Il Cfo tra cloud computing, big data e intelligenza artificiale

L’identikit del Chief Financial Officer dell’era digitale viene tracciato da una ricerca di Accenture.  Da semplice contabile, il Direttore Finanziario diventerà un vero e proprio business partner dell’azienda. Ma dovrà padroneggiare nuove tecnologie come  blockchain e Robotic Process Automation

La ricerca di AccentureFrom bottom line to front line. #CFO Reimagined” ha coinvolto più di 700 dirigenti della funzione Finance a livello mondiale con lo scopo di delineare il percorso che ha portato i CFO da contabili a partner strategici che, a fianco dei CEO, contribuiscono in prima linea all’evoluzione aziendale.

 







Un maggiore orientamento alla strategia grazie ai big data

La prima evidenza che emerge riguarda l’estensione degli ambiti di competenza del Direttore Finanziario. A seguito della rivoluzione digitale, il CFO non si limiterà ad attività di carattere tecnico come la redazione del bilancio o il controllo di gestione. Contribuirà attivamente alla definizione della strategia aziendale e, da semplice contabile, diventerà un vero e proprio business partner dell’azienda. Grazie all’uso dei big data, sarà in grado di fornire insights sempre più rilevanti su tutte le attività che generano valore per l’azienda.

 

 

L’ampliamento delle sue competenze dipenderà non soltanto dalla sua capacità di analizzare, grazie ai nuovi strumenti digitali, set di dati sempre più complessi ma soprattutto dalla sua abilità nel tradurre le informazioni in indicazioni strategicamente rilevanti. Sempre più spesso, infatti, le interpretazioni dei dati chieste al CFO si estendono anche su ambiti di competenza apparentemente lontani.

Basti pensare, ad esempio, al fatto che secondo il 60% dei direttori finanziari intervistati dal rapporto hanno rilevato un aumento nella domanda di insight in ambito marketing, CRM e social media. La rivoluzione digitale, dunque, allarga le aree di competenza e di responsabilità del direttore finanziario. Il 77% degli intervistati ritiene che guidare la trasformazione digitale sia tra le priorità della propria funzione.

 

Quali strumenti userà il CFO digitale?

All’interno del sondaggio “The DNA of the CFO” di EY, il 58% dei responsabili finanziari intervistati si dice non ancora pronto a cogliere pienamente le opportunità offerte dalla digitalizzazione. Manca ancora un certo grado di consapevolezza e di comprensione soprattutto su due tecnologie critiche: la blockchain e la RPA (Robotic Process Automation). La blockchain assumerà un ruolo fondamentale nella funzione amministrazione finanza e controllo. Questa tecnologia, in estrema sintesi, permette la trasmissione e la registrazione di transazioni in via decentralizzata, con un alto grado di affidabilità e sicurezza.

Pensiamo all’utilità che la blockchain, integrata con altre tecnologie come il cloud computing, può avere nell’attività di reporting. In un futuro non molto lontano, il CFO potrebbe avere a disposizione delle dash-board interattive che, in tempo reale, visualizzano in modo dettagliato le informazioni richieste in quello specifico caso. Oppure pensiamo all’integrazione della tecnologia blockchain con gli smart contract, vale a dire dei veri e propri contratti traslati all’interno di codici informatici la cui esecuzione è subordinata a determinate condizioni come il pagamento del fornitore o la ricezione della merce.

La robotic process automation, invece, è un’espressione che racchiude al suo interno diversi strumenti di automazione che possono alleggerire soprattutto le attività di back office, (si pensi ad esempio alle riconciliazioni bancarie), consentendo al CFO di concentrarsi sulle attività a maggior valore aggiunto.

L’automazione dei processi non comporta esclusivamente un alleggerimento delle attività ripetitive. L’impatto più immediato dell’automazione si ha nell’efficientamento organizzativo e nella riduzione dei costi, specialmente nell’ambito dell’attività di gestione dei crediti commerciali dove le imprese che hanno già adottati soluzioni di questo tipi registrano una riduzione media dei costi pari al 43% (fonte https://www.bain.com/insights/rethinking-how-finance-uses-digital-tools/).

Nuovi modi per finanziare le imprese

La rivoluzione digitale ha contribuito a far nascere nuovi strumenti a disposizione delle aziende per sostenere la propria attività. Il CFO sarà chiamato prima di tutto ad assumere maggiore consapevolezza su questi strumenti per capire quale si presta meglio alle specifiche esigenze della propria azienda. Il vantaggio risiede soprattutto nella flessibilità dei nuovi canali rispetto a quelli bancari. Oggi il fintech mette a disposizione delle aziende una gamma di strumenti che copre esigenze finanziarie diverse: dalla gestione dei crediti commerciali fino al debito di lungo periodo, passando per la gestione dei pagamenti e della tesoreria.

Se l’invoice trading spiega i suoi effetti nel breve termine, i CFO delle imprese con esigenze finanziarie più di lungo possono fare riferimento al p2plending. La piattaforma di p2p lending October mette in contatto imprenditori alla ricerca di liquidità e prestatori intenzionati a diversificare i propri investimenti. Le soluzioni proposte vanno a coprire le esigenze finanziarie legate a progetti di crescita aziendale di medio e lungo termine. Tra questi anche quelli immateriali che tipicamente non vengono finanziati dagli istituti bancari tradizionali (es: ricerca e sviluppo, campagne di marketing).














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