Ready to go, customizzazione e… Google cloud per la manifattura! Con Tim, Noovle, Intesa Sanpaolo

di Piero Macrì ♦︎ Big G sta realizzando soluzioni pacchettizzate per le pmi e progetti su misura per le grandi aziende. Obiettivo: accelerare la trasformazione digitale delle imprese. Le due nuove region e il centro dedicato all’Ai. Manufacturing Data Engine: elabora, contestualizza e archivia i dati di fabbrica. Edge factory Manufacturing Connect: abilita la manutenzione predittiva. Ne parliamo con il country manager per l'Italia Fabio Fregi

Dalla partnership industriale Google Cloud-Tim nasce il cloud di prossimità. Nuovi servizi e soluzioni verranno erogati dalle nuove region Google Cloud che risiedono sui data center Tim di Milano e Torino. A bordo dell’ecosistema Google-Tim sia grandi gruppi multinazionali (da Sap a Deloitte, da Accenture a Capgemini e Ntt Data) che nazionali (Reply, Bip, Huware, Injenia). Aiuteranno le aziende italiane a realizzare nuove applicazioni di analytics, data management, intelligenza artificiale e real time collaboration. Un business che gli analisti valutano possa sviluppare un mercato da 3,3 miliardi di euro e creare 65 mila nuovi posti di lavoro entro il 2025 in Lombardia e Piemonte. Insieme a Tim è stato inoltre aperto a Torino il primo centro di eccellenza per l’intelligenza artificiale: servirà a dare nuovo impulso allo sviluppo di applicazioni di cloud computing. Gli obiettivi di Google Cloud sono ambiziosi, e non riguardano solo la digitalizzazione delle imprese, ma l’innovazione delle pubbliche amministrazioni.

In questo senso va ricordata la collaborazione a livello nazionale con la cordata Tim-Leonardo-Sogei-Cdp per la creazione del Polo Strategico incaricato del programma di sviluppo di infrastrutture cloud. Importante il contributo che la nuova partnership industriale Google Cloud-Tim potrà fornire al mondo manifatturiero. Google Cloud rende infatti disponibili soluzioni e piattaforme, come Manufacturing Data Engine e Manufacturing Connect, abilitanti analisi dati di produzione, manutenzione predittiva e controllo qualità. «In Italia stiamo facendo cose importanti per riuscire ad attrarre investimenti e aiutare la rinascita economica del paese. Siamo l’unico hyperscaler ad avere due region in Italia», afferma Fabio Fregi, Italy country manager di Google Cloud. Cliente e partner d’eccezione delle nuove data region, Intesa Sanpaolo che migrerà nei data center Tim una parte rilevante del proprio sistema informativo. «Avere due cloud region significa poter garantire la piena continuità operativa», dice Fregi. Ciascuna region è composta da tre data center che sono posizionati a circa 10-15 km l’uno dall’altro. Un’infrastruttura che serve a minimizzare i rischi di downtime e perdita di dati, che vengono sempre replicati all’interno della stessa region. E poi una bassa latenza, perché la prossimità garantisce tempi di risposta più rapidi. Non ultimo, la garanzia di sovranità del dato, anche in caso di disaster recovery. 







Google Cloud, in tre anni più che triplicato il fatturato

Server di Google a Douglas County, Colorado

A livello mondiale la piattaforma di cloud computing di Google conta 34 region e 173 network edge location. Sorprendente la crescita avvenuta nell’ultimo triennio.

Basti pensare che dal 2018 a oggi il giro d’affari globale è più che triplicato, passando da 5,8 miliardi di dollari agli attuali 19,2. La corsa non si ferma.

Nel secondo trimestre di quest’anno il fatturato è stato di 6,3 miliardi di dollari, con una crescita del 36% rispetto all’analogo periodo del 2021. Insomma, in un solo trimestre Google Cloud ha portato in dote un valore superiore all’intero fatturato 2018. I servizi, disponibili in tutto il mondo, sono rivolti ai più diversi settori: Financial; Telco; Media & Entertainment; Gaming; Retail; Cpg; Healthcare & Life Sciences; Manufacturing & Industrial; Supply Chain & Logistics e Public Sector. 

Lo sviluppo del cloud per la crescita economica dell’Italia. Le nuove region e il centro dedicato all’intelligenza artificiale

Opening Future Hub, il centro di eccellenza per l’intelligenza artificiale e lo sviluppo del cloud, è situato all’interno dei padiglioni delle Officine Grandi Riparazioni di Torino

La logica che muove le attività di Google Cloud in Italia è duplice, globale e locale. Da una parte una rete globale proprietaria, dall’altra partnership strategiche come quelle avviate con Tim per disporre di connettività ultimo miglio a data center di ultima generazione distribuiti sul territorio nazionale. Gli investimenti finora annunciati in Italia sono di 900 milioni di dollari, per la maggior parte dedicati allo sviluppo delle nuove region di Torino e Milano. Nel 2021 è stato inoltre inaugurato l’Opening Future Hub, il centro di eccellenza per l’intelligenza artificiale e lo sviluppo del cloud realizzato all’interno dei padiglioni delle Officine Grandi Riparazioni di Torino, il polo tecnologico e culturale nato recuperando un complesso industriale di fine ottocento. Frutto della partnership tra Noovle, la cloud company di Tim, Google Cloud e Intesa Sanpaolo, il centro – secondo quanto affermato da Google – coinvolgerà 20 mila studenti, 700 start-up e 10mila pmi nel corso dei prossimi 7 anni. 

 

Tim, Google Cloud e Intesa Sanpaolo assieme per accelerare gli obiettivi di trasformazione digitale delle imprese

L’Hub di Torino ha l’obiettivo di generare valore per tutte quelle organizzazioni che intendono usufruire di servizi cloud e Ai attraverso la condivisione di use case, un’assistenza tecnica ai massimi livelli e l’utilizzo di un ampio sottoinsieme di asset tecnologici evoluti. Un programma – come affermato da Claudio Ricci, head of It, cloud & digital market di Tim nel corso dell’inaugurazione del centro di Torino – che fa leva sulla forte collaborazione che si è creata tra Tim, Noovle e Google Cloud. Una relazione che permetterà di accedere in anticipo alle innovazioni tecnologiche e di collaborare nella costruzione e proposizione di servizi innovativi. I centri di eccellenza si rivolgono ad Isv (independent software vendor) che hanno l’obiettivo di portare l’innovazione nel cuore di aziende private e pubblica amministrazione. Come spiega Ricci, «entrare a far parte di luoghi destinati alla contaminazione delle idee, avvalendosi di spazi di coworking e di laboratori dove operano professionisti delle aree Ict più avanzate, è un’opportunità per verificare la fattibilità delle proprie soluzioni prima che arrivino sul mercato». 

Soluzioni pacchettizzate per le pmi e progetti customizzati per le grandi aziende

Fabio Fregi, Italy country manager di Google Cloud

L’erogazione dei servizi e soluzioni Google Cloud è strutturata per dimensione d’azienda e per verticali industriali.

Se le pmi richiedono soluzioni fortemente pacchettizzate e ready to go le grandi aziende necessitano, infatti, di customizzazioni spinte che indirizzano esigenze puntuali. «Da Generali a Intesa Sanpaolo, tutti potranno trarre vantaggio dalla prossimità. Il nostro cloud è adottato da moltissime aziende. Uno dei nostri punti forza è l’analisi dei dati. Abbiamo sviluppato soluzioni uniche, pacchettizzate e disponibili in prodotti. La terza area in cui viene riconosciuta la nostra eccellenza è quella del machine learning, con algoritmi basati su software open source. In questo contesto vi sono collaborazioni con British Telecom, Vodafone, Windtre. Sono tutte aziende che fanno un uso estensivo delle nostre capacità di analisi dei dati».

5G e trasformazione mercato telco. Le nuove opportunità che nascono dall’ibridazione con il cloud

«Le telco stanno attraversando un periodo di discontinuità, osserva Fregi. Si stanno dotando di strutture sempre più ibride che abbracciano il cloud. Una tendenza che verrà accelerata dalla diffusione del 5G. Con la nuova mobile network generation si va infatti verso un’infrastruttura che ingloba i servizi di rete. Permetterà di accedere in mobilità a servizi sempre più performanti e dislocare infrastruttura e potenza di calcolo dove le telco hanno le antenne per erogare servizi di prossimità. Importante, in questo senso, la gestione del servizio end to end. Essendo l’ecosistema 5G disegnato per essere cloud oriented, questo permetterà a Google Cloud di mettere a disposizione strumenti per identificare e localizzare dove sorge un eventuale problema».

Aws, Microsoft Azure e Google. Il mercato globale del cloud è dominato dagli hyperscaler

In base agli ultimi dati della società di analisi Canalys, nel secondo trimestre 2022 le aziende di tutto il mondo hanno investito in piattaforme e servizi cloud 62,3 miliardi di dollari (+33% ovvero 15 miliardi rispetto all’analogo quarter del 2021). Amazon Web Services (Aws), Microsoft Azure e Google Cloud hanno rappresentato insieme il 63% della spesa per una crescita complessiva del 42%. In un’economia globale piena di inflazione, tassi di interesse in aumento e recessione, la domanda di servizi cloud rimane forte, affermano gli analisti. Per il 2022 si stima che la domanda possa evolvere raggiungendo gli 83 miliardi e, infine, traguardare un valore prossimo a 380 miliardi di dollari nel 2030. Nello specifico, nel secondo trimestre 2022 Aws ha rappresentato il 31% della spesa totale infrastrutturale, diventando il principale fornitore di servizi cloud. È cresciuto del 33% su base annua. Azure è stato il secondo più grande provider di servizi cloud, con una quota di mercato del 24% dopo una crescita annuale del 40%. Google Cloud è invece cresciuto del 45%, la migliore performance nel mercato cloud 2021, e ha rappresentato una quota di mercato dell’8%.

Aws ha rappresentato il 31% della spesa totale infrastrutturale, diventando il principale fornitore di servizi cloud. Seguono Azure e Google Cloud

Manufacturing Data Engine e Manufacturing Connect. Google Cloud per gli ambienti di produzione

Le nuove soluzioni dedicate al mercato manifatturiero offrono accesso a dati unificati e contestualizzati provenienti dalle più diverse risorse e processi di un ambiente di produzione.

Le soluzioni di Google Cloud per il manifatturiero permettono di abilitare manutenzione predittiva, di effettuare analisi sulla produzione e di sviluppare applicazioni di controllo della qualità in linea

Manufacturing Data Engine – È la soluzione cloud per elaborare, contestualizzare e archiviare i dati di fabbrica. La piattaforma cloud può acquisire dati da qualsiasi tipo di macchina, supportando un’ampia gamma di dati, dalla telemetria ai dati immagine, tramite una connessione privata e sicura tra edge e cloud. Con funzionalità integrate di normalizzazione dei dati e arricchimento del contesto, fornisce un modello di dati comune, con un data lakehouse di fabbrica ottimizzato.

Manufacturing Connect – È la piattaforma edge factory sviluppata in collaborazione con Litmus Automation che si collega rapidamente agli asset di produzione tramite un’ampia libreria di oltre 250 protocolli macchina. Traduce i dati macchina in un set di dati omogeneo e li invia al Manufacturing Data Engine per l’elaborazione, la contestualizzazione e l’archiviazione. Supporta i carichi di lavoro containerizzati e consente ai produttori di eseguire funzionalità di visualizzazione dei dati, analisi e machine learning a bassa latenza direttamente sull’edge.

Insieme, Manufacturing Data Engine e Manufacturing Connect abilitano tutta una serie di specifiche attività applicative di fabbrica, tra queste:

Analisi sulla produzione – Un’integrazione pronta all’uso con i modelli Looker che offre un’esperienza di dashboard e analisi. Essendo un modello di dati e analisi “no code”, consente agli ingegneri di produzione e ai gestori degli impianti di creare e modificare rapidamente dashboard personalizzati, aggiungendo automaticamente nuove macchine, configurazioni e plant. La soluzione consente di approfondire i dati rispetto ai kpi, o su richiesta, per scoprire nuove informazioni e opportunità di miglioramento in tutta la fabbrica. Le informazioni condivisibili abilitano la collaborazione all’interno dell’azienda e con i partner.

Manutenzione predittiva – I modelli machine learning di apprendimento automatico per la manutenzione predittiva predefiniti possono essere implementati in poche settimane senza compromettere l’accuratezza delle previsioni. Il tutto abilita strategie di manutenzione per singoli impianti e una visione globale sullo stato dei macchinari.

Controllo di qualità in linea – È possibile sviluppare applicazioni di controllo della qualità in linea mediante l’aggregazione tra dati visivi e sensori. Gli strumenti AI di intelligenza artificiale permettono di modellare le modifiche ai parametri e comprendere l’impatto sulla qualità dei prodotti.

 

(Ripubblicazione dell’articolo pubblicato il 6 settembre 2022)














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