 22 giugno e sono rivolti a imprenditori, responsabili r&d, it, project manager, innovation manager

Formazione

Un viaggio nel mondo della fabbrica interconnessa, grazie alle tecnologie IoT. È quello che farà ogni pmi che parteciperà al terzo corso di formazione di Start 4.0, sul tema dell’Internet of Things. Il corso, che si svolgerà nelle due mattine del 15 e 22 giugno (è possibile che ci saranno seconde edizioni), sarà somministrato dal gruppo Sigla, che progetta e sviluppa soluzione Itc e di automazione per aziende ed enti pubblici. Ne abbiamo parlato con Cristiana Degano, EU Funded Research Manager della società genovese che ci ha descritto nel dettaglio come avverrà la formazione.

Ma intanto, vale la pena sottolineare che, come tutti i corsi del competence center genovese, anche questo si distingue per una politica di prezzo competitiva: il costo per partecipante è di 240 euro più Iva con sconti per più di cinque allievi e se si è associati (sconti che vanno dal 10% al 40%) e possibilità di utilizzare i numerosi Voucher per la formazione 4.0 messi a disposizione da diverse Camere di Commercio in tutta Italia. Il costo e l’organizzazione in remoto sono le caratteristiche che rispecchiano il ruolo di “servizio pubblico” che Start 4.0 vuole fornire alle imprese, di ogni dimensione e settore industriale e ovunque collocate geograficamente. Tutti i corsi in programma, inoltre, sempre nell’ottica della facilitazione, sono acquistabili a scaffale direttamente dal sito, che ha una struttura friendly e in tutto simile a un qualsiasi e-commerce.







Start 4.0, lo ricordiamo brevemente, è l’unico Competence Center a non avere come capofila un’Università (l’ateneo genovese però collabora attivamente ed esprime il presidente, Paola Girdinio) ma il Cnr, con la partecipazione di 33 tra grandi aziende e nuove imprese innovative del territorio. Il focus è sulla sicurezza e ottimizzazione delle infrastrutture strategiche, sia fisiche sia tecnologiche. Sicurezza intesa come safety, ovvero protezione delle infrastrutture strategiche e loro progettazione ottimizzata e dunque cybersecurity ma anche security (sicurezza delle persone). L’approccio complessivo viene declinato su cinque domini applicativi: il porto, come massima espressione dell’economia del mare, e poi energia, trasporti, idrico, produzione.

 

Tutto quello che c’è da saper per iscriversi al corso su IoT

Cristiana Degano, EU Funded Research Manager Gruppo Sigla

In particolare il corso “Internet of Things: architetture, standard, applicazioni e criticità” è rivolto a imprenditori, responsabili r&d, it, project manager, innovation manager. Le iscrizioni saranno possibili fino al 14 giugno, fino ad esaurimento posti (per ulteriori informazioni è possibile scrivere a segreteria@start4-0.it o visitare la pagina web dedicata).

L’obiettivo è quello di far acquisire ai partecipanti una visione completa dell’IoT e, in sostanza, di capire quali competenze tecnologiche e quali risorse finanziarie occorrono per operare in questo comparto. Ai partecipanti verranno forniti tutti gli elementi informativi necessari sull’ IoT dalle architetture all’analisi dei dati, passando attraverso la connettività e la sicurezza e presentandolo rispetto alle diverse prospettive che lo caratterizzano. L’obiettivo è che alla fine del corso, i partecipanti abbiano acquisito le conoscenze per utilizzare questa tecnologia strategicamente e in maniera sostenibile all’interno delle diverse realtà aziendali.

 

Tutti i segreti dell’IoT, spiegati dal gruppo genovese Sigla in ambiente applicativo

La sede del competence center ligure Start 4.0

«Il corso proposto è stato impostato come un progetto applicativo che vede protagonista tutta la filiera necessaria per la progettazione e la sicurezza di sistemi ed applicazioni IoTbased», dice a Industria Italiana Degano, che nei due giorni di formazione sarà affiancata anche da Pietro Cassarà e Sara Pensieri, del Cnr e da Mauro Migliardi, professore di Informatica e cybersecuty dell’Università di Padova.

«Simuleremo dunque la progettazione e sviluppo di un progetto Iot based avanzato – spiega l’esperta – Partendo dalla ricerca di base, con la rappresentanza accademica del Cnr di Pisa e dell’Università di Padova. L’obiettivo della prima fase è verificare le vulnerabilità di una rete Iot per metterla in sicurezza, calando il tutto in un determinato ambito applicativo». L’anello successivo della catena è il digital enabler (in questo caso Sigla) che trasforma la ricerca di base in ricerca applicata. «Lo facciamo analizzando i gap dell’applicazione del prototipo frutto della ricerca di base a specifici sotto-settori, dal monitoraggio ambientale, ai trasporti, all’industria, alle infrastrutture critiche. Se appuriamo che il prototipo è applicabile alla realtà e risponde a certi requisiti, allora lo trasformiamo in un prototipo avanzato». In questa fase si realizza il trasferimento tecnologico vero e proprio all’interno dell’azienda-cliente. «Il prototipo avanzato viene testato sul campo in modo massivo e successivamente industrializzato. L’ultimo anello della catena sono i fornitori di tecnologie, in particolare di sensoristica IoT e reti LpWan (Low Power Wide Area Network, reti wireless che consentono di comunicare a lungo raggio con un decremento dei requisiti di alimentazione, una portata maggiore e un costo inferiore rispetto a una rete mobile, ndr)».

L’idea che sta dietro a questo format «è dare evidenza di quali siano le necessità tecniche e anche economiche: quando un’azienda deve affrontare un progetto IoT, deve sapere come fare in modo che la tecnologia dominante sia economicamente oltre che ambientalmente sostenibile – continua Degano – dunque dobbiamo capire cosa è necessario, fare una lista della spesa, dal punto di vista scientifico e tecnologico per arrivare all’obiettivo che ci si pone. Bisogna misurare quali sono le risorse economiche da mettere in campo per le fasi di ricerca e implementazione ma anche di immissione sul mercato, che richiede manutenzione e poi upgrade».

Nel corso delle due giornate saranno proposti infine anche due esempi applicativi, uno in ambito marino e uno in ambito energy, che vengono da due progetti di ricerca della società erogatrice. «Il primo – racconta Degano – è TiAMO, Tecnologie IoT per l’Ambiente MarinO, focalizzato sullo studio e la realizzazione di una piattaforma (hardware/software) IoTbased che impiega tecnologie di comunicazione radio LpWan per costruire una infrastruttura robusta per la trasmissione dati a lungo raggio su tratta marina soddisfacendo le molteplici esigenze di monitoraggio dell’ambiente marino e di controllo dello spazio marittimo». Il secondo progetto, Pick-Up, ha realizzato e validato metodi e strumenti innovativi, aperti e scalabili per la gestione energetica e ambientale e la riduzione dei consumi in distretti urbani eterogenei. «Lo abbiamo fatto integrando reti di sensori IoT e Fog Computing; nuove metodologie di modellazione e analisi del dato energetico e di controllo predittivo; modelli innovativi per l’aggregazione e l’integrazione di fonti di generazione elettrica distribuite e domanda (Demand Response, Smart Microgrid)».

 

I prossimi goal formativi e i 57 corsi on demand

La presidente di Start 4.0, Paola Girdinio, professoressa dell’Università di Genova

L’offerta formativa di Start 4.0 si articola in una parte standard e in una customizzata. La prima parte si compone di 8 digital goal: i primi due hanno avuto ad oggetto Ai e machine learning ad aprile, e realtà virtuale e aumentata a maggio. I prossimi appuntamenti – dopo quello su Iot di cui abbiamo parlato diffusamente – saranno invece con multiutility Iren, il 13 e il 20 luglio, sulla metodologia Agile nata per supportare e preparare alla trasformazione digitale. Di cybersecurity e IoT si occuperà Leonardo il 24 e 30 settembre; e ancora Enel sarà protagonista il 14 e 21 ottobre della sessione su open innovation. Infine, a novembre (l’8 e il 15) si parlerà di cloud computing con Distretto ligure delle tecnologie marine (Dltm) e con Netalia, che appunto è focalizzata nella costruzione di servizi infrastrutturali in Cloud; l’anno si chiuderà infine con il design thinking, a cura dell’Università di Genova, il 2 e il 16 dicembre.

Il percorso si completa con i corsi a richiesta: 57 moduli, su 27 tematiche tecnologiche e strutturati su diversi livelli di complessità, che hanno lo scopo di consentire alle imprese di introdurre e utilizzare rapidamente le tecnologie all’interno dei loro processi. I corsi saranno acquistabili in moduli da sei o multipli con costi allineati a quelli della formazione base e potranno essere svolti su appuntamento e anche in presenza, compatibilmente con la normativa anti Covid.














Articolo precedenteAbb si aggiudica il premio Innovation and Entrepreneurship Award grazie alla tecnologia PixelPaint
Articolo successivoFincantieri ha iniziato la costruzione di Explora I, nave da crociera di lusso destinata a Msc Cruises






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui