Robotica e IoT nei supermercati. I segreti di Softec

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di Laura Magna ♦Umanoidi al centro di un sistema cognitivo che rivoluziona la customer experience e rende disponibili dati preziosi alle aziende. L’ integrazione tra automi e una piattaforma proprietaria cloud based è la ricetta della società quotata su AIM per crescere sui mercati della digital transformation, primo fra tutti quello del mondo arabo

«Nell’era dell’Industria 4.0, la robotica reinventa non solo il processo industriale, rendendo automatizzata e interconnessa la produzione, ma rivoluziona completamente anche il mondo dei servizi». A dirlo a Industria Italiana è Francesco Meani, ceo di Softec, società quotata su AIM dal 2012 e da sempre focalizzata sulla Digital Transformation. In Softec questa rivoluzione nella rivoluzione viene definita “retail 4.0” ed è il risultato dell’applicazione ai servizi di IOT e robotica, i capisaldi di industria 4.0. «Digital transformation, e dunque dati, analytics, robotica. Abbiamo combinato questi fattori con la costumer experience, costruendo complessi sistemi che si basano sui dati e funzionano in cloud, ma che sono focalizzati sull’uomo e promettono di cambiare per sempre l’esperienza di acquisto», così per Meani si può sintetizzare il core business di Softec.

 







Softec

Softec

Nasce a Firenze nel 1988, come costola di Dada, e si focalizza inizialmente sul mobile. Poi cambia pelle per seguire le evoluzioni della domanda spostandosi in maniera decisa sull’intelligenza artificiale. «Prima abbiamo aiutato le aziende a posizionarsi online, offrendo servizi di native advertising, inbound marketing, social media strategy e marketing automation. Oggi le affianchiamo nel processo di digital transformation», dice Meani, che racconta a Industria Italiana di una società nuova, ristrutturata nel 2015 grazie alla acquisizione di FullDigi e FullPlan, entrambe società di Fullsix che dallo stesso anno è azionista di maggioranza con il 70% del capitale.

Una ristrutturazione che ha riportato Softec in utile per 150mila euro nel 2016, quando il fatturato si è attestato a 10,6 milioni, in crescita di quasi il 40%. Anche l’Ebitda ha visto un solido incremento, del 16%, a 1,7 milioni. Ottanta i dipendenti nelle tre sedi italiane, Milano, Roma e Prato e in quella estera ad Abu Dhabi, dove lo sviluppo di queste esperienze di digital transformation in cui l’AI viene messa al servizio dell’uomo è fortissimo, come elevatissimi sono gli investimenti governativi.

 

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Francesco Meani, CEO di Softec SPA

Dalla comunicazione digitale alle piattaforme e alla robotica

Le competenze di Softec si concentrano in diverse aree: tra queste figura ancora quella legata ai servizi e alle soluzioni per la comunicazione digitale, che oggi vengono rafforzati attraverso analisi complesse dei dati di web analytics, così da aiutare le imprese a misurare le performance e il ROI (Return on investment) del loro investimento in marketing online. Ma il cuore si sta spostando sul fronte delle piattaforme proprietarie attraverso sui la società sviluppa servizi per le aziende. Sono due: DesktopMate, nel Mobile Application Management e Mobile Device Management, che permette di gestire in maniera dinamica i servizi attraverso dispositivi mobili; e il fiore all’occhiello, Orchestra.

«È la piattaforma cloud-based dedicata all’esperienza multicanale. Agendo secondo il paradigma delle 4C, Orchestra Connette, Colleziona, Correla e Comunica i dati di fruizione degli spazi fisici e non, con il fine di fornire informazioni, anonime o profilate, utili a migliorare l’esperienza degli utenti», spiega Meani. «Le location in cui può avvenire la raccolta dei dati sono molteplici: luoghi d’interesse pubblico, musei, teatri, negozi, impianti sportivi, centri commerciali, aeroporti, stazioni ferroviarie, sale per convegni. La raccolta dei dati e le interazioni vengono effettuate tramite gli actionable tools di Orchestra: WiFi, Beacons, IoT, CRM, Gamification & behavioral analytics, Mobile Engagement, Robotics».

 

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Il robot Pepper

Infine, in questa divisione, si colloca l’anima robotica: dal 2016 Softec è distributore in esclusiva per Italia e area Mena (Middle East and North Africa) di Softbank, il gigante nipponico delle telecomunicazioni. Softec in particolare è dealer del robot umanoide Pepper. Pepper era il prodotto di punta della società francese Aldebaran Robotics, acquisita da Softbank prima che la giapponese inglobasse anche la controllata di Google nel settore, Boston Dynamics.

Lanciato a Tokyo nel 2014, Pepper è alto 120 cm e pesa 28 chilogrammi, ha un touchscreen da 10 pollici, numerosi sensori ambientali e camere 3D/2D per il rilevamento di persone e dei loro movimenti. Softec non solo commercializza il robot ma sviluppa applicazioni ad hoc per i clienti grazie ad Orchestra, che gestisce “end-to-end” dallo sviluppo alla gestione delle flotte di robot, abilitando la raccolta real-time di dati analitici provenienti da ogni singolo automa.

 

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Pepper “guida” in un supermercato

Il social robot IOT che rivoluziona la costumer experience

 Uno degli ultimi progetti è quello realizzato per un brand di calze tecniche che risponde al nome di 1177 ( vedi video a seguire ). «Utilizzando Orchestra, che gestisce tutto il processo di approccio al cliente, partendo dall’engagement e finendo con la vendita, abbiamo creato una vending machine affiancata da una versione di Pepper che parla 20 lingue e assiste i compratori lungo tutto il percorso. Fornisce informazioni senza limitarsi al solo prodotto, ma si allarga anche al brand e guida l’utente fino all’acquisto finale», spiega Meani.

 

 

Ad esempio il robot è in grado di capire attraverso la conversazione in linguaggio naturale a chi sono destinate le calze e orienta il consumatore verso il prodotto giusto, portandolo nel reparto di interesse: « e tutto va a buon fine, Pepper rimanda l’utente alla vending machine per la transazione. Questo è ciò che chiamiamo retail 4.0: che porta l’ottimizzazione della produzione e non è qualcosa che si limita al solo punto vendita. Immaginiamo quanto sia utile per l’azienda conoscere in tempo reale quanti pezzi vengono venduti in modo da poter riassortire in maniera precisa senza sprechi secondo una logica just-in-time. La vending machine è posizionata all’interno di centri commerciali ma può essere anche stand alone in sostituzione di un negozio, con touch screen interattivo; o essa stessa un flagship store coadiuvata appunto dal robot. Può funzionare anche come e-commerce nel momento in cui il prodotto selezionato non è disponibile e Pepper si attiva per inviarlo a casa del cliente».

Un paradigma nuovo in cui Softec è stata supportata da Cisco. «In particolare, in Orchestra sono state integrate due piattaforme Cisco, Meraki per la connettività della vending machine, il wifi guest per chi si avvicina e il tema della cybersecutriy e Spark, piattaforma di collaboration che ha fornito tutti i connettori utili all’interazione audio e video al cliente», continua Meani.

 

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Pepper utilizzato per il progetto DEWA

 

Pepper bancario a Dubai

Pepper e il nuovo paradigma che rappresenta nel retail, stanno conquistando anche il mondo arabo. Con l’obiettivo di essere il leader del digital banking negli Emirati Arabi Uniti, Emirates National Bank of Dubai investirà importanti risorse nei prossimi 3 anni per il suo programma di trasformazione digitale, per l’innovazione e la trasformazione multicanale dei suoi processi, prodotti e servizi. Un vero e proprio modello innovativo di filiale con al centro, ancora, il nostro Pepper. «Pepper coniuga personalità simpatica e mimica naturale con un dispositivo IoT dotato di oltre 50 sensori avanzati, facile da integrare con qualsiasi sistema back-to end per fornire uno user journey senza interruzioni, con precisione e costanza di servizio 24×7», spiega Meani.

Che compiti ha il robot ? «Pepper accoglie e coinvolge i passanti e orienta la clientela; gestisce la coda, inviando un token al telefono dell’utente, grazie all’integrazione con il Sistema di Gestione delle Code; presenta i prodotti e servizi innovativi nell’ambito del digital banking sviluppati da Emirates NBD per semplificare la vita dei clienti; raccoglie preziosi insight; offre un tour guidato della filiale e delle esperienze che si possono vivere al suo interno; sottopone agli utenti un breve questionario per misurare la loro soddisfazione»dice Meani.

Pepper è Internet of Things perché è la somma di sensori evoluti connessi tra loro ma anche con il mondo esterno, abbattendo in questo modo la divisione tra mondo fisico e mondo dei dati digitali. E gli scenari di utilizzo sono moltissimi. «Non è solo un nuovo touchpoint con un’interfaccia user-friendly o solo un intrattenitore umanoide in grado di comunicare, è un sistema complesso che raccoglie e analizza dati per fornire informazioni a supporto delle attività umane. Pepper e i robot dell’Era Cognitiva imparano in ogni situazione dai dati raccolti e grazie all’interazione con i sistemi in cloud comunicano con chi sta loro attorno, utilizzando in tempo reale le informazioni analizzate. Fino ad oggi infatti solo una piccolissima percentuale dei dati raccolti viene utilizzata per migliorare le esperienze delle persone nei vari contesti pubblici e privati. Big Data e Open Data nella migliore delle ipotesi vengono centralizzati e conservati, ma una volta raccolti non sempre contribuiscono a creare valore per le aziende o le persone, o a generare revenue attraverso la definizione di nuovi modelli di business.

Tutto questo è invece possibile grazie all’integrazione di Orchestra con i sistemi cognitivi in grado di analizzare e correlare dati strutturati e non strutturati (immagini, audio, testi), di imparare in maniera automatica e fornire informazioni e previsioni attendibili basate sui dati elaborati. I Big Data possono quindi finalmente essere utilizzati in un contesto reale, come quello della vendita di un prodotto, generando un effetto immediato sulla Customer Experience e creando valore per il consumatore grazie alla continua elaborazione dei dati e la continua interazione», spiega Meani.

 

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Pepper e il progetto DEWA

Il futuro? Nel mondo arabo

Softec punta in modo deciso, lo abbiamo accennato, al mondo degli Emirati.
«A Dubai abbiamo supportato anche DEWA (Dubai Electricity and Water Authority), tra le utility più efficienti a livello mondiale con oltre 730.000 clienti e un grado di soddisfazione del 94,4%, nel processo di digital transformation che punta sull’innovazione per massimizzare la customer happiness. – continua Meani – DEWA ha recentemente inaugurato a Dubai il Future Centre for Customer Happiness, che utilizza Artificial Intelligence (AI) e Robotica per fornire servizi intelligenti e innovativi a tutti i Clienti. Con il supporto di Softec, DEWA ha inserito PEPPER all’interno dei suoi store nel Middle East e integrato Orchestra con Rammas, la piattaforma per i servizi cognitive basata sul motore d’intelligenza artificiale Microsoft Azure, disponibile su sito web, app e pagina Facebook per rispondere alle richieste dei Clienti.

Si tratta dei i primi robot parlanti arabo in grado di sostenere una conversazione fluida e di svolgere quella che è un’attività complessa e multisensoriale in maniera molto vicina a quella di un umano: il robot partecipa alla conversazione e se non sa una risposta è in grado di spostarla su un altro argomento oppure dichiara apertamente di non sapere e chiede altre informazioni», racconta l’amministratore delegato della casa fiorentina di IT. Nel futuro Softec vede la possibilità di crescere ancora e espandersi geograficamente. «Sicuramente il nostro modello è scalabile e siamo già con un piede fuori dall’Europa, nel mondo arabo su cui puntiamo molto. Ma non escludiamo di incrementare il business anche per linee esterne e guardiamo possibili acquisizioni sia in Italia che all’estero», conclude Meani.














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