I giganti della robotica a EMO Hannover 2017

EMO Hannover (18. bis 23. September 2017) - Weltleitmesse der Metallbearbeitung.

di Marco dè Francesco  ♦ Alla prestigiosa fiera mondiale dedicata al settore della lavorazione dei metalli,  sempre più focalizzata sulla robotica e sull’ automazione, Siemens e Comau presentano le nuove soluzioni condivise. Tra gli altri big, Fanuc e Kuka,  e tra le aziende  italiane Riello Sistemi, Mandelli Sistemi, Galdabini, Marposs, Innse Berardi

Aziende manifatturiere italiane sono accorse in massa ad Hannover, all’EMO 2017 (dal 18 al 23 settembre 2017), fiera di rilievo mondiale della lavorazione dei metalli perfettamente permeata da logiche e dinamiche dell’Industry 4.0, circostanza che peraltro ha fatto approdare in Germania i grandi player globali dell’automazione, che presentano macchine che lavorano con precisione nanometrica, pacchetti per controllare e programmare robot in maniera intuitiva, portfoli completi con il cuore in cloud per intraprendere la strada che porta alla digitalizzazione dell’azienda, e tanto, tantissimo altro.







La manifattura del Belpaese è sbarcata alla fiera promossa da CECIMO (l’associazione europea delle industrie della macchina utensile) con il vento in poppa, e cioè sulla scorta degli ottimi risultati acquisiti di recente dal settore relativo alle macchine utensili, robot e automazione, largamente derivanti dal Piano Calenda: nel primo semestre di quest’anno, le commesse nazionali hanno fatto registrare un incremento del 24,8%. Ma se il mercato interno è spumeggiante, è appunto la Germania il primo acquirente delle soluzioni nostrane: l’anno scorso ha assorbito il 12,3% delle vendite, pari a 377 milioni di euro. Siamo lì per questo. E con le migliori prospettive del mondo. Secondo Oxford economics, nell’anno in corso il settore in Italia farà registrare una crescita dei consumi pari al 10,6%, il triplo della crescita media mondiale (3,5%) ed europea (3,6%). Cresciamo più di tutti, in casa. L’idea è di tradurre questo fermento indoor in un incremento dell’export. La Fiera è ospitata alternativamente ad Hannover e Milano. L’edizione di quest’anno registra peraltro la collaborazione tra Siemens e Comau, in vista di una soluzione che prevede la completa integrazione dei bracci robotizzati Comau nel sistema CNC SINUMERIK di Siemens.

 

Un padiglione di EMO 2017

 

Ufficialmente l’edizione 2017 della Fiera è stata aperta lunedì, con il discorso del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, secondo il quale «una società aperta e un’economia prospera poggiano su una base di comunicazione e fiducia. Fiere come EMO incarnano questo in modo concreto e tangibile, anche in un’epoca di cataloghi digitali, videoconferenze e produzione just in time». C’è fiducia. Per i tanti espositori e per i tanti acquirenti che affollano i quartieri di Hannover. «Al motto “Sistemi di connessione per la produzione intelligente” – rende noto l’organizzazione – oltre 2.200 espositori provenienti da 44 nazioni diverse (rispetto ai 2.131 nel 2013, considerata un’edizione di successo) mostrano le loro macchine, soluzioni e servizi per la produzione industriale dell’evento». Secondo il commissario generale dell’EMO, Carl Martin Welcker, «la crème de la crème dell’ingegneria internazionale della produzione sta convergendo questa settimana ad Hannover». Welker ha annunciato che «stiamo aspettando di ospitare i principali acquirenti di importanti utensili di macchine utensili, tra cui delegazioni provenienti da più di 20 nazioni diverse, numerosi rappresentanti della sfera di ingegneria tecnologica e produttiva e innumerevoli esperti di produzione di tutto il mondo».

 

EMO2017_Logo

La lunga storia di EMO

L’edizione di quest’anno di EMO mostra due direttrici fondamentali: quella della connettività della produzione, e quella delle singole ma numerose innovazioni nelle discipline tradizionali di produzione. Eppure EMO ha una lunga storia. Nasce nel 1951 come EEMO (Exposition européenne de machines-outils, mostra europea delle macchine utensili). Il nome è cambiato nel 1975 in EMO (Exposition Mondiale de la Machine-Outil). Oggi il suo campo di applicazione si estende oltre le macchine utensili, anche se la manifestazione è fondamentale per la manifattura tedesca, europea e mondiale. È una fiera itinerante, che si svolge alternativamente ad Hannover e a Milano.

Tradizionalmente, è la fiera della lavorazione dei metalli. Accorrono operatori specializzati da tutto il mondo, per passare in rassegna l’intera offerta della tecnica per questo genere di lavorazione, e in particolare macchine utensili, sistemi di produzione, utensili di precisione, flusso automatizzato dei materiali, tecnologia computerizzata, elettronica industriale e accessori, e soprattutto soluzioni per Industria 4.0 e per la produzione integrata. Sì, perché ovviamente la lavorazione dei metalli, come d’altra parte tutta la manifattura, oggi lavora alla luce dei nuovi precetti tecnologici che discendono dalla digitalizzazione. Perciò alla Fiera sono presenti i big di settore.

Naturalmente, in Fiera si terranno importanti conferenze di rilievo globale, la più importante delle quali sembra “International Conference on Additive Manufacturing” il 21 dalle 9,45 al Convention Center Room 3°; ma anche “Metalworking Growth Seminar: Overview of the trends in metalworking in the USA and Mexico”, sempre domani dalle 9,30 nelle Room 15/16; e infine “WGP-SYMPOSIUM: Production for Tomorrow”, ancora domani dalle 9,30 nella Room 3/B.

Comunque sia, l’edizione di quest’anno (dal 18 al 23 settembre 2017) riflette un contesto favorevole: ci si attende che l’Asia abbia un ruolo di primo piano nella crescita del risparmio a un tasso del 6,5 per cento, seguito da Europa e America. Il consumo di macchine utensili dovrebbe crescere ad un tasso del 3,2 per cento. «L’Europa è qui al primo posto, con una crescita del 4,0 per cento. Le nazioni dell’Europa meridionale d’Italia e Spagna, ma anche la Francia – tutti e tre i grandi mercati delle macchine utensili in Europa – continuano ad essere pilastri stabili della crescita europea. L’Asia dovrebbe aumentare il consumo di utensili da macchina del 3,5 per cento nel 2017. Da un lato, la Cina è emersa dalla sua magia secca e dovrebbe crescere ad un tasso del 3,9 per cento» – rende noto l’organizzazione. La Germania si attende di guidare le danze. Nella prima metà dell’anno la produzione delle macchine utensili è aumentata del 3 per cento, mentre l’occupazione è aumentata del 2,3 per cento per un totale di 70.360 dipendenti in termini assoluti.

 

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EMO 2017: veduta di uno dei padiglioni

 

Tante aziende italiane che si presentano in un momento favorevole al mercato

Ma anche il Belpaese si presenta in una posizione di forza. «Con 400 imprese e 32mila addetti – ha affermato Massimo Carboniero, presidente di UCIMU Sistemi per produrre, l’associazione italiana di categoria – l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, contribuisce al Pil nazionale per oltre 8 miliardi di euro, considerando, oltre alla produzione di macchine, quella di parti di macchine, utensili, controlli numerici e i servizi alle macchine. L’Italia recita un ruolo di primo piano nel settore: quinto posto al mondo tra i produttori, terzo tra gli esportatori, e quinto tra i consumatori. Da sempre al sesto posto nella classifica del consumo, il nostro Paese ha scalato la graduatoria internazionale nel 2016, grazie ad un incremento della domanda del 18,6%.»

«Nel primo semestre di quest’anno – aggiunge Carboniero- le commesse nazionali hanno fatto registrare un incremento del 24,8%. Il mercato è in forte ripresa. Il Piano Calenda, per noi, sta funzionando, eccome! Chiediamo anzi il suo prolungamento temporale, per consentire alle Pmi di sfruttarne i benefici. Se ne parlerà proprio qui in fiera con il ministro dello Sviluppo economico (appunto Carlo Calenda). A quanto ci risulta, sia il super che l’iper ammortamento stanno dando i loro frutti. Va peraltro sottolineato che il settore è composto, per lo più, da aziende medie e piccole, in Italia». Proprio ultimamente, l’andamento del comparto è assai rassicurante. L’indice degli ordini di macchine utensili ha fatto registrare un incremento del 9,9% nel primo semestre dell’anno in corso.

 

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Massimo Carboniero, Presidente UCIMU

 

Non è un caso che siano 270 le imprese italiane presenti a EMO HANNOVER 2017: la delegazione italiana risulta essere la più numerosa dopo quella dei padroni di casa, a conferma dell’interesse suscitato dalla mostra presso i costruttori italiani che presenteranno il meglio dell’offerta su una superficie espositiva netta di oltre 18mila metri quadrati. D’altra parte, l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, destina oltre il 58% della propria produzione oltre confine e la Germania, nel 2016, è risultato il primo mercato di sbocco, con oltre 377 milioni di euro di vendite. Con una quota di acquisizione pari al 12,3% del totale esportato, la Germania ha superato gli Stati Uniti (11,5%, 352 milioni di euro) e la Cina (10,3%, 316 milioni di euro). Seguono Francia (7,3%), Polonia (4,5%), Spagna (3,8%), Messico (3,2%), Turchia (2,9%), Regno Unito (2,7%), Russia (2,5%).

La squadra nazionale

Tra le aziende italiane, per esempio, la Riello Sistemi di Minerbe (Verona); fondata nel 1953, presenta l’interfaccia software 4.0 Riello Sistemi “RUI 3D” e altro. Ma anche la Mandelli Sistemi di Piacenza parte, peraltro, del Gruppo Riello e fondata nel 1932; mostra al pubblico, tra l’altro, la Horizontal machining centre – SPARK Ti, macchina a 5 assi per lavorazioni di leghe di titanio, acciaio e altro al fine di garantire operazioni di stoccaggio su forme complesse, evitando frequenze critiche. Secondo l’azienda, sarebbe caratterizzata da «grande rigidità strutturale, precisione di livello superiore, coppia elevata, controllo di vibrazione notevole, grande flusso di liquido refrigerante». E ancora la Galdabini di Cardano al Campo (Varese), azienda di raddrizzatrici, macchine prova materiali e presse idrauliche che risale al 1890 e che è guidata da Luigi Galdabini.

 

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Mandelli Sistemi: centri di lavoro orizzontali

 

Questi, in qualità di Presidente della “European Association of the Machine Tool Industries” (CECIMO), ha sottolineato, proprio ieri ad Hannover, il ruolo chiave dell’industria delle macchine utensili: «Durante la sua durata settimanale, EMO Hannover ricopre il ruolo della più grande fabbrica mondiale e quindi di una vetrina per l’innovazione di prima classe». Ma anche la MARPOSS di Sasso Marconi (Bologna), specialista in seghe industriali ad alte prestazioni e smerigliatrici. Espone una macchina con motore trifase 400 V 50/60 Hz e inverter speciale che può lavorare con diversi tipi di corrente ma mantenere le stesse prestazioni. Tra le altre aziende italiane, la Biglia di Incisa Scapaccino (Asti), la Pama di Rovereto (Trento), la Ghiringhelli di Luino (Varese), la Carnaghi Pietro di Villa  Cortese (Milano), la Innse Berardi di Brescia.

…e i tedeschi

Naturalmente, la Germania fa la parte del leone: le aziende tedesche sono accorse numerosissime. C’è la Benz di Haslach, nota per i manicotti e attrezzi di serraggio e per i cilindro pneumatici; c’è la DYNATECT-HALLTECH di Schwaig che, fondata nel 2006, si è sviluppata come fornitrice di una gamma completa di protezioni per attrezzature dinamiche; la EOS di Krailling presenta invece un nuovo modulo per la stampa industriale. Secondo l’azienda «con il sistema EOS M 290 e il modulo IPCM M pro, le aziende hanno a disposizione lla soluzione per un rapido ingresso nel mondo della stampa 3D industriale come tecnologia di produzione consolidata». E poi ci sono  i big mondiali.

 

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Siemens e Comau insieme ad EMO

Le due aziende non hanno bisogno di troppe descrizioni. La prima è un colosso globale dell’automazione, dell’elettrificazione e di altro. Il fatturato della società è passato da 75.636 milioni di euro nel 2015 a 79.644 nel 2016 (+ 5%). Fondata nel 1847 come Telegraphenbauanstalt Siemens & Halske da Werner von Siemens, oggi la società di Monaco di Baviera (circa 351mila collaboratori) è attiva in più di 200 Paesi. Comau, invece, è il gigante della robotica Made in Italy. Il Consorzio Macchine Utensili, guidato da Ceo Mauro Fenzi, lo scorso anno ha fatturato 1,24 miliardi di euro e   quest’anno ha in programma un progresso nell’ordine del 5%.

 

 CNC-integrated robot kinematics optimizes control of robot-aided machining tasks
Sinumerik Run MyRobot /DirectControl

All’interno del proprio stand, Siemens presenta – ai visitatori e al mercato – un portfolio condiviso con Comau. Si tratta di una soluzione che prevede la completa integrazione dei bracci robotizzati Comau nel sistema CNC SINUMERIK di Siemens. Secondo Giuliano Busetto Country Division Lead Digital Factory e Process Industries and Drives di Siemens Italia «la soluzione garantisce la completa integrazione dei bracci robotizzati Comau nel controllo numerico per le macchine utensili Siemens Sinumerik. Con Sinumerik Run MyRobot /DirectControl, il CNC Sinumerik può comandare direttamente il robot, senza la necessità di controlli esterni dedicati e, non ultimo, il notevole risparmio di spazio potendo fare a meno del quadro elettrico del robot. Con un unico controllo numerico, Sinumerik, è quindi possibile controllare robot e macchina utensile. L’operatore ha così sotto controllo l’intera diagnostica e può eseguire operazioni come comandi di movimentazione legati non solo agli utensili della macchina  ma anche al percorso e alle funzioni del robot».

 

Tobias Daniel, Head of Robotics Sales & Marketing di Comau

Tobias Daniel, Head of Robotics Sales & Marketing di Comau, sottolinea che «la soluzione, già in fase di testing presso alcune aziende clienti, è frutto di un progetto articolato e complesso, iniziato all’incirca un anno fa. Consente una riduzione dei costi operativi per le aziende utilizzatrici: è infatti possibile integrare i robot Comau in una linea di lavoro preesistente o interfacciarli con macchine utensili che già utilizzano un sistema di controllo Siemens SINUMERIK. Inoltre, potendo interfacciare direttamente il controllo con macchine e tecnologie esistenti, non è necessario destinare investimenti e risorse alla formazione del personale, con notevoli risparmi aziendali».

 

Giuliano Busetto
Giuliano Busetto, Country Division Lead Digital Factory e Process Industries and Drives di Siemens Italia

Busetto elenca le applicazioni che possono beneficiare della soluzione:«produzione additiva (teste addizionali per l’additive Manufacturing), posa nastri adesivi, posizionamento fibre, lavorazione meccanica robotizzata, lavorazione laser oltre che il metal cutting e altro ancora». Riguardo alla collaborazione con Siemens Daniel sottolinea che «si tratta di una delle più importanti tra quelle già avviate da Comau. In questi anni, infatti, Comau ha dato vita ad un network di lavoro che le consente di integrare le sue competenze nel settore dell’automazione industriale con quelle di partner strategici, per la realizzazione di prodotti e servizi innovativi, al passo con le richieste del mercato».

 

Siemens demonstrates concrete potential of digitalization for the machine tool world
L’area espositiva Siemens a EMO 2017
Busetto:  Digital Enterprise Suite protagonista in Fiera

Ma restiamo in casa Siemens. Al di là dell’accordo con Comau, l’azienda tedesca presenta altri prodotti, al padiglione 25, in uno stand di 1.200 metri quadrati con l’obiettivo di  “fornire ai visitatori la possibilità di toccare con mano il proprio portfolio unico e integrato, capace di garantire a costruttori e utilizzatori di macchine utensili una maggiore flessibilità ed efficienza produttiva, riducendo drasticamente il time-to-market e, allo stesso tempo, garantendo loro una maggiore competitività sul mercato globale”. «La Digital Enterprise Suite – afferma Busetto – è di certo protagonista in Fiera. Si tratta del portfolio completo destinato alle  aziende che vogliono intraprendere la strada della digitalizzazione dei propri processi. Si compone di sistemi basati su software e di componenti d’automazione lungo l’intera catena del valore industriale. Cuore della Suite è il nostro sistema operativo per l’IoT basato su cloud, MindSphere, e le numerose possibilità che offre la sua connessione alle macchine utensili.

 

Siemens “Fleet Manager for Machine Tools”, una nuova app per MindSphere

Attraverso l’applicazione specifica per le macchine utensili, “Manage MyMachines”, – prosegue Busetto – numerose macchine utensili presenti in Fiera (oltre 200 macchine e di moltissimi nostri clienti italiani) saranno connesse a MindSphere. Con Manage MyMachines, garantiamo agli operatori di macchine utensili la possibilità di ottenere una panoramica dei dati di una macchina specifica e dello stato di funzionamento dell’intero parco macchine. In questo modo i clienti possono conoscere preventivamente le cause di perdita di efficienza dell’impianto di produzione e quindi implementare azioni correttive per incrementare la produttività nelle loro aziende».

 

FANUC a EMO 2017

Le novità di FANUC

È della partita, ad EMO, anche FANUC, azienda fondata nel 1956 da Seiuemon Inaba, pioniere del concetto di controllo numerico (CN). La società giapponese, 6mila dipendenti, ha un fatturato di sei miliardi di dollari. Produce 1,5 milioni di servomotori; 300mila CNC (macchine a controllo numerico); 60mila robot; 60mila robodrill (centri di lavoro verticali di ultima generazione) e 1.920 oscillatori laser.«Hannover è sempre stata una fiera di riferimento per FANUC – afferma Gualtiero Seva, Sales Leader Robomachines di FANUC Italia -. Gradualmente, infatti, è diventata sempre più rilevante nel mondo della robotica e dell’automazione. Direi che è una delle tre fiere fondamentali, insieme alla giapponese Jimtof e all’Imts di Chicago. Comunque sia, noi portiamo un bel po’ di novità, sulle quali possiamo fornire solo parziali informazioni: tutto sarà svelato pienamente nel corso della manifestazione.»

 «Per esempio,- spiega Seva- presentiamo una macchina ROBODRILL “Advanced”. Com’è noto, si tratta di un centro di lavoro verticale di nuova generazione. La versione presentata in fiera è caratterizzata da una riduzione dei tempi morti, quelli che non servono per l’asportazione del materiale, ancora più accentuata; e da un cambio di utensili più veloce. Presentiamo anche una ulteriore evoluzione della ROBOCUT (una macchina per elettroerosione a filo) e soprattutto ROBONANO, una macchina che, con precisione nanometrica, sfida i limiti connaturati in questo genere di lavorazioni. Dispone di cinque assi, ed è unica nel suo genere. Consente lavorazioni particolari nel campo dell’ottica elettronica, dei semiconduttori e delle biotecnologie. Di macchine del genere ce ne sono, in commercio. Ma sono customizzate, realizzate su misura per questo o quel cliente. La grande differenza, per come la vedo io, è che il nostro è un prodotto industriale. Si compra e si applica».

 

Fanuc
FANUC ROBOCUT

FANUC ROBONANO è una è una delle macchine più attese in Germania. Si pensi che fresa con una precisione di 2 millesimi di millimetro. Oltre a ciò, FANUC presenta due nuovi laser a fibra, della potenza di 500 w e di un kw. «Rappresentano – continua Seva – il completamento della gamma verso il basso, in termini di potenza: disponiamo infatti di laser con potenza sino a 6 kw. Si è capito che per certe lavorazioni non occorre un dispiegamento di potenza eccessivo». Ma non finisce qui. «Proponiamo un nuovo pannello per gli operatori e un kit di opzioni per aumentare la precisione del prodotto finito. Si parla di “Fine Surface Technology”, un insieme di funzioni grazie alle quali la qualità della superficie può essere migliorata durante il processo di lavorazione della fresatura. Inoltre, la nuova opzione “Smooth Tolerance Control +” migliora la levigatura dei percorsi utensili e porta quindi a superfici superiori».

FANUC è focalizzata sull’intelligenza artificiale. «In effetti, svolge un ruolo fondamentale in tutte le aree di cui ci occupiamo – chiarisce Seva -. Un’implementazione della AI è oggetto di dimostrazione all’EMO. L’analisi del difetto di superficie mediante il “Machine Learning Demo” è un concept in cui un robot CR-7iA presenta un campione di lavoro ad una telecamera sotto diverse prospettive; mentre le immagini vengono elaborate, il sistema assume decisioni sui risultati da conseguire». Le macchine FANUC, ad EMO, sono connesse grazie a FIELD, “Fanuc Intelligent Edge Link and Drive”, una piattaforma in cui i dati vengono scambiati in tempo reale e senza soluzione di continuità. «Dimostriamo come estrarre i dati dalle macchine e migliorare la produzione» – termina Seva.

 

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KUKA gioca in casa

Quanto a KUKA Roboter, colosso globale (di proprietà della cinese Midea) con sede ad Augusta (Germania) presenta, al padiglione 25, stand D81, soluzioni di automazione di facile applicazione studiate per l’industria metallurgica. L’azienda, tre miliardi di euro di fatturato e 13.200 dipendenti, è attiva nell’automotive (comparto nel quale, quanto a quote di mercato, risulta prima nel mondo) nell’elettronica, nei beni di consumo, nell’industria dei metalli, nella logistica e e-commerce, nella service-robotics e nel settore Healthcare. Quanto a robot per l’industria generale, è terza in Europa e quinta nel mondo.

Comunque sia, secondo Winfried Geiger, Business Development Manager presso KUKA Roboter GmbH «solo grazie a un’automazione intelligente e basata su robot è possibile affrontare le sfide dell’industria metallurgica». Del resto, l’azienda rende noto che alla EMO sono presenti due pacchetti di automazione «preconfigurati ed armonizzati tra loro e si possono integrare senza soluzione di continuità negli attuali ambienti di produzione». Il primo pacchetto, “ready2_grip”, è integrato in un robot di piccole dimensioni, che viene così utilizzato come assistente per l’handling in caso di carico e scarico di macchine. Il secondo, “ready2_pilot”, serve per il controllo del robot.

KUKA ready2_pilot

Secondo la società «tutti i robot industriali di KUKA possono essere controllati e programmati in maniera intuitiva. Per questo sul robot è installato un mouse 6D. Permette di spostarlo in tutte le direzioni. La pianificazione della traiettoria viene automaticamente programmata in background». Viene poi presentata una interfaccia di programmazione che collega robot e controllo macchine. In buona sostanza consente un utilizzo semplice del robot dal quadro di comando del controllo Sinumerik, grazie ad una combinazione del software di controllo KUKA CNC Sinumerik e del controllo Siemens Sinumerik 840D sl. Secondo la società «l’operatore non deve disporre di nessuna conoscenza di robotica». Infine sono esposti robot per l’industria metallurgica della serie KR CYBERTECH. I modelli KR CYBERTECH e KR CYBERTECH nano «sono perfettamente configurati per manipolare piccoli pezzi. Un robot della serie KR QUANTEC completa l’assortimento dei prodotti KUKA esposti alla fiera».

Si diceva all’ inizio, dei dati significativi sui rapidi progressi dell’ automazione in Italia. EMO è, tra l’altro, occasione per presentare la prossima BI-MU, biennale della macchina utensile a asportazione, deformazione, robot, automazione e tecnologie ausiliarie che si presenta, per il nuovo appuntamento in programma dal 9 al 13 ottobre 2018 a Fieramilano Rho, con un’offerta più ampia e aggiornata che comprende anche digital manufacturing e tecnologie abilitanti.

 














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