Hp: la manifattura additiva accelera la digitalizzazione dei processi produttivi

Una ricerca condotta dall'azienda indica che il 100% del campione riconosce l'importanza di digitalizzare sempre più i propri flussi di produzione.

La stampa 3D aiuta le imprese nel loro percorso di digitalizzazione. Questo, in estrema sintesi, è quello che emerga da una ricerca condotta da Hp e 3dpbm Research, nella quale il 96% degli intervistati ha dichiarato che la produzione additiva li supporta nell’accelerare l’introduzione di nuovi prodotti sul mercato. Per tutti gli intervistati, nessuno escluso, ritiene importante incrementare la digitalizzazione dei propri processi produttivi e la capacità di realizzare parti on demand rappresenta il principale driver di questo approccio. Più della metà delle imprese intervistata (63%) dichiara di essere pronto a investire nei prossimi mesi una cifra che oscilla fra i 100.000 euro e il milione per la digitalizzazione.

Il report ha indicato che la sostenibilità ha influenzato la decisione di digitalizzare i processi produttivi, con il 61% degli intervistati che la ritiene un driver determinante per la digitalizzazione. Inoltre, il 91% di loro osserva che la capacità di produrre parti on demand rappresenta un vantaggio importante e un ulteriore 79% ritiene l’additive manufacturing un supporto per le sfide della produzione, ad esempio per la capacità di adattarsi alla fluttuazione della domanda.







Gli intervistati nel Regno Unito e in Germania prevedono di destinare gli investimenti più importanti nella digitalizzazione e nella produzione additiva: il 50% degli inglesi e il 40% dei tedeschi sono intenzionati a investire più di 1 milione di euro nei prossimi cinque anni. L’83% dei rispondenti utilizza l’additive manufacturing per la produzione di componenti e strumenti per realizzare beni capitali o altri strumenti di produzione; la metà (52%) realizza già prodotti finiti completi, il che rappresenta l’attuale frontiera della produzione additiva.

Per i produttori italiani di parti industriali intervistati, il principale vantaggio della produzione additiva (60%) è stata la maggiore efficienza delle parti 3D. Inoltre, il 75% di essi considera la sostenibilità importante per la digitalizzazione dei processi produttivi, sempre il 75% prevede, nei prossimi 12 mesi, di investire in processi di digitalizzazione un valore stimato tra i 100.000 euro e oltre un milione di euro.

I produttori europei di componenti industriali concordano sulla necessità di una maggiore digitalizzazione

Il 100% degli intervistati riconosce l’importanza di digitalizzare sempre più i propri flussi di produzione. Il 70% ha dichiarato che il fattore principale per la digitalizzazione dei flussi di produzione è la capacità di produrre parti on demand. Il 63% prevede di investire più di 100.000 euro nella digitalizzazione dei propri flussi di produzione nei prossimi 12 mesi. Il 61% ha dichiarato che la sostenibilità è un fattore rilevante o molto rilevante per digitalizzare sempre più i propri flussi di produzione.

Industrial tooling disruption

Oltre il 95% degli intervistati ha affermato che l’additive manufacturing è una tecnologia fondamentale per la digitalizzazione nei loro attuali flussi di produzione. Il 91% ha risposto che utilizza l’additive manufacturing per realizzare strumenti industriali (inclusi attrezzature e stampi) impiegati per produrre più parti attraverso processi non additivi. Altri importanti tipi di parti includono Eoat e componenti di sistemi di automazione. Il 52% degli intervistati adotta la produzione additiva per realizzare prodotti finiti completi

L’additive manufacturing incrementa la funzionalità dei componenti e la flessibilità della produzione

Il 96% degli intervistati afferma che la produzione additiva consente loro di immettere un prodotto sul mercato più rapidamente. Il 91% ha indicato che la capacità di produrre parti on demand è un vantaggio chiave della stampa 3D. Il 79% ha dichiarato che la produzione additiva li ha sostenuti nell’affrontare le sfide di produzione legate al Covid-19. I produttori europei di componenti industriali confidano sull’espansione futura dell’additive manufacturing Oltre il 95% degli intervistati si aspetta che l’uso della produzione additiva continui a crescere. L’83% ha intenzione di investire nel potenziamento delle competenze di produzione digitale nei prossimi 12 mesi. Per il 65% di loro, questo investimento includerà l’additive manufacturing. Il 92% investirà probabilmente nelle proprie competenze di produzione digitale nei prossimi cinque anni. Per il 77% di loro, questo investimento includerà l’additive manufacturing.

«Il nostro impiego della stampa 3D impatta su più processi», ha dichiarato Gilda Mura, vice president di Cso – una delle aziende intervistate. «Il primo è la R&S, dove ci consente di diminuire significativamente il time-to-market; il secondo è relativo agli strumenti che utilizziamo nei nostri processi produttivi: prima della stampa 3D, dovevamo trovare un compromesso con i vincoli sulla fabbricazione delle attrezzature, ora non esistono più limiti. Il terzo è la produzione di componenti in plastica che ci permette di non investire in stampi per piccole serie, e questo rappresenta un vantaggio fondamentale per la personalizzazione dei nostri dispositivi».














Articolo precedenteMapei ed Elettrondata uniscono le forze per il controllo della qualità del calcestruzzo
Articolo successivoTorna Matching Fund, il bando di Trentino Sviluppo a supporto di pmi e start-up






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui