Nokia: 5G e Iot per cambiare l’Italia dell’industria

Roberto Loiola
Roberto Loiola

di Claudio Bernini ♦ Nokia: da leader mondiali di telefonini, finiti a Microsoft, a gruppo concentrato nel mondo delle Tlc, e con l’Italia in prima fila. Il gruppo finlandese ha messo in campo investimenti destinati ad accelerare una diffusione di massa dell’Internet of things, tecnologia che abilita il passaggio all’Industria 4.0, che per essere efficace deve avere una base ampia di installato. Nokia investe soprattutto sulla costruzione di un ecosistema che sviluppi l’Iot e, attraverso gli asset di R&D tra cui i Bell Labs, sullo sviluppo delle reti di prossima generazione, tra cui il 5G, ma anche il flusso dati fisso-mobile, attraverso fibra ottica e networking. Nei mesi scorsi, a febbraio sono stati annunciati nuovi investimenti per 350 milioni di dollari nell’ambito del Nokia Growth Partners, la private venture capital di Nokia che individua e supporta le iniziative più brillanti nell’ambito Iot. Solo recentemente, invece, è stata lanciata Impact, piattaforma per la gestione di data collection, event processing, device management, data contextualization, data analytics, sicurezza end-to-end security e applications enablement su qualunque dispositivo, con qualunque protocollo e su diverse applicazioni. E, ancora, la soluzione Smart Home per portare connettività nelle case e gestire i diversi sensori e terminali che si trovano, e sempre di più si troveranno, nelle abitazioni.

Reti Nokia
Reti Nokia

Italia in rete







L’Italia contribuisce da parte sua con lo sviluppo delle tecnologie di rete. In Italia ci sono laboratori di ricerca sul trasporto ottico e sulla trasmissione microwave (su ponti radio). In pratica, si costruiscono le grandi dorsali (come le autostrade delle comunicazioni) che devono convogliare il traffico e portarlo da una parte del mondo all’altra. Sebbene di queste reti si parli poco (sono lontane dall’utente finale) sono importantissime per risolvere o evitare colli di bottiglia che farebbero precipitare la qualità del servizio per gli utenti. Questo vale, per esempio, nell’ottica dello spostamento sul cloud di applicazioni e servizi, spostamento che è costante e massiccio. «Non c’è dubbio che lo sviluppo tecnologico che abbiamo davanti a noi porterà allo sviluppo sociale del Paese», spiega a Industria Italiana Roberto Loiola, amministratore delegato di Nokia per l’Italia, nonché ad di Alcatel-Lucent Italia, gruppo che è passato pochi mesi fa sotto le insegne dell’azienda finlandese.

Domanda. Nelle settimane scorse, durante la prima conferenza globale sul 5G, Miao Wei, ministro dell’Industria cinese, ha affermato che il suo Paese sostiene un gruppo di lavoro per la promozione del 5G. Non sarebbe il caso di replicare l’esperienza in Italia e in Europa?

Riposta. Il 5G sarà fondamentale per la quarta rivoluzione industriale, perché abiliterà tutte le funzionalità necessarie all’Internet of things: la qualità della metodologia Six Sigma, la flessibilità per supportare diverse tipologie di applicazioni, la mobilità, la disponibilità di banda ultra larga, l’efficienza energetica. E la lista è ancora più lunga. Questa rivoluzione digitale è già cominciata e sta portando grandi benefici, per esempio, nel settore automotive, in quello edilizio, in quello della sanità. Se l’Europa vuole tornare a essere un leader nello scenario socio economico globale è fondamentale che conquisti innanzitutto la leadership nelle infrastrutture digitali. La Ue può e deve migliorare sotto molti profili, innanzitutto armonizzando le legislazioni e le iniziative locali.

Nokia Networks
Nokia Networks

D. È un obiettivo davvero possibile?

R. Non è semplice costruire una vision comune e condivisa, ma non possiamo pensare che un singolo Paese europeo possa imporsi nella competizione globale contro player più grandi. I governi devono unire le forze e coordinare le loro politiche. Dobbiamo costruire oggi le reti per il futuro. In alcuni paesi, dobbiamo riguadagnare terreno nella realizzazione delle reti Lte, per consentire uno sviluppo progressivo e costante dell’Iot, senza aspettare la standardizzazione del 5G, peraltro prevista intorno al 2020. L’Europa ha bisogno del Digital Single Market e Nokia accoglie con favore i piani e i passi fatti dalla Comunità Europea in questa direzione. Tuttavia ci vorrà tempo. I Paesi, intanto, possono supportare gli investimenti in innovazione e infrastrutture, basandosi sull’attuale contesto normativo.

D. Quindi devono decidere i governi?

R. Per coordinare gli sviluppi Iot va creato un ecosistema che indirizzi gli effettivi bisogni del mercato. Nokia è un’azienda globale, con radici europee, pertanto siamo a favore delle iniziative che stimolino il coordinamento e le sinergie in Europa, come il 5G PPP. Nokia stessa è coinvolta in diversi progetti per sviluppare 5G e IoT attorno a use case che creano valore.

D. Il 5G permetterà una velocità di trasferimento dati fulminea, avrà una copertura capillare, bassa latenza. E miliardi di oggetti connessi alla Rete e tra loro. Ma in concreto che cosa possiamo attenderci veramente da questa tecnologia?

D. Possiamo aspettarci una rivoluzione nel modo in cui viviamo, lavoriamo, ci spostiamo, ci curiamo, e molto altro. La nostra vita cambierà profondamente, sia come individui che come membri di comunità. Basti pensare alla possibilità di monitorare il traffico, riducendo i rischi di incidenti, il controllo dell’inquinamento o una migliore logistica. Ma anche la medicina preventiva sarà resa possibile da sensori wearable. Senza contare le alle applicazioni per l’agricoltura. Non c’è limite all’immaginazione e alla creatività. Quando i nostri Bell Labs parlano di Ia non intendono Intelligenza artificiale, ma Intelligenza aumentata, perché le tecnologie non sostituiranno l’essere umano, ma ne espanderanno le possibilità.

Nokia, il campus a Espoo, Finlandia
Nokia, il campus a Espoo, Finlandia

D. Le previsioni più ottimistiche parlano del 2020 per le prime applicazioni. È realistico?

R. Il 5G sarà standardizzato entro il 2020, ma le applicazioni saranno disponibili anche prima. Lo scorso gennaio, per esempio, Nokia, insieme con Verizon, ha condotto una sperimentazione in campo della tecnologia 5G pre commerciale in Texas e in tutto il mondo ne sta testando le diverse componenti, affinché lo standard diventi al più presto una realtà.

D. L’uscita dei canali Tv dalla banda 700 MHz per far entrare le comunicazioni dati a banda larga sembra sempre più inevitabile. Qual è la strada per una soluzione che vada bene per tutti?

R. L’allocazione della banda 700 MHz ai servizi mobili, in modo armonizzato e coordinato in tutta Europa, è un passaggio fondamentale per lo sviluppo del 5G e per la creazione del Digital single market in Europa. I nuovi standard televisivi, come il Dvb-T2 e Hevc consentiranno agli operatori broadcaster di spostare i loro servizi nello spettro sub700 MHz, migliorando la qualità dell’esperienza dei loro clienti. Rispetto ad altri Paesi come Francia e la Germania, l’Italia propone di posticipare di un paio d’anni le tempistiche per una serie di ragioni che rendono lo scenario un po’ più complesso. Tuttavia, auspichiamo che un piano chiaro sia definito ed eseguito senza troppi indugi anche nel nostro paese, affinché si eviti di partire in ritardo nell’adozione delle tecnologie 5G che saranno fondamentali nello sviluppo dell’IoT. Inoltre, Nokia propone soluzioni LTE-Broadcast che aprono nuove possibilità di business per gli operatori mobili nello spettro sub-700MHz, abilitando la collaborazione tra mobile e broadcasting, quindi la convergenza nelle comunicazioni.

D. Uno sviluppo tecnologico disponibile per tutta la popolazione è quasi sempre sinonimo di sviluppo sociale del Paese. Il punto di partenza è sempre la scuola?

R. Non c’è dubbio che lo sviluppo tecnologico che abbiamo davanti a noi porterà allo sviluppo sociale. L’evoluzione è rapida, la scuola in alcuni casi non sempre lo è. Occorre insegnare ai cittadini di domani come usare la tecnologia, come trarne il massimo dei benefici, come usarla per migliorare la società. Senza contare che ora la tecnologia ci mette a disposizione strumenti per l’apprendimento, impensabili fino a una quindicina di anni fa. Ma lo sviluppo sociale portato dall’IoT (con il supporto di una solida infrastruttura digitale) si vedrà anche, per esempio, nello sviluppo della nuova era dell’e-health. La diffusione di sensori wearable e la mole di dati da questi prodotta, permetteranno di diagnosticare le malattie fin dai primi sintomi e, ancor più importante, aiuteranno la ricerca. I medici potranno trattare i pazienti da remoto e questo migliorerà il rapporto, riducendo allo stesso tempo i costi della sanità. Nokia sta investendo molto nello sviluppo della digital health perché crede che sia uno dei principali ambiti di applicazione dell’IoT. Con la tecnologia possiamo davvero fare cose straordinarie.

Nokia, centro per la robustezza delle reti
Nokia, centro per la robustezza delle reti













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