Festo, tra cloud e Hololens di Microsoft

di Marco de’ Francesco ♦  La multinazionale tedesca, tra i big della robotica, investe nell’ automazione pneumatica e propone un nuovo portafoglio di servizi

Una piattaforma Cloud, MyDashboards, per elaborare dati provenienti dai dispositivi relativi al controllo pneumatico, all’efficienza energetica, ad attuatori elettromeccanici, a unità di valvole, a motori e controllori. Un’altra piattaforma, Festo Motion Terminal, che consente di realizzare una automazione pneumatica grazie ad app, che svolgono sino a 50 funzioni di movimento e di controllo, per svolgere le quali prima erano necessarie diverse singole tecnologie operative al contempo. E infine gli Hololens, che permettono, con la realtà aumentata, una manutenzione che riduce il tempo di risoluzione dei problemi. Il mondo della pneumatica e dell’elettro-meccanica della tedesca Festo si arricchisce di software e prende con decisione la via del 4.0, della digitalizzazione. Festo, peraltro, nonostante le dimensioni internazionali e il considerevole fatturato, è una azienda family-owned, con caratteristiche di flessibilità e tendenza all’export. Quarto capitalismo, si direbbe in Italia. Ne abbiamo parlato con Marco Orlandi, della multinazionale del Saarland, che peraltro primeggia a livello globale nel settore dell’istruzione e della consulenza industriale.

 







Festo: la piattaforma MyDashboards

MyDashboards

E’ la piattaforma Cloud di Festo che elabora i dati provenienti dai dispositivi Festo, in particolare quelli relativi all’automazione, all’efficienza energetica e alla pneumatica digitalizzata. Secondo Festo, grazie ad essa un’ azienda può scoprire esattamente come stia andando il suo sistema. E, grazie ad una ingegneria più efficiente e a servizi a valore aggiunto, può puntare ad aumentare la produttività. Inoltre, MyDashboards aiuta a chiarire la questione delle certificazioni, fornendo informazioni relative all’impronta CO2 dei prodotti. «Dispositivi che già commercializzavamo in passato – afferma Orlandi, Technology Solution Sales Manager in Festo – ora possono essere collegati in Cloud e resi visibili su un display grazie ad un gateway IoT. Un nostro Cloud che è recente, essendo stato sviluppato quest’anno». In pratica, grazie all’internet delle cose, è possibile portare i dati derivanti dai dispositivi al Cloud, per un insieme di esami.

È possibile, per esempio, valutare dal vivo il consumo di energia. In particolare, il Cloud è disponibile per tre dispositivi Festo. CPX, il primo, è una piattaforma di automazione con la quale, secondo Festo «è possibile integrare catene di controllo pneumatiche ed elettriche in modo semplice, rapido, flessibile e senza soluzione di continuità in tutti i concetti di automazione e gli standard specifici dell’azienda».

C’è poi E2M, che è un «modulo di efficienza energetica è una combinazione completamente nuova e intelligente di unità di servizio e sensori (in un contesto di pneumatica, permette di monitorare e regolare automaticamente l’alimentazione di aria compressa. Ha, secondo Festo, tre funzioni principali: interruzione automatica dell’aria compressa in modalità stand-by; rilevamento automatico e segnalazione delle perdite; monitoraggio online dei dati rilevanti per il processo)».

E infine VTEM, che riguarda la pneumatica digitalizzata. Secondo Festo «il terminale di movimento VTEM sta aprendo una nuova dimensione radicale nel mondo dell’automazione, in quanto è la prima valvola al mondo a essere controllata dalle app. La strada intrapresa è quella che porta all’integrazione con le principali piattaforme di Industry 4.0, come Siemens Mindsphere e Rockwell Factory Talk. Sulla dashboard, in effetti – che Industria Italiana ha avuto occasione di sperimentare nel corso dell’ultima Sps di Parma, la fiera dell’automazione – si possono vedere messaggi diagnostici, con la situazione generali delle unità considerate, parametrizzazioni, lettura dei segnali in ingresso e in uscita. Per esempio, se si tratta di una unità di valvole, possiamo vedere un messaggio diagnostico relativo, ad esempio, ad un corto-circuito, e tanto altro. Ma anche, su altre unità, la posizione degli assi, i consumi dei motori, il chilometraggio.

Festo Motion Terminal

E’ la prima piattaforma di automazione pneumatica al mondo controllata da app. Secondo Festo, «con la piattaforma si possono ottenere fino a 50 diverse funzioni di movimento e controllo, implementate utilizzando le app relative a una singola variante di valvola». In pratica, la piattaforma mette insieme meccanica, elettronica e software. Per ottenere lo stesso risultato che si può conseguire oggi con Festo Motion Terminal, prima erano necessarie 50 singole componenti e più tecnologie. Ora bastano le app. Sempre secondo Festo, si tratta di un sistema sicuro, a prova di manipolazione, flessibile e adattabile.

 

Festo: l’utilizzo di Hololens per la manutenzione predittiva

Manutenzione virtuale con gli Hololens

La realtà aumentata abbatte il tempo di risoluzione dei problemi. Secondo Orlandi, «c’è ora la possibilità di svolgere la manutenzione di macchine e dispositivi tramite gli Hololens». Questi sono sostanzialmente dei dispositivi di realtà aumentata, che realizzano un’esperienza interattiva di un ambiente reale i cui elementi sono combinati con informazioni percettive generate dal computer grazie a molteplici modalità sensoriali. Mondo reale e mondo virtuale si incontrano. Gli Hololens sono fabbricati , com’è noto, da Microsoft. Ma Festo e Holo-Light, giovane azienda high-tech austriaca, hanno prodotto un adattamento. «Osservando particolari componenti dei dispositivi – afferma Orlandi – compaiono menu azionabili sia con movimenti particolari della mano che con comandi vocali. Tutto questo aiuta molto nella manutenzione, perché i dispositivi sono sempre più complessi; inoltre, se c’è un errore di qualsiasi tipo, questo errore viene visualizzato definendone il tipo e l’attività di risoluzione». Secondo Orlandi, «è una forma di manutenzione predittiva virtuale. Non è ancora molto diffusa tra le nostre aziende clienti, ma ora queste stanno rivalutando il fattore tempo nella manutenzione. Con strumenti come questo il tempo della risoluzione dei problemi si abbatte, e ciò ha un valore economico».

 

orlandi
Marco Orlandi,Technology Solution Sales Manager di Festo Italia

Festo, il Quarto Capitalismo tedesco che ha assunto dimensioni globali

Con 2,7 miliardi di euro di fatturato (2016) e 18.800 dipendenti in 250 sedi, con 300mila clienti nel settore dell’automazione industriale e dei processi, la società con sede a Sankt Ingbert, nel Saarland (Germania) mostra quelle caratteristiche di flessibilità e internazionalizzazione che, se unite al capitale di famiglia vengono, qui in Italia, generalmente associate al concetto di Quarto Capitalismo. La società, fondata ai tempi della Repubblica di Weimar (e, precisamente, nel 1925) da Gottlieb Stoll, è ancora “family-owned”. E cresce. E assume. Nel 2014, aveva realizzato revenue per 2,4 miliardi di euro con 17.800 dipendenti. I giornali tedeschi la descrivono come una realtà cresciuta in silenzio, in germanica discrezione. Ma con continuità e affidabilità.

L’azienda descrive così la propria mission :«Festo promuove la digitalizzazione in tutti i settori. Diversi aspetti della Industry 4.0 sono già oggi realtà in Festo. La società accompagna i propri clienti e i propri dipendenti nel futuro digitale. A questo scopo, sviluppa soluzioni d’avanguardia in grado di combinare tecnologie innovative, alta efficienza energetica, collaborazione intuitiva tra uomo e macchina, formazione e qualificazione». Sempre secondo l’azienda, Festo detiene qualche record:«Negli anni Cinquanta Festo è stata la prima azienda in Europa a utilizzare l’aria compressa come fluido di esercizio per i sistemi di automazione». Orlandi rileva, tra l’altro che, «la filiale italiana è la più importante in Europa, Solo la Germania è più rilevante, per Festo, nel Vecchio Continente».

I prodotti

Una multinazionale di ingegneria, che realizza prodotti e soluzioni per l’automazione pneumatica ed elettrica e che è nota anche per la didattica. Ma di cosa si occupa, in effetti, Festo? Anzitutto, Festo è un’azienda di ingegneria, che produce e commercializza controlli pneumatici ed elettrici e la tecnologia l’automazione di fabbrica o di processo. Festo fa sapere che «oggi l’azienda offre oltre 300mila prodotti e soluzioni per la tecnica dell’automazione pneumatica ed elettrica, a partire dai quali è possibile produrre applicazioni personalizzate per i più diversi settori dell’industria, grazie a un’ampia serie di sistemi modulari adattabili in numerose varianti».

Sempre secondo l’azienda «tra i principali campi di applicazione si segnalano sistemi di automazione pneumatici ed elettrici, servoazionamenti, Motion Control, valvole, unità di valvole, tecnica di collegamento a basso costo di installazione, tecnica di manipolazione e montaggio, preparazione dell’aria compressa, tecnica di collegamento, tecnica del vuoto, sistemi di controllo posizione e qualità, tecnica dei sensori e tecnica di comando». Festo chiarisce che «il core product range include componenti per tutti livelli della catena di comando pneumatica ed elettrica, a partire dai quali è possibile realizzare in modo semplice e rapido circa l’80% di tutte le applicazioni. Inoltre, Festo offre un’ampia gamma di soluzioni modulari e sistemi handling standard».

Quanto ai più importanti segmenti industriali interessati, questi sono: «Automotive, industria alimentare, packaging, elettronica e assemblaggio di componenti, biotecnologia, industria farmaceutica e dei cosmetici, tecnica medicale, automazione di laboratorio, prodotti chimici e trattamento dell’acqua». E infine c’è Festo Didactic, grazie alla quale primeggia nel mondo nel settore dell’istruzione e della consulenza industriale ed è partner fondatore degli sponsor WorldSkills Mechatronics. In proposito, va sottolineato che Festo Didactic dispone della piattaforma di apprendimento ciberfisica “CP Factory“. Secondo la multinazionale, «questa piattaforma riproduce il modello di un autentico sistema di produzione e permette l’apprendimento della programmazione di impianti, dell’interconnessione e di molti altri contenuti, tra cui efficienza energetica e gestione dei dati». Tornando all’azienda, va detto che le filiali di vendita, i centri di distribuzione e gli stabilimenti si trovano in oltre 60 Paesi in tutto il mondo.














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