Gli ultimi dati pubblicati da Confetra, la Confederazione generale italiana dei trasporti e della Logistica, indicano che nel 2015, per il secondo anno consecutivo, l’andamento del traffico italiano delle merci è stato caratterizzato da segni positivi per tutte le modalità sia per volumi trasportati che per fatturato. Con l’eccezione del transhipment, cioè il trasferimento di carico da una nave all’altra, di solito attraverso scarico in porto e ricarico, arretrato di quasi il 10%. Bene l’autotrasporto, nazionale (+3%) e internazionale (+2,7%), il traffico autostradale è cresciuto del 3,3% e i transiti nei valichi alpini sono aumentati del 2,5%. In ripresa anche il cargo aereo con +5,1% e +8% per il settore dei corrieri trainati dall’espansione del commercio elettronico. Positivo anche il cargo ferroviario (+2,6%). Dato che però non soddisfa Mario Castaldo, direttore della divisione Cargo di Trenitalia. Secondo il manager, infatti, in Italia «occorebbe aumentare il trasferimento modale, un’esigenza su cui le Ferrovie stanno lavorando da tempo. L’obiettivo è la necessità di intensificare e migliorare l’accessibilità ferroviaria nei porti italiani, in una situazione non facile in cui gli scali si sono spesso sviluppati per favorire più i camion anziché il trasporto su rotaia». Secondo Castaldo, l’ingresso di Trenitalia nelle banchine portuali non è finalizzato a caricare e scaricare le navi, ma punta ad avere come obiettivo l’intermodalità, la creazione di una reale sinergia tra il sistema delle autostrade del mare e il sistema ferroviario.
«Per riuscire in questo intento, oltre a reperire le giuste risorse, è necessario intervenire sul fronte delle infrastrutture e delle tecnologie dedicate, posizionando, per esempio, i binari in modo da facilitare l’accesso del treno rispetto alle banchine», continua il manager di Trenitalia. «Se manca l’infrastruttura non può esserci una cura del ferro intesa come trasferimento modale. Per il business merci Trenitalia esiste un solo mercato che è quello europeo. La competizione è globale e per misurarsi occorre operare a 360 gradi su tutti i mercati a iniziare da quelli più redditizi. L’Italia è interessata da ben quattro dei dieci corridoi definiti dalla Ue. Nel suo insieme, la nuova rete europea dei trasporti renderà possibile una mobilità più sicura e meno congestionata e spostamenti più agevoli e veloci per le merci e i passeggeri. I quattro corridoi Ten – T porteranno nuovi benefici al traffico merci su ferro. Trenitalia Cargo non si farà trovare impreparata visto che è punto di riferimento per molti settori industriali italiani, principalmente per le spedizioni all’estero».