Ipo 2/Monzesi Group per il centesimo compleanno si regala la Borsa

di Piero Macrì ♦ Nel cuore della Brianza produce sistemi di rettifica industriale utilizzati nelle applicazioni nel comparto dell’utensileria, dell’ automotive, dell’aerospace. Nel futuro dell’ azienda, che l’anno prossimo si quoterà all’ Aim, progetti con Politecnico e Cnr, modelli di business as a service e il mercato cinese

Monzesi Group, storica azienda attiva nella produzione di macchine rettificatrici senza centri e a mole contrapposte, con sede a Nova Milanese e un fatturato di 6,2 milioni di euro, si prepara al grande salto. Nella seconda metà del 2019 sarà quotata all’Aim. E’ la fase ultima di un percorso iniziato nel 2017 insieme a Elite, l’incubatore che a partire dal 2011 ha contribuito alla crescita strutturata di oltre 900 aziende, soprattutto di piccole e medie dimensioni. Quale lo scenario di mercato che dovrà essere in grado di affrontare l’azienda una volta quotata in Borsa? Quale la logica che sottende il piano di espansione sui mercati internazionali, che prevede acquisizioni e presenza produttiva in Usa ed Egitto così come apertura di attività service in Cina? Ecco il racconto del percorso evolutivo affrontato dall’azienda e le sfide sulle quali l’azienda si sta confrontando.

Piccola, ma con idee ambiziose

«Il caso Monzesi – afferma Marta Testi, Responsabile di Elite Growth Italy & Europe – è la testimonianza di come l’economia reale e gli imprenditori abbiano necessità di diversificare i canali di finanziamento, superando il classico debito bancario. Quando è arrivata sulla nostra scrivania la candidatura di Monzesi, la soglia di ingresso in Elite era di 10 milioni di euro di fatturato, ma una volta acquisite tutte le informazioni abbiamo ritenuto che si potesse fare un’eccezione poiché vi erano tutte le premesse per fare un buon lavoro. Monzesi ha oggi tutte le carte in regola per trovare una sua collocazione sul mercato e compiere un percorso di crescita coerente con l’ambizioso piano industriale su cui sta attivamente lavorando».







«La partecipazione al programma Elite e dal prossimo anno la quotazione all’Aim – commenta Riccardo Pessina, general manager del Gruppo, intervistato da Industria Italiana nel corso dell’evento celebrativo dedicato ai 100 anni di vita della società – permettono alla nostra azienda di adottare forme di finanza straordinaria per accelerare il business o sostenere processi di espansione sui mercati, cogliendo opportunità di accesso a capitali globali, sostenere acquisizioni e incrementare investimenti in R&S partendo dalle competenze acquisite nello sviluppo della nostra tecnologia core business, vale a dire le rettificatrici senza centri della Divisione Monza e le rettificatrici per piani a mole contrapposte della Divisione Viotto che rappresentano lo stato dell’arte dei sistemi di rettifica industriale».

 

Riccardo Pessina, general manager Monzesi Group
Piani ambiziosi, ma lo scenario economico italiano desta qualche preoccupazione

«Fino all’anno scorso eravamo molto positivi in quanto la maggior parte dei provvedimenti del precedente Governo erano mirati alla crescita – dice Pessina -. Cosa vedo per l’anno prossimo? Sono spaventato, ma credo di essere in buona compagnia. Non è chiaro ancora nulla. Oggi si dice nero domani si dice bianco. Ci troviamo spaesati. E il clima d’incertezza lo si evince dagli ordini che stiamo acquisendo in Italia, in rallentamento, mentre tengono e si incrementano gli ordinativi esteri».

Industria 4.0. Serve investire in Ricerca & Sviluppo e formazione del personale

La quotazione corona definitivamente il passaggio alla nuova fase imprenditoriale avviata nel 2014 dopo un difficile periodo di crisi iniziato nel 2008. «Siamo ripartiti con nuovi obiettivi e con una maggiore focalizzazione sulla ricerca e sviluppo e sulla formazione. Per i dipendenti facciamo corsi sia tecnici che psicologici perché per un’azienda che vuole essere Industry 4.0 ready, significa essere aperti al cambiamento e guardare in modo nuovo a tutte le opportunità che possono essere innescate dalla economia di mercato digitale. E’ un cambio di paradigma sia tecnologico che culturale» spiega Pessina.

«I clienti di Monzesi sono realtà di ogni dimensione che operano nei settori più disparati, dall’automotive e aerospace, dal manifatturiero al petrolifero ai quali si forniscono macchine rettificatrici che spaziano dalla versione più basic fino a quelle multiasse completamente automatizzate. Le macchine sono utilizzate nelle applicazioni nel comparto dell’utensileria, dei cuscinetti, dell’aerospace e del metallo duro. Nell’ultimo periodo si è andati ad espandere e consolidare la presenza nell’automotive – mercato dove tradizionalmente Monzesi ha venduto a subfornitori – rivolgendosi direttamente ai fornitori primari.»

Obiettivo fatturato di 18 milioni di euro, espansione negli Stati Uniti ed Egitto

L’anno prossimo l’obiettivo, già raggiunto in fase di ordini, è di arrivare a 7 milioni di euro di cui il 20% realizzato all’estero. L’idea per il breve medio termine è di arrivare a mettere insieme una realtà imprenditoriale con un fatturato nell’ordine di 15-18 milioni di euro. «Il percorso è già definito. Siamo in fase di chiusura di trattative per l’acquisizione di due società: un nostro concorrente negli Stati Uniti e un’azienda italiana, società di cui per ovvie ragioni non posso ancora fare i nomi. Credo che entro la fine di febbraio si potrà concludere tutta la fase di analisi e fissare il prezzo di acquisto». Negli Stati Uniti, Monzesi è presente con una propria filiale che sviluppa un giro d’affari di circa un milione di euro e attualmente sono più di 5000 le macchine installate in tutto il mondo di cui circa 1000 in Italia, 800 negli Stati Uniti, 500 in Francia e 300 in Germania. Oltre a quella negli Stati Uniti, la presenza si estende a Egitto, con attività di vendita, post vendita e, a partire dal 2019, con un’unità produttiva; seguono poi il Brasile dove si produce per il mercato sudamericano e infine Turchia dove si erogano servizi di vendita e post vendita.

 

Monzesi Group: un momento delle celebrazioni per i 100 anni dell’ azienda

Prossimo obiettivo, la Cina

«Non abbiamo affrontato ancora il discorso Cina con la giusta focalizzazione, ma il piano industriale è impostato proprio a preparare un percorso di crescita anche in quella direzione», dice Pessina. L’acquisizione dell’azienda americana ha infatti l’obiettivo di liberare il sito produttivo di Nova Milanese dalla produzione per il mercato americano, permettendo di valorizzare al meglio la produzione italiana verso aree asiatiche in espansione. In questo contesto va anche letta l’apertura dell’unità produttiva in Egitto che consentirà di produrre in loco le rettificatrici per l’area mediorientale.

«Per il momento sono stati i nostri clienti tedeschi che hanno una presenza in Cina ad avere chiesto di consegnare macchine in quel Paese. L’abbiamo fatto, ma ora prevediamo di aprire un’unità service che sarà responsabile dell’installazione e dell’assistenza. Quando si vuole affrontare un mercato come quello cinese bisogna essere pronti e abili nel costruire e consegnare i macchinari in tempi rapidi, e soprattutto fornire un servizio di assistenza di prim’ordine. Un’operazione indispensabile perché dobbiamo essere in grado di fornire ai nostri clienti la risoluzione di eventuali malfunzionamenti e guasti in tempi rapidi. Le nostre macchine sono infatti dedicate a grandi produzioni e nel caso di fermi macchina che dovessero protrarsi per giorni significherebbe andare incontro a grosse perdite».

Progetti con Politecnico e Cnr e modelli di business as a service

Monzesi sta lavorando su nuovi brevetti con il Politecnico di Milano e con il Cnr. Vi sono poi fornitori con cui collabora per portare avanti lo sviluppo di smart machine, macchine intelligenti in grado di autoapprendere. «Stiamo anche valutando insieme ai nostri clienti e fornitori più stretti la definizione di un modello di business as a service», aggiunge Pessina. «Nel manifatturiero si è già arrivati a proporre questa formula per alcuni beni di largo consumo industriale, i torni per esempio».

L’idea di Monzesi è dare la possibilità alle aziende di approcciare l’investimento in termini di Manufacturing As A Service (MaaS) che implica il passaggio da una logica di investimento Capex a una di tipo Opex. E’ un tema che sta diventando oggetto di discussione, non solo e non più ne i salotti buoni dell’innovazione tecnologica, vale a dire centri ricerca e università, ma nel mondo reale. Da parte di Monzesi significa rendere sostenibile l’utilizzo di un’infrastruttura industriale in in funzione del suo utilizzo: non vendo la macchina, vendo il servizio, in base a una serie di indici di operatività.














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