Tra intelligenza artificiale e machine learning : al via la formazione di Start4.0

di Laura Magna ♦︎ Obiettivo dei corsi, che inizieranno il 15 aprile, è promuovere il trasferimento tecnologico alle piccole e medie imprese. L'offerta formativa si articola in una parte standard e in una customizzata: otto incontri digitali – altamente pratici, ognuno guidato da una grande azienda - e 57 moduli on demand – più verticali e sartoriali. Leonardo, Enel, Iren e Camelot tra le realtà che erogheranno ore di lezione

Parte il 15 aprile la formazione per manager e imprenditori di Start 4.0, il competence center genovese. È un ambizioso progetto di trasferimento tecnologico, con le big corp nazionali – da Leonardo, a Enel, a Iren – che erogano ore di teoria e pratica verso l’esercito di pmi italiane che aspirano alla trasformazione digitale. Dei dettagli di questa iniziativa Industria Italiana ha parlato con la presidente di Start 4.0, Paola Girdinio, professoressa dell’Università di Genova. L’Ateneo collabora attivamente al competence center ligure, di cui è capofila il Cnr e a cui partecipano 33 tra grandi aziende e nuove imprese innovative del territorio.

«Il programma di corsi parte il 15 aprile con una sessione focalizzata su Ai e machine learning, tecnologie che sono game changer dell’industria 4.0 e argomenti di punta per l’Università di Genova – dice Girdinio – Stiamo raccogliendo le iscrizioni. I corsi saranno interamente in digitale, questo consentirà l’accesso agevole anche a pmi lontane fisicamente». Un prodotto di valore, accessibile nel costo, fissato per ogni modulo e per ogni manager o imprenditore partecipante in 240 euro più Iva con sconti per più di cinque allievi (10%) e se si è associati a Start 4.0 (40%). Tutti i corsi sono acquistabili online, componendo il pacchetto che appare più adatto all’impresa e al suo digital journey. Ma vedremo più avanti ogni dettaglio.







 

Start 4.0: l’identikit del competence center di Genova

La presidente di Start 4.0, Paola Girdinio, professoressa dell’Università di Genova

Prima vale la pena ricordare chi è Start4.0. Uno degli 8 Competence Center creati per accompagnare le Pmi alla conoscenza tecnologie abilitanti e alla trasformazione digitale. Si tratta di istituti finanziati dal Mise e che vedono la partecipazione di grandi aziende private insieme a una o più Università ed Enti di Ricerca capofila (nel caso di Genova, il Cnr) e che sono organizzati per competenze e aperti a imprese su tutto il territorio nazionale. Lavorano in tandem con i Digital Innovation Hub di Confindustria che sono invece le antenne locali che intercettano le esigenze trasformative dell’area e le indirizzano verso il centro di competenze più adatto.

Start 4.0 ha sede in una città marittima «e usa questo posizionamento geografico per occuparsi di blue economy. Il tema portante è però la sicurezza e l’ottimizzazione delle infrastrutture strategiche, sia fisiche sia tecnologiche. Lavoriamo su cinque domini applicativi: il porto, come massima espressione dell’economia del mare, e poi energia, trasporti, idrico, produzione – dice Girdinio – siamo convinti che un pieno sviluppo dell’industria 4.0 e delle infrastrutture fisiche e digitali non possa prescindere dalla sicurezza intesa in senso olistico, che contemperi, cioè, safety (sicurezza delle persone), security, ovvero protezione delle infrastrutture strategiche e loro progettazione ottimizzata e ovviamente cybersecurity, in un sistema che sia predittivo sia delle minacce interne che di quelle esterne». La logica di lavoro segue una missione chiara che «è quella di alzare il livello di maturità digitale delle pmi italiane. Vogliamo che le tecnologie trasformative siano alla portata di tutte le imprese, di ogni dimensione e settore industriale e ovunque collocate geograficamente. E questa intenzione si concretizza oggi con l’offerta formativa digitale per manager e imprese», precisa Girdinio.

 

Gli otto digital goal a calendario

L’offerta formativa si articola in una parte standard e in una customizzata. La prima parte si compone di 8 digital goal, sviluppati in incontri digitali che si terranno secondo un calendario già stilato dal 15 aprile fino a fine anno. «Tratteremo anche temi più alti perché la tecnologia non basta da sola ad abilitare una trasformazione digitale efficace e di lungo periodo: le normative, il design di sistemi aperti, lo storytelling, l’open innovation sono elementi indispensabili, che infatti saranno al centro di questo percorso», continua Girdinio. Ogni corso è acquistabile a scaffale direttamente dal sito (clicca qui), che ha una struttura friendly e in tutto simile a un qualsiasi e-commerce. Si tratta, secondo la presidente di Start 4.0, di un elemento realmente distintivo. Ma il maggior valore aggiunto sta nel fatto che ciascuno degli otto goal formativi sia guidato da una grande azienda italiana o da una nuova impresa innovativa di Genova e dintorni, che mette a disposizione delle piccole e medie imprese le proprie competenze e i propri casi d’uso.

In particolare, per il primo corso, che si svolgerà il 15 aprile e il 22 (la prima data per la lezione teorica, la seconda per il caso di uso), su Ai e machine learning, a offrire la propria esperienza sarà Camelot, azienda che produce sistemi biomedicali, insieme all’Università di Genova (che come abbiamo detto ha un dipartimento molto forte sul tema); il secondo corso, su realtà virtuale e aumentata, sarà erogato da Cetena, centro di ricerca in campo marittimo e società del gruppo Fincantieri con sede principale nel capoluogo ligure (4 e 11 maggio gli appuntamenti); il terzo, su IoT il 15 e il 22 giugno, sarà somministrato dal gruppo Sigla, nel campo delle soluzioni e dei servizi per l’Ict e Cnr. Ancora, la multiutility Iren, il 13 e il 20 luglio racconterà e farà vedere cosa è la metodologia Agile nata per supportare e preparare alla trasformazione digitale. Di cybersecurity e IoT si occuperà Leonardo il 24 e 30 settembre; e ancora Enel sarà protagonista il 14 e 21 ottobre della sessione su open innovation. Infine, a novembre (l’8 e il 15) si parlerà di cloud computing con il Distretto ligure delle tecnologie marine (Dltm) e con Netalia, che appunto è focalizzata, anche in ottica europea, nella costruzione di servizi infrastrutturali in Cloud; l’anno si chiuderà infine con il design thinking, a cura dell’Università di Genova, il 2 e il 16 dicembre.

In questo percorso riveste un ruolo centrale la parte pratica, mirata a far toccare con mano a manager e imprenditori come si usa la tecnologia: entrando virtualmente nell’azienda erogante e osservando i casi applicativi e i risultati ottenuti. Ci sono poi temi di per sé più alti, con un taglio necessariamente più teorico, come open innovation e design thinking, ma sono propedeutici perché utili a far immergere gli imprenditori nella cultura 4.0. «Perché – spiega Girdinio – se la governance di processo della pmi che vuole trasformarsi non ha quel tipo di approccio, le tecnologie 4.0 non aiutano. O meglio, potranno anche essere inserite nell’organizzazione, ma resteranno oggetti a sé stanti che non produrranno gli effetti sperati. Il nostro scopo invece è quello di accompagnare per mano le pmi nel mondo digitale, facendo uno alla volta i gradini verso la trasformazione digitale che poi è il compito che il Mise ha dato ai Competence center».

Parte il 15 aprile la formazione per manager e imprenditori di Start 4.0, il competence center genovese. È un ambizioso progetto di trasferimento tecnologico, con le big corp nazionali – da Leonardo, a Enel, a Iren – che erogano ore di teoria e pratica verso l’esercito di pmi italiane che aspirano alla trasformazione digitale

I 57 corsi on demand

Il percorso si completa con i corsi a richiesta, per cui non esiste un calendario proprio perché si tratta di una formazione più verticale e più tagliata addosso, sartoriale, a chi la richiede. Si tratta di 57 moduli, su 27 tematiche tecnologiche e strutturati su diversi livelli di complessità, che hanno lo scopo di consentire alle imprese di introdurre e utilizzare rapidamente le tecnologie all’interno dei loro processi.

«Ogni azienda, in base alla sua dimensione e alla sua necessità potrà acquistare dei pacchetti da 6 posti e partecipare ai nostri moduli. I costi per modulo saranno allineati a quelli fissati per la formazione standard, molto competitivi per la qualità offerta». L’impresa potrà scegliere, dunque, l’argomento, il livello della formazione e il numero di soggetti a cui erogarli, ma anche giorni e orari in cui fruire della formazione. E se quella standard sarà interamente digitale, quella customizzata potrà essere anche dal vivo, compatibilmente con la normativa anti Covid. «Tutti i corsi – precisa Girdinio – trasferiranno competenza nella Governance di processo, ma avranno sempre un taglio applicativo: in accordo con le imprese possiamo far entrare i manager nella big corporate competente dell’argomento o portare la grande azienda dentro la pmi».

I corsi saranno interamente in digitale, questo consentirà l’accesso agevole anche a pmi lontane fisicamente. Un prodotto di valore, accessibile nel costo, fissato per ogni modulo e per ogni manager o imprenditore partecipante in 240 euro più Iva con sconti per più di cinque allievi (10%) e se si è associati a Start 4.0 (40%). Tutti i corsi sono acquistabili online, componendo il pacchetto che appare più adatto all’impresa e al suo digital journey

Il primo reale trasferimento di conoscenza

Insomma, per quanto raccontato fin qui si tratta per il competence center genovese del primo reale passaggio di trasferimento di conoscenza dai leader della trasformazione digitale alle pmi. «Ed è un passaggio fondamentale, perché finora – conclude Gordinio – avevamo portato fondi e contributi allo sviluppo di importanti progetti tecnologici. Ora allarghiamo lo spettro trasferendo anche la conoscenza. Si apre quindi una nuova stagione. In cui è chiaro che limitarsi all’investimento in tecnologia, passo che molte aziende anche piccole stanno facendo, non basta a garantire il miglioramento dell’efficienza e il raggiungimento degli obiettivi in termini di risultati. Bisogna affiancare alla tecnologia, la competenza. E La strada che porta alla conoscenza passa per dei buoni incontri che, con questo percorso, Start 4.0 è ciò che in definitiva offre».














Articolo precedenteNetworking e security integrati: la ricetta di Cisco Live per l’universo ibrido
Articolo successivoIl risiko delle nomine: 518 poltrone in palio per disegnare l’Italia del futuro






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui