IoT, AI e Block Chain in campo per sviluppare nuove tecnologie in agricoltura

Il progetto è stato presentato presso l’Istituto Spallanzani a Rivolta d’Adda

Il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA) adotterà soluzioni di Microsoft per promuovere la produttività della filiera agroalimentare italiana  

 

 







L’obiettivo è quello di promuovere la competitività della filiera agroalimentare italiana e supportare la ricerca per lo sviluppo sostenibile. Così, in occasione del Forum PA del 2018, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA) e Microsoft hanno annunciato che l’ente vigilato dal ministero delle Politiche agricole adotterà strumenti tecnologici della multinazionale americana: : IoT, Artificial Intelligence e Blockchain. E ciò al servizio del progetto AgriDigit finanziato dal MiPAAF, che nei prossimi mesi studierà e svilupperà tecnologie utili in agricoltura e sistemi di supporto alle decisioni e alla certificazione dei prodotti. Secondo Microsoft le nuove tecnologie potenzieranno la ricerca agroalimentare e sosterranno il Made-in-Italy, ottimizzando la produzione, l’uso di risorse e puntando a garantire la sicurezza e la tracciabilità delle filiere.

Ricerca agroalimentare al passo serrato con le nuove tecnologie

Secondo Microsoft, grazie alla potenza di calcolo di Azure e alle funzionalità di Internet of Things, Machine Learning e Artificial Intelligence integrate nella piattaforma cloud di Microsoft, sarà possibile accelerare la ricerca agroalimentare e ambientale, abilitando l’analisi di enormi quantità di dati eterogenei in tempo reale e la realizzazione di modelli predittivi sempre più accurati. Non solo: grazie agli intuitivi strumenti di blockchain accessibili attraverso il cloud di Azure, sarà possibile sviluppare processi di certificazione dei prodotti offrendo maggiori garanzie sulla storia degli alimenti, dalla raccolta delle materie prime al flusso tra gli operatori della filiera, fino all’approdo al consumatore finale. Le nuove tecnologie potranno quindi rappresentare un elemento strategico per le filiere agroalimentari italiane, da un lato per difendere la produzione dalla variabilità climatica intervenendo tempestivamente per gestire i fattori produttivi, contenere i costi e minimizzare il rischio produttivo e ambientale, dall’altro per garantire la sicurezza del Made-in-Italy e tutelare le specificità territoriali dalla concorrenza illecita con prodotti contraffatti.

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Silvia Candiani, ad Microsoft Italia

 

Collaborazione più stretta tra i 12 centri di ricerca grazie al Cloud

Sempre secondo la multinazionale, il vantaggio del Cloud Computing di Microsoft è legato sì alla disponibilità delle più innovative funzionalità di IoT, analisi e blockchain, ma anche all’integrazione con strumenti più tradizionali e pur sempre strategici, come i sistemi gestionali e le soluzioni per la produttività. CREA potrà infatti orchestrare i propri processi multidisciplinari beneficiando dei moduli ERP della piattaforma Dynamics 365 e gli oltre 1.600 dipendenti e i 12 centri di ricerca potranno collaborare più facilmente grazie a una suite per la produttività cloud, condividendo così competenze che spaziano dalla genomica, all’agroecolologia, dalla salute delle piante alla fertilità dei suoli, dagli allevamenti all’industria agroalimentare. Inoltre CREA ha scelto di puntare sul cloud di Microsoft anche in virtù dell’interoperabilità, che consente di preservare gli investimenti tecnologici preesistenti, di sviluppare in ambienti diversi, anche open-source, e di rilasciare applicativi compatibili con molteplici piattaforme.

 

Il digitale favorisce lo sviluppo sostenibile

Secondo Marcello Donatelli, direttore del Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente di CREA, «per un ente come il nostro che affronta le sfide sempre più delicate del ventunesimo secolo è importante utilizzare tecnologie aggiornate. La tecnologia può infatti correre in aiuto delle ricerca per promuovere la sostenibilità dei sistemi produttivi agricoli, forestali e ittici, la produzione di alimenti che soddisfino le esigenze nutrizionali di una popolazione mondiale in crescita, l’uso di biomasse e sottoprodotti per la produzione di materiali e di energia. L’utilizzo di strumenti Microsoft nasce proprio in questa logica, poichè grazie al supporto del Cloud Computing e di piattaforme per Internet of Things, Artificial Intelligence e Blockchain, potremo potenziare la nostra ricerca a supporto della filiera agroalimentare italiana in un quadro di sviluppo sostenibile. Non solo, grazie al Cloud di Microsoft potremo anche orchestrare meglio i nostri processi e collaborare in modo più efficace, ottimizzando le risorse da dedicare alla ricerca e traendo vantaggio dalla multidisciplinarità delle competenze dei nostri ricercatori».

 

Il settore pubblico può avere un ruolo nel guidare la competitività del Paese

Per Simonetta Moreschini, Direttore della Divisione Pubblica Amministrazione di Microsoft Italia è motivo di orgoglio: «La Pubblica Amministrazione italiana spesso lotta per far fronte alla scarsità di risorse e non riesce ad agire con forza come driver per la crescita italiana. Il settore pubblico ha invece un ruolo fondamentale nel guidare la competitività del Paese, senza perdere di vista gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Puntando sull’innovazione è possibile, non solo recuperare efficienza, ma anche mettere in moto un circolo virtuoso di crescita che coinvolga tutti i settori dell’economia. L’esperienza di CREA è emblematica, perchè grazie al Cloud sta sì ottimizzando le operazioni e la produttività dei dipendenti e dei centri di ricerca, ma soprattutto guiderà un processo d’innovazione di cui beneficierà tutta la filiera agroalimentare italiana. Grazie alla molteplicità degli strumenti integrati nel Cloud di Microsoft, come Internet of Things, Artificial Intelligence e Blockchain, sarà possibile contribuire alla competività del Made-in-Italy, ottimizzando la produzione e garantendo la sicurezza dei prodotti a vantaggio dei consumatori e allo stesso tempo accelerando la ricerca per ridurre gli sprechi e promuovere lo sviluppo sostenibile».














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