Menarini innova con la medicina personalizzata

MG_0199

di Claudio Barnini ♦ Per l’azienda farmaceutica guidata da Lucia Aleotti con il fratello Alberto si apre la partita dei mercati asiatici e della personalizzazione delle terapie.  Ecco le nuove strategie del maggior produttore farmaceutico made in Italy.

E’ il quarto principale centro finanziario del mondo, ha superato Hong Kong. E’ una città fortemente internazionalizzata, dove prospera l’innovazione. Ma soprattutto è la chiave d’accesso ai mercati del Sud Est asiatico. Per questo la città-stato di Singapore rappresenta la piattaforma di lancio ideale per lo sviluppo. E chi lo ha capito da tempo  ora raccoglie i frutti e si prepara a nuovi balzi in avanti. E’ questo il caso della Menarini, azienda farmaceutica tutta italiana guidata da Lucia ed Alberto Govanni Aleotti , che dal 2011, ha una propria sede nella “città del leone” ( Singapura, questo il significato del nome ), vale a dire da quando ha acquisito la società Invida Group. Non solo una base operativa, ma anche un centro fertile per la messa a punto di farmaci innovativi derivati dalla ricerca. Il luogo giusto per lanciare la nuova strategia che punta su ricerca oncologica, medicina personalizzata e produzione “fast” di vaccini.







Menarini Group e Singapore

Menarini oggi è la prima azienda farmaceutica italiana nel mondo, (vedi scheda a fondo pagina ) presente in oltre 100 paesi. Un gruppo in crescita costante: nel 2016 il fatturato è salito a 3,46 miliardi di euro; il numero di dipendenti tocca quota 16.686 (di cui 20% in Italia e 80% nel mondo), con oltre 500 assunzioni quest’anno, metà delle quali in Italia; 15 stabilimenti produttivi (4 in Italia) e ben 570 milioni di confezioni prodotte; oltre 900 gli addetti nel settore R&S.

Menarini ha sviluppato uno sforzo costante nel  tempo per aumentare la propria influenza nell’ area del Sud Est asiatico partendo da Singapore, che per le imprese italiane della farmaceutica rappresenta un vero e proprio ponte sui mercati locali, grazie all’accordo siglato l’anno scorso tra la Camera di commercio italiana a Singapore (Iccs) e Farmindustria per sostenere la penetrazione delle aziende del settore nel Sud-Est asiatico, con attenzione particolare alle PMI.

Singapore è un hub strategico verso un’area molto vasta e che vede crescere il livello di benessere della popolazione e di conseguenza la spesa per la salute: l’export farmaceutico italiano nella regione negli ultimi anni è cresciuto del 64% (contro il 52% delle esportazioni complessive nell’area), distanziando l’aumento registrato dagli altri grandi Paesi europei, che resta al 45%. Menarini nel mercato asiatico realizza oltre il 10% del proprio fatturato .

AsiaPacific
La sede Menarini a Singapore

L’acquisizione di Invida fattore chiave

La scelta del partner in questo quadrante del globo era decisiva e Lucia e Alberto Giovanni Aleotti nel 2011 decisero di dare una svolta alla loro strategia espansionistica acquisendo Invida Group, azienda distributiva leader nell’area Asia-Pacifico. Operazione non scevra di rischi allora, sia per la varietà e vastità dell’area (si consideri che in questa zona del Sud Est Pacifico ci sono realtà complesse e diverse come Cina, India, Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Vietnam, Tailandia, Malesia, Filippine, Indonesia e Singapore appunto) che per i tempi della scelta , avvenuta in pieno contesto di crisi economica internazionale.

Una scelta che ha pagato, come dice oggi il dottor Pietro Giovanni Corsa, direttore generale per l’ambito finanziario del Gruppo Menarini, anche perché per «una media impresa come la nostra al cospetto delle grandi multinazionali, muoversi in autonomia sarebbe stato molto difficile. Bisognava scegliere – dice Corsa – un Paese dal quale partire e individuare distributori affidabili». E così è stato. Come ribadisce Corsa  «Qui a Singapore è più semplice condurre un’impresa, in quanto le autorità governative sono ben predisposte verso chi ha o presenta progetti seri e investimenti importanti».

Lucia e Alberto Giovanni Aleotti
Lucia e Alberto Giovanni Aleotti

Il Sud Est mercato in crescita per i farmaceutici

Luca Lastrucci, Ceo Menarini per l’area sud-est asiatica, la cui sede è nella Mapletree Business City, fotografa la vivacità del farmaceutico in questa area globale : « Visto da Singapore il mercato è in continua evoluzione, ed è sempre all’insegna del “+”. Dal 2011 al 2016 il tasso annuo di crescita composto è stato del 10,8 per cento, e nel 2016 parliamo di 188 bilioni di dollari con previsioni al 2020 altrettanto alte. In quest’area geografica ci sono Paesi in forte espansione – continua Lastrucci – come il Vietnam ad esempio, ma anche la stessa India e la Cina.»

Anche le aree terapeutiche nella quali Menarini è attiva (respiratorio, cardiovascolare, dermatologico, gastroenterico, ecc.) evolvono rapidamente «Noi prestiamo grande attenzione a questi elementi, e non solo grazie alla presenza nel quartier generale di Singapore (147 dipendenti): a fornire il motore per la presenza attiva sull’intero quadrante c’è anche una rete di 3000 dipendenti: 811 in India, 6 in Nuova Zelanda 309 in Cina, 69 a Taiwan, e così via.» Lastrucci vive a Singapore ormai da oltre un anno e mezzo, mentre Corsa varie volte l’anno raggiunge la Città-stato per ribadire quello che è il concetto che i fratelli Aleotti portano nel mondo: essere internazionali nella strategia e operatività, ma italiani per mentalità e competenza.

Non solo mercato ma anche ricerca e innovazione

Ma essere a Singapore comporta anche altri vantaggi. Nella città-stato infatti c’è ormai un consolidato polo internazionale di sviluppo della ricerca biomedica, che vede investimenti crescenti in innovazione tecnologica, grande dinamismo sul fronte della ricerca e grande qualità di produzione scientifica. I Joint Research Labs nati dalla collaborazione tra IFOM ( International Foundation of Medicine) e i più accreditati enti locali di ricerca come A*STAR (Agency for Science, Technology and Research) e NUS (National University of Singapore) ad esempio lavorano per individuare approcci terapeutici mirati contro il cancro tramite l’attivazione di sinergie su aree di reciproco interesse scientifico e tecnologico.

Singapore
Veduta di Singapore

Scienziati italiani alla testa della ricerca

Oggi a dirigere il SingHealth Translational Immunology and Inflammation Centre (STIIC) di Singapore è il professor Salvatore Albani, medico dal ricco curriculum professionale e internazionale che ad un certo punto della sua vita si è rimesso in gioco per abbracciare un “sogno”e cioè quello di legare il mondo della ricerca, dell’innovazione, della tecnologia a un rinnovato rapporto col paziente, che si trova sempre più estraniato da terapie e cure e che è invece da rimettere al centro dell’interesse generale.

 «Le opportunità che la ricerca e la tecnologia ci offrono oggi – dice Albani – non servirebbero a nulla se non ne facessimo partecipi i pazienti, i malati, non come semplici destinatari di nuove cure e medicine, ma come soggetti imprescindibili nelle decisioni, nelle strategia, nei cambiamenti». Albani ne è un esempio concreto: lui crede talmente tanto nel concetto di terapie individuali, alla cosiddetta medicina personalizzata che ha fortemente abbracciato il progetto di Menarini – Silicon Biosystem. In un percorso analogo a quello di Industry 4.0, anche la medicina va verso la personalizzazione di massa, e come succede per altri settori del manifatturiero, come la meccanica, la chimica,  questo modo di produzione si fa strada anche nella farmaceutica e in tutto il mondo  delle cure.

IMG-20170227-WA0010
Luca Lastrucci, Ceo Menarini per l’area sud-est asiatica

Prima di Albani, la storia scientifica di Singapore l’ha scritta Paola Castagnoli, che ha fondato e guidato il centro di ricerca SIgN, ovvero Singapore Immunology Network, finanziato da A*STAR ( Agency for Science, Technology and Research ) dal 2008 al 2014. In questa struttura all’avanguardia in pochissimo tempo ha saputo attrarre 28 “Principal Investigators” (PI) da oltre 15 paesi diversi creando un istituto di ricerca internazionale nel quale lavorano 250 persone. In soli 6 anni, SIgN è diventato un network di eccellenza noto globalmente e un “hub” di riferimento in Asia per ricercatori ed industrie nel campo biomedico e nelle scienze della vita.

Paola Castagnoli, già ordinario di Immunologia e Patologia Generale presso l’Università di Milano-Bicocca, membro della prestigiosa accademia delle scienze europee EMBO (European Molecular Biology Organisation) e membro dell’Accademia tedesca delle scienze Leopoldina, è stata parte del Consiglio scientifico dell’Istituto Pasteur di Parigi e fa parte del Scientific Advisory Board dell’Istituto Max Planck di Berlino.

Impieghi della tecnologia DEPArray

DEPArray per la genomica del cancro

Silicon Biosystem, start up acquisita dalla Menarini nel 2013, e votata alla medicina personalizzata cui tanto crede il Professor Albani è stata in grado di dar vita alla tecnologia DEPArray, strumento diagnostico per individuare e isolare cellule tumorali circolanti. Lo scopo è di studiare cure personalizzate nel campo oncologico o cellule fetali nel sangue materno, per consentire una diagnosi prenatale non basata sulle attuali metodologie invasive dell’amniocentesi e della ricerca sui villi. Il principio di DEPArray è quello elettrocinetico della dielettroforesi (DEP); questo sistema “intrappola” e muove le cellule.

Ciò consente di analizzare campioni in cui sono presenti cellule tumorali scegliendole ed isolandole una per una, anche quando i campioni sono esigui o eterogenei. In poche parole, ciascuna cellula diventa un pixel che può essere seguito e analizzato, con una precisione di analisi estrema che consente di eliminare il rumore di fondo inevitabilmente presente quando le cellule tumorali sono poche o non tutte esprimono le stesse mutazioni.

Ora da Menarini- Silicon Biosystem è arrivata anche l’ultima evoluzione di questa tecnologia : DEPArray Nxt , con prestazioni (e dimensioni ridotte, è grande quanto una stampante da tavolo ) maggiormente potenziate per permettere un isolamento esatto delle cellule rare e in modo tale da consentire l’analisi di cellule vive o fissate per un’ampia gamma di applicazioni – dalla genomica del cancro alle analisi forensi e alla diagnosi prenatale non invasiva.

E tutto questo è possibile qui a Singapore, anche grazie a Luigi Ricciardi, amministratore delegato della Menarini Biomarkers di Singapore, la parte dell’azienda legata alla scoperta e individuazione dei biomarcatori che servono per la  tecnologia DEPArray. Ricciardi è un ingegnere nucleare, “mago” degli studi di fattibilità nella farmaceutica (Biosearch, Novus Pharma, Pharmacia, BioXell) e marito di Paola Castagnoli. A lui si deve la consacrazione del breakthrough, cioè la capacità di sequenziare e quindi di conoscere tutte le molecole che, per la prima volta, una singola cellula esprime in una certa condizione.

[boxinizio]

                                                                           Menarini Group

Fondata a Napoli nel 1886, Menarini è numero uno, oltre che in Italia, anche negli Stati Baltici, in Armenia, Uzbekistan, Azerbaijan e Moldavia ed è seconda in Russia, Ucraina, Kazakistan, Georgia. Ha sedi strategiche dislocate in diverse parti del mondo: le aziende di Firenze, Berlino, Barcellona, Istanbul, Città del Guatemala e Singapore rappresentano un punto di riferimento per i mercati circostanti e per il Gruppo Menarini. Negli ultimi anni Menarini ha guardato  molto alla ricerca e al segmento dei farmaci vaccinali . Nel 2003 nasce Menarini Biotech, nel 2013 c’è l’acquisizione di Silicon Biosystems che punta ad una medicina sempre più personalizzata ed a misura d’uomo. E’ del 2016 la creazione di VaxYnetich dalla joint ventures Menarini NewTech e Biosynth company per guardare con interesse al mondo, per il momento legato solo alla fase di incremento della produzione dei vaccini. Riguardo a nuovi progetti di espansione Pietro Giovanni Corsa, direttore generale per l’ambito finanziario non esclude Usa e Giappone come obiettivi: “Sono mercati difficili, per motivazioni diverse, ma per il futuro restano sicuramente progetti da studiare e approfondire”

 [boxfine]

 














Articolo precedenteIoT, Intelligenza Artificiale : un articolo di Giulia Baccarin (Mipu)
Articolo successivoDalla Digital Transformation alla Cybersecurity: i segreti per creare valore nell’epoca del 4.0






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui