Da Dedagroup e FinDynamic una soluzione per far “parlare” le macchine col sistema bancario

Un sistema di Machine to Machine Payment che fa leva sull'IoT per evolvere il concetto di servitization e ridurre i costi operativi

Gianni Spada, ceo di Dedagroup Business Solutions

Dedagroup Business Solutions e FinDynamic hanno unito le forze per una nuova evoluzione del concetto di servitizzazione, sviluppando un sistema di machine to machine Payment in grado di contribuire concretamente alla ripresa economica favorendo il dialogo tra impianti industriali e sistema finanziario.

Alla luce di ormai consolidati modelli di setvitizzazione propri dell’industria manifatturiera, in cui i macchinari vengono dati in uso da fornitori che fatturano al cliente in base alla produzione, una piattaforma come FinDynamic – eccellenza del software italiano nata come strumento per ottimizzare la liquidità tra clienti e fornitori – è in grado di interfacciarsi, non più solo con il sistema bancario, ma anche direttamente con i macchinari di produzione. Questo abilita la macchina, che già comunica grazie a soluzioni di IoT dati e a parametri di produzione, di interloquire anche col sistema bancario, definendo, in base a dati elaborati, forme di finanziamento, sia in fase di costruzione che in fase di operatività del macchinario. Tale processo consente un alleggerimento importante dell’operatività amministrativa dell’impresa, agisce come acceleratore della produzione sostenendo, al contempo, l’immissione di liquidità nel sistema generando così un circolo virtuoso.







Attraverso una roadmap graduale, sostenibile e che garantisca al contempo un break-even rapido con rischi ridotti, già in fase di definizione del progetto è possibile simulare i costi, il saving e i maggiori guadagni previsti, stimabili tra il 20% e oltre il 40% rispetto a un modello di vendita tradizionale. Stime che dimostrano come l’avanzata fase di definizione dell’originale modello a cui ha condotto la partnership tra Dedagroup Business Solutions e FinDynamic rappresenta un’evoluzione che va ben oltre al tema del Supply Chain Finance e si muove chiaramente nella direzione di generazione di servizi e valore per le aziende, sia sul fronte dei clienti che dei fornitori.

«Con il modello di Servitization “tradizionale” il macchinario comunica al fornitore i dati di produzione permettendogli, a fine mese, di emettere una fattura che sarà pagata (nella migliore delle ipotesi) a 30 giorni (con un incasso effettivo non prima di 2 mesi)», spiega Gianni Spada, ceo di Dedagroup Business Solutions. «Al contrario, in un modello evoluto di Servitization supportato da un sistema di machine to machine payment, lo stesso macchinario comunicherà alla piattaforma sulla base di modelli statistici e algoritmi di intelligenza artificiale le previsioni di funzionamento e produzione per il mese, elaborando automaticamente e in concerto col sistema bancario lo sconto applicabile a fronte del pagamento immediato da proporre al fornitore. Un anticipo, questo, che potrebbe essere delegato direttamente alla banca limitando l’impatto sul circolante dell’azienda cliente. Inoltre, da un punto di vista operativo, se il fornitore accetterà l’offerta di sconto invierà una “request to pay” al cliente che in tempo reale effettuerà il saldo».














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