Un polo per la quarta rivoluzione industriale

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di Marco de′ Francesco ♦ Nel Polo Meccatronica di Rovereto tre anime per un solo progetto e tre mondi che si incontrano nello stesso spazio fisico. Impresa, innovazione e formazione diventano complementari in vista  dello smart manufacturing.

Si  lavora a pieno ritmo  nell’ hub trentino  dove viene tracciata  la strada che si deve imboccare per il rilancio dell’economia del Belpaese, dove aziende di peso si sono già insediate, e dove i progetti  futuri marciano speditamente. Dall’aprile del 2015 è operativo nel Polo Meccatronica il centro di ricerche “Dana Mechatronics Technology Center” che si occupa in particolare di sistemi avanzati di trazione per veicoli fuoristrada. E Dana Incorporated è un colosso americano da 6 miliardi di dollari di fatturato. E sono già attivi i laboratori di Ducati Energia, Bonfiglioli, Carl Zeiss, nonché quelli di una ventina di aziende (talora start-up) un po’ meno note. Perché il Polo non si occupa solo della contaminazione tra ambiti che in genere faticano a interagire; la mission, non troppo segreta, è quella di rendere il territorio attrattivo per eccellenze di ogni dove.







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Microlavorazione laser nella fabbrica Kirana, Polo Meccatronica, Rovereto

Gli attori del progetto di Rovereto

D’altra parte, tanto si è puntato sul progetto: la Provincia autonoma di Trento ha deciso di investire complessivamente circa 85 milioni di euro. Per un piano che coinvolge non solo il “braccio operativo” Trentino Sviluppo, ma anche le locali università e associazione degli industriali; e poi la “Fondazione Bruno Kessler”, l’istituto tecnico tecnologico “G. Marconi” e il centro di formazione professionale “G. Veronesi” di Rovereto; e infine l’acceleratore privato “Industrio Ventures” e il Comune di Rovereto. Insieme per dare vita ad un luogo fisico dove le idee corrono veloci. Con una novità nel crono-programma: ProM, il laboratorio per la ricerca e la prototipazione, costato 5 milioni di euro, sarà operativo già dai primo mesi del 2017.

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Giulio Bonazzi, Presidente di Confindustria Trento, Chairman and CEO of Aquafil S.p.A.

Il ruolo dell’ associazione imprenditoriale

Giulio Bonazzi, il presidente di Confindustria Trento, la vede così: «Polo Meccatronica è un progetto prioritario e un’infrastruttura strategica per le nostre imprese, poiché funge da attivatore e incubatore Industry 4.0. Per questo lo seguiamo con attenzione ormai da diversi anni, contribuendo attivamente alla definizione dell’intervento anche negli aspetti più operativi. Anche nel caso di ProM abbiamo contribuito a definire la tipologia di laboratorio e di servizi per l’attività di ricerca e innovazione delle imprese. Dialogo, ricerca e impresa, trasferimento tecnologico, meccatronica, finanziamenti all’innovazione e investimenti tecnologici, sono in effetti temi che la nostra associazione presidia da tempo e che va potenziando».

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Mauro Casotto, referente della “Direzione operativa ambito internazionalizzazione, attrazione e sviluppo impresa” di Trentino Sviluppo

Dai capannoni agli incubatori d’impresa

Ha seguito il progetto Mauro Casotto, referente della “Direzione operativa ambito internazionalizzazione, attrazione e sviluppo impresa” di Trentino Sviluppo. «Il primo insediamento in zona risale al 1925 – afferma -. Stiamo parlando del cotonificio che Pirelli ha impiegato fino al 1982 per produrre filati di cotone, per cavi elettrici e pneumatici. Abbiamo recuperato l’area nel 1983; e degli edifici originari si è fatto un Bic (business innovation center). Insomma, dai capannoni agli incubatori d’impresa. Dal 2011, poi, ha preso avvio il progetto di trasformazione, per la focalizzazione sulla Meccatronica.»

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Fasi di lavorazione nello stabilimento Sicor, Polo Meccatronica, Rovereto
Un forte  potere d’attrazione

«Si parla di Smart manufacturing, di fabbrica intelligente.- prosegue Casotto – Il nuovo edificio produttivo è stato inaugurato a dicembre del 2013; e i lavori per i laboratori (6mila metri quadrati) sono partiti quest’anno; saranno la testa di ponte del sistema della ricerca per le aziende. Ci sarà anche una clean room, e cioè una struttura asettica, con una atmosfera non contaminata, per lavorazioni particolari. D’altra parte, l’idea è quella di attrarre aziende da fuori, e ciò si realizza quando le metti in condizione di sviluppare prodotti più competitivi.»

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Rendering dell’area scolastica prevista all’interno del Polo Meccatronica, Rovereto
La scuola incontra il lavoro

Continua Casotto « E poi, entro il 2022, nel corpo centrale del Polo troveranno spazio le nuove sedi dell’ Istituto Tecnico Tecnologico G. Marconi e del Centro di Formazione Professionale Veronesi , entrambi di Rovereto,  per complessivi 1.500 studenti. Si tratta di realizzare percorsi formativi di alternanza scuola-lavoro, sul modello tedesco». Quanto agli spazi, il Polo mette a disposizione 13mila metri quadrati per l’area produttiva (due corpi su due livelli e di edifici con struttura portante in legno) e 4mila per gli uffici. Circa 35mila metri quadrati sono quelli destinati al potenziamento dell’area industriale (in pratica, per le aziende che si insedieranno; ndr), mentre 25mila sono riservati al polo scolastico.

Conoscenza applicata ai prodotti

«I centri di ricerca – afferma Giuliano Muzio, responsabile della “Area Innovazione e relazione con il Territorio” della Fondazione Bruno Kessler – saranno frequentati da aziende e studenti. In generale, il nostro ente impiega 400 ricercatori, partecipando ad una ventina fra laboratori collegati, startup e spin-off. L’idea è quella di realizzare il trasferimento tecnologico e il knowledge sharing. Nel Polo intendiamo utilizzare le nostre competenze, e cioè quelle nei settori della sensoristica, dell’analisi dei materiali, della fabbricazione di micro-dispositivi al silicio, e nel campo del software per la meccatronica».
Peraltro, per le aziende presenti nel Polo si tratta di realizzare prodotti dotati di intelligenza. Non cose inerti, ma “comunicanti” grazie a sensori e chip.

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Paolo Gregori, coordinatore scientifico del Polo Meccatronica
L’incontro tra elettronica, informatica e meccanica

Secondo il fisico Paolo Gregori, coordinatore scientifico del Polo Meccatronica nonché referente di ProM, «il valore aggiunto consiste in questo, e cioè che elettronica, informatica e meccanica coesistono nello stesso bene. In buona sostanza, si realizzano sistemi che si interfacciano con altri, e che possono essere programmati in remoto nonché manutenuti con il software. Peraltro, nei laboratori sono presenti stampanti 3D e macchinari di prototipazione rapida; ma anche attrezzature per tagliare con il laser pezzi di lamiera molto spessi. E anche qui è cambiato tutto: nella meccanica tradizionale i pezzi sono torniti; nell’additive manufacturing si parte da zero, come in natura».

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Una veduta aerea del Polo Meccatronica di Rovereto

 Nel Polo Meccatronica: Nplus

Nel Polo  c’è anche Nplus, la newco di sistemi di illuminazione per l’industria, fondata, assieme a due soci, dal 27enne veronese Giordano Riello,  presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Veneto. «La società era nata, tre anni fa, come EN Srls, e cioè come una “semplificata”; dopo tre anni di utili, ha assunto la forma giuridica attuale. Ci occupiamo di sistemi di illuminazione pubblici e privati, nonché di installazione di sistemi di produzione di fonti energetiche rinnovabili. Siamo qui a Rovereto perché abbiamo deciso di realizzare in house le schede elettroniche. Una macchina di 15 metri produce 10mila piccoli componenti l’ora, come trasformatori e resistenze. È una linea del valore di 200mila euro, risorse  ottenute grazie a un finanziamento del “Fondo Impianti” di Trentino Sviluppo: per il 20% a fondo perduto e per l’80% a tasso zero. Una parte delle schede sono destinate a terzi, anche a seguito di customizzazione».

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Giordano Riello, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Veneto e fondatore Nplus

Nplus, che occupa sette lavoratori, chiude il 2016 con un fatturato di 500mila euro. «Ma per il 2017 – continua Riello – possiamo contare su 1,5 milioni di ordini relativi a elettronica e cablaggi». Per Riello, «a Rovereto c’è fermento, c’è ricerca. Un ambiente effervescente. Qui porteremo avanti progetti di meccatronica e elettronica. Insomma, il giudizio sul Polo è positivo, perché risponde alle nuove esigenze delle imprese».














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3 Commenti

    • Vi ringraziamo molto per la collaborazione e per la visibilità che avete dato all’ articolo.
      Per ogni notizia che in futuro potete reputare di ns. interesse, fate riferimento alla mail
      info@industriaitaliana.it
      Paolo Del Forno ( caporedattore) 3737411607

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