Sassuolo calcio: come ti scovo il campione col machine learning

Wallabies, startup italiana guidata da Luigi Libroia, gioca con la squadra che il compianto Giorgio Squinzi ha fatto volare. E permette al club di utilizzare la IA. Che guarda 8mila partite l’anno e registra ogni singolo gesto dei calciatori in attività in tutto il mondo

L’Intelligenza artificiale sempre più al servizio dello sport. E il Sassuolo guidata da Roberto De Zerbi porta l’innovazione in Serie A grazie a una partnership con Wallabies, startup italiana con sede a Milano e fondata nel 2016, tra le più attive in questo ambito.

Il machine learning al servizio dello scouting

Per superare l’elemento tempo, che nello scouting calcistico viene impegnato prevalentemente a individuare il giocatore e non ad analizzarne le perfomance individuali, Wallabies promette di identificare gli elementi comparabili per ogni singolo giocatore al mondo. In buona sostanza la società fornisce un sistema di ricerca selettiva basato su oltre 30mila giocatori di tutto il mondo e 25 campionati per stagione, sottolineando la percentuale di prestazioni qualitative e quantitative.







Ottomila partite l’anno e settemila variabili per giocatore

Lo scout digitale può guardare più di 8mila partite l’anno e registrare ogni singolo gesto dei calciatori in attività. Il robot Wallabies è uno per ogni gara, ma il suo raggio di “sguardo” è pari a quello di 400 osservatori diversi intorno al campo. Ogni giorno dunque la macchina impara ad ogni partita nuovi elementi. Questo permette analisi basate su circa 7mila variabili per ogni giocatore in ciascuna partita.

In questo modo le decisioni dello scout umano ricevono un supporto nelle scelte ultime, con tempi e impegno economico sostenibili.














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