Lo scenario economico e le imprese ANIE nel 2017, le prospettive per quest’anno

La relazione integrale del Presidente Giuliano Busetto all’ Assemblea ANIE: un 2018 con una crescita a due cifre. I temi prioritari dello sviluppo, le richieste di ANIE per il nuovo Governo

Archiviata una fase di maggiore incertezza, nel 2017 lo scenario nazionale ed internazionale in cui operano le imprese ANIE ha visto un progressivo consolidamento. L’economia mondiale è entrata in una fase ciclica espansiva, trainata dalla ripartenza del commercio mondiale e dall’avvio di un nuovo ciclo degli investimenti legati in particolare al settore industriale. La crescita mondiale si è caratterizzata per una elevata pervasività, coinvolgendo simultaneamente le principali Economie avanzate ed emergenti. È proseguita la ripresa anche dell’economia italiana, con importanti segnali di recupero legati in particolare agli investimenti industriali sulla spinta del Piano Impresa 4.0. In uno scenario economico in miglioramento, i settori industriali rappresentati da Federazione ANIE hanno mostrato un andamento di chiaro segno positivo beneficiando di una situazione a maggiore potenziale, sia sul fronte interno sia su quello estero.

Per il fatturato totale 2017 si registra a consuntivo:
+3,8% per i settori ANIE nel complesso di cui
● +2,7% per l’Elettrotecnica
● +7,8% per l’Elettronica







L’Elettronica, rispetto alla Elettrotecnica, ha mantenuto un ritmo di crescita più sostenuto anche come conseguenza del rafforzamento degli investimenti tecnologicamente più innovativi e dalla crescita dell’Automazione industriale. In una lettura per mercati finali emerge un andamento decisamente dinamico per le tecnologie attive sul mercato dell’Industria, con una crescita del 9,1% del fatturato.Il graduale recupero delle soluzioni tecnologiche per il Building ha beneficiato dei primi segnali di riavvio degli investimenti edili e riportato una crescita del fatturato del 3,9%. Dopo la brusca frenata registrata precedentemente, il 2017 ha mostrato un recupero delle tecnologie che si rivolgono al mercato dell’Energia, sia nella componente delle fonti tradizionali sia di quelle rinnovabili con una crescita complessiva del fatturato pari al 2,9%.

Con riferimento invece al mercato delle Infrastrutture e Trasporti, il dato negativo registrato nel 2017 non intercetta il positivo andamento nello stesso anno degli ordinativi del settore ferroviario a causa di un disallineamento temporale nella contabilizzazione delle commesse che invece continuano a crescere, mentre decisamente positivo è il fatturato legato alle esportazioni. Questo significa continuare sulla strada tracciata con investimenti costanti in ricerca e sviluppo delle imprese associate che consentono lo sviluppo continuo di tecnologie innovative alla base di ogni successo imprenditoriale. È un ecosistema virtuoso quello di ANIE: se si pensa che la media di investimenti in Ricerca e Sviluppo del manifatturiero italiano non raggiunge l’1%, i nostri comparti – caratterizzati da un’elevata intensità di innovazione tecnologica – rappresentano il primo settore manifatturiero per spesa in R&S in Italia e originano il 21% degli investimenti privati industriali italiani in Ricerca e Sviluppo.

Un 2018 con una crescita a due cifre (secondo i dati dell’Osservatorio ANIE)

L’anno 2017 si è chiuso quindi positivamente e anche il 2018 si appresta a essere un anno importante per le nostre imprese.
I primi indicatori disponibili segnalano un sentiment sostanzialmente positivo. Secondo i risultati dell’Osservatorio ANIE sulle tecnologie, nel primo semestre del 2018 si rafforzano i segnali di ripresa. Il 58% delle imprese che ha preso parte all’indagine (dato tendenziale) evidenziano una crescita del fatturato totale nel 1° semestre 2018 nel confronto con il primo semestre del 2017. Inoltre una crescita negli ordinativi è segnalata da ben il 63% delle imprese del campione con un andamento similare tra grandi, medie e piccole imprese. A testimonianza di un sentiment favorevole, i saldi tra previsioni di aumento e diminuzione per le diverse variabili sono positivi e risultano superiori rispetto a quelli registrati nei semestri precedenti.

Spostando infine lo sguardo alla chiusura complessiva del 2018, le imprese ANIE confermano un sostanziale ottimismo: il 57% del campione stima una crescita del fatturato totale nel confronto con il 2017. Importante anche notare che l’occupazione è stabile o in aumento, evidenziando come rimanga elevata la domanda di tecnici ed ingegneri, il cui numero oggi non è sufficiente a coprire le necessità interne. Anche i dati ISTAT relativi agli ordinativi per i settori ANIE nel primo quadrimestre del 2018 evidenziano nel confronto annuo un incremento a due cifre ( +13,9%) sia per gli ordini interni sia per quelli esteri, mentre il fatturato si attesta al +5,4%. Le tecnologie presenti in Anie evidenziano una dinamicità superiore nel confronto con il perimetro Istat.Questi numeri sono anche frutto dell’essere parte di un sistema virtuoso.

ANIE non è solo un’associazione di imprese

ANIE è un Sistema in grado di fornire ai suoi associati il supporto per lo sviluppo e la crescita sui mercati tradizionali e su quelli nuovi ed attrattivi, di aumentare la competitività delle imprese associate e delle imprese clienti, anche attraverso la partecipazione ai processi di normazione tecnica a livello nazionale ed internazionale, a una intensa attività di relazioni istituzionali (in Italia e in Europa) e infine a una offerta di servizi a valore aggiunto. ANIE è socio fondatore di CEI e, attraverso la partecipazione ai lavori di oltre 100 Comitati Tecnici, partecipa attivamente alle attività di standardizzazione tecnica per tutti i suoi comparti. A CEI si aggiunge anche un altro asset, altrettanto importante, che contribuisce a incrementare la competitività delle nostre imprese. Si tratta di IMQ, tra i più importanti enti di certificazione del mondo industriale che vorremmo maggiormente valorizzare anche in un contesto confindustriale più ampio.

Un’industria che cresce in un’Europa che cresce

Uno dei ruoli chiave che ANIE ha giocato nell’ultimo anno è stata la sua funzione di “abilitatore” di tecnologie per le industrie manifatturiere italiane, grazie al ruolo strategico giocato da alcuni comparti della nostra Federazione come l’Automazione, la Microelettronica, la Sicurezza e l’Energia. Per questo, mi preme evidenziare quanto le imprese ANIE continuino ad investire in innovazione per servire le imprese a struttura prevalentemente medio-piccola, per favorire il loro successo su mercati tecnologicamente avanzati. Secondo le stime della Commissione europea infatti, gli investimenti in macchinari in Italia sono cresciuti nel 2017 dell’8%, un tasso doppio rispetto alla media UE del 4%.

Le tecnologie presenti in ANIE hanno permesso a questi macchinari, interconnessi e dotati di tecnologie abilitanti 4.0, di risultare competitivi ed innovativi, favorendo il rilancio degli investimenti in Italia e consentendo inoltre ai costruttori di macchine di presentarsi sui mercati internazionali con prodotti competitivi già dotati di elevata tecnologia.Investire e innovare, infatti, significa crescere e l’Industria italiana nel suo complesso lo dimostra: nel 2017 è proseguita la ripresa dell’economia italiana, registrando un tasso di crescita del PIL dell’1,5%, il più alto dal 2012. Il merito è certamente anche della domanda estera: l’export manifatturiero italiano, ad esempio, è cresciuto a un tasso superiore rispetto al commercio mondiale (+7,4% contro il 4,5%). In questo scenario l’Italia quindi ha guadagnato competitività sui mercati esteri giocando anche un ruolo importante all’interno dell’Europa.

Oggi le nostre imprese esportatrici all’interno dell’Elettrotecnica ed Elettronica sono oltre il 40% del totale, il doppio rispetto alla media manifatturiera italiana. Il fatturato esportato invece, se consideriamo anche l’export indiretto, è ben superiore al 60%, confermando inoltre la centralità dell’Europa, che rappresenta il principale mercato di sbocco. D’altronde la presenza di ANIE in Europa è tangibile, anche grazie al fatto che la nostra Federazione presiede i principali tavoli decisionali, avendo imbastito un dialogo attivo, continuo e sinergico con le proprie controparti europee. L’obiettivo è fare rete e lavorare in costante contatto con tutti gli attori coinvolti per giocare un ruolo chiave, assieme ad altre economie forti, su tematiche per noi prioritarie.

Solo per citare un esempio vale la pena di ricordare la cooperazione trilaterale Italia-Francia-Germania, siglata lo scorso giugno, per supportare e rafforzare i processi di digitalizzazione dei propri settori manifatturieri e per promuovere gli sforzi messi in campo dall’UE in questo ambito, così come la nostra presenza all’incontro bilaterale tra BDI e Confindustria a Bolzano lo scorso ottobre, e l’incontro con i vertici di ZVEI nella scorsa settimana. L’Europa per noi è decisiva e per questo siamo pronti a collaborare con Confindustria per ogni azione essa voglia indicarci a suo supporto.

Quali i temi prioritari per ANIE?

Per vincere la sfida della competitività come sistema-Paese, però, non bastano le performance delle aziende e le crescite a doppia cifra, come visto in alcuni comparti. Dobbiamo pensare, stimolare, favorire lo sviluppo dei mercati di riferimento.

1. INDUSTRIA: Industria 4.0 la rivoluzione necessaria

L’industria è e resta al centro del nostro programma, per l’intrinseca natura della nostra Federazione. Siamo fermamente convinti essa sia il motore performante di un’economia florida, stabile e socialmente sostenibile. Per questa ragione l’attenzione delle Istituzioni verso la manifattura negli ultimi due anni è stata vitale, rafforzando la leadership del mercato manifatturiero italiano, che è oggi il secondo in Europa, il settimo al Mondo. Grazie anche ai benefici fiscali e alla conoscenza dei vantaggi dati dalle tecnologie abilitanti che il Piano Impresa 4.0 ha voluto evidenziare, possiamo recuperare il ritardo negli investimenti accumulato negli anni della crisi e programmare investimenti strutturali che consentano alle imprese manifatturiere di rispondere alle nuove esigenze in termini di flessibilità produttiva come risposta alla forte customizzazione dei prodotti, di velocità nel ritorno dell’investimento, di elevata efficienza produttiva, qualità e sicurezza informatica.

ANIE ha lavorato da protagonista fin da subito a fianco del Governo e alla sua cabina di regia, ha collaborato con Confindustria in occasione dei tavoli tecnici e dei road show su tutto il territorio nazionale, favorendo la diffusione e la conoscenza del Piano Nazionale Impresa 4.0 prevalentemente indirizzato alle piccole e medie imprese manifatturiere.La digitalizzazione nel manifatturiero impatta in modo trasversale, modificando e favorendo nuovi modelli di business, una forte integrazione dei processi interni e produttivi, l’innovazione nei servizi digitali e di manutenzione predittiva.

Le imprese di ANIE parteciperanno ai Centri di Competenza in fase di costituzione e che si stanno definendo attorno ai politecnici ed alle principali università tecnologiche, in collegamento con la rete dei Digital Innovation Hub (DIH).L’enorme quantità di dati prodotti (44 zetabytes entro il 2020), la loro analisi e l’impatto dato dall’intelligenza artificiale, la conseguente esplosione dei servizi su Cloud e degli edge devices che ne consentiranno invece le analisi locali, fino alle applicazioni blockchain, l’impatto che nell’industria avranno i collaborative robots, e le nuove tecnologie additive e di simulazione integrata costituiscono innovazioni tecnologiche capaci di portare indubbi progressi alle imprese di ogni dimensione, ma che richiedono anche la necessità di dotarsi di adeguate competenze professionali che oggi sono ancora, in molti casi, difficili da reperire.In questo scenario ANIE ha perciò da subito voluto assumere un ruolo di “guida” e di sostegno per accompagnare le aziende verso questa importante ed ineluttabile trasformazione digitale. Per farlo ha messo sul campo strumenti concreti.

Un sito dedicato e uno sportello di consulenza

A marzo del 2017 abbiamo sviluppato all’interno del nostro portale web  un focus con informazioni utili per le aziende che intendano avvicinarsi ai temi di Industria 4.0, con esempi applicativi delle tecnologie a disposizione sia dei costruttori di macchine che degli utilizzatori finali, affinché gli investimenti nell’ambito della loro impresa siano “4.0 ready”. In pochi mesi quest’area del sito ha raggiunto oltre 3mila visualizzazioni.Abbiamo anche dato vita a uno sportello per chiarimenti diretti, con i nostri ingegneri, sull’applicabilità delle misure del Piano. Ci sono pervenute oltre 250 richieste di consulenza,segnale che le imprese, oggi più che mai, hanno bisogno di un punto fermo, di una guida, che ANIE è intenzionata a rappresentare e a perseguire.

Con la legge di Bilancio 2018 si prosegue sulla strada degli incentivi agli investimenti in digitalizzazione 4.0 delle imprese attraverso la proroga delle misure introdotte nel 2017, ma includendo anche risorse per la formazione. Nel pacchetto Impresa 4.0 sono stati stanziati circa 10 miliardi a sostegno delle imprese che investiranno in innovazione, ricerca e formazione negli ambiti e nelle tecnologie Industria 4.0. ANIE è pronta ad offrire alla aziende associate, e a i loro clienti, attraverso la sua società di servizi, un’offerta formativa qualificata e a supportare le aziende ad accedere ai finanziamenti necessari.

2. INFRASTRUTTURE: l’Italia ha bisogno di più investimenti

È necessario dotare il nostro Paese di un piano di investimenti in Infrastrutture materiali e immateriali, che risponda ai fabbisogni dei cittadini e delle imprese, che soddisfi la crescente domanda di mobilità integrata, e di connettività per nuovi servizi, che sia in grado di aumentare i collegamenti tra le aree del Paese attraverso interventi utili allo sviluppo economico e proporzionati ai bisogni. Nel 2017 – nel corso del ciclo di incontri organizzato in ANIE con le grandi imprese committenti del nostro settore (ENEL, TERNA, FS) – ci siamo confrontati con i programmi di investimento per i prossimi anni.

I vertici di FS ci hanno illustrato un ambizioso piano di investimenti che tocca non solo la Rete Ferroviaria ma anche la riqualificazione energetica delle stazioni e una serie di interventi sulla mobilità integrata. A valle di quell’incontro, è stato avviato un tavolo di lavoro con il nostro comparto dell’industria ferroviaria, e nel 2018 avvieremo un confronto che coinvolge le diverse componenti considerata la trasversalità degli investimenti programmati.

È necessario infatti accelerare sugli interventi in mobilità sostenibile che devono essere pensati in modo olistico: dalle ferrovie ai porti – avviando un processo di elettrificazione – e agli aeroporti, passando anche per un sistema di logistica che comprenda le piste ciclabili ma anche le auto elettriche nelle città. La mobilità elettrica cittadina è un’opportunità da cogliere al fine di uno sviluppo sostenibile del nostro Paese: si stima che la vendita di veicoli, unita alla crescita dei servizi e allo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica appropriata potrebbe arrivare a generare un fatturato compreso tra 24 e 100 miliardi di euro nel 2025 e fino a 300 miliardi nel 2030.

Per questo ANIE ha spinto per avere un Piano Nazionale di infrastrutturazione di stazioni di ricarica e nel 2017 ha partecipato all’aggiornamento del Piano che rivede in aumento il target al 2020 dei punti di ricarica. Molte le iniziative portate avanti anche con ENEL con cui abbiamo tavoli di lavoro aperti.Un moderno piano di investimenti e una adeguata regolamentazione del mercato elettrico, non possono non tener conto dell’ammodernamento della rete elettrica attraverso l’implementazione di una Smart Grid che permetta ai distributori di gestire al meglio l’infrastruttura in presenza della generazione distribuita e di erogare servizi innovativi ai propri clienti. In questo contesto vorrei ricordare anche il tema dei Sistemi di Accumulo elettrochimico che possono svolgere un ruolo centrale per l’equilibrio della rete elettrica.

Proseguiremo nel 2018 con questi incontri dedicati alle grandi imprese committenti per favorire, nel concetto di filiera, una più stretta collaborazione con l’eco-sistema delle imprese ANIE. L’aspetto attuativo degli investimenti pubblici, mette in evidenza però la necessità di un quadro normativo certo e imprescindibile.L’attuale Codice degli Appalti, seppur abbia disatteso le aspettative di semplificazione e mantenga alcuni aspetti critici, ha il merito di riconoscere un ruolo centrale alla innovazione tecnologica. Si pensi alle nuove modalità di progettazione (BIM), alle nuove procedure di gara (partenariato per l’innovazione) e all’introduzione di criteri di aggiudicazione che dovrebbero premiare le offerte di prestazioni più innovative e più sostenibili.

Con questa convinzione, avevamo chiesto – a dicembre dell’anno scorso in un confronto pubblico con l’Autorità e il vice ministro Nencini – di non abrogare il Codice, ma di dare attuazione alle parti più innovative. Considerato che nel 2017 gli affidamenti sono aumentati del 36% rispetto al 2016, riaffermiamo la nostra richiesta e diamo la nostra disponibilità ad intervenire nelle sedi opportune per dare continuità nel solco tracciato di una qualificazione delle stazioni appaltanti e di una revisione del sistema di qualificazione delle imprese che operano nei lavori pubblici in ottica di valorizzare le lavorazioni specialistiche.

3. EDIFICIO ED ENERGIA: Edifici Sostenibili 4.0, Reti Intelligenti e Rinnovabili

L’Edificio rappresenta un mercato di grande interesse per diversi comparti della nostra Federazione: dai fornitori di tecnologie e soluzioni per l’impiantistica elettrica e di controllo alla domotica, dall’illuminazione, ai cavi, alla sicurezza e fino agli ascensori, agli impianti da fonte rinnovabile e agli elettrodomestici. Questi comparti hanno compreso da tempo che la chiave per essere competitivi su un mercato sempre più globale risiede nella capacità di abilitare servizi, controllo, efficienza energetica e analisi predittive, aprendo nuovi sbocchi sui mercati, integrando funzionalità e connettendo diverse applicazioni tra di loro.

Ed è per questo che la digitalizzazione diventerà sempre più un’esigenza anche nell’edificio, un fattore di straordinaria importanza ed innovazione tecnologica che può rendere le Costruzioni “nodi intelligenti di reti intelligenti”, abilitando anche in tali contesti le opportunità derivanti dall’acquisizione e gestione digitale di dati ed informazioni. Siamo convinti che sia necessario ragionare su una strategia per la crescita digitale in ogni settore e sicuramente il presupposto di partenza è la predisposizione di infrastrutture e reti di comunicazione efficaci, moderne, compresa la banda ultra larga. Dopo Industria, l’Edificio non potrà che essere il prossimo banco di prova del processo di digitalizzazione nel nostro Paese e proprio per questo siamo convinti che andrebbe definito un piano Edifici Sostenibili 4.0, mutuando l’esperienza positiva vissuta lato Industria.

Il piano Edifici Sostenibili 4.0 è una proposta che vorremmo avanzare al nuovo esecutivo. Potrebbe essere uno dei primi piani attuativi della SEN (Strategia Energetica Nazionale), anche alla luce della recente revisione della direttiva europea sulle performance energetiche degli Edifici (pubblicata il 19 giugno 2018), che non solo impegna tutti gli Stati europei alla riqualificazione energetica e alla ristrutturazione del patrimonio esistente (l’80% del quale è stato costruito nel nostro Paese prima degli anni ’90), ma riconosce nell’elemento digitale (Smart Readness Indicator) una caratteristica che dovrebbe contraddistinguere l’Edificio, congiuntamente al valore energetico dello stesso. Insistiamo nel ritenere che la SEN sia una opportunità ma bisogna metterla in pratica. Tra gli altri obiettivi della SEN rimane centrale lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, anche in attuazione dei più ambiziosi obiettivi europei. Le nostre proposte sulla realizzazione di nuovi impianti e sul potenziamento degli impianti esistenti, sulla valorizzazione di nuove soluzioni tecnologiche (penso, per esempio, ai sistemi di accumulo legati alla generazione da fonte rinnovabile) le abbiamo sottoposte al precedente governo e le riproporremo con ancora maggiore convinzione al nuovo esecutivo.

4. ECONOMIA CIRCOLARE: accettiamo la sfida ma con regole chiare

Se la digitalizzazione ci accompagna verso la modernità, l’economia circolare traccia la strada verso una completa sostenibilità. L’economia circolare è di fatto un elemento centrale del nostro fare impresa. L’efficienza nell’uso, la circolarità delle risorse e il loro impatto economico, il ciclo di vita dei prodotti, sono parte integrante dei processi produttivi, della gestione amministrativa e delle logiche commerciali delle nostre aziende.

E la direttiva RAEE sui Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche è un tassello fondamentale di un’idea di economia circolare che sempre più si sta delineando e rafforzando. La RAEE si è dimostrata da subito per la nostra Industria un banco di prova impegnativo, che possiamo dire di aver gestito con successo, in quanto ANIE è stata determinante per costruire e rendere operativo il Sistema RAEE nazionale. Ora ci attende una nuova sfida: l’apertura del campo di applicazione della direttiva, con il coinvolgimento di nuovi comparti industriali e nuove imprese. Attraverso le linee guida interpretative elaborate da ANIE si è messo a disposizione delle nostre aziende uno strumento per guidarle nella corretta interpretazione della direttiva e per accompagnarle operativamente nell’adeguamento della loro offerta.

L’industria elettrotecnica ed elettronica si confronta da molti anni con la sostenibilità e le nostre aziende hanno da tempo riconosciuto nell’innovazione tecnologica, energetica ed ambientale dei prodotti un elemento di competitività. Chiediamo però da altrettanto tempo alle istituzioni la necessità di sostenere una maggiore recettività del mercato verso soluzioni di qualità ed innovative, valorizzando scelte moderne ed eco compatibili rispetto a soluzioni tradizionali, e di attivare concrete iniziative di sorveglianza per tutelare investimenti e competitività delle nostre imprese.La sfida verso la sostenibilità, ci stimola a patto che siano chiare e certe le regole di ingaggio.

5. FORMAZIONE: Verso una “Formazione 4.0”

I temi trattati mostrano come la interdisciplinarietà e le tecnologie protagoniste della trasformazione in chiave digitale e sostenibile, siano molto pervasive e impiegate trasversalmente in diversi ambiti (dai servizi ai consumi, dall’industria alle costruzioni e fino ai trasporti e all’ingegnerizzazione dei processi produttivi). In quest’ottica gli investimenti in tecnologia sono destinati a crescere costantemente in tutti i settori. Solo per fare un esempio, gli investimenti in infrastrutture elettriche digitali negli ultimi anni sono cresciuti a livello globale a un tasso medio annuo superiore al 20% e queste tendenze sono attese proseguire anche nei prossimi anni.

Un Paese che investe in innovazione, però, non può dimenticare la sua risorsa più “innovativa” e più grande: le persone. Oggi la Formazione è una delle risposte primarie a un bisogno delle aziende. Il capitale umano rappresenta un investimento imprescindibile da valorizzare per le sue competenze e conoscenze tecnologiche. Ancora di più quando si parla di digitalizzazione spinta e di Industria 4.0, dove l’Elettrotecnica e l’Elettronica sono il primo settore manifatturiero per la richiesta di nuovi occupati con skill legati alle nuove tecnologie. Secondo i dati Unioncamere-Excelsior, la capacità di applicare tecnologie innovative è ritenuta necessaria per il 54% delle nuove entrate di personale previste nei settori tecnologici a cui ANIE si orienta, contro il 37% della media del manifatturiero.

Questo dimostra che noi come ANIE abbiamo la responsabilità ma anche le competenze per costruire un percorso formativo al servizio dei giovani, delle imprese, del Paese. Vogliamo dare vita a una nuova “Formazione 4.0” che sia l’espressione delle nostre competenze e dell’innovazione tecnologica che la nostra Federazione è in grado di portare sul mercato. L’obiettivo non è solo formare nuove professionalità, ma anche favorire il reskilling dei lavoratori più maturi, nell’ottica di una formazione continua. In quest’ottica diventa necessario anche rivedere i piani formativi universitari e degli istituti tecnici. Per questo ANIE intensificherà i rapporti con le Università del territorio favorendo anche l’orientamento della Didattica. In questa direzione la presenza, oggi, del Rettore del Politecnico di Milano dimostra questa visione condivisa e sinergica.In breve, vogliamo diventare punto di riferimento per i nostri associati, per tutto il mondo imprenditoriale e per le istituzioni.

Le richieste di ANIE per il nuovo Governo

Abbiamo illustrato i nostri progetti e desideriamo andare avanti su questo percorso già tracciato lavorando a stretto contatto con il nuovo esecutivo. Chiediamo per questo al nuovo Governo che non manchi di dare continuità al Piano Impresa 4.0 per proseguire il cammino virtuoso di innovazione e di sviluppo che l’industria italiana sta portando avanti. Rendere strutturali i benefici fiscali per chi investe. Questa stessa filosofia del fare industria ci piacerebbe che fosse proiettata sul mondo delle Costruzioni e auspichiamo quindi che si possa a breve dare attuazione a piani di Edifici Sostenibili 4.0 (un primo passo verso la città elettrica del futuro)

In questa direzione, non possiamo poi non ribadire la richiesta di una piena attuazione della Strategia Energetica Nazionale:

più rinnovabili
più efficienza energetica
più elettrificazione della domanda

Da ultimo la richiesta più forte:concreti investimenti in Infrastrutture

Tutte richieste che toccano due temi strategici per noi – digitalizzazione e sostenibilità – che sono stati il fil rouge delle attività di relazioni istituzionali, di presidio tecnico-normativo e dei servizi alle imprese per il 2017 e su cui intendiamo focalizzarci anche oggi in occasione della nostra Assemblea. Perché molto è stato fatto ma molto resta ancora da fare. E con il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco. Nelle due tavole rotonde che seguiranno il mio intervento sentiremo il punto di vista di autorevoli rappresentanti del mondo imprenditoriale, di professionisti, delle università e delle istituzioni.

Conclusioni

L’assemblea di oggi è un’importante occasione per ricordare certamente quello che assieme abbiamo fatto, ma è soprattutto l’occasione preziosa per guardare avanti. Insieme. Perché il valore di quello che rappresentiamo, come Federazione ANIE, è la consapevolezza di un settore industriale autorevole nei numeri, tecnologicamente innovativo, strategico per l’intero Paese. Desideriamo valorizzare il prestigio e l’immagine di Federazione ANIE attraverso la crescita di una relazione consistente e autorevole nei confronti delle istituzioni ministeriali, supportando Confindustria e i suoi organi direttivi con competenza e serietà sui temi di comune interesse. Siamo una Federazione fatta sì da aziende ma, prima di tutto, da persone. Abbiamo un progetto e un orizzonte comune: lavorare per valorizzare l’eccellenza del nostro tessuto imprenditoriale, guardando allo sviluppo sostenibile del nostro Paese. Abbiamo le capacità, la passione e i numeri per farlo: continuiamo, cari colleghi, a tracciare questo percorso lavorando sulle nostre competenze e sul nostro patrimonio umano: il nostro ingegno, l’asset più affidabile e prezioso su cui possiamo contare.

[boxinizio]

I numeri di Anie

ANIE è un partner strategico per le aziende e per il sistema-Paese perché contribuisce alla creazione di un ecosistema sempre più competitivo.
Vogliamo guardare al futuro con ottimismo e possiamo permettercelo.
A dirlo sono i numeri dei nostri associati. A fine 2017 Federazione ANIE conta:
● 1.300 imprese socie
● 78 miliardi di euro di fatturato aggregato, di cui
58 miliardi di euro per l’Elettrotecnica e l’Elettronica (con un’incidenza delle esportazioni del 52%)
20 miliardi di euro per i General Contractor

● 468.000 addetti
4% medio del fatturato investito in attività di Ricerca e Sviluppo a sostegno dell’innovazione tecnologica per la competitività delle imprese e del Paese.

[boxfine]














Articolo precedenteIncentivi 4.0: nel metalmeccanico ok per meno della metà delle imprese
Articolo successivoMa dove vogliono arrivare le imprese elettroniche italiane?






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui