L&S punta i fari su nuovi mercati

di Laura Magna ♦ Rafforzare la propria posizione di leadership per sistemi di illuminazione nel settore arredo. Allargarsi  ad altri settori strategici come quello dei produttori di ascensori e scale mobili. Sono gli obbiettivi di  questa multinazionale tascabile di Pordenone  che si avvia  a diventare una fabbrica totalmente lean

Obiettivo: Africa ed Europa dell’Est. Sono questi i mercati che vuole “illuminare” L&S, azienda nata nell’indotto del distretto del mobile di Pordenone: negli anni Settanta produceva corpi illuminanti funzionali o estetici per l’arredamento, che sono ancora il core business. Ma l’azienda nel frattempo è cresciuta, sia ampliando la sua presenza geografica, sia in termini di gamma prodotto, allargandosi anche alle applicazioni industriali. E a inizio 2018 ha completato la sua nuova struttura produttiva: « Siamo passati da una produzione sostanzialmente organizzata per linee a una produzione flessibile, in grado di gestire in modo adeguato e con lead-times ridotti; sia per lotti molto piccoli, lavorando ad isole, sia per lotti consistenti lavorando a linea. Si tratta di un processo di cambiamento che è stato completato nei primi mesi di quest’anno e che ha portato a un sensibile miglioramento degli indici di puntualità e servizio», dice Stefano Steffenato, business development manager del gruppo.

 







Stefano Steffenato, business development manager L&S

Il rafforzamento di R&D

«Nel piano di sviluppo avviato quest’anno, abbiamo rafforzato modo particolare le in aree commerciale e R&D, con la prospettiva di una crescita sostenuta. Cuore dell’investimento in R&D sono i nuovi laboratori e il nuovo reparto di prototipazione rapida, che sarà pienamente operativo alla fine di quest’anno. La prototipazione rapida è fondamentale perché ci permette di realizzare le idee dei clienti senza sprechi di tempo: è stato necessario un investimento materiale in macchinari, ma soprattutto in risorse umane. In particolare ci siamo dotati di un nuovo direttore tecnico di gruppo che è responsabile della ricerca e che integra tutto quello che avviene nei laboratori delle fabbriche italiana, tedesca e cinese». Così, L&S punta a diventare una fabbrica totalmente Lean, per aumentare i volumi di produzione e offrire una maggiore qualità.

 

La sede di L&S Lighting Shanghai

Più spazio nel trasporto verticale

Oltre a rafforzare la propria posizione di leadership nel mercato del mobile (che pesa per il 40% sul fatturato complessivo), sia in Italia che all’estero, L&S ha avviato progetti per crescere negli altri settori strategici per l’azienda, dove la sua fetta di mercato è ancora ridotta. «Il più importante fra questi è sicuramente il mercato dei produttori di ascensori e scale mobili, che vogliamo aggredire grazie anche alle sinergie con la consociata LS Lighting Equipment Shanghai», dice Steffenato. «si tratta di un settore strategico, in quanto uno dei nostri maggiori cliente è il gruppo Kone, leader mondiale nel settore delle scale mobili. Ma lavoriamo con tutti i big player del settore del trasporto verticale, da Thyssenkrupp a Schindler. La produzione dedicata ad ascensori e scale mobili è concentrata in Cina, in questo momento, la nazione che ha più bisogno di trasporto verticale». Proprio per consolidare questa expertise di recente maturata l’azienda sarà presente a Milano all’evento E2 Forum del 24-25 ottobre, la seconda edizione della mostra convegno dedicata alle tecnologie per gli edifici e al trasporto verticale, organizzata da Messe Frankfurt Italia e promossa da Anie AssoAscensori (qui il calendario degli eventi ).

Pur puntando con decisione all’estero, L&S non intende dunque trascurare le opportunità italiane «molti distretti produttivi di nostri clienti potenziali in settori finora parzialmente esplorati (come quello delle cappe aspiranti, della refrigerazione commerciale, della protezione solare) si trovano in Italia. Quindi è probabile che il rapporto di fatturato Italia/estero resti costante nei prossimi anni», spiega Steffenato. L’obiettivo, partendo dai 23 milioni del fatturato italiano al 2017, è arrivare a 35 in tre anni, senza modificare sostanzialmente la proporzione Italia vs. estero (che nel 2017 è stata 60% contro 40%). Il gruppo distribuisce i suoi prodotti in 70 Paesi in tutto il mondo, ha 500 dipendenti e un fatturato globale di 90 milioni.

 

La sede italiana di L&S a Brugnera, Pordenone

Le  sedi produttive in Italia e all’ estero

L&S è dunque un gruppo internazionale, una tipica multinazionale tascabile: così, se l’headquarter resta saldo a Brugnera, in provincia di Pordenone, oggi le sedi produttive sono quattro. «Nel 1997 è subentrata la nuova proprietà di Alfredo Rubino che ha avviato l’internazionalizzazione, aprendo tre filiali: in Germania nel 2002, in Cina nel 2006 e in Usa nel 2010. Le filiali italiana, tedesca e cinese sono filiali produttive, quella Usa è commerciale», continua Steffenato. La produzione è dunque dislocata in tre luoghi: una strategia che non solo serve a essere prossimi ai mercati da servire ma che segue una logica di specializzazione. La fabbrica più evoluta è quella italiana «grazie a un macchinario dedicato alla produzione di pannelli luminosi su misura e con caratteristiche di uniformità della luce uniche sul mercato», spiega Steffenato. «Questi pannelli, che chiamiamo Solaris, sono un prodotto unico nel suo genere e il nostro fiore all’occhiello. Offrono la possibilità di illuminare in maniera asimmetrica e quindi di creare effetti di luce che sono molto interessanti, per esempio, nei contesti museali. Per il resto non abbiamo bisogno, a parte alcuni macchinari specifici, di grandissima integrazione di tecnologia spinta». Ovviamente all’interno della fabbrica, tutto è interconnesso e gira sul gestionale Sap.

 

Un prodotto L&S: Solaris
Sistemi di illuminazione anche  on demand

Quello che fa L&S è, sostanzialmente, disegnare e produrre sistemi di illuminazione tecnica anche su suggerimento del cliente committente. La produzione parte dalle sorgenti led, che vengono acquistate in Asia, e sono la base per realizzare lampade lineari o pannelli. «Le bobine led sono realizzate in Cina: il mercato è tutto là. Il nostro lavoro produttivo è fatto di taglio, cablaggio, saldatura, assiemaggio con profili di alluminio, schermi plastici per coprire e diffondere la luce, ottiche. In seconda battuta ci sono linee dedicate alla produzione di alcuni apparecchi di illuminazione dedicati, come le luci per la manutenzione dei vani ascensore che hanno un’architettura completamente diversa dal grosso della nostra produzione», dice Steffenato. «Il mercato di riferimento richiede tempi di consegna molto rapidi e una personalizzazione spinta. L’organizzazione del lavoro e delle aree produttive è stata quindi focalizzata sulla flessibilità, con centri di lavoro, linee di assiemaggio e operatori che possono lavorare in modo intercambiabile. Oggi L&S Italia è in grado di produrre e spedire in 5 giorni lavorativi lampade lineari standard o loro varianti per luminosità, lunghezza, cablaggi. Non c’è un lotto minimo di produzione: è possibile ordinare e gestire anche un singolo pezzo».

Le applicazioni

Le applicazioni, come accennato, sono diverse e ad ognuna corrisponde una divisione dell’azienda: si va dalla decorazione della casa, al design di interni nei settori mobile, retail e museale. Il gruppo opera inoltre come partner dei più importanti produttori in diversi settori industriali dove la luce è una componente importante del prodotto – come appunto scale mobili e ascensori ma anche cappe aspiranti, refrigerazione, protezione solare, con illuminazione pensata per pergole e tende per esterno, ambito solo di recente approcciato. «Inoltre forniamo illuminazione che funziona come elemento di arredo nel negozio di arredamento, e anche allo specialista delle scaffalature metalliche per l’esposizione commerciale, nei quali viene inserito un elemento luce per esaltare prodotti», spiega Steffenato. L’ultima area è dedicata, ancora, ai distributori di ferramenta e materiale elettrico. Si tratta di una gamma ampia e tutti i mercati di sbocco hanno l’esigenza di essere forniti in maniera rapida e con prodotti customizzati: e su queste direttive si gioca il futuro di questa piccola impresa italiana.














Articolo precedenteGoldman Sachs e Blackstone investono 100 milioni di euro nella insurance startup Prima Assicurazioni
Articolo successivoSempre più strategico l’IT, ma per chi lo gestisce le risorse sono ancora insufficienti






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui