Insurtech: per Yolo (you only live once) nessuna mission impossible

di Laura Magna ♦ Riuscirà la nuova tecnologia digitale in ambito insurance a cambiare la realtà di un Paese come il nostro, sotto-assicurato? La startup innovativa di Ranucci Brandimarte e Gianluca De Cobelli accetta la scommessa. Con Ai, valorizzazione dei dati – in partnership con Sas -, personalizzazione, app di facile fruizione aggredisce il  mercato. Obiettivo 100mila polizze con un fatturato di due milioni di euro entro quest’anno

Portare l’intelligenza artificiale nel mondo insurance per rendere la fruizione dei prodotti assicurativi as a service. Il modello è arrivato  in Italia grazie a Yolo, startup innovativa dell’insurtech, iscritta al Registro unico degli intermediari dall’ottobre 2017. Fondata da Simone Ranucci Brandimarte e Gianluca De Cobelli – rispettivamente presidente e ceo -, Yolo è cresciuta tanto rapidamente da essere già pronta ad aggredire i nuovi mercati in Europa, anche in virtù dei  cospicui finanziamenti ottenuti (quasi 7 milioni di euro dal Vc in tre round). L’obiettivo ora è arrivare a 100mila polizze vendute con un fatturato di due milioni di euro entro il 2019.

Ma anche e soprattutto «trasformare il modello di business delle assicurazioni attraverso l’introduzione del concetto di fruizione on demand; questo è predominante in settori come la tecnologia, ma appena in embrione in questo comparto», dice a Industria Italiana Simone Ranucci Brandimarte. L’idea di base sta nella creazione di prodotti ad hoc per il consumatore digitale in collaborazione con le compagnie assicurative, rendendo ogni polizza semplice, trasparente e acquistabile con un click, direttamente da app; anche solo per coprire i rischi di una giornata o legati a un evento specifico nella vita del cliente, al quale viene proposta un’offerta personalizzata in base al suo profilo.







Che in generale l’Insurtech sia un mercato promettente lo testimoniano innanzitutto i numeri globali: secondo Juniper Research, nel mondo i premi assicurativi generati potrebbero raggiungere i 406 milioni di dollari entro il 2023 (il 7% del mercato totale), contro gli attuali 187 miliardi di dollari.

 

Simone Ranucci Brandimarte (a sinistra) e Gianluca De Cobelli, fondatori Yolo

 

La tecnologia che irrompe nel mercato obsoleto dell’assicurazione

Yolo – un acronimo di “you only live once”, si vive una volta sola – fa, dunque, principalmente due cose: offre servizi di intermediazione assicurativa digitale e si pone come abilitatore tecnologico dei maggiori gruppi assicurativi e bancari tradizionali. «Il business assicurativo è ancora, al 95%, intermediato da canali fisici», dice a Industria Italiana  Ranucci Brandimarte. Secondo i più aggiornati dati nella distribuzione dei prodotti vita, gli sportelli bancari e postali confermano il primato nella raccolta di premi (58,8% del totale di 107 miliardi di euro nel 2018), seguiti da brokers e agenzie. Mentre la distribuzione del settore danni – che vale 38 miliardi di euro in raccolta premi – avviene prevalentemente tramite le agenzie con mandato (70,7% del totale e l’84% della Rc auto); seguono i brokers e gli sportelli bancari e postali. Il canale digitale non è neppure citato.

«Nell’industry, che è in generale abbastanza arretrata sul fronte della tecnologia customer centric, anche i canali misti sono rari e capita che le compagnie non abbiano molte informazioni sull’utente finale che è gestito dagli intermediari. Il terzo punto di debolezza è, dunque, che esiste un sostanziale scostamento dell’offerta rispetto al consumatore digitale che vuole trasparenza, pay per use, flessibilità. Yolo nasce per aiutare il mondo assicurativo ad allinearsi alle esigenze del nuovo consumatore: dunque creiamo prodotti -in tutti i rami meno che nel vita – con le compagnie assicurative, e li distribuiamo via digital. E forniamo agli operatori tradizionali le tecnologie per dotarsi di un canale digitale». Un trend che è sempre più dominante: «Il consumatore digitale vale già il 30% del mercato, ma con i Millenials che invecchiano e diventano consumatori centrali, si arriverà rapidamente al 100%. Il lato positivo è che le assicurazioni sono consapevoli del loro ritardo sul fronte della digitalizzazione e dunque sono collaborative, anche se un po’ lente nelle reazioni per via delle strutture elefantiache che le governano. Il nostro è un modello in generale collaborativo: in tutte le compagnie sta succedendo qualcosa che sia finalizzata alla digitalizzazione», afferma Ranucci Brandimarte.

 

Ranucci Brandimarte: “Il consumatore digitale vale già il 30% del mercato, ma con i Millenials che invecchiano e diventano consumatori centrali, si arriverà rapidamente al 100%”

 

La storia di Yolo

Durante tutto il suo percorso di manager e imprenditore, Ranucci Brandimarte ha sempre creduto e investito nelle nuove tecnologie: figura tra i fondatori nel 1999 del gruppo Buongiorno, che crea e distribuisce contenuti multimediali oggi per oltre 130 operatori di telefonia fissa, mobile ed internet in tutto il mondo e che, dopo essere stato quotato in Borsa nel 2001 e aver condotto una politica serrata di acquisizioni, nel 2012 è stato acquisito dalla telco nipponica Dtt docomo. Ancora, l’imprenditore è tra i creatori di Glamoo, una delle prime realtà del mobile commerce, ceduta a Seat Pagine Gialle. E, più di recente, anche di Digitouch  (vedi Industria Italiana qui), uno dei principali player indipendenti in Italia attivo nel digital marketing e specializzato nel Mar-Tech, ovvero nelle tecnologie di marketing e comunicazione a supporto delle vendite, quotata su Aim dal 2015.

«Con Gianluca De Cobelli, ex direttore generale di Cartasì (oggi Nexi) abbiamo fondato nel 2018 Yolo intravedendo un’opportunità nel settore assicurativo: lui è l’esperto finanziario, io quello con le competenze tech. I fondi di VC hanno investito fin da principio e abbiamo realizzato la piattaforma. La prima compagnia assicurativa con cui abbiamo iniziato a lavorare è la branch italiana della yankee Chubb. Oggi tra i nostri partner ci sono le maggiori compagnie assicurative italiane. Siamo arrivati a gennaio 2019 a fare un round di finanziamento da 5 milioni di euro guidato da Banca Intesa».

 

Screenshot dall’homepage del sito Yolo

 

Intesa Sanpaolo a bordo

A erogare l’ultimo finanziamento è stato il Cvc di Intesa Finventures, che ha guidato in qualità di lead investor il Series A round, insieme a Barcamper Ventures (Primomiglio SGR), Net Insurance e Miro Ventures. Il nuovo finanziamento segue quelli del 2017 e del 2018, in cui Yolo aveva raccolto, da un gruppo di Vc guidato sempre da Barcamper Ventures, circa due milioni. Per Finventures si tratta di un investimento «strategico per lo sviluppo innovativo nel ramo danni di Intesa Sanpaolo Assicura e per Banca 5, la banca di prossimità focalizzata nell’instant banking», per usare le parole di Mario Costantini, Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center e ad di Neva Finventures.

Ma le risorse raccolte saranno cruciali anche per Yolo, per accelerare lo sviluppo tecnologico della piattaforma e per avviare il piano di internazionalizzazione che prevede anche operazioni di M&A. «Il viaggio tuttavia è appena iniziato: siamo ancora una startup innovativa e contiamo di poter accedere a nuovi capitali nel corso del 2020. Sul mercato italiano non c’è competizione, a livello europeo ci sono altri player simili a noi. Abbiamo portato di fatto l’Insurtech in Italia nel 2018 e siamo la principale espressione del settore nel mercato domestico, che intendiamo consolidare nel prossimo biennio». Ma se il business di Yolo è focalizzato sull’Italia, «siamo in pieno processo di internazionalizzazione con focus su Spagna, Germania ed Est Europa».

Aumentare il tasso di assicurazione italiano attraverso il digitale

Ma il ruolo di Yolo è importante per un Paese come il nostro, sotto-assicurato, anche per la possibilità di aumentare la penetrazione nel mercato. Secondo le elaborazioni Ivass, i premi raccolti valgono il 6% sul Pil per i rami vita e il 2% per i rami danni, nei quali siamo decisamente indietro nella classifica dei Paesi Ocse: al 24esimo posto (e al sesto per il vita).

«Abbiamo accesso ai dati: la gestione dei dati è l’elemento chiave, perché ci rende capaci di stimolare la domanda del consumatore finale verso nuovi prodotti, e dunque di ampliare le vendite e il tasso di assicurazione del mercato generale. Per esempio, siamo in grado di arrivare sul device del consumatore proponendogli un prodotto che lo copra dai rischi dei danni subiti durante la circolazione su strada, proprio nel momento in cui ha acquistato una nuova bicicletta da passeggio; oppure possiamo proporgli una polizza per il suo animale domestico, sapendo che ha un cane di grossa taglia perché è appena uscito da un negozio di animali dove ha acquistato un mangime per quel genere di pet».

 

 

La gestione disruptive dei dati al centro – da giugno 2019 in partnership con Sas

La tecnologia che sottende questa piattaforma e che consente questa offerta personalizzata è basata sull’intelligenza artificiale: «abbiamo creato un modello di profilazione basata su Ai che ci permette di lavorare sui dati del cliente, di arricchirli su fonti terze e, tramite algoritmi sviluppati in house, di associare un prodotto a un profilo. I dati sono sia di tipo demografico, sia comportamentali, sia di proximity. È un modello inedito di digital bancassurance con un’offerta ad hoc per il singolo cliente. Tramite l’app dedicata è possibile sottoscrivere prodotti instant e pay per use su base giornaliera o mensile in quattro aree: viaggi, beni da proteggere, persone da proteggere e salute». E lo strumento della profilazione è ritenuto talmente potente che Yolo ha scelto di investire massicciamente e a inizio giugno sarà ufficializzata la partnership con Sas, grazie a cui «integreremo le soluzioni Sas per potenziare la nostra capacità di profilazione e gestione della clientela».

 

Simone Ranucci Brandimarte

 

L’obiettivo è ampliare il concetto di filiera distributiva, cruciale per Yolo: «i prodotti vengono distribuiti tramite Yolo,- spiega  Simone Ranucci Brandimarte – ma anche da banche, telco, retailer, dalla community, potenzialmente da tutti coloro che hanno una customer base digitale e vogliono offrire l’assicurazione in abbinamento a un prodotto, sfruttando la connessione facile e diretta tramite Api. Non c’è limite se non la fantasia: polizze collegate all’acquisto di passeggini per neonati; polizze per i danni sugli sci; assicurazioni in caso di viaggio».














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