Stampa 3d: una rivoluzione annunciata

Stampante 3d

Additive Manufacturing: secondo lo studio «Advancements in metal 3D printing»,mato Roland Berger, le nuove tecniche di stampa digitale potrebbero essere «the next big thing» dell’industria manifatturiera

Ottimizzare la produzione e abbattere i costi. Questa è la ricetta di Roland Berger per guidare le aziende nella scelta della tecnologia più idonea al loro busines. Secondo lo studio quattro nuove tecniche rivoluzioneranno i processi di stampa tridimensionale: Deposizione diretta di energia, Getto di materiale, Estrusione di materiale e Binder Jetting. Ognuna riferita ad una necessità di produzione specifica.Vediamo le conseguenze: se fino ad oggi il costo di produzione di metalli con tecnologie di stampa 3D rimane proibitivo ( tra le 15 e le 60 volte superiore rispetto alla produzione tradizionale) entro il 2020 è destinato a diminuire fino al 30%. Ancora non sufficiente a renderla competitiva per la produzione di massa, ma sufficientemente versatile per alcune finalità industriali (dalla prototipazione rapida alla ricambistica).

Quindi le tecniche di metal 3D printing potrebbero essere «the next big thing» dell’industria manifatturiera. Nello studio «Advancements in metal 3D printing – Beyond powder bed – Additive manufacturing on the brink of industrialization» la società di consulenza tedesca prevede uno sviluppo mainstream della stampa 3D grazie alle nuove tecniche che non saranno più limitate alla produzione di parti altamente sofisticate come bruciatori per turbine a gas e protesi mediche personalizzate. La gamma di aree che potranno beneficiare delle straordinarie capacità di Additive Manufacturing si espande continuamente e le nuove tecnologie, oltre a soppiantare la costosa tecnica che oggi domina il mercato conosciuta come Powder bed fusion by laser (PBF-L), potrebbero presto essere accessibili alla produzione di massa, dando vita a una vera e propria rivoluzione dell’industria manifatturiera.







Più tecnologie, meno costi

Al momento le tecniche di Additive Manufacturing di fatto sono ancora una nicchia riservata a poche aziende: la stampa di metallo in 3D è un metodo di produzione molto costoso che viene utilizzato principalmente per la costruzione di prototipi e componenti speciali per i settori aerospaziale e della tecnologia medica. Ma gli esperti di Roland Berger sono pronti a scommettere su un repentino cambio di scenario. Oggi la tecnologia disponibile più conosciuta è la Power Bed Fusion by Laser (PBF-L) e, anche se per gli esperti di Roland Berger il costo di produzione di tale tecnica è destinato a diminuire fino al 30% entro il 2020, potrebbe essere parzialmente o completamente sostituita dalle nuove tecnologie.

Secondo i consulenti della compagnia tedesca, infatti, quattro nuove tecnologie saranno in grado di apportare sostanziali vantaggi in termini di performance/costi e potrebbero rendere le tecniche di Additive Manufacturing più competitive su più dimensioni (rapporto precisione, volumi di produzione, costi e tempi di realizzazione). Nel dettaglio, oltre le sorelle del PBF_L, ovvero il Power Bed Fusion by Electron Beam (PBF-EB) e Wire by Laser, Plasma /EB, le tecnologie emergenti sono la Direct Energy Deposition (DED) ossia Deposizione Diretta di Energia, quali il Material Jetting, il Material Extrusion e Binder Jetting.














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