Milano Internet eXchange, un ponte italiano per il traffico delle reti transcontinentali

di Marco Scotti ♦ Il consorzio guidato da Joy Marino punta a un ruolo centrale di hub internet per il Mediterraneo. In Open Hub Med Eolo, Equinix Italia, Fastweb, In-Site, Interoute, Italtel, Mix (Milan Internet Exchange), Retelit, Supernap Italia, VueTel Italia e Xmed

Promuovere lo sviluppo di internet in Italia e incrementare le interconnessioni tra gli internet provider e i principali player della rete che operano nel nostro paese. È questa la missione di Mix (Milano Internet eXchange), un consorzio che è già oggi uno dei principali hub continentali insieme a Londra e Amsterdam. Grazie allo sviluppo dei cavi sottomarini, oggi Mix permette di veicolare le interconnessioni sia verso l’Europa continentale, sia verso l’Asia e il Medio Oriente. Mix è un luogo in cui i network di ogni player si interconnettono per scambiare traffico Ip in modo efficiente e con costi vantaggiosi.

A presiedere questo consorzio, che ha i suoi datacenter a Milano in via Caldera, Joy Marino, uno dei pionieri di internet nel nostro paese. Mix è inoltre uno dei soci fondatori di Open Hub Med, un datacenter con sede a Palermo che consente di mettere il Sud del Mediterraneo al centro delle reti europee, asiatiche e africane. Oggi la velocità di connessione anche a Palermo è stata aumentata fino a 100 Gb, e nei mesi scorsi, inoltre, Mix ha siglato una partnership con Aruba per la crescita dei servizi di data center e cloud.







Mix può contare su oltre 50 carriers e 240 membri, con una crescita di oltre il 30% all’anno a partire dal 2000, anno della creazione del consorzio. Il picco di traffico internet è superiore ai 550 Gbps. Ha oltre 1380 interconnessioni ed è uno dei pochi internet exchange europei dotati di un proprio datacenter. È un ponte che rilancia il ruolo centrale dell’Italia nello scacchiere geografico internazionale e che garantisce la totale imparzialità ed estraneità ai cosiddetti “incumbent” del mercato, i principali player che gestiscono reti, infrastrutture e clientela.

Open Hub Med

Uno dei progetti più importanti di cui fa parte Mix, insieme ad altre realtà di dimensioni anche considerevoli come Fastweb, è l’Open Hub Med: si tratta di un polo tecnologico neutrale nato per rendere l’Italia il ponte tra le reti internet delle aree Asia, Medio oriente, Nord Africa e la Big Internet Europea e globale. Nato il 20 aprile del 2016, Open Hub Med ha il suo datacenter a Palermo. È stato progettato con i più avanzati sistemi tecnologici che ne garantiscono la continuità di servizio e la scalabilità delle infrastrutture interne e della potenza elettrica nel tempo. Grazie alla modularità dei sistemi di precablaggi in fibra ed elettrici, il datacenter si caratterizza per la facilità con cui i clienti possono installare i propri apparati in rack o usufruire di quelli messi a disposizione da Open Hub Med in tempi estremamente contenuti ed a costi competitivi.

Il polo rappresenta oggi la prima sede tecnologica neutrale e carrier-independent nel Sud Mediterraneo per l’alloggiamento di apparati tecnologici di operatori, Ott, imprese e pubblica amministrazione, ed è frutto della volontà dei soci fondatori che hanno dato vita al consorzio: Eolo, Equinix Italia, Fastweb, In-Site, Interoute, Italtel, Mix (Milan Internet Exchange), Retelit, Supernap Italia, VueTel Italia e Xmed. L’obiettivo è quello di far diventare il Mediterraneo centrale nell’aggregazione e nello sviluppo del traffico che arriva da Sud e da Est, progettando tappa dopo tappa.

 

I 100 Gbps a Palermo

Uno dei membri del consorzio Open Hub Med, Retelit, ha esteso i suoi servizi di trasporto a 100 Gbps anche alla Sicilia: l’attivazione della nuova infrastruttura di rete consente la connessione della landing station AAE-1 di Bari con il Data Center di Carini di Open Hub Med, polo tecnologico neutrale e carrier-indipendent siciliano. Con i nuovi collegamenti, Retelit è in grado di offrire servizi di trasporto tra le due regioni del Sud Italia e verso l’Europa ed è l’unico a poter offrire multiple opzioni di connettività sottomarine e di restoration terrestri da Bari e Palermo a Marsiglia, con la possibilità di ospitare gli apparati dei clienti all’interno del Data Center di Open Hub Med.

La presenza nel nodo delle telecomunicazioni consente a Retelit di accelerare lo sviluppo dei servizi in Sicilia e, grazie ai nuovi collegamenti, di indirizzare il traffico dati e Internet proveniente dall’Oriente e dall’Asia, tramite i cavi sottomarini, non solo sulle dorsali di trasporto in fibra ottica verso i principali hub europei ma anche nel punto di presenza strategico di interscambio presso Open Hub Med. Il volume di mercato dei servizi erogati verso le landing station italiane di Internet Transit, Peering, Cloud Connect e Security è stimabile a partire dal 2019 intorno ai 50 milioni di euro, con tassi di crescita del 40% annui fino al 2022. Per i membri del Consorzio AAE-1, di cui Retelit fa parte come unico membro italiano, i nuovi collegamenti permettono di godere di nuove opzioni di instradamento e di protezione grazie alle tratte terrestri da Bari ora disponibili verso qualsiasi hub in Europa.

L’accordo con Aruba

A luglio di quest’anno Mix ha annunciato l’accordo con Aruba per l’attivazione di un punto di presenza (in termine tecnico, Pop. Point Of Presence) direttamente accessibile dal Global Cloud Data Center di Aruba, il più grande datacenter campus d’Italia. L’accordo prevede l’aggiunta di nuove interconnessioni tramite l’attivazione di un Point of Presence all’interno di Global Cloud Data Center, grazie ad apparati collegati a Milano in doppia via in fibra, così da facilitare lo scambio di traffico con numerosi altri carrier nazionali e internazionali. In questo modo, tutti i player coinvolti potranno scambiare traffico localmente e con gli operatori del Mix di Milano direttamente dal datacenter di Aruba a Ponte San Pietro e, al contempo, il Mix stesso amplierà le proprie potenzialità come nodo di interconnessione grazie a questa nuova accelerazione nella strategia di sviluppo del punto di interscambio nell’intera area lombarda.

La collaborazione tra i due player è strategica per lo sviluppo dell’Internet italiano ed europeo, e conferma Global Cloud Data Center sempre più proiettato verso un posizionamento centrale in Europa, all’interno della rete tra gli hub globali di Amsterdam, Londra e Francoforte. Una struttura completamente ecologica e dotata di tecnologie d’avanguardia. Il data center è stato realizzato per offrire i massimi standard di sicurezza e prestazioni e garantire il massimo livello possibile di efficienza energetica. Due gli obiettivi: ridurre il più possibile l’impatto sull’ambiente e assicurare la qualità e la convenienza dei servizi. Global Cloud Data Center utilizza un impianto di raffreddamento geotermico ad alta efficienza ed è alimentato al 100% da energia proveniente da fonti rinnovabili a cui si aggiungono una centrale idroelettrica ed impianti fotovoltaici di proprietà, situati all’interno del campus stesso. Tutti i sistemi sono stati progettati e costruiti per soddisfare ed eccedere i massimi livelli di resilienza.














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