Per Siemens una nuova casa per un nuovo modello di lavoro

La nuova sede Siemens ( credits Aice Mantovani)

di Marco Scotti ♦ Operativa la nuova sede, progettata per abilitare lo smart working: innovazione, flessibilità e fiducia per generare qualità e responsabilizzazione. Un concetto green di ecosostenibilità per lo smart building  del nuovo headquarter italiano  di Milano che ospita 1800 persone su di un’area riqualificata di 86.000 metri quadrati, con un investimento di 40 milioni.

Siemens, la multinazionale tedesca che da quasi 120 anni opera anche in Italia, ha concluso definitivamente i lavori di ristrutturazione e costruzione della sede in Via Vipiteno a Milano, nella zona nord del capoluogo lombardo. Un’opera completata in meno di due anni e che è iniziata con la posa della prima pietra – effettuata tramite un drone – insieme a una time capsule in cui custodire per il futuro progetti e idee dei dipendenti. Un investimento complessivo di 40 milioni di euro per riqualificare un’area da oltre 86.000 metri quadri e farne il nuovo quartier generale.

Ora gli oltre 1.800 collaboratori lavorano nei nuovi uffici,  progettati dallo studio di architettura Barreca e La Varra alla luce di un concetto di fondo: quello che i dipendenti potessero sentirsi “a casa”. Per questo sono stati creati spazi di condivisione in cui è il legno il materiale prevalente. Il filo conduttore che ha portato alla creazione di questa struttura – costituita da un unico corpo a forma di “E” – è quello dello smart working: orari flessibili, spazi flessibili, interazioni costanti in luoghi più gradevoli da frequentare. «Oggi – ci ha spiegato il presidente e amministratore delegato di Siemens Italia Federico Golla – non celebriamo traslochi, ma la nostra vocazione a innovare anche nei processi produttivi. L’ accordo di smart working che abbiamo sottoscritto con tutte le parti sociali ha un dato di fondo: non esiste più l’orario di lavoro. Noi garantiamo innovazione, flessibilità e fiducia, e chiediamo in cambio qualità e responsabilizzazione. Il progetto che riguarda le nuove modalità di lavoro è stato avviato il 1° gennaio scorso; non abbiamo ancora dati precisi, ma posso dire che sta andando piuttosto bene».







 

 

Il modello di lavoro di Siemens poggia su cinque capisaldi: in primo luogo una modalità di lavoro mobile e flessibile, che significa avere gli strumenti necessari per poter svolgere il proprio impiego in qualsiasi momento e da qualsiasi posizione, senza l’obbligo di doversi trovare stabilmente in ufficio. In secondo luogo, un layout degli spazi di lavoro che permetta di svolgere le diverse mansioni in modo qualitativamente migliore; inoltre, con la creazione di ambienti di lavoro più efficaci, i dipendenti sono incentivati a lavorare su obiettivi. Un occhio di riguardo, poi, viene tenuto sul worklife balance, ovvero sull’equilibrio tra vita privata e lavorativa. Infine, Siemens ha scelto di non assegnare posti di lavoro: ogni dipendente può scegliere, a seconda delle proprie esigenze, quale sia il luogo migliore per svolgere le proprie mansioni in un determinato giorno.

 

Gli uffici all’interno della nuova sede Siemens

 

#Casasiemens

La nuova struttura è dunque simbolo di innovazione e sostenibilità: occupa una superficie complessiva di 86mila metri quadri, di cui 32mila adibiti a uffici e laboratori e ulteriori 20mila che, al termine della bonifica che sarà completatata entro giugno, diventeranno un parco per tutta la comunità abitante nella zona, in un quartiere che finora era rimasto ai margini di Milano anche dal punto di vista della qualità della vita. Inoltre, Siemens ha realizzato due campi da calcio e una pista di atletica, che diventeranno patrimonio collettivo, mentre l’orto, almeno per un primo periodo, sarà destinato esclusivamente ai dipendenti.

L’edificio è stato progettato dallo studio di architettura Barreca e La Varra e realizzato da Impresa Percassi di Bergamo, ispirandosi ai principi dello smart working che Siemens ha iniziato ad abbracciare già nel 2011. «Quando abbiamo iniziato a parlare di “lavoro agile” – ci ha detto Janina Kugel, managing board member di Siemens e in precedenza direttore HR della branch italiana – era quasi un concetto strano. Adesso invece sono molto soddisfatta che quasi tutta l’Italia stia facendo esperimenti di questo tipo: lo smart working è una grande innovazione. In un’epoca di grandi cambiamenti dobbiamo essere bravi a trovare connessioni tra vecchio e nuovo mondo, in un’ottica di sviluppo sostenibile».

Eco sostenibilità innanzitutto

Il nuovo quartier generale di Siemens Italia è stato realizzato secondo il protocollo LEED GOLD (Leadership in Energy and Environmental Design), è completamente automatizzato e attento ai consumi di energia. L’infrastruttura tecnologica si basa su una piattaforma che gestisce, monitora e supervisiona, integrandoli, tutti i sistemi. A partire dagli impianti di termoregolazione HVAC (riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria), a quelli elettrici, di illuminazione, rilevazione incendio – con circa 1.500 rivelatori installati – fino a quelli di sicurezza, con quasi 150 sensori antintrusione tra contatti finestra e volumetrici, oltre a gestione esodo. Un sistema d’automazione (Desigo Room Automation) specifico per il comfort dell’ambiente controlla e regola temperatura, umidità, qualità dell’aria, intensità luminosa, con il preciso obiettivo di raggiungere i massimi livelli di comfort climatico e visivo e di risparmio energetico.

Il controllo della luminosità dei singoli spazi è garantito dagli oltre 400 rilevatori di presenza e dalla regolazione automatizzata dei sistemi frangisole, fatta in base alla posizione del sole e alle condizioni meteorologiche rilevate da una centrale meteo esterna. Infine una piattaforma di monitoraggio e reportistica dei dati energetici (Siemens Navigator) permette di monitorare la performance a lungo termine dell’edificio, misurandone il consumo, l’approvvigionamento energetico e gli indicatori di sostenibilità.

 

Il nuovo headquarter italiano di Siemens, vista dall’interno
Energia: una smart grid all’avanguardia

Concepito e sviluppato per essere una smart grid all’avanguardia secondo il paradigma dell’Internet of Things, il quartier generale si candida ad essere una energy community sostenibile che massimizza l’autoconsumo grazie ad una gestione bilanciata ed accurata dei carichi elettrici e della produzione programmabile. L’intera area, connessa attraverso un unico anello in media tensione, è composta da due smart building – quello nuovo e uno esistente dal 1963 che ha beneficiato di un ampio programma di efficientamento energetico – da impianti di produzione rinnovabile e tradizionale e da un sistema di accumulo di energia elettrica. Tutti gli elementi che compongono la rete intelligente sono supervisionati e gestiti da un sistema di Energy Management sviluppato da Siemens Italia.

Nel dettaglio, la produzione elettrica sarà soddisfatta oltre che dalla connessione alla rete nazionale, anche da due impianti fotovoltaici, il primo collocato sul tetto del nuovo edificio di 560 metri quadri e il secondo sull’edificio esistente di 5.800 metri quadri, per complessivi circa 900 kWp, i quali contribuiranno sensibilmente a soddisfare il fabbisogno della sede. La produzione elettrica sarà inoltre garantita da un impianto di trigenerazione, in grado di contribuire anche al carico termico necessario al riscaldamento e raffreddamento in maniera efficiente e sostenibile dal punto di vista ambientale. La sincronizzazione tra carico elettrico e produzione programmabile, per massimizzare l’autoconsumo, sarà infine raggiunta grazie ad un sistema di accumulo elettrochimico da 135 kWh – 270 kW.

Mobilità: le piste ciclabili

Le opere relative alla viabilità nell’intero comprensorio contribuiscono all’impatto positivo dell’opera sul quartiere e sulla città. Circondano Casa Siemens ben due piste ciclabili, mentre all’incrocio con via Ponte Nuovo è stata realizzata una nuova strada intitolata al fondatore della società, Werner von Siemens. Questi interventi, unitamente al completo rinnovamento di un impianto sportivo sito in prossimità del nuovo edificio, sono stati realizzati da Siemens in accordo con il Comune. La mobilità sostenibile è incentivata dalla possibilità di usare le bicicletta: sono sessanta, finora, le due ruote messe a disposizione dall’azienda ai collaboratori che le hanno richieste; coloro, invece, che si spostano spesso in città utilizzano le auto elettriche che si ricaricano presso le due stazioni di ricarica presenti nell’area parcheggi.

“The Wings” di  Libeskind

A completare il nuovo building di Siemens Italia una scultura realizzata dall’archistar Daniel Libeskind dal titolo “The Wings”. La scultura è una delle quattro presentate in occasione di Expo 2015 Milano, commissionata da Siemens. L’opera è alta 10 metri, pesa 14 tonnellate e si compone di tre “ali” sinuose di alluminio spazzolato che si intrecciano e si sviluppano a spirale verso l’esterno in un movimento plastico che interpreta e cristallizza il “mistero” degli uccelli in volo. Grazie a una fonte di luce Led posizionata al centro della scultura, una volta tramontato il sole, la scultura si illumina in una varietà progressiva e circolare di colori primari, secondari e terziari.

 

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La scultura realizzata dall’archistar Daniel Libeskind dal titolo “The Wings” (credits Alice Mantovani)

 

Una via dedicata a Von Siemens

La via parallela a via Vipiteno è stata intitolata a Werner Von Siemens, il fondatore dell’omonima azienda « uno dei pochi – ha ricordato Golla che ha scoperto la targa assieme all’assessore Filippo del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano (vedi video a seguire)– ad avere un’unità di misura a lui dedicata: il Siemens, infatti, misura la conduttanza, che è l’inverso della resistenza». Visionario, uomo di azione e di ingegno, Werner von Siemens fu innovatore e imprenditore. A lui si devono famosi primati: l’invenzione della dinamo elettrica nel 1866, che ha posto le basi per l’utilizzo dell’elettricità come fonte di energia. Nel 1879 presenta a Berlino la prima locomotiva elettrica al mondo. Sviluppa il primo esempio di illuminazione urbana con lampade elettriche e il primo semaforo. Nel 1880 costruisce il primo ascensore e l’anno successivo mette in funzione il primo tram elettrico al mondo. Dopo oltre 200 anni dalla sua nascita, lo spirito pionieristico, l’applicazione concreta dell’ingegno e l’attenzione alla sostenibilità sono l’eredità che Werner ha lasciato all’azienda che ancora oggi porta il suo nome.

 

 

La cerimonia d’inaugurazione

Tra gli ospiti presenti anche Giulio Tremonti, ex ministro dell’economia in precedenti governi nazionali, che ha tratteggiato l’epoca che stiamo vivendo e le trasformazioni epocali che la riguardano. «Mai nella storia dell’umanità – ha dichiarato l’ex ministro – si è visto un cambiamento così intenso in un tempo così breve, non più di due decadi. Al tavolo del G7 c’era una sola lingua, una sola moneta, un solo sistema politico, oggi invece, a quello del G20, si parlano molti idiomi diversi, si considerano varie valute e i sistemi politici sono i più disparati ».

Anche Federico Golla ha voluto tratteggiare le peculiarità di questo momento storico. «Il problema della digitalizzazione – ha detto – sta tutto nella conoscenza, siamo spaventati perché temiamo che vengano distrutti posti di lavoro o che la tecnologia possa sfuggirci di mano. Ma siamo in un’epoca in cui la fantascienza sta rapidamente diventando realtà. Vogliamo raggiungere questi obiettivi attraverso il cambiamento, sedersi negli uffici in maniera diversa. Qui in Siemens siamo attrezzati per farlo, e i nostri piani di sviluppo guardano al 2050, come avviene in un grande metropoli come Londra che ha fissato il proprio infrastructure plan proprio a metà secolo. L’Italia dovrebbe guardare a questo modello di sviluppo lungimirante».

 

 

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                                                          Siemens Italia

Puntare forte sulla strategia digitale anche nel 2018. È questo il mantra di Siemens Italia, che chiude il 2017 con un fatturato intorno ai 2 miliardi di euro. È in atto un cambiamento di portfolio: Osram, ad esempio, è stata ceduta definitivamente non perché non fosse un’azienda importante, lo è stata e lo è, ma perché ha dovuto affrontare un cambiamento radicale nel suo settore di competenza, quello dell’illuminazione, che ha visto mutare il paradigma: dalla luce tradizionale ottenuta tramite lampadine a bulbi, ai led, con la necessità di investimenti molto superiori alla media. Quello che si è appena chiuso, per Siemens Italia, è stato un anno di trasformazione che ha consentito di irrobustire ulteriormente alcuni settori del business: elettrificazione, automazione e digitalizzazione. Gli ottimi risultati del settore industriale sono stati confermati dal fatto che all’Italia sia stato consegnato un ruolo di primo piano nel ranking mondiale di Siemens. Le divisioni Digital Factory e Process Drives and Industries hanno raggiunto risultati importanti, aumentando le proprie quote di mercato. Un merito va riconosciuto anche al Piano Industria 4.0 del Governo, che ha incentivato gli investimenti per la digitalizzazione dell’industria italiana. In particolare, le soluzioni e i prodotti di automazione hanno registrato una crescita a doppia cifra.

Nel 2017 è stato anche rafforzato il dipartimento Building Technologies, grazie alla crescita di soluzioni e progetti customizzati (in aumento del 13%). In particolare, a guidare lo sviluppo del settore, la richiesta di sistemi per la contabilizzazione del calore. L’efficientamento energetico, d’altronde, continua a rappresentare un ambito di alto valore strategico. Anche sul versante della distribuzione e trasmissione dell’energia ci sono state grandi novità, guidate dall’IoT degli asset delle sottostazioni di energia. Infine, riguardo alla mobilità, Siemens Italia ha confermato di essere un centro di competenza mondiale per la piattaforma di ricarica delle auto elettriche.

 

Siemens: immagine concept di Mindsphere

 

Il vero fiore all’occhiello di Siemens è però Mindsphere, un sistema operativo open source basato sul cloud per l’Internet of Things. Su questa piattaforma è possibile sviluppare, utilizzare e fornire app e servizi digitali. Si tratta di una piattaforma, un sistema operativo che ospita i dati in cloud. Tutto questo in un’unica soluzione che ha come linea guida l’asse progetta-opera-servi. È un sistema aperto basato sui cloud di 19 centri, situati in 50 diverse località in 17 paesi del mondo, a cui lavorano costantemente circa 900 tra sviluppatori, data specialist e ingegneri.

Grazie a Mindsphere è possibile raccogliere e analizzare in maniera veloce ed efficiente l’ enorme mole di dati che vengono prodotti quotidianamente da un’infrastruttura di qualsiasi tipo, contribuendo in questo modo alla sua ottimizzazione. Un aspetto che farà piacere alle aziende è che Mindsphere ha costi di ingresso contenuti e tempi di avviamento ridotti. La forza del nuovo cuore pulsante di Siemens è quella di poter analizzare globalmente dati grezzi provenienti da qualsiasi tipo di settore, garantendo maggiore efficienza per le singole macchine, per gli interi stabilimenti, per i sistemi o per i parchi macchine a distribuzione globale. Questo sistema permette di ottimizzare i processi e garantisce la manutenzione predittiva, evitando fermi di produzione. Infine, Mindsphere ha una grande capacità di astrazione che consente di elaborare progetti che minimizzano gli errori nelle stime iniziali.

Come detto, la piattaforma si basa su cloud. Siemens ha scelto questa tecnologia per una serie di motivi. Intanto, per la facilità di archiviazione dei dati, poi perché aumenta l’efficienza. Infine, perché aiuta a migliorare il cash flow grazie all’elasticità e alla fornitura on-demand di risorse IT. Un ecosistema aperto come Mindsphere funge da digital business model enabler, ovvero un marketplace globale di applicazioni e servizi, con un incremento della competitività. Il cloud messo a punto da Siemens, inoltre, è veloce, e riduce allo zero gli investimenti iniziali, garantendo inoltre costi di gestione più bassi di un’analoga infrastruttura “fisica”. Infine, sul lato sicurezza, Mindpshere garantisce standard di cybersecurity elevata è può contare su certificazioni come ISO 27001 o IEC 62443. Senza dimenticare che Mindpshere è una struttura scalare che garantisce la business continuity. Ciascun Mindsphere Application Center si concentra su un determinato mercato verticale, garantendo massima  flessibilità .














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