Un polo di eccellenza nazionale nel biomedicale

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di Laura Magna ♦ La sua creazione è l’obiettivo di Sidam, società innovativa del distretto di Mirandola. Con una strategia di crescita basata su R&S.

Sidam è un’ azienda con 25 anni di storia e una specializzazione nei dispositivi medici legati all’uso di mezzi di contrasto. Btc Medical Europa è un’azienda specializzata nei settori di oncologia ed emorecupero. Entrambe sono nel novero delle oltre 100 società innovative che hanno sede a Mirandola o in uno degli 8 comuni a Nord di Modena, dove sorge il secondo distretto del biomedicale più importante al mondo dopo Minneapolis. E qui, partendo dall’ acquisizione di Btc Medical Europa, di cui ha rilevato la maggioranza (il 75% del capitale sociale), Sidam vuole creare un polo d’eccellenza nazionale nel biomedicale.







Il distretto di Mirandola

Non stupisce affatto che il progetto di crescita di queste due piccole aziende italiane, ognuna con una accentuata specializzazione in una supernicchia (la prima, Sidam, forte all’estero e con una struttura manageriale, la seconda, Btc Medical Europa, concentrata sull’Italia e con una gestione più familiare), si svolga nella patria del Made in Italy biomedicale. Mirandola è un distretto nato dall’intuizione di un lungimirante farmacista del luogo, Mario Veronesi, che nel 1962, inventò i primi dispositivi per infusione. Oggi in quest’area vengono prodotti tutti gli apparecchi e gli accessori che servono alla cardiochirurgia, all’ emodialisi e al trattamento di altre patologie mediche, oltre ai dispositivi usa e getta in materiale plastico per ogni uso medico.

Le cento imprese del distretto occupano circa 5mila addetti e producono un fatturato di un 1 miliardo di euro compreso l’indotto.  Per gran parte queste aziende ( l’85,6% ), sono PMI italiane; la quota di multinazionali è solo del 14,4% (il 60% estere e il resto italiane); ben il 76% del totale è costituito da produttori di tecnologie proprietarie. Tutto questo in un macrosettore, quello del biotech, in cui l’Italia è in generale molto forte: secondo i dati del rapporto Assobiotech-Enea , nel 2016 il comparto varrà 9,4 miliardi di euro, con previsioni di crescita del +12,8 al 2017 e del +18,1 al 2019.

Sidam: per le necessità dei centri ospedalieri di eccellenza

Su questo terreno fertile lavora e cresce Sidam, il cui mestiere è appunto quello di fare prodotti monouso per l’industria biomedicale. «Nello specifico – dice a Industria Italiana Carlo Bonomi, presidente di Sidam – produciamo dispositivi medici consumabili con particolare riferimento alla diagnostica con mezzo di contrasto. Le nostre innovazioni, altamente specializzate, sono utilizzate dai più importanti centri ospedalieri del mondo nei reparti di Radiologia, Rianimazione e Infusione Sottocutanea».

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Carlo Bonomi, presidente Sidam

La gamma dei prodotti del gruppo è molto ampia. Per la diagnostica per immagini vengono realizzati dispositivi medici monouso (per il trasferimento di mezzi di contrasto per CT, MR, ecografie e angiografie), apparecchiature elettromedicali, ovvero Celle Termostatiche (Warm-MB – multi bottle – e Warm-SB – single bottle) e un iniettore per mezzo di contrasto in ecografia. Per la radiologia interventistica, l’ambito interessato è quello della Vertebroplastica. Per i reparti di rianimazione vengono realizzati sia dispositivi medici, tra cui il Nutrivent, sia apparecchiature elettromedicali, come l’ Optivent. Infine il gruppo si occupa anche di di Infusione Sottocutanea grazie a dispositivi medici con ago verticale per terapia del dolore, talassemia, immunoglobulin sets.

Tutto l’assortimento è conseguente alla ricerca dei laboratori mirandolesi. In alcuni casi in collaborazione con multinazionali del settore, in altri con medici, luminari di ogni specializzazione inerente l’attività di Sidam: ogni anno circa il 10% del fatturato viene investito in Ricerca & Sviluppo. La società detiene 14 brevetti attualmente operativi in 19 paesi e con l’Acquisizione di BTC Medical Europe sottolinea Bonomi «abbiamo ampliato le nostre competenze anche nel settore della produzione dei consumabili per l’oncologia e dell’emorecupero post operatorio, mercato complementare rispetto a quello in cui operiamo».

Il valore aggiunto della ricerca

La ricerca è l’asso nella manica di Sidam. « Con l’attività di ricerca indaghiamo innanzitutto bisogni e necessità latenti direttamente sul mercato, con l’obiettivo di progettare, sviluppare e produrre tempestivamente dispositivi sempre più innovativi – dice Bonomi .- Lavoriamo senza sosta su numerosi progetti, frutto della nostra continua ricerca e sviluppo e delle collaborazioni». In questo modo è nato, per esempio, Gastroport, un dispositivo per la somministrazione di liquidi nutrizionali direttamente attraverso la parete addominale per quei pazienti incapacitati a deglutire. Un altro esempio è Echosid, un iniettore per mezzo di contrasto applicato in ecografia, nella diagnostica di rilevazione della presenza di cellule tumorali, in particolar modo nelle indagini sul fegato e sulla prostata. E ancora, è stato messo a punto  un innovativo stent esofageo per la ricostruzione dell’esofago danneggiato per l’ingerimento di sostanze caustiche.

Laboratori Sidam
Fasi di lavorazione all’ interno dello stablimento Sidam
Nel 2017 focus sulla crescita organica

Il fatturato consolidato del gruppo, che conta 100 addetti, si collocherà per l’anno 2016 oltre i 15 milioni di euro, con un Ebitda di circa il 20%. «Il Piano Industriale del prossimo triennio prevede una crescita annuale a doppia cifra, con una particolare attenzione alla crescita organica per quest’anno. – racconta il presidente – Consideriamo che Sidam, anche nel periodo della crisi (dal 2008 al 2015), è riuscita a incrementare il giro d’affari del 440%, a dimostrazione della possibilità di fare impresa in settori legati alla capacità di ricerca e innovazione».

La ricetta della resilienza: la scelta di crescita

Una crescita esponenziale che ha sorpreso lo stesso Bonomi e che dimostra la resilienza dell’azienda che presiede. «Non credo possa esistere una ricetta di resilienza – dice Bonomi – ma sicuramente la stella polare che ha guidato la nostra azienda in questi anni è stata l’ossessione alla crescita. Il cambiamento è inevitabile, ma la crescita è una scelta e noi l’abbiamo fatta. Non possiamo peraltro dimenticare la valenza del territorio in cui operiamo, il distretto del biomedicale di Mirandola, riconosciuto a livello mondiale. In sintesi: crescere, partendo dal territorio, è stata la nostra carta vincente».

Partire dal territorio per approdare nel mondo: l’80% del fatturato del gruppo deriva dall’export . «All’inizio del periodo di crisi abbiamo subito indirizzato tutte le nostre energie alla crescita del fatturato all’estero,- spiega Bonomi -cercando dei partner industriali con i quali sviluppare prodotti innovativi». Il modello di business con cui Sidam si è presentata su scala globale può essere sintetizzato così : «Noi abbiamo messo a disposizione la nostra capacità di ricerca e di flessibilità,- dice Bonomi – cercando nei partner quella di penetrazione dei canali commerciali sui mercati internazionali. Questo binomio si è rivelato vincente. Pur tenendo conto delle nostre attuali dimensioni, è una formula ci permette di arrivare ovunque, concentrando i nostri investimenti nel settore della ricerca. Non ci poniamo limiti, desideriamo continuare a crescere».

Nuovi laboratori e riorganizzazione

Crescita innanzitutto in maniera organica: in quale modo? «Per il 2017 puntiamo sulla riorganizzazione interna del gruppo e sulla realizzazione del nuovo stabilimento e dei nuovi laboratori, con l’obbiettivo di aumentare la capacità produttiva e di ricerca. – afferma Bonomi – Ma se si dovesse presentare un’occasione interessante per una nuova acquisizione sinergica al core business della società, saremo pronti a coglierla: vogliamo crescere e diventare un punto di riferimento della ricerca e della produzione del biomedicale italiano». La scelta di crescere, e la possibilità di stare su un terreno fertile come il distretto mirandolese si coniugano con un passaggio generazionale avvenuto in maniera virtuosa: alla fine la ricetta della resilienza di Sidam è tutta in questi tre fattori. Fondato 25 anni fa da Graziano Azzolini, il gruppo è guidato dalla figlia Annalisa, che in veste di amministratore delegato non ha esitato ad aprire il capitale all’esterno.

Sidam_sede
Sede Sidam Group, San Giacomo Roncole, Mirandola ( MO)

Nel 2015, Sidam è stata rilevata dall’azienda milanese Synopo S.p.A. e si è dotata di una struttura manageriale in grado di dare ulteriore spinta allo sviluppo del business. «Oggi – afferma Bonomi – Sidam può così contare su un socio industriale con cui condividere le decisioni, un socio che ha permesso l’inserimento in azienda di nuove e ulteriori energie e risorse per poter aspirare a crescere. La modalità di condivisione degli obiettivi e delle scelte aziendali che abbiamo fin qui operato, visto i successi che abbiamo ottenuto, dimostrano che abbiamo imboccato la strada giusta ». Un’evoluzione che farebbe pensare a una possibile quotazione in Borsa, che però al momento Bonomi esclude «perché la società ha i mezzi finanziari necessari per supportare il piano di sviluppo triennale. – e conclude – Ma la crescita non ci spaventa e non escludiamo nulla».














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