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di Marco de’ Francesco ♦ L’ automazione fa progressi rapidissimi e ben oltre le previsioni. Da Fanuc, Cisco e Alascom una soluzione che rende la comunicazione dell’ uomo con le macchine facile, intuitiva e universalmente accessibile, per risultati che vanno oltre la manutenzione predittiva.

Non solo comunicare con un robot o con una macchina, non solo impartire ordini o chiedere informazioni, ad esempio, sui fermi o sulla produzione in un certo lasso di tempo; ma, soprattutto, fare tutto ciò utilizzando un linguaggio naturale comune, non tecnico, alla portata di tutti. Con due grandi vantaggi: un forte risparmio di tempo, e la possibilità di estendere la facoltà di ricevere informazioni sulla produzione anche a personale non espressamente dedicato. La digital transformation è anche questo: le armi proprie dell’IT finiscono nelle mani dell’OT o del Business.

Nel caso di specie, si tratta di una soluzione sviluppata da Alascom, system integrator milanese che ha lavorato su Cisco Webex Teams, declinazione di una piattaforma Cloud di collaboration. Con intelligenza artificiale e programmazione neurolinguistica, si è dato vita ad un sistema user-friendly, che permette al personale generico di un’azienda di interrogare un robot collaborativo di Fanuc, a sua volta in grado di interpretare un linguaggio naturale. Il robot risponde ad esigenze di manutenzione predittiva definite da una soluzione, ZDT, sviluppata da Fanuc su piattaforma Cisco. Ne abbiamo parlato con Matteo Masi di Cisco Italia e con Paolo Fanelli di Alascom.







 

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Il robot Fanuc attore della soluzione Cisco-Alascom (photo by Marco de’ Francesco)

La soluzione “NLP + @Webex Team + AI

Un robot che risponde ad esigenze di manutenzione predittiva può essere interrogato con un linguaggio semplice e spontaneo. Anzitutto, la soluzione mette insieme il robot collaborativo Fanuc CR-7iA/L, una app di Alascom in grado di elaborare il linguaggio e basata sull’intelligenza artificiale, sulla programmazione neurolinguistica e sul machine learning, e infine soluzioni Cisco legate alla piattaforma di collaboration Webex Teams. Secondo Masi, Sales Specialist Digitization – Industry4.0/Smart Manufacturing di Cisco Italia, anzitutto si trattava di realizzare per i robot Fanuc una soluzione di manutenzione predittiva; questa è stata sviluppata dal colosso nipponico ma globalizzato della robotica, (al primo posto nel mondo nel suo campo davanti alla cino-tedesca Kuka e all’italiana Comau) e si chiama ZDT (Zero Down Time). È frutto della collaborazione con Cisco.

Consente di monitorare da remoto i segnali che definiscono lo stato di salute della macchina e prendere, nel caso in cui ce ne sia bisogno, adeguate contromisure. Secondo Fanuc, la soluzione «è progettata per eliminare i tempi di fermo e migliorare le prestazioni generali del robot. ZDT raccoglie e analizza continuamente i dati per tenere traccia dei requisiti generali di manutenzione di ogni robot durante l’esecuzione della produzione e invia notifiche all’utente in caso sia necessario attivarsi». Sempre secondo Fanuc «con il portale Web ZDT è possibile visualizzare i risultati analitici, controllare lo stato del robot, lo stato di manutenzione e altro».

 

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Matteo Masi, Sales Specialist Digitization – Industry4.0/Smart Manufacturing di Cisco Italia

 

A detta di Masi, si trattava di «facilitare la comunicazione interattiva e il dialogo uomo macchina, e pertanto sono entrati in gioco Webex Teams, e Alascom nello sviluppo». Ora, Webex Teams è l’evoluzione di Cisco Spark, uno spazio di lavoro collaborativo per operare anche in modo asincrono. Industria Italiana si è occupata dell’argomento, in un articolo che si può reperire qui. Secondo Cisco, Webex Teams mette a disposizione un ampio set di strumenti, incluse la funzionalità di whiteboarding e la messaggistica in tempo reale, nonché l’accesso semplice per gli ospiti. Ma che c’entra con il robot? E cosa ha fatto, esattamente, Alascom? Il fatto è che utilizzando l’applicazione sviluppata da Alascom – integrata via bot a Cisco Webex Teams, si può utilizzare un linguaggio naturale, e non necessariamente “tecnico”, per comunicare con la macchina; si può impartire ordini e operazioni al robot collaborativo e si può “interrogarlo”. «Con un linguaggio comune – ha affermato Fanelli, Sales Executive at Alascom utilizzando uno smartphone, si può chiedere alla macchina quante volte si è fermata, quante volte è stata urtata da un operatore. In realtà, è un grande passo in avanti». Va inoltre sottolineato che la soluzione è stata illustrata di recente a Sps Parma, la fiera dell’automazione industriale.

 

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Uno scambio via chatbot (photo by Marco de’ Francesco)

Il valore della comunicazione “naturale” con i robot

È l’utilizzo immediato dei dati produttivi anche per chi non è un tecnico. «Si immagini – ha continuato Fanelli – il responsabile di produzione, che ha bisogno di un dato nell’immediatezza. Quante volte si è fermato il cobot, oppure quanto ha prodotto, o come variare in tempo reale la produzione adattandosi alle richieste di mercato? Normalmente, dovrebbe consultare più operatori, e farsi recapitare un report. Potrebbero passare giorni interi. Così, invece, scrivendo una semplice frase multi language o altra lingua su uno smartphone, tablet o altro device intelligente, riceverà una risposta real time. E l’intelligenza artificiale gioca un ruolo importante. Normalmente, quando si interroga una macchina, bisogna indicare precisi limiti temporali. Ma se scrivo “ieri”, il sistema comprende che mi riferisco al periodo intercorrente tra la mezzanotte e le 24 ore successive. Insomma, il sistema è user friendly».

La macchina diventa consultabile da soggetti diversi rispetto alle figure tecniche. «Si pensi – ha affermato Masi – all’imprenditore che, all’estero, sta concludendo un importante contratto commerciale. Ha bisogno di informazioni precise, e non può attendere tre o quattro giorni per rispondere alle richieste della controparte. Ecco, con un sistema come questo si può portare avanti il business in modo più efficiente e spedito». Peraltro, è possibile impostare il sistema in modo tale da ricevere alert via chatbot, anche al fine di storicizzarli. Inoltre la comunicazione viene conservata sicura sia crittografando I dati sia potendo identificare i senders attraverso tecnologie biometriche o di NAC.

Gli elementi di manutenzione predittiva fanno parte dei pilastri della strategia di Cisco

Secondo Masi la strategia di Cisco si fonda su quattro cardini. «Anzitutto, la connettività affidabile; poi la sicurezza end-to-end, ancora il data management e infine le applicazioni. Quando alla connettività, prendiamo in considerazione appunto la soluzione con Fanuc, relativa alla predictive maintenance: emerge la necessità di raccogliere i dati in maniera sicura e di “trasportarli” con ogni certezza lì dove saranno analizzati per estrarne il valore. Ciò si può ottenere solo con una connettività h24, ridondante e affidabile».

Ma a che livello si svolge la selezione dei dati? «La nostra soluzione si basa su una piattaforma IoT Kinetic, che consente di distribuire potenza di calcolo lì dove ce n’è bisogno, al livello desiderato. Vengono presi in considerazione tre livelli: il software può girare in modalità Edge (direttamente sulla macchina), Fog (quando è inserito in un contesto di fabbrica) o Cloud. Il motivo è che il dato Edge diventa rapidamente inutile, ma fin quando non lo è, deve essere utilizzato molto rapidamente; se il robot sta per urtare l’operatore, si deve fermare e basta. Quanto alle informazioni raccolte in modalità Fog, sono quelle che vanno correlate ad altri dati diversi; in tutti i casi, devono essere elaborati con velocità e rimanere in fabbrica, per motivi di privacy o security. Infine, è il cliente a decidere quali dati debbano essere diretti verso questa o quella piattaforma Cloud. Possono essere selezionati e inoltrati a seconda dell’utilità a Sas, Sap o Ibm Watson».

 

Paolo Fanelli, Alascom (photo by Marco de’ Francesco)

 

Alascom, da più di 20 anni system integrator

«Alascom, che ha sede a Milano – afferma Fanelli – opera da oltre 20 anni come system integrator e come fornitore di servizi di consulenza tecnologica e ingegneristica nel settore ICT e da vari anni nel mondo dell’ OT. In particolare, si è focalizzata sulle reti di telecomunicazione e sulle applicazioni per le tecnologie IP». L’azienda Alascom svolge le sue attività sull’intero territorio nazionale Italiano, in Europa ed ha una presenza internazionale in Africa, Medio Oriente e Sud-Est Asiatico. In questi due decenni ha potuto operare su clienti di primaria importanza in vari settori di business, tra i quali: oil & gas, servizi finanziari, provider di telecomunicazione, industria alimentare e manifatturiera, amministrazioni pubbliche.

Alascom ha intrapreso da tempo una strategia di innovazione e sviluppo, «l’azienda ha anticipato il trend della digital transformation, perseguendo politiche di investimento in tecnologie ad alto impatto di innovazione, espandendo la propria offerta nelle aree dell’Internet of Things ( IoT ) e della cyber security e investendo nel settore della ricerca e sviluppo per offrire ai propri clienti soluzioni relative a robot collaborativi (co-bot), realtà aumentata, realtà virtuale, predictive maintenance e digital twin del prodotto». Secondo Fanelli «l’azienda è cresciuta come partner Cisco (fino a qualifica Gold), e dall’ICT si è affacciata al mondo industry con una divisione che segue sistemi di automazione, Scada (“Supervisory Control And Data Acquisition”, cioè sistemi informatici distribuiti per il monitoraggio elettronico di sistemi fisici; sono in genere composti da sensori, microcontrollori, apparecchi di telecomunicazione, server supervisori), Mes (“Manufacturing Execution System” e cioè sistemi informatizzati che gestiscono e controllano la funzione produttiva di un’azienda), CMMS , Industrial Internet of Things (IIoT) e altro. Fanelli sottolinea che l’ azienda sviluppa applicazioni ad alto valore innovativo : disponiamo di una divisione software di oltre 20 ingegneri dedicati a R&D ». «Alascom ha erogato servizi di progettazione, ingegnerizzazione, implementazione e gestione di infrastrutture di rete e soluzioni tecnologiche in ambito industriale per alcuni tra i principali gruppi quotati in Italia, con riferimento a settori industriali quali produzione siderurgica, difesa e aerospazio, chimico-farmaceutico, alimentare».














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