Monza e Brianza mette il turbo, ma quest’anno rischia una brusca frenata

Il territorio denzamente popolato della Brianza visto dai monti di Lecco

Nonostante una crescita straordinaria lo scorso anno, le imprese ridimensionano le aspettative per quello in corso. Secondo TOP 500+, la ricerca del Centro studi Assolombarda, quello di Monza Brianza è un tessuto imprenditoriale vivo e dinamico a prevante vocazione manifatturiera, messo però a rischio dal rallentamento del contesto macroeconomico globale

TOP 500+ è il progetto di ricerca e di analisi dei dati economico-finanziari realizzato dal Centro studi Assolombarda – promosso da Assolombarda in collaborazione con PwC e con il sostegno di Banco BPM – su un territorio che si conferma, anche quest’anno nell’analisi condotta sui bilanci 2017, uno tra i principali distretti manifatturieri d’Europa.  Ottocento aziende con ricavi che vanno da 3,2 miliardi a 8,5 milioni di euro per un fatturato complessivo record di 48,2 miliardi  di euro. Sono queste le realtà imprenditoriali della provincia di Monza e Brianza che popolano la classifica di quest’anno: un tessuto imprenditoriale vivo e dinamico messo però a rischio dal rallentamento del contesto macroeconomico globale.

La buona crescita del 2017, le cattive previsioni per il 2018

Il 2017 è stato un anno di crescita straordinaria: produzione industriale al +3,0% (da +1,1% del 2016); export cresciuto del +11,6% (in Lombardia è nel 7,6%) in deciso aumento rispetto al +0,9% dell’anno precedente. Risultati raggiunti grazie anche alle performance delle migliori aziende del territorio come evidenziano i dati di TOP500+: fatturato complessivo che passa da 45 a 48,2 miliardi di euro, segnando un +7,1% sull’edizione 2017 (su bilanci 2016). Avanzamenti, anche se meno consistenti, si hanno anche in termini di EBITDA sul fatturato mediano (che passa da 5,7% a 6,1%) e di ROE (in aumento da 10,5% a 10,8%). Cresce inoltre la percentuale di aziende in utile che sale dall’86% all’88%.







Uno scenario positivo che però non trova conferma nelle previsioni per il 2018. Infatti, in un contesto macroeconomico globale di progressivo rallentamento, l’Italia, che aveva agganciato tardi la ripresa, anticipa ora la frenata, dando chiari segnali di decelerazione del ciclo economico. In Lombardia l’indebolimento dell’attività produttiva (ma anche di export) è iniziato solo nei mesi primaverili, dopo aver mostrato maggior tenuta rispetto alla media nazionale nella prima parte del 2018 e una performance particolarmente brillante nel 2017.

Secondo l’indagine del Centro Studi di Assolombarda condotta su un panel di imprese della classifica TOP500+, dopo un 2017 con vendite in crescita per ben il 71% delle imprese in classifica, la percentuale di imprese che prevede di chiudere il 2018 con un fatturato in aumento scende al 64%. Pertanto, anche le aziende ‘top’ di Monza Brianza accusano un rallentamento nelle vendite. Inoltre, la quota di imprese che per il 2018 avranno margini in crescita si attesta al 42%. Dunque, primi segnali di preoccupazione emergono tra le top performers di Monza e Brianza in termini di rallentamento nelle vendite e nei margini, sebbene si tratti di un territorio geneticamente resiliente.

 

Bonomi
Carlo Bonomi, neoeletto Presidente di Assolombarda

 

«I numeri di questa ricerca confermano ancora una volta la forza e il successo dell’intraprendenza brianzola e l’attrattività di questo territorio. Un mix molto diversificato che ha quattro caratteristiche comuni e diffuse: MOL, investimenti ed export molto più elevati della media italiana, e posizione finanziaria netta molto solida. Sono tutte caratteristiche che consentono di realizzare risultati straordinari. Ma non bastano. Chiediamo a noi tutti di poter operare in un ecosistema favorevole, fatto di sei condizioni abilitanti: apertura ai mercati mondiali, fisco, accesso al credito, Industria 4.0, infrastrutture ed Europa. Il governo cambi dunque il segno della sua legge di bilancio. Punti sugli investimenti e non sulla spesa corrente. E vedrà che le nostre imprese continueranno a volare evitando ogni rischio di decrescita” – afferma Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda.

 

Lo stabilimento di Agrate di STMicxroelectronics, tra le aziende della top ten nella classifica del Centro Studi di Assolombarda

Focus sulla classifica: top 10 e top 50

La classifica si apre con sei aziende “top performer”, ovvero con un fatturato superiore al miliardo di euro: Esprinet, Basf Italia, STMicroelectronics, Decathlon Italia, Candy, Roche. Seguono, con poco distacco e a completare la top ten, le altre quattro aziende – queste radicalmente e storicamente legate al territorio – con fatturati compresi tra 850 e 660 milioni di euro: Gruppo Fontana, SoL , Vender   e la new entry nella top ten 2018 Agrati. I risultati dell’analisi sulle prime 50 posizioni, che da sole sommano oltre il 54% del fatturato complessivo del ranking, confermano la vocazione del territorio: ben 35 appartengono al manifatturiero a conferma della vocazione produttiva di un territorio fortemente internazionalizzato: Monza e Brianza nel 2017, infatti, ha esportato beni per un valore di oltre 10 miliardi di euro.

Ebitda e Roe

Per misurare la qualità delle imprese il Centro Studi di Assolombarda ha stilato anche per questa edizione, sulle stesse imprese della Top500, una classifica delle prime 50 aziende ordinate per EBITDA (in percentuale sul fatturato). La mini classifica è composta da imprese con un EBITDA in rapporto al fatturato superiore al 20%. In particolare, nella top five troviamo imprese che hanno l’indicatore superiore al 50%: Cisco Renting Italy (86,75%), Sol (55,50%), Hallstar Italia  (54,62%), Borealis Italia  (51,79%), Bluwater  (50,55%).

Le top 50 per EBITDA si caratterizzano per un contenuto indebitamento a livello finanziario (35 di loro infatti hanno un Debt/equity ratio sotto lo 0,3 e per 25 aziende, l’indice è addirittura pari a zero) e per una elevata redditività del capitale proprio (ben 41 aziende vantano un ROE – Return On Equity – a doppia cifra). I risultati in termini di EBITDA, indebitamento e ROE fanno emergere uno spaccato costituito da imprese sane e ben focalizzate sul core business.

«La classifica di TOP500+ di questa edizione – ha affermato Andrea Dell’Orto, Vice Presidente Assolombarda e Presidente del Presidio territoriale di Monza e Brianza – non lascia spazio a dubbi: il tessuto imprenditoriale di Monza e Brianza rappresenta un esempio per la Lombardia e per il Paese. Composto in prevalenza da medie imprese, ha dimostrato di essere in forte espansione per quanto riguarda export e fatturato. Una spinta che, a causa del rallentamento del ciclo economico del Paese, rischia di rendere le imprese meno performanti. Nonostante il clima di fiducia rispetto allo scorso anno sia decisamente cambiato, confido nella capacità delle nostre imprese di reagire e fare sistema».

 

Andrea Dell'Orto
Andrea Dell’Orto, Vice Presidente Assolombarda e Presidente del Presidio territoriale di Monza e Brianza

 

TOP 500 + e Macrosettori: un territorio a vocazione manifatturiera

Il dettaglio di TOP 500+ sul macrosettore Industria rivela che a prevalere è la componente manifatturiera con 382 imprese, per ricavi totali pari a oltre 28 miliardi di euro. In termini di numerosità i settori manifatturieri trainanti sono: il settore di produzione di macchinari (60 aziende), quello dei prodotti in metallo (47 aziende), il settore chimica (40 aziende), quello della gomma-plastica (36 aziende), e del legno e arredo (32 aziende). In termini di fatturato invece, l’ordine è differente: in evidenza la chimica (5,4 miliardi), seguono il settore dei prodotti in metallo (3,2 miliardi), quello dell’elettronica (3 miliardi), quello della produzione di macchinari (2,3 miliardi) e quello farmaceutico (2,1 miliardi). Dopo l’Industria, il macro settore più rappresentato è il Commercio che vede in classifica 278 aziende, con un fatturato complessivo di 15,2 miliardi di euro. Infine, il macro settore Servizi partecipa alla classifica con 100 aziende e ricavi totali pari a 3,5 miliardi di euro.

«La nostra presenza capillare sul territorio italiano ci consente di incontrare quotidianamente aziende di grande valore – ha commentato Giovanni Andrea Toselli Amministratore Delegato di PwC Italia -. Crediamo che sia un dovere valorizzarle e sostenerle, per questo abbiamo dato vita a questa iniziativa presente ormai in 15 città. Top500+ Monza Brianza ci restituisce la fotografia di uno dei territori più dinamici, motore dell’economia italiana e con una importante attenzione alla sostenibilità futura del business».

 

Monza risulta il comune più ricco. Nella foto l’Arengario

I Comuni top della Brianza

Analizzando i comuni “top” per totale ricavi, Monza risulta il comune più “ricco”, con 10,6 miliardi di euro di fatturato complessivo (il 21,9% del totale) si trova al primo posto in classifica anche per numero di aziende residenti (134, il 16,8% del totale). Il secondo comune – in crescita per fatturato rispetto all’edizione 2017- è Vimercate con 8,2 miliardi di euro e 82 aziende residenti, seguito da Agrate Brianza con 4 miliardi di euro e 50 aziende. Lissone è il quarto comune con 2,6 miliardi di euro e 34 aziende, segue Cesano Maderno con 2,4 miliardi concentrati su 18 aziende. La zona Monza e Brianza Est, con comuni come Vimercate e Agrate Brianza, presenta la più alta concentrazione di fatturato (19,8 miliardi, il 41,1% del totale) e numero di aziende (321) della TOP500+.














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