Siemens: vogliamo diventare leader nella digitalizzazione del mondo

di Marco Scotti ♦ Mobilità elettrica, edifici intelligenti e soprattutto Mindsphere. La filiale italiana della multinazionale tedesca segna i  risultati migliori nel settore industriale con una crescita a doppia cifra per le soluzioni e i prodotti di automazione. Le novità strategiche e le nuove realizzazioni infrastrutturali nel bilancio annuale del presidente e ad Golla

«Punteremo forte sulla strategia digitale anche nel 2018». È questo il mantra di Siemens Italia, che chiude il 2017 con un fatturato intorno ai 2 miliardi di euro e lo ribadisce con chiarezza il presidente e amministratore delegato Federico Golla. «È in atto – ha aggiunto il numero uno della branca italiana del colosso tedesco – un cambiamento di portfolio: Osram, ad esempio, è stata ceduta definitivamente non perché non fosse un’azienda importante, lo è stata e lo è, ma perché ha dovuto affrontare un cambiamento radicale nel suo settore di competenza, quello dell’illuminazione, che ha visto mutare il paradigma: dalla luce tradizionale ottenuta tramite lampadine a bulbi, ai led, con la necessità di investimenti molto superiori alla media».

 







Siemens Golla
Il presidente e amministratore delegato Siemens Federico Golla

Il bilancio positivo di un anno di trasformazione

Quello che si è appena chiuso, per Siemens Italia, è stato un anno di trasformazione che ha consentito di irrobustire ulteriormente alcuni settori del business: elettrificazione, automazione e digitalizzazione. Gli ottimi risultati del settore industriale sono stati confermati dal fatto che all’Italia sia stato consegnato un ruolo di primo piano nel ranking mondiale di Siemens. Le divisioni Digital Factory e Process Drives and Industries hanno raggiunto risultati importanti, aumentando le proprie quote di mercato. Un merito va riconosciuto anche al Piano Industria 4.0 del Governo, che ha incentivato gli investimenti per la digitalizzazione dell’industria italiana. In particolare, le soluzioni e i prodotti di automazione hanno registrato una crescita a doppia cifra.

Nel 2017 è stato anche rafforzato il dipartimento Building Technologies, grazie alla crescita di soluzioni e progetti customizzati (in aumento del 13%). In particolare, a guidare lo sviluppo del settore, la richiesta di sistemi per la contabilizzazione del calore. L’efficientamento energetico, d’altronde, continua a rappresentare un ambito di alto valore strategico. Anche sul versante della distribuzione e trasmissione dell’energia ci sono state grandi novità, guidate dall’IoT degli asset delle sottostazioni di energia. Infine, riguardo alla mobilità, Siemens Italia ha confermato di essere un centro di competenza mondiale per la piattaforma di ricarica delle auto elettriche.

 

Il rendering del nuovo headquarter Siemens Italia
Lo smart working e la nuova sede

Siemens Italia ha una rete di oltre 3.200 collaboratori, dislocati nel centro tecnologico applicativo, nei sei centri di competenza e nei due stabilimenti produttivi nel nostro Paese. L’età media dei lavoratori è 46 anni, con una componente femminile di circa il 25%. Oltre i tre quarti dei dipendenti ha la possibilità, dal 1° gennaio, di applicare il regime di smart working tramite un accordo siglato con i sindacati e con Assolombarda. «Non siamo impazziti – ci ha spiegato Golla – semplicemente abbiamo cancellato l’orario di lavoro, dando piena fiducia ai nostri dipendenti: ci aspettiamo che abbiano la consapevolezza necessaria per capire che il poter lavorare dove si vuole significa avere comunque degli obiettivi da raggiungere e delle aspettative dell’azienda da onorare. Anche nella nostra sede in Via Vipiteno a Milano abbiamo creato spazi aperti, per agevolare le possibilità d’incontro». All’esterno della sede, posizionata una scultura di oltre 12 metri di altezza realizzata dall’archistar Daniel Libeskind. Inoltre, con Adecco è stata avviata una partnership per la realizzazione dell’alternanza scuola-lavoro per i giovani delle scuole superiori.

Infine, ancora in tema di infrastrutture, è stato completato il network di depositi di manutenzione dei locomotori Vectron – un mezzo modulare che consente la produzione di versioni adatte a mercati e infrastrutture differenti, per far fronte alle diverse esigenze di interoperabilità del mercato europeo – affiancando all’officina di Novara, che è ormai a pieno titolo un polo manutentivo internazionale, anche Asti, Bologna, Verona, Udine e Nola. I risultati della divisione Mobility hanno potuto contare su una ripresa del mercato ferroviario, soprattutto per quanto riguarda il trasporto su ferro delle merci.

Una guida nell’era della completa digitalizzazione

«Nel 2015 – ha spiegato Golla – abbiamo realizzato una “vision” al 2020 che è andata più veloce del previsto: siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi nel 2018 e ora stiamo pianificando una “vision +” che ha un orizzonte temporale compreso tra i 10 e i 25 anni, per approdare a nuove generazioni di governance e prodotti. Siamo uomini di mercato che conoscono bene la fisica e l’ingegneria, ma non siamo nati nell’era della digitalizzazione. Negli anni ’90 parlavamo di hardware e mainframe, poi è nato il web e questi computer si sono messi in rete: internet è nato per far parlare tra loro le persone, non i computer. Oggi parliamo tutti di digital revolution e ci sono anche i clienti che vogliono diventare competitor. La nostra strategia è quella di mettere il cliente al centro, sembra banale, ma significa tenere in considerazione lo scenario, ovvero guidare il soggetto nell’era della completa digitalizzazione».

 

Stilizzazione del funzionamento di Mindsphere

 

Mindsphere

Il vero fiore all’occhiello di Siemens è però Mindsphere, un sistema operativo open source basato sul cloud per l’Internet of Things. Su questa piattaforma è possibile sviluppare, utilizzare e fornire app e servizi digitali. «Si tratta – ha chiosato l’amministratore delegato – di una piattaforma, un sistema operativo che ospita i dati in cloud. Tutto questo in un’unica soluzione che ha come linea guida l’asse progetta-opera-servi. È un sistema aperto basato sui cloud di 19 centri, situati in 50 diverse località in 17 paesi del mondo, a cui lavorano costantemente circa 900 tra sviluppatori, data specialist e ingegneri».

Grazie a Mindsphere è possibile raccogliere e analizzare in maniera veloce ed efficiente l’ enorme mole di dati che vengono prodotti quotidianamente da un’infrastruttura di qualsiasi tipo, contribuendo in questo modo alla sua ottimizzazione. Un aspetto che farà piacere alle aziende è che Mindsphere ha costi di ingresso contenuti e tempi di avviamento ridotti. La forza del nuovo cuore pulsante di Siemens è quella di poter analizzare globalmente dati grezzi provenienti da qualsiasi tipo di settore, garantendo maggiore efficienza per le singole macchine, per gli interi stabilimenti, per i sistemi o per i parchi macchine a distribuzione globale. Questo sistema permette di ottimizzare i processi e garantisce la manutenzione predittiva, evitando fermi di produzione. Infine, Mindsphere ha una grande capacità di astrazione che consente di elaborare progetti che minimizzano gli errori nelle stime iniziali.

Come detto, la piattaforma si basa su cloud. Siemens ha scelto questa tecnologia per una serie di motivi. Intanto, per la facilità di archiviazione dei dati, poi perché aumenta l’efficienza. Infine, perché aiuta a migliorare il cash flow grazie all’elasticità e alla fornitura on-demand di risorse IT. Un ecosistema aperto come Mindsphere funge da digital business model enabler, ovvero un marketplace globale di applicazioni e servizi, con un incremento della competitività. Il cloud messo a punto da Siemens, inoltre, è veloce, e riduce allo zero gli investimenti iniziali, garantendo inoltre costi di gestione più bassi di un’analoga infrastruttura “fisica”. Infine, sul lato sicurezza, Mindpshere garantisce standard di cybersecurity elevata è può contare su certificazioni come ISO 27001 o IEC 62443. Senza dimenticare che Mindpshere è una struttura scalare che garantisce la business continuity. Ciascun Mindsphere Application Center si concentra su un determinato mercato verticale, garantendo flessibilità al cliente.

Le nuove partnership

La strategia adottata da Siemens è quella di ampliare la propria presenza all’estero con delle Joint Venture che consentano di mantenere il controllo, seppur di poco. È il caso di una “strategic company” come Gamesa, che produce bobine eoliche. La sede è a Bilbao e Siemens detiene il 55% del capitale. Il target, come dichiara Golla, è di diventare «entro due o tre anni i numeri uno nel settore. Il concorrente principale è un’azienda danese che opera da sempre nelle turbine eoliche. Prima vedevamo la concorrenza come i grandi “conglomerati” come General Electric, oggi invece ci misuriamo con i migliori di ogni settore, puntando a spodestarli». I combined revenue di Gamesa per il 2017 sono stati di 11 miliardi di euro.

Un’altra alleanza strategica è quella con Alstom, in cui l’azienda tedesca detiene il 51% e quella francese il 49%. «Si tratta – ha spiegato a Industria Italiana l’amministratore delegato di Siemens Italia – di una partnership tra due grandissimi produttori di treni. Nonostante appartengano a due paesi che storicamente non si amano, hanno trovato una convergenza insieme per contrastare l’avanzata dell’industria cinese, che sta entrando anche nelle ferrovie». I combined revenue di questa partnership sono stati di 13,8 miliardi.

Il laboratorio per la diagnostica degli interruttori

Nella sede di Via Vipiteno a Milano uno dei fiori all’occhiello è il laboratorio per il monitoraggio e la diagnostica degli interruttori di media tensione. All’interno di questa struttura è stato elaborato Assetguard MVC, un sistema entrato pienamente nel portfolio internazionale di Monitoring & Diagnostic di Siemens. AssetGuard MVC è stato sviluppato per venire incontro a un problema che affligge gli interruttori di media tensione, che hanno la peculiarità di essere spesso esposti a condizioni ambientali gravose e raramente manovrati. Per questo motivo, i componenti meccanici possono deteriorarsi e portare a malfunzionamenti. Tramite Assetguard MVC si verifica l’affidabilità degli interruttori, segnalando la necessità di interventi di manutenzione dei singoli componenti qualora i parametri registrati non corrispondano a quelli standard. In questo modo si rende l’interruttore più affidabile e, al tempo stesso, si rendono meno onerosi gli interventi, impedendo che si verifichino danni anche gravi.

 

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La mobilità elettrica

Ormai divenuta parte integrante dell’agenda di qualsiasi produttore di autoveicoli – basti pensare all’annuncio del governo norvegese di voler eliminare progressivamente le vetture alimentati con combustibili fossili – la mobilità elettrica ha di fronte a sé ancora alcune sfide che devono essere risolte prima di potersi diffondere su larga scala. Riguardano da un lato la durata delle batterie, dall’altra le modalità di ricarica. Per migliorare le condizioni di approvvigionamento, Siemens Italia ha ricevuto, il 1° ottobre del 2013, l’incarico di realizzare lo sviluppo della piattaforma E-Car Operation Center, una piattaforma tecnologica per la gestione dell’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici. Il Sistema E-Car OC è basato su una tecnologia cloud per il controllo e la gestione dell’infrastruttura che consente la ricarica dei veicoli elettrici sia in ambito domestico che pubblico. Il software è predisposto per l’invio dei dati delle ricariche ai sistemi deputati alla rendicontazione e all’emissione delle fatture per il cliente finale e consente la completa interoperabilità tra diverse infrastrutture di ricarica.

Sono molte le peculiarità dell’E-Car OC. Prima di tutto è in grado di ospitare sulla stessa piattaforma hardware e software di diversi stakeholder. Inoltre, è in grado di dialogare con il sistema di telecontrollo della rete di distribuzione. L’E-Car OC, poi, consente di configurare l’infrastruttura di ricarica, geolocalizzare le colonnine su mappe aggiornate in real time e acquisire i dati di diagnostica delle colonnine intervenendo da remoto. Ancora: il sistema permette di configurare e gestire i contratti e i relativi parametri. E-Car OC permette l’interoperabilità tra diverse strutture di ricarica, rendendo disponibili ai diversi stakeholder le informazioni indispensabili per gestire i processi di fatturazione. Nel video a seguire una dimostrazione del funzionamento.

 

Control room per gli edifici

L’ultimo caposaldo dello sviluppo di Siemens Italia è una control room per la gestione energetica efficiente degli edifici. Questa struttura nasce per venire incontro alla necessità di realizzare – e in seguito monitorare – edifici sempre più “intelligenti”, capaci di ottimizzare i consumi e ridurre le emissioni. Siemens ha realizzato la piattaforma Navigator, integrata su cloud, che consente di misurare le capacità di rendimento e le performance a lungo termine del singolo edificio o anche di complessi residenziali. Navigator, inoltre, riunisce i dati per l’approvvigionamento e il fabbisogno energetico, consentendo di ridurre i consumi e di misurare gli indicatori di sostenibilità. Il sistema è personalizzabile e offre un reporting avanzato che risponde in maniera adeguata al nuovo standard ISO 50001. Navigator fornisce un’analisi dei consumi e dei fabbisogni energetici, delle caratteristiche degli impianti degli edifici e permette inoltre di monitorare gli impianti installati, condividendo i risultati d’analisi per definire i successivi piani di attività.

 

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Siemens Smart Building

Altri progetti

Tra gli altri progetti realizzati da Siemens Italia nell’ultimo periodo, vale la pena menzionare l’edificio della Fondazione Agnelli a Torino e il quartiere smart di Porta Romana a Milano. Per quanto riguarda il building, si tratta del primo immobile al mondo che impara a dialogare con le persone. Siemens ha realizzato una “thermal bubble”, ovvero un programma che, tramite geolocalizzazione, individua le persone che entrano all’interno dello stabile, impostando parametri di umidità e temperatura modulati sulla base dei dati registrati al momento dell’ingresso, mettendo l’ospite in condizioni ottimali. La piattaforma che regola tutto, chiamata Desigo CC, controlla e monitora tutto quello che avviene all’interno dell’immobile e consente di accendere le luci, attivare sistemi di riscaldamento o aria condizionata. Tutte le funzionalità possono essere regolate in base alle esigenze del momento di chi occupa l’edificio, attraverso una app, SpHere, con la quale le persone dialogano attraverso un’interfaccia. Non più, quindi, un sistema statico di domotica, ma dinamico e continuamente pronto ad apprendere tramite i meccanismi dell’IoT.

Il progetto Porta Romana smart, invece, consente di realizzare il primo quartiere intelligente a emissioni (quasi) zero, tramite servizi di sharing. Il progetto vale complessivamente 25 milioni, di cui 8,6 finanziati dall’ Ue. Al momento sono due gli edifici che sono stati resi “smart” e che consumeranno fino al 60% in meno grazie alla realizzazione di cappotti esterni isolanti, sistemi di controllo a distanza degli impianti termici e dei consumi, oltre a un device di autoproduzione e gestione intelligente di energia da solare termico. Il tutto è monitorato da una serie di sensori che raccolgono i dati all’interno degli stabili, valutando eventuali migliorie. Inoltre, nella zona sono state installate dieci aree dedicate ala mobilità con 60 auto e 150 biciclette elettriche in condivisione, oltre a un sistema di logistica green per la distribuzione delle merci e colonnine di ricarica. Infine, anche cercare parcheggio diventa “intelligente”: attraverso una app sullo smartphone si potrà vedere se e dove c’è posto, attraverso 125 sensori sistemati a terra e collegati a telecamere installate sui lampioni, che consentiranno anche di verificare se ci siano soste irregolari.

Siemens nel mondo

A livello mondiale, nel 2017 Siemens ha fatturato 83 miliardi di euro, con un utile di circa 6,1 miliardi,con  investimenti per 5.200 milioni. Il rapporto tra investimenti in ricerca e sviluppo e fatturato è del 6,2%, con 37.800 collaboratori attivi nel R&D, il 10% della forza lavoro totale. Il portfolio ambientale è tra i più significativi del mondo: nel 2017 ha generato il 47% del fatturato complessivo, consentendo inoltre ai clienti di Siemens di abbattere di oltre 570 milioni di tonnellate la produzione di anidride carbonica.














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