Le strategie di Klopman, leader europeo nella produzione di tessuti per uniformi da lavoro

di Laura Magna ♦  Operai, piloti, soldati, medici ed infermieri: nel continente un lavoratore  su tre indossa vestiti da lavoro confezionati con i tessuti che escono dallo stabilimento ad alto contenuto tecnologico di Frosinone. Una  azienda nata  e cresciuta nel segno dell’ innovazione,  che ora vuol dire  nanotecnologie e  cosiddetti “smart textiles”, e che   dopo l’acquisizione da parte dei francesi di TDR  punta ai mercati mondiali

Un terzo delle uniformi da lavoro usate in Europa vengono realizzate con tessuti tecnici italiani. O più precisamente frusinati, prodotti nell’headquarter di Klopman International, situato nell’ area industriale Le Lame nei pressi di Frosinone. Tre le aree di business dedicate ai diversi ambiti di applicazione: workwear, protectivewear e corporate wear. I settori di destinazione sono quelli automobilistico, sanitario, difesa e aerospaziale. La produzione avviene in una fabbrica a elevato contenuto di tecnologia dove si produce ricercando una continua innovazione.







Alfonso Marra, AD Klopman International

«L’azienda ha introdotto precocemente l’utilizzo del tessuto misto in poliestere e cotone. Oggi ha una gamma di oltre 130 tipologie tra stili e colori differenti, che vengono studiati anche ad hoc per il singolo cliente. – dice a Industria Italiana l’amministratore delegato Alfonso Marra.- Sono prodotti con tecnologie avanzate e un controllo centralizzato dei processi, in grado di monitorare ed eventualmente correggere le anomalie nel corso del processo di lavorazione. Tessuti che si posizionano nella fascia più alta del segmento con caratteristiche distintive come la resistenza all’usura, al restringimento e alle alterazioni di colore ».

Veduta aerea dello stabilimento Klopman, Le Lame, FR

Tutti i numeri di Klopman

Chi è dunque Klopman? Partiamo dai numeri (sui processi industriali e sul prodotto torneremo più avanti). Nel 2016 l’azienda ha fatturato oltre 130 milioni di euro e registrato una crescita dell’8,3% rispetto all’anno precedente, con un balzo notevole rispetto ai 105 milioni del 2012. Il 95% di questo fatturato è realizzato all’estero, in 64 Paesi in tutto il mondo. Oltre 10 milioni di metri di tessuto l’anno scorso sono stati acquistati in Germania che è il mercato di sbocco più importante , e che segna un aumento del 7,8% rispetto all’anno precedente; seguono a ruota la Francia, (oltre 6 milioni, +0,5%) e il Marocco (quasi 3 milioni, +5,7%). L’Italia, cresciuta nell’ultimo anno del 4%, è al quinto posto con 2,5 milioni di metri di tessuto acquistato .

Se si guarda poi al di fuori del Vecchio Continente, l’Asia ha registrato un’ottima perfomance, passando da 1,5 milioni di metri nel 2014 a 6 milioni di metri nel 2016. «A trainare la crescita di Klopman sono stati i tessuti protettivi che segnano un incremento dell’11% e che hanno raggiunto quota 4 milioni di metri prodotti per un fatturato di circa 23 milioni», specifica Marra. «Per migliorare gli ottimi risultati raggiunti quest’anno e rendere l’azienda ancora più competitiva dal punto di vista del processo e del prodotto è già pronto un piano d’investimenti da 15 milioni di euro in 5 anni che interesserà anche lo stabilimento di Frosinone.»

Tessuti Klopman

«Il settore ricerca e sviluppo- sottolinea Marra – è strategico per l’azienda che destina in questo circa 2,5 milioni annui, soprattutto nell’ambito delle nanotecnologie e dei cosiddetti “smart textiles”. Klopman inoltre partecipa con università ed enti di ricerca a progetti finanziati dalla Comunità Europea e dal Ministero per lo Sviluppo Economico. Stiamo parlando di un totale che raggiungerà gli 8 milioni nei prossimi 4 anni». Grazie al continuo investimento in ricerca, dai laboratori di Klopman sono usciti diversi brevetti: l’ultimo in ordine di tempo è il Klopman K-Flame, tessuto ignifugo concepito per garantire la massima protezione dal calore, dalle fiamme e dalle scintille da saldatura, assicurando inoltre un’efficace barriera antistatica e contro scariche elettriche di forte intensità.

Klopman: una fase della lavorazione

Il fatturato generato da questo nuovo tipo di prodotti ammonta quasi a 2 milioni di euro, circa l’8% sul totale della gamma tessuti protettivi, a dimostrazione delle grandi potenzialità del segmento. La gamma stretch è invece il grande classico e l’altro fiore all’occhiello dell’azienda: tessuti dotati di elasticità e capacità di recupero della forma che rendono i capi flessibili e in grado di seguire i movimenti, senza alterarne la struttura, ma mantenendo la forma e l’aspetto originali.

Klopman: tessuto idrorepellente

L’innovazione del tessuto in misto poliestere e cotone per indumenti da lavoro

La tendenza a innovare è parte del DNA di questa realtà industriale: la storia dell’azienda ha inizio nel 1967 quando l’industriale tessile americano Bill Klopman elabora il primo tessuto in misto poliestere e cotone per indumenti da lavoro in grado di poter essere sottoposto a lavaggio industriale. La migliore realizzazione del tessuto viene ottenuta dopo numerose prove di laboratorio e quella tessitura, composta dal 65% di poliestere e dal 35% di cotone, viene utilizzata ancora oggi. «Nello stesso anno Klopman introduce questo concetto innovativo nella produzione di tessuti per abiti da lavoro in Europa; da allora, dalla sua sede di Frosinone, l’azienda è cresciuta fino a diventare il principale produttore continentale di tessuti speciali per indumenti di protezione, capi aziendali e indumenti da lavoro.» Una continuità nell’innovazione che non si interrompe con l’arrivo di una nuova proprietà.

Klopman: una fase della lavorazione
L’arrivo dei francesi di TDV: complementarietà e sinergie

«Nel dicembre 2016 Klopman è stata acquisita dall’azienda tessile francese TDV- spiega Marra – che ha deciso di confermare il top management. Klopman e TDV, gestiscono in completa autonomia i rispettivi brand e le identità aziendali. Il nuovo gruppo fattura oltre 150 milioni di euro e ha 650 dipendenti e garantisce una copertura totale di tutto il mercato Europeo e di larga parte di quello asiatico».

Nata nel 1866 ad Armentières nel Nord della Francia per iniziativa delle famiglie Coisne e Lambert, l’azienda acquirente investe in media il 5% del fatturato annuo in ricerca. In questo modo, a suon di complementarità e sinergie, è possibile lo sviluppo di strategie che possono dispiegare l’ offerta di una gamma di prodotti per i settori professionale, civile e militare nel mercato dei dispositivi personali di protezione (DPI) e dell’abbigliamento da lavoro più completa, flessibile e competitiva.

L’espansione globale parte dall’ Indonesia

L’alleanza sarà funzionale anche all’espansione globale a partire dal nuovo impianto costruito in Indonesia. «Di recente abbiamo avviato un piano di espansione in ambito mondiale che ha portato l’azienda, presente con branch office commerciali a Dusseldorf, Lione, Mosca, Borås (Svezia), Dubai e Bangkok, all’apertura di un altro sito produttivo, KAI (Klopman Argo International) a Giacarta, per servire direttamente il bacino asiatico. Kai fornisce, esclusivamente per il mercato asiatico, tessuti realizzati secondo i più elevati standard tecnici e qualitativi europei, garantendo così un servizio diretto ai clienti in questa regione con significativa riduzione dei costi logistici. Particolarmente significativa la sua crescita: dagli 1,5 milioni nel 2014 ai 6 di oggi», spiega Marra.

Klopman: l’interno del laboratorio dove vengono testati i nuovi prodotti

A Frosinone la fabbrica ad elevato livello di automazione

L’headquarter e la sede produttiva principale restano invece a Frosinone all’interno di uno stabilimento di 70mila mq nel quale lavorano circa 400 dipendenti che garantiscono una produzione annuale di 40 milioni di metri di tessuto. L’azienda si occupa di gestire tutte le fasi del processo produttivo, dalla selezione del cotone, del poliestere e delle fibre tecniche alla tessitura, tintura e finissaggio del tessuto finale. Il processo è caratterizzato da un elevato livello di automazione combinato con un controllo di qualità: tecnici specializzati si occupano di monitorare accuratamente la rispondenza del prodotto agli elevati standard di Klopman. La fabbrica di Frosinone dispone oggi di impianti di tessitura tra i più avanzati al mondo: anche grazie agli oltre 4000 punti di controllo che impiegano circa 2 secondi per verificare tutti i parametri, in base a un sofisticato sistema di mappatura elettronica. Proprio questo sistema ha consentito al gruppo di ottenere la certificazione ISO 9001:2008, BS EN ISO 14001:2004 e BS OHSAS 18001:2007, oltre a al massimo livello della certificazione STeP – Sustainable Textile Production.

Klopmam: assortimento prodotti

Per Marra il principale vantaggio competitivo dell’azienda consiste nella ricerca della qualità estrema perseguita lungo tutto il processo. «Un impegno riconosciuto dalle grandi realtà che utilizzano i nostri tessuti : le principali aziende del settore automotive, forze armate, case farmaceutiche di dimensione globale, aziende del settore retail e grande distribuzione, corrieri internazionali . La qualità e le performance raggiunte ci hanno anche permesso di conseguire un elevato numero di certificazioni in diversi mercati, un elemento fondamentale per soddisfare i nostri clienti sparsi in tutto il mondo, in modo particolare i produttori di abiti e divise e le grandi lavanderie industriali. Grazie a un customer service dedicato a soddisfare tutte le richieste del cliente, in particolare per la riproduzione di colori specifici l’azienda è in grado di soddisfare ampiamente ogni tipo di commessa per prodotti customizzati.Il vantaggio competitivo  – conclude Marra- rispetto alla concorrenza è proprio nella grande attenzione che dedichiamo al cliente, nella qualità dei nostri prodotti e nel rapporto di fiducia reciproca che da anni ci lega ai nostri acquirenti nel mondo».

 














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