Per Bank of England A.I. “disruptive” per il lavoro

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Le previsioni del governatore Mark Carney sulle conseguenze della diffusione  di robotica e intelligenza artificiale

Nel confronto quotidiano tra ottimisti e pessimisti sugli esiti che le  trasformazioni tecnologiche avranno sul futuro del mercato del lavoro, è entrato nei giorni scorsi a gamba tesa il governatore della Banca d’ Inghilterra Mark Carney, Chairman del Financial Stability Board del G20, una precedente carriera alla Goldman Sachs .







Parlando a un convegno economico a Liverpool, nel paese che ha dato i natali alla rivoluzione industriale, Carney ha detto che il mercato del lavoro sta sperimentando già ora quello che ha definito “un grande sconvolgimento”, dovuto allo sviluppo tecnologico.Secondo il governatore della Banca d’ Inghilterra  «la sfida principale che ci troviamo ad affrontare è che, accanto ai suoi grandi benefici, ogni rivoluzione tecnologica distrugge senza pietà lavori e identità sociali, ben prima che ne emergano di nuove. Come si è verificato per l’ agricoltura ai tempi della rivoluzione industriale.»

 Mark Carney, attuale governatore della Banca d' Inghilterra
Mark Carney, attuale governatore della Banca d’ Inghilterra

Il punto sul rapporto costi/benefici della quarta rivoluzione industriale è al momento assai controverso. Il WEF World Economic Forum, in un rapporto pubblicato all’inizio di quest’anno sostiene che con la robotica e l’ intelligenza artificiale all’ opera per trasformare l’economia mondiale, verranno persi entro il 2020 5 milioni di posti di lavoro. Il che fa il paio con una ricerca dell’Università di Oxford che stima che almeno il 57 per cento dei lavori nei paesi aderenti all’ Oecd (Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo Economico)  siano già ora a rischio in conseguenza della diffusione dei processi di automazione. I cosiddetti ottimisti tecnologici ribattono che gli sviluppi dell’ A.I. o della robotica creeranno più lavori di quelli che andranno a distruggere, sostenendo che qualcuno dovrà pure costruire i robot, istruire l’ A.I., e ci saranno nuovi tipi di  mestieri che oggi è difficile immaginare.

Ad ogni buon conto  Mark Carney  sostiene che i governi e le associazioni imprenditoriali e sindacali hanno il dovere di aiutare la gente a fare i conti con il cambiamento. « L’ impegno a dotare di nuove capacità tutti i lavoratori deve essere continuativo – e ha aggiunto – il processo di apprendimento deve svolgersi lungo tutto l’arco della vita ». Carney ha sottolineato anche i lati positivi: in un’epoca dove ognuno puo’ produrre qualsiasi cosa in qualsivoglia posto con una stampante 3 D, e dove ognuno puo’ trasmettere globalmente la sua performance o vendere in Cina qualunque sia la dimensione dei proprio business, c’è una opportunità di impiego di massa attraverso la creatività di massa. Il dibattito è aperto.

 














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