In marcia verso la recessione? Cala ancora l’indice Istat della fiducia delle imprese e dei consumatori

L’indicatore è tornato ai livelli di febbraio di quattro anni fa, con il manifatturiero che segna un peggioramento, per il secondo mese consecutivo, delle attese sulla produzione. Meglio il settore commerciale.  

L’Italia è tornata indietro di quattro anni. Una fotografia impietosa, resa dall’Istat che ha pubblicato l’indice di fiducia dei consumatori e l’indice composito delle imprese. Il primo indicatore è passato da 113,9 punti a 112,4, mentre il secondo è sceso da 99,1 a 98,3, tornando ai livelli di febbraio 2015. Secondo l’Istat è “in atto una evoluzione negativa dallo scorso luglio”. Anche l’indice della fiducia dei consumatori ha riportato indietro le lancette, seppur “soltanto” di 18 mesi. A pesare sui consumatori pesa soprattutto la preoccupazione per lo scenario economico attuale, mentre si registra un calo più contenuto della fiducia nel futuro.

Per quanto riguarda la fiducia delle imprese, invece, si registrano valori discordanti a seconda dei comparti. Si evidenzia addirittura un aumento per quanto riguarda il commercio al dettaglio, che raggiunge 105,4, il valore più alto da un anno a questa parte. Per quanto riguarda il settore dei servizi, si segnala il deterioramento dei giudizi e delle aspettative sugli ordini, mentre i giudizi sull’andamento degli affari sono in miglioramento. Nel commercio al dettaglio, l’aumento del clima di fiducia è la sintesi di un’evoluzione positiva, tanto per i giudizi quanto per le attese sulle vendite, diffusa a entrambi i circuiti distributivi analizzati (distribuzione grande e tradizionale); il saldo dei giudizi sul livello delle giacenze aumenta. Nelle costruzioni, infine, il calo è consistente, da 139,2 a 135,5.







Focus sulla manifattura

Nel comparto manifatturiero si rileva un peggioramento, per il secondo mese consecutivo – con l’indice che passa da 102 punti a 101,7 – delle attese sulla produzione, unitamente a un aumento del saldo relativo alle scorte di magazzino; i giudizi sul livello degli ordini permangono sostanzialmente stabili rispetto allo scorso mese. Nelle costruzioni, il deterioramento del clima di fiducia riflette un deciso ridimensionamento delle aspettative sull’occupazione presso l’impresa e una stabilità, rispetto allo scorso mese, dei giudizi sugli ordini.

Il commento dell’Istat

«A febbraio 2019 – si legge nella nota dell’Istituto di Statistica – il clima di opinione segnala il persistere di prospettive deboli tra gli operatori economici. Tra i settori produttivi, oltre alla contenuta flessione registrata per l’industria manifatturiera è da rilevare come l’indice di fiducia delle costruzioni, dopo l’aumento dello scorso mese, torni a diminuire, mantenendosi comunque su livelli storicamente elevati. Molto debole è l’evoluzione della fiducia nei servizi di mercato, con il relativo indice settoriale che è sotto 100 da tre mesi, mentre un segnale in controtendenza sembra provenire dalle vendite al dettaglio. L’indice che misura la fiducia dei consumatori raggiunge a febbraio il valore più basso degli ultimi 18 mesi e si caratterizza per un peggioramento dei giudizi e delle attese sulla situazione economica generale, mentre le opinioni sul quadro economico personale risultano nel complesso stabili nell’arco degli ultimi cinque mesi».














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