Le quattro rivoluzioni che sconquassano la manifattura italiana e mondiale

La struttura del grafene
La struttura del grafene

di Filippo Astone ♦ Quattro rivoluzioni tecnologiche si abbattono sulle fabbriche di tutto il mondo e ne mette in discussione gli equilibri competitivi: Industry 4.0, Robotica avanzata, Manifattura additiva e Nanomateriali. Vediamo esattamente di che si tratta.

Ovunque l’industria è alle prese con cambiamenti tecnologici radicali, che investono non solo il modo di produrre e l’organizzazione delle fabbriche, ma anche l’intera organizzazione sociale, e il modo di pensare. Tutto ciò, impatta maggiormente nei Paesi a maggiore densità industriale. E l’Italia (seconda manifattura d’Europa e settima al mondo) è indubbiamente fra questi.







I cambiamenti rivoluzionari derivano da innovazioni tecnologiche, maturate in ambiti diversi (e spesso, anche, senza correlazioni particolarmente forti l’una con l’altra) ma arrivate in fabbrica, e nella società, tutte nello stesso momento. Le rivoluzioni di cui parliamo sono quattro: la completa digitalizzazione della produzione (e di tutti i componenti coinvolti) che passa attraverso il concetto di Internet delle cose e porta il nome di Industry 4.0; la manifattura additiva, popolarmente conosciuta come stampa 3D; la robotica di ultima generazione; le nanotecnologie. Si tratta di minacce, ma anche di opportunità. «Accompagnare la manifattura del Made in Italy verso scelte tecnologiche di punta può contribuire a generare un valore addizionale della produzione di oltre 8miliardi di euro su base annua. In termini di valore aggiunto, una generalizzazione della diffusione di queste tecnologie coincide con un delta di oltre 4 miliardi di euro, sempre su base annua. Anche dal punto di vista occupazionale i numeri suggeriscono di intervenire con determinazione: un upgrade tecnologico del Made in Italy può contribuire fino a 39.000 nuovi addetti nell’intero comparto», ha dimostrato Stefano Micelli, docente di International management all’università Ca Foscari, e autore di un saggio di grande successo, uscito nel 2014 per i tipi di Marsilio e intitolato Artigiani digitali.

Fabbrica 4.0
Fabbrica 4.0

È molto significativo l’incremento di fatturato ottenuto dalle imprese che utilizzano contemporaneamente stampa 3D e robotica. La società di ricerca Prometeia, coinvolta nell’elaborazione dello studio “make in Italy”, ha preso in esame un campione rappresentativo di imprese, confrontando le performance di quelle che utilizzano le due tecnologie di avanguardia con quelle che non le utilizzano. Fatto 100 il fatturato di tutte nel 2000, nel 2014 è salito a 173 per quelle che ricorrono a stampa 3D e robotica, e 110 per quelle che non lo fanno. Dati che parlano da soli.

Le quattro rivoluzioni tecnologiche di cui parliamo si sono sviluppate contemporaneamente e, per molti versi, in modo indipendente l’una dall’altra. Ma in molti casi confluiscono tutte nelle stessa fabbrica. Fra qualche anno, le fabbriche saranno intelligenti e completamente digitalizzate, useranno robot avanzati per produrre (robot ovviamente collegati fra loro e con i relativi prodotti e i relativi fornitori); realizzeranno prototipi e personalizzazioni per mezzo della manifattura additiva/stampanti 3D; e impiegheranno potenti materiali nanotecnologici, a cominciare dal grafene.

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