Mitsubishi mette in commercio la nuova stampante 3D per metalli

di Chiara Volontè ♦︎ La branch Heavy Industries Machine Tool ha perfezionato il sistema Lamda 200

Una nuova stampante 3D per metalli è stata realizzata da Mistubishi Heavy Industries Machine Tool – una branch del colosso giapponese Mitsubishi. Il nuovo sistema, frutto dello studio di due diversi dipartimenti di ricerca, si chiamerà Lamda 200. Questo prodotto impiega un metodo proprietario chiamato Ded (acronimo per Directed Energy Deposition, che consente alla polvere di metallo di essere costantemente irrorata all’interno del sistema laser. Alterando la composizione dei materiali, Lamda 200 è in grado di laminare metalli con precisione e grande velocità.







Alcuni anni fa, l’Associazione di ricerca tecnologica per la manifattura additiva del futuro (Trafam), un organismo giapponese che si occupa di ricerca e sviluppo, ha iniziato a impiegare tecnologia Mitsubishi nel campo dei laser e del controllo di posizione per sviluppare un prototipo di nuova concezione di stampante 3D capace di operare sul metallo.

Lavorazione con stampante 3D

Questo progetto fu completato nell’autunno del 2017, dopo di che l’organizzazione iniziò un’attività di marketing per la commercializzazione su larga scala di questo sistema. Da qualche giorno, il Ded 3D è ufficialmente in commercio ed è stato studiato soprattutto per realizzare piccole parti prototipali. Il Lamda 200 verrà utilizzato a supporto di nuove tecnologie e prodotti di aziende che operano nella manifattura tradizionale giapponese, che viene chiamata monozukuri.

Un tema ancora tutto da esplorare è quello relativo alla manutenzione di questi nuovi macchinari. Per questo motivo, Mistubishi Heavy Industries Machine Tool sta lavorando per creare sistemi di monitoraggio e di invio di feedback in tempo reale, in modo da poter stabilizzare lo stato del sistema in maniera automatica. Inoltre, dal momento che il Lamda 200 verrà utilizzato per l’industria dell’aviazione, dove il metallo impiegato è il titanio, i macchinari verranno dotati di un sistema protettivo che impedisca di provocare danni agli utenti e ai macchinari stessi.














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