Molteni, Kedrion, Eli Lilly e Gsk Vaccines danno vita alla prima rete di industrie farmaceutiche

di Nicola Penna♦Investimento complessivo di 60-80 milioni di euro, primo passo dell’iniziativa Toscana Pharma & Devices Valley. Progetto ideato da Kpmg

Al via la sottoscrizione del contratto che prevede la realizzazione della prima rete di industrie farmaceutiche in Toscana, importante esperimento di politica industriale territoriale, ideato da Kpmg. I fondatori sono Molteni, Kedrion, Eli Lilly e Gsk Vaccines. Sono i rappresentanti delle prime tre imprese a firmare, mentre Gsk darà il suo supporto alla rete. Lo faranno sotto i buoni auspici del presidente della Toscana, Enrico Rossi. La Regione ha infatti avuto un ruolo nel facilitare questo risultato, che si inserisce nel più complessivo progetto Pharma Valley and devices, proposto dalla società di consulenza Kpmg.

 







 

Alla cerimonia di firma del contratto sono presenti il presidente di Confindustria Firenze Luigi Salvadori; il presidente della Fondazione Toscana Life Sciences e di RetImpresa – Agenzia di Confindustria per le reti d’impresa, Fabrizio Landi; per Eli Lilly Italia Huzur Devletsah, upcoming President and General Manager Italy Hub e Cristiano Demolli, Sesto Manufacturing Site Senior Director; per Molteni l’ad Giuseppe Seghi Recli; per Kedrion Biopharma Danilo Medica (Italy Country Manager); per Gsk Vaccines l’ad, Rino Rappuoli.

 

Giuseppe Seghi Recli, ad Molteni

L’intesa nasce nell’ambito dell’iniziativa Toscana Pharma & Devices Valley, che coinvolge una trentina di imprese farmaceutiche presenti in Toscana, una parte delle quali ha poi deciso di sviluppare lo studio di fattibilità operativo e finanziario.Tutti insieme concorreranno alla realizzazione della terza e più innovativa piattaforma logistica italiana, che troverà posto all’interno dell’interporto livornese “Amerigo Vespucci” nel Comune di Collesalvetti e che si aggiungerà a quelle già operative a Roma e Milano, così da colmare una lacuna che interessa l’intero centro Italia, con un significativo risparmio di costi (calcolati in 60 milioni di euro l’anno) e un sensibile beneficio sull’impatto ambientale connesso.

Si tratta di un investimento da circa 60 – 80 milioni di euro, necessari ad attrezzare un’area di 125.000 metri quadrati di superficie, la metà dei quali verranno edificati, per realizzarvi tra l’altro 21.000 metri quadrati di magazzini con ambienti a temperatura controllata, adatti allo stoccaggio dei prodotti farmaceutici, con 8 baie di carico e altrettante destinate alla spedizione delle merci e circa 6.000 metri quadrati di uffici. Una piattaforma con grandi capacità di espansione per servire eventuali altre aziende interessate, presenti nei molteplici settori delle scienze della vita, visto che potranno essere realizzati nuovi capannoni per ulteriori 20.000 metri quadrati di superficie.

Già significativa la capacità di immagazzinamento, stimata in 38.000 posti pallet iniziali, tre quarti dei quali capaci di tenere temperature tra i 15 e i 25° ed un un quarto tra i 2 e gli . Il 70% delle scorte riguarderà le materie prime e il confezionamento, il 30% i prodotti finiti, che verranno movimentati al ritmo di 52.000 pallet l’anno. L’80% è destinato ad essere esportato e il 20% al mercato interno. Il 23% del totale sarà movimentato per via area, attraverso il vicino scalo pisano, l’aeroporto Galileo Galilei.

 

L’aeroporto di Pisa

 

Il nuovo hub, dotato di magazzini automatizzati e robotizzati, punterà molto sulla digitalizzazione e darà lavoro, a regime, a 150200 addetti tra i quali numerose saranno le professionalità altamente specializzate come ingegneri gestionali, informatici, manager della logistica, esperti di laboratori bio-farmaceutici.L’inizio dei lavori, che dovrebbe coincidere con la metà del 2019. Un anno e mezzo il tempo stimato per l’ultimazione di magazzini e piattaforma e inaugurazione prevista per il settembre 2020. E già si ipotizza un possibile secondo polo logistico, in questo caso destinato alla gestione delle materie prime che servono ai siti produttivi presenti in Toscana. E’ un polo che, secondo le ricerche condotte da Invest in Tuscany, l’ufficio della Regione Toscana per l’attrazione degli investimenti, potrebbe trovare collocazione in nuove aree in corso di urbanizzazione nel comune di Empoli.














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